Il Referto Epidemiologico Comunale.


Assemini, Macchiareddu, cartello sequestro aree Fluorsid

Interessante e bella novità quella promossa nei giorni scorsi ad Assemini (CA), in un’area dove è rilevante l’insediamento e l’inquinamento industriale, con tutti i conseguenti effetti sulla salute pubblica.

Il Comune di Assemini, con la collaborazione di I.S.D.E. (International Society of Doctors for Environment) – Medici per l’Ambiente e SMIRG Foundation, sta realizzando il Referto Epidemiologico Comunale.

In sostanza, si tratta di una specifica indagine incentrata sulla verifica di tutti i deceduti nell’area di studio lungo un arco di tempo definito. Eventuali eccessi di mortalità statisticamente significativi saranno in seguito studiati per identificare le possibili cause.

Ce ne parla Claudia Zuncheddu, medico dell’I.S.D.E., già consigliere regionale, da molti anni impegnata nelle battaglie per la salute e l’ambiente.

Gruppo d’intervento Giuridico onlus

 

 

ISDE-Medici per l’Ambiente promuove il Referto Epidemiologico Comunale in Sardegna

Il Comune di Assemini, con la collaborazione di ISDE (International Society of Doctors for Environment) – Medici per l’Ambiente e SMIRG Foundation nei giorni scorsi ha provveduto a dotarsi del Referto Epidemiologico Comunale.

Si tratta di uno strumento scientifico di indagine che consente di stabilire in breve tempo lo stato di salute di una cittadinanza. Questa metodica è indispensabile ancor più nei centri urbani esposti ad inquinamento ambientale.

Assemini è tra i numerosi comuni di una vasta area geografica che per la concentrazione di attività fortemente inquinanti, è stata classificata dallo Stato italiano: Sito di Interesse Nazionale per le Bonifiche.

Questo Referto Epidemiologico comunale, che come medici ISDE porteremo avanti, è uno studio scientifico retrospettivo che ci fornirà dati certi sulle cause di mortalità, in un determinato arco di tempo, tra i residenti del comune interessato. L’individuazione delle criticità ambientali deve indurre chi di competenza ad intervenire con scelte appropriate. Da qui la necessità dell’aggiornamento costante del Referto Epidemiologico una volta istituito.

Lo studio retrospettivo sulle cause di morte per tumori ed altre patologie connesse all’inquinamento ambientale e comparativo rispetto ai nuovi malati, si ispira al miglioramento della qualità della salute delle collettività da cui dipende il benessere individuale. I dati scientifici di questo strumento devono orientare le scelte dell’amministrazione locale sulle attività produttive da promuovere, sul destino delle fonti inquinanti esistenti, nonché dei siti inquinati abbandonati ed in attesa di bonifica.

L’acquisizione del Referto Epidemiologico per Assemini, comune pilota in Sardegna, è una scelta importante soprattutto di fronte ad attività inquinanti in corso che richiedono controlli ed interventi immediati. Nel contesto delle criticità ambientali, ad esempio, il caso della RSU di Fluorite di Silius con laveria ad Assemini necessita di chiarezza e di assunzione di responsabilità immediata non solo sul piano occupazionale e sul futuro del cantiere, ma anche sull’emergenza di bonifica del sito inquinato e del ripristino ambientale.

Tutto ciò se il Comune di Assemini intende davvero, per il futuro, mettere al centro delle proprie scelte la salute ed il benessere del cittadino.

Il Referto Epidemiologico è uno strumento scientifico a basso costo e facile da creare ma impone agli amministratori locali coerenza e responsabilità nell’applicarlo. Esso può orientare scelte politiche in campo economico e far sì che siano compatibili con la salvaguardia della salute.

Se il ruolo di ISDE-Medici per l’Ambiente è rigorosamente scientifico nell’elaborazione del referto epidemiologico comunale, è anche vero che crea uno strumento in grado di condizionare le scelte politiche sul fronte delle attività produttive che devono essere in armonia con la vocazione dei luoghi, con la salute ambientale e della popolazione.

La scienza indipendente, in materia di salute ambientale e delle collettività, pur non tradendo la propria natura rigorosa, può intercettare interessi lobbistici che si scontrano con il diritto delle comunità alla salute.

Il Referto Epidemiologico comunale, nato dall’esperienza del dottor Valerio Gennaro, medico ISDE, epidemiologo e Direttore dell’Istituto Tumori di Genova, è uno strumento di civiltà di cui tutti i comuni dovrebbero dotarsi, ancor più per la tutela degli stessi amministratori visto che la Giurisprudenza attribuisce ai sindaci responsabilità penali in materia di Salute ambientale e delle comunità. Per tali ragioni si ribadisce che l’uso dei dati scientifici rilevati non possono essere limitati ad uno scopo esclusivamente amministrativo, statistico e ancor meno propagandistico, ma l’obiettivo è quello di rimettere la salute dei territori e delle sue collettività al centro di ogni scelta politica ed economica.

Claudia Zuncheddu

 

Stagno e nuvole (foto di Cristina Verazza)

(foto da mailing list ambientalista, Cristina Verazza, archivio GrIG)

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  1. Atzeni Pasquale
    dicembre 4, 2017 alle 11:53 am

    Sarebbe necessario uno studio analogo per i comuni di Sarroch e Portoscuso.

  2. gennaio 11, 2018 alle 5:24 PM

    per capire che aria tira.

    da L’Unione Sarda, 11 gennaio 2018
    Controlli al Tecnocasic di Macchiareddu: troppe diossine, spento un forno.
    La torre-fiaccola va giù. A San Lorenzo la riqualificazione dell’ex inceneritore. (Andrea Piras): http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=61144

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