Is Mortorius, piazzole di sosta per autobus o tutela ambientale?
Uno dei primi esempi di gestione concreta di un tratto di litorale da parte dell’Agenzia della Conservatoria delle coste sarde è stato avviato nel corso del 2014.
Si tratta dell’area di Is Mortorius (7 ettari), nel Comune di Quartu S. Elena (CA), già sede di una tonnara nell’800, di un sistema di fortificazioni anti-nave (la Batteria costiera “Carlo Faldi”) dal 1936 al 1943 e poi di una colonia marina nel primo dopoguerra. Coinvolti nell’iniziativa il Comune di Quartu S. Elena e l’associazione AssFort, per raccogliere suggerimenti e proposte è stato aperto un blog (http://ismortorius.wordpress.com).
Il complesso di interventi prescelto dopo selezione pubblica ne prevede il riutilizzo, dopo bonifica e messa in sicurezza, nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile propri per legge e finalità dell’Agenzia della Conservatoria delle coste.
I primi interventi (marzo-aprile 2014) di bonifica dai residuati bellici sono stati indubbiamente piuttosto radicali, ma determinati anche dalla natura dei lavori.
Nei giorni scorsi i lavori di riqualificazione ambientale in corso nel compendio di Is Mortorius sono, però, balzati nuovamente agli onori della cronaca per l’impatto che avranno sui già pesanti problemi di traffico che la strada provinciale 17 sta patendo da mesi a causa della nota chiusura della nuova S.S. n. 125 e per il rischio della perdita dei finanziamenti comunitari.
È invece mancata ogni valutazione sul loro impatto ambientale.
Impatto ambientale che, analizzando gli elaborati progettuali e constatando quanto già realizzato (estirpazione di olivastri e lentischi), risulta essere tutt’altro che trascurabile.
Perché se è vero che il complesso degli interventi – dalle carte progettuali – appare generalmente attento e ben calibrato (a parte alcuni discutibili invasivi interventi di copertura lignea dell’arenile della piccola caletta posta a ovest del compendio) rispetto alle finalità pienamente condivisibili dell’intervento (miglioramento della qualità ambientale e della fruibilità del compendio), è altrettanto vero che una delle opere previste appare totalmente incompatibile con un intervento che dovrebbe essere “all’insegna della tutela ambientale”.
Ci riferiamo alla prevista realizzazione delle piazzole di sosta per autobus a monte e a valle della strada provinciale.
Per la loro realizzazione, prevista inopinatamente proprio in corrispondenza del rettilineo prospiciente il compendio, appare inevitabile procedere – secondo gli elaborati progettuali – alla distruzione di centinaia di metri quadri di macchia mediterranea evoluta (olivastri, e lentischio) che oggi vegeta rigogliosa ai margini della strada, che per ben 72 m sarà sostituita da sterrature, sbancamenti nel lato a monte (e rilevati nel lato a valle), piattaforme asfaltate e altri manufatti.
Insomma, un’opera stradale molto pesante e invasiva, un vero e proprio “dito nell’occhio” in un contesto ambientale così delicato. Ed è facile prevedere che questa improvvida scelta progettuale infliggerà un duro colpo all’integrità, ambientale e paesaggistica, dell’area.
Del resto la conferma che una tale opera stradale sia frontalmente confliggente con la finalità e lo spirito stesso dell’intervento la si trova nelle stesse carte progettuali, dove essa viene definita “non coerente con il contesto” (punto 5, pag.6, doc A01A).
E allora c’è da chiedersi come Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici e Servizio regionale Tutela del Paesaggio possano aver autorizzato un’opera “non coerente con il contesto” che prevede pesanti alterazioni dei luoghi e l’estirpazione di rilevanti formazioni di macchia mediterranea evoluta, tanto più che soluzioni alternative erano facilmente reperibili.
Ad esempio, lo spostamento delle piazzole di sosta un centinaio di metri più avanti lungo la provinciale (direzione Villasimius), dove vi è un’ampia disponibilità di terreni non edificati, pianeggianti e privi di copertura vegetale. Un’alternativa che, oltre ad evitare i danni ambientali insiti nella soluzione progettuale approvata, avrebbe probabilmente consentito anche un risparmio sui costi dell’infrastruttura viaria.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Link agli elaborati progettuali:
http://www.regione.sardegna.it/j/v/28?s=1&v=9&c=88&c1=88&id=43983
(foto J.I., archivio GrIG)
ho visto recentemente che all’interno di quell’aerea c’è un fabbricato dove stavano effettuando dei lavori. Come è possibile ?
evviva…..
da Sardinia Post, 19 agosto 2015
Is Mortorius, dopo la riqualificazione tornano vandali e sporcizia: http://www.sardiniapost.it/cronaca/is-mortorius-dopo-la-riqualificazione-tornano-vandali-e-sporcizia/