Fiume Secchia, pesante sanzione amministrativa per un taglio boschivo abusivo.
Un imponente taglio boschivo eseguito lungo le sponde del Fiume Secchia, nel territorio comunale di Rubiera (RE), ben oltre i limiti delle autorizzazioni nell’estate 2024 è stato sanzionato con un provvedimento dei Carabinieri Forestale che impone il ripristino ambientale e il pagamento di ben 198 mila euro.
A parte il procedimento penale, quantomeno per le violazioni di natura paesaggistica (artt. 734 cod. pen., 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Un caso esemplare di come – abusivamente – si elimina la difesa idrogeologica costituita dalla vegetazione riparia e dai boschi in particolare.
Fatto ancor più grave in una regione – l’Emilia-Romagna – purtroppo ormai soggetta a calamità innaturali grazie a interventi antropici semplicemente assurdi e dettati da interessi economici piccoli e grandi.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) sta conducendo da tempo una forte campagna per la salvaguardia dei boschi dai tagli abusivi.
E’ ben noto, infatti, che i boschi sono tutelati con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e, in gran parte, anche con vincolo idrogeologico (regio decreto legge n. 3267/1923 e s.m.i.): conseguentemente i tagli boschivi devono esser autorizzati in base alla normativa forestale e devono esser correttamente eseguiti, in quanto solo in tali casi non è necessaria l’autorizzazione paesaggistica, recentemente non più richiesta con la nuova formulazione dell’art. 149 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.
La situazione generale non è delle migliori, come evidenziato dal Rapporto GrIG sugli illeciti forestali in Italia (2024): fra il 2020 e il 2022 ben 1.122 comunicazioni di notizie di reato, 707 persone denunciate, 14 arresti, 200 sequestri, 14.737 illeciti amministrativi, 13.179 trasgressori, 23 sequestri amministrativi, per un importo di oltre 11 milioni e 600 mila euro di sanzioni amministrative, secondo dati forniti dai Carabinieri Forestale e dai Corpi forestali della Sardegna, della Sicilia, delle Province autonome di Trento e Bolzano.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
da Il Resto del Carlino, 2 gennaio 2025
“Alberi tagliati, 198mila euro di multa”.
Il sindaco Cavallaro rende noto l’entità della sanzione che i carabinieri hanno comminato alla dittà esecutrice dei lavori nel Secchia. (Matteo Barca)
Reggio Emilia, 2 gennaio 2025 – Alberi tagliati al parco fluviale del Secchia: la ditta incaricata d’eseguire l’operazione dovrà pagare al Comune di Rubiera una multa di 198mila euro.
Non erano mancate le polemiche per il taglio degli alberi nella riserva naturale: l’ulteriore disboscamento era stato poi stoppato dopo le proteste degli ambientalisti e del Comune.
Il sindaco Emanuele Cavallaro ha informato il consiglio comunale sul “lavoro portato a termine dal comando carabinieri forestali di Modena sui tagli degli alberi legato ai lavori sul fiume Secchia. La ditta incaricata da Aipo non si era limitata a tagliare gli alberi davanti alla diga, ma si era allargata fino alla sponda sinistra, sul nostro territorio, dove il taglio non era stato autorizzato. Oltre all’obbligo di ripristino dei luoghi, i carabinieri forestali hanno elevato una sanzione, che arriverà alle casse del Comune di Rubiera, di 198mila euro”.
Una cifra importante che sarà destinata dall’amministrazione alla tutela e sicurezza dell’ambiente compresa un’ulteriore crescita delle aree verdi.
“Attendiamo, in ogni caso, di accertare la relativa entrata per fare progetti – dice Cavallaro –. Non è improbabile un ricorso davanti ad una sanzione così importante e complessa. Quello che però è già certo invece è che il primo cantiere a partire a Rubiera nel 2025, a febbraio, sarà quello dei quattro nuovi boschi di cui la Regione ha finanziato la realizzazione su terreni del Comune: sulla duna del parco Baden-Powell, sulla duna di Fontana, vicino ai laghetti di Calvetro e nell’area ex cavatori a Contea”.
per approfondire:
- Articolo: Taglio alberi nel bosco del Secchia, l’Ente Parchi attacca Aipo: “Lavori difformi dal progetto”
- Articolo: “Il parco del Secchia non c’è più: uno scempio”
- Articolo: Aipo: “Tutti gli enti interessati sapevano del taglio degli alberi”
(foto Carabinieri Forestale/Il Resto del Carlino, S.D., archivio GrIG)




Sempre più spesso leggiamo notizie riguardanti tagli abusivi di alberi, utilizzazioni boschive incontrollate con seri danni al soprassuolo, reati ambientali e quant’altro.
Il tutto viene ben evidenziato dal Rapporto del GRIG sugli Illeciti Forestali in Italia 2024 sopra riportato
Nel caso specifico, la sanzione amministrativa di 198.000 Euro denota il taglio abusivo di migliaia e migliaia di alberi che proteggevano le sponde del Fiume Secchia all’interno di un Parco Fluviale.
L’alto numero delle sanzioni elevate, come anche l’elevato importo del caso specifico, denotano una sola cosa: il territorio italiano negli ultimi anni non è più oggetto di regolari servizi di vigilanza atti a prevenire gli illeciti. In mancanza di un continuo controllo del territorio i reati e gli illeciti ambientali si scoprono solo quando questi sono purtroppo avvenuti.
Da quando è stato definitivamente soppresso il CORPO FORESTALE DELLO STATO (CFS) 1976, le competenze Forestali sono state assorbite dai Carabinieri.
I Carabinieri, eccellenti nelle loro competenze tradizionali, non hanno nel loro DNA l’anima, la passione, le strutture, la vicinanza al territorio ed alle genti che lo frequenta e la plurisecolare tradizione che aveva il Corpo Forestale. E tra queste rientra la preventiva sorveglianza delle montagne italiane ultimamente abbandonate a se stesse.
L’elevato numero delle sanzioni comminate ed il cospicuo importo contestato, sono un classico esempio di una mancata vigilanza e di un territorio non più tutelato.
Si auspica la ricostituzione di un Organo Forestale Nazionale a salvaguardia delle nostre montagne, le nostre foreste e del nostro ambiente.
Cesario GIOTTA
Ex M.llo Forestale in Sardegna