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Costa molto (troppo) caro il “capro espiatorio” oscurantista del “civile” Alto Adige/Südtirol.


Lupo (foto Antonio Iannibelli)

Come ci ricorderemo, nell’agosto 2025 la Provincia di Bolzano aveva ucciso un esemplare di Lupo (Canis lupus).

L’aveva fatto previo il necessario parere ISPRA prot. n. 44305 del 30 luglio 2025 e dopo il decreto cautelare T.A.R. Bolzano, 9 agosto 2025, n. 89 che non aveva accolto la richiesta di provvedimento provvisorio sospensivo richiesto da alcune associazioni animaliste.

Uccidere un esemplare di Lupo nell’Alto Adige/Südtirol non cambia di una virgola la situazione ecologica della popolazione locale del predatore, non ha alcun senso sul piano scientifico, non sposta d’un millimetro la utilitaristicamente comodissima posizione di chi esercita l’allevamento di montagna e viene lautamente sostenuto da fondi pubblici europei, statali e provinciali, ma non vuol cambiare minimamente le proprie abitudini.

cartello anti-Lupo lungo la strada da Campo Tures a Lappago (30 luglio 2025)

Un clima, quello degli allevatori locali, che produce terrorismo e istigazione anti-Lupo anche con farneticanti cartelli e striscioni abusivi, più volte denunciati dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG).

Ammazzare un esemplare di Lupo vuol dire uccidere il capro espiatorio dell’oscurantista Alto Adige/Südtirol, un’azione ottusa come è ottusa la politica anti-Lupo di questi amministratori pubblici.

Valle Isarco, cartello attenti al Lupo

Ma non solo è un’azione ottusa, è un’azione molto costosa, quindi doppiamente ottusa.

Uccidere quel Lupo è costato 50 mila euro, mentre “nel 2024, i risarcimenti per il bestiame ucciso dai lupi sono stati pari a circa 49.000 euro: una cifra praticamente identica (o addirittura inferiore) a quanto speso per eliminare un solo predatore in Venosta” (Ventisette voli di elicottero e 50mila euro per abbattere un lupo: ecco come è avvenuta la caccia all’esemplare ucciso in Venosta, Il Dolomiti, 28 dicembre 2025).

Il Lupo (Canis lupus) è presente al massimo con un’ottantina di esemplari, secondo i dati della Provincia autonoma di Bolzano.

LIFE WolfAlps EU, presenza del Lupo sulle Alpi in Italia (2024)

Dati confermati dal monitoraggio della popolazione di Lupo sulle Alpi condotto dal progetto LIFE WolfAlps EU (report aggiornato 2020-2024), che individua la presenza di un’ottantina di esemplari (nel Trentino si stima la presenza di 125 esemplari).

In base alla delibera della Giunta Provinciale n. 415 del 16 maggio 2023, “i danni attribuiti ad attacco da grande predatore vengono risarciti al 100%

Secondo gli ultimi dati disponibili, “nel 2023, i danni causati dagli attacchi dei lupi al bestiame sono stati compensati con un importo di 97.864 euro”, nel 2024 sarebbero stati compensati con circa 49 mila euro.

Inoltre, grazie a una pessima e contestata legge provinciale e a un non disinteressato sensazionalismo terrorista, “in autunno 2023, il presidente aveva ordinato il prelievo di un totale di quattro lupi sui monti sopra Fundres (9 settembre) e nel Comune di Castelbello (15 settembre) dopo un esame approfondito e la consultazione di esperti; il Tribunale Regionale di Giustizia amministrativa di Bolzano aveva sospeso entrambe le autorizzazioni con decreto presidenziale e infine con una decisione collegiale”.

ricerca Continuing recovery of wolves in Europe, distribuzione del Lupo in Europa (analisi dal 2017 al 2022-2023)

E ancora, “il 30 luglio il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha … firmato un’autorizzazione al prelievo di due lupi in Alta Val Venosta. Sia l’Osservatorio faunistico provinciale che l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) hanno espresso parere favorevole al prelievo di due lupi ai sensi della legge provinciale 10/2023. L’autorizzazione al prelievo ha una validità di 60 giorni”.

Secondo gli ultimi dati disponibili (RGS, dati 2022, pubblicazione nel gennaio 2024), la spesa statale regionalizzata, cioè la distribuzione geografica delle risorse erogate dal bilancio dello Stato e da Fondi alimentati con risorse nazionali e comunitarie, tradizionalmente i residenti nella Provincia autonoma di Bolzano sono al primo posto in Italia (per esempio, ben 10.560 euro pro capite nel 2022, + 15% circa dal 2015).

Poche decine di migliaia di euro di danni dichiarati, accertati e risarciti per il territorio più ricco di risorse pubbliche pro capite in Italia.

In realtà, nonostante la presenza di forti contributi pubblici, c’è ben poca voglia di realizzare recinzioni anti-Lupo, assumere Cani da guardiania, predisporre ricoveri notturni, è più comodo mantenere la situazione attuale ben sostenuta da fondi pubblici, più volte doverosamente illustrata dalla Stampa locale.

Eppure, anche sulle Alpi, con gli opportuni accorgimenti, gli allevamenti e i Lupi possono coesistere senza particolari problemi.

Sarebbe ora di finirla una buona volta con le autentiche balle raccontate sul Lupo da ignoranti e da penosi interessati personaggi.

E il Lupo costituisce il primo e fondamentale fattore di contenimento delle popolazioni di ungulati (Cinghiale, Cervo, Capriolo).

Il Lupo, nonostante le procedure di declassamento a livello comunitario prontamente considerate dalla Giunta provinciale bolzanina, è specie protetta a livello internazionale e nazionale, ai sensi dell’art. 2 della legge n. 157/1992 e s.m.i., si tratta di specie tutelata dalla direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora, compresa negli Allegati II e IV, nonché tuttora specie particolarmente protetta ai sensi della Convenzione internazionale di Berna, ratificata in Italia con la legge n. 503/1981.

Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG)

Lupo (Canis lupus)

da Il Dolomiti, 28 dicembre 2025

Ventisette voli di elicottero e 50mila euro per abbattere un lupo: ecco come è avvenuta la caccia all’esemplare ucciso in Venosta.

I dati resi noti dall’assessore Walcher dopo le interrogazioni di Leiter Reber (Freie Fraktion) rivelano cifre record per l’operazione in quota. L’ex assessore Fattor: “Un’enormità rispetto ai risarcimenti per le predazioni”.

BOLZANO. L’abbattimento di un esemplare di lupo in Val Venosta avvenuto la scorsa estate (QUI L’ARTICOLO), non è stato solo un caso mediatico e ambientale, ma si è trasformato in un vero e proprio “caso” finanziario.

Dopo diverse richieste andate andate a vuoto, l’assessore provinciale Luis Walcher ha dovuto rendere noti i costi legati all’uso dell’elicottero per quella che è stata definita la “grande caccia al lupo”.

Per trasportare personale e materiale a 2.800 metri di quota, dove è stato abbattuto l’esemplare, la logistica provinciale ha messo in campo uno sforzo senza precedenti. Sono stati 27 i voli totali di elicottero effettuati tra Vipiteno e Sluderno. Il costo? 22.511 euro.

A questi si devono aggiungere le indennità speciali per la “Einsatzgruppe”, la task force dedicata all’intervento. I membri del gruppo hanno infatti ricevuto un’indennità di funzione pari al 35% dello stipendio iniziale del rispettivo livello. Secondo i calcoli di Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion), che ha sollevato il caso con ripetute interrogazioni, una stima conservativa porta il costo totale dell’uccisione di questo singolo esemplare ad almeno 50.000 euro.

Il dato più controverso emerge dal confronto con i danni liquidati agli allevatori per le predazioni su tutto il territorio provinciale. Nel 2024, i risarcimenti per il bestiame ucciso dai lupi sono stati pari a circa 49.000 euro: una cifra praticamente identica (o addirittura inferiore) a quanto speso per eliminare un solo predatore in Venosta.

Sulla questione è intervenuto anche l’ex assessore comunale Stefano Fattor, definendo “curioso” l’esito delle interrogazioni: “Un’enormità rispetto ai costi dei risarcimenti per predazioni di tutti i lupi presenti in provincia, ovvero 54.200 euro nel 2021 e 99.209 euro nel 2023”. 

L’assessore Walcher, dal canto suo, ha difeso fermamente la linea dura e le spese sostenute: “Abbiamo fatto tutto ciò che era necessario e lo faremo anche in futuro se in una zona si verificheranno molte predazioni consecutive. Se la task force deve essere portata a 2.800 metri, è così che deve andare”. Di parere opposto Leiter Reber, che chiede più efficienza: “I fondi sprecati in questo modo macchinoso non sono giustificabili”.

ISPRA, distribuzione del Lupo in Italia (2022)

da Il Dolomiti, 26 dicembre 2025

Allarme in Alto Adige ma c’è un terzo dei lupi del Trentino e ampie zone “scoperte”. In crescita ma stabile la presenza sulle Alpi orientali: “Colonizzazione ancora in corso”.

I dati del monitoraggio e dell’analisi della diffusione dei lupi sulle Alpi. Il tasso di crescita è più elevato nel settore centro-orientale come Trentino, Alto Adige e Veneto, mentre è più contenuto e stabile sulla parte occidentale. 

Lupo europeo (Canis lupus)

(foto Antonio Iannibelli, per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)

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