Imma Tataranni, Sostituto Procuratore.



Appennino Umbro-Marchigiano, Monte dei Sospiri dopo la realizzazione della locale centrale eolica (2016)

Le associazioni ambientalistiche Amici della Terra, Altura, Assotuscania, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, Comitato Nazionale del Paesaggio, Emergenza Cultura, Gruppo di Intervento Giuridico, Mountain Wilderness, Movimento Azzurro, Pro Natura con questo documento intendono esprimere e divulgare la loro gratitudine nei confronti degli autori della serie televisiva “Imma Tataranni, sostituto procuratore”, i quali, nella puntata andata in onda su RAI 1 il giorno 13 ottobre dello scorso mese, hanno avuto il coraggio di aprire un varco nella muraglia di omertà che da decenni impedisce ai nostri concittadini di venire a conoscenza dei fatti reali nascosti dietro al ricorso sregolato delle cosiddette energie rinnovabili e in particolare dietro all’invasione delle gigantesche torri a elica innalzate su tanti crinali della penisola per produrre energia elettrica del vento.

Il gravissimo scempio ai paesaggi italiani, agli ambienti naturali, alla fauna selvatica, con gli irreparabili danni collaterali all’immagine culturale e all’appeal turistico del Bel Paese, è stato giustificato dalle società coinvolte in questo settore, ricorrendo a una narrazione ampiamente discutibile. Il loro martellante messaggio mediatico, reso possibile dagli ingenti ricavi derivati dalle installazioni già realizzate con il supporto dello Stato, avrebbe dovuto contribuire a creare nel pubblico l’illusione che basterebbe innalzare un numero adeguato di quegli imponenti impianti industriali (contrabbandati come lievi girandole) sulle creste dei nostri territori più pregiati  per arrestare l’innalzamento delle temperature mondiali dovuto all’effetto serra.

Niente di più opinabile!

In verità la strada realistica verso la mitigazione della produzione di CO2 sfiora solo marginalmente il ricorso al vento e al sole. Affidarsi fideisticamente a tali risorse, per loro natura inaffidabili, equivale a una pericolosa illusione. 

Le nostre associazioni sono pronte a fornire in altra sede a chiunque desiderasse un maggiore approfondimento le ragioni delle nostre ben argomentate perplessità. Qui desideriamo solo sottolineare come la nostra voce sia stata soffocata con ogni mezzo grazie alla complicità o all’ignavia della maggioranza degli schieramenti politici e di quasi tutti i media.

Malgrado ciò, anche per merito delle eroiche opposizioni delle Soprintendenze, si è assistito quasi dovunque alla crescente contrarietà delle comunità locali verso l’imposizione di così gravi manomissioni dei loro territori e verso i disagi che ne derivano. Consapevoli di questa situazione di stallo, ora le industrie che lucrano sulla produzione dell’energia elettrica dal vento e dal sole, sfruttano a loro vantaggio l’argomento della necessità urgente di liberarsi dal ricatto del gas proveniente dalla Russia, per raggiungere l’obiettivo fantascientifico dell’indipendenza energetica.

Costoro però si guardano bene dall’aggiungere che tale traguardo potrebbe essere teoricamente raggiunto solo al prezzo di una diversa  sudditanza nei confronti dei produttori stranieri di pale eoliche, tra i quali primeggia la repubblica cinese che è anche proprietaria delle terre rare necessarie al funzionamento delle eliche rotanti, come del funzionamento dei pannelli fotovoltaici.  Nell’attesa dell’arrivo dell’ improbabile Messia eolico, quale è il risultato, ad oggi?

Fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) in volo e centrale eolica

Anche se le preziose emergenze storico-artistiche e i paesaggi naturali di intere regioni come il Molise, la Basilicata, la Puglia, la Sicilia, sono stati già deturpati da migliaia di gigantesche torri eoliche, altre più di 200 metri, la produzione italiana di elettricità dal vento non copre neppure l’1,5% del fabbisogno energetico totale (i consumi elettrici sono solo una fetta dei consumi totali, il 22%).

Il nuovo piano europeo REPowerEU alza ulteriormente l’asticella degli obiettivi e prevede per l’Italia che l’eolico passi da 11 GW di installato al 2021 a 36 GW al 2030.

Questo significa che sarebbe necessario ricoprire interamente di torri eoliche uno spazio collinare pari all’intera regione Friuli-Venezia Giulia. La nostra percezione del paesaggio verrebbe praticamente imprigionata dovunque entro una gabbia di torri di acciaio, senza che tale sacrificio arrechi il minimo vantaggio a livello planetario.

Dispiace che a dare finalmente voce alle istanze di gran parte del mondo della cultura e dei territori sulla questione eolica sia una fiction e non l’informazione Rai, che dovrebbe essere a servizio delle comunità.

Amici della Terra, Altura, Assotuscania, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, Comitato Nazionale del Paesaggio, Emergenza Cultura, Gruppo di Intervento Giuridico, Mountain Wilderness, Movimento Azzurro, Pro Natura

centrale eolica

(foto A.L.C., S.D., archivio GrIG)

  1. adtorvieto
    novembre 2, 2022 alle 5:24 am

    Applaudiamo alla Irma Tataranni ed invitiamo le associazioni ad una giornata di protesta contro la mala-informazione; abbiamo scritto a RAI, MEDIASET e LA7 per denunciare la grave disinformazione in atto, ma i mass media sembrano sordi. Trasmissioni d’inchiesta e talk show come REPORT, PIAZZA PULITA, CARTA BIANCA, OTTO E MEZZO, ecc. sparlano delle soprintendenze e si prestano alle logiche delle lobbies delle rinnovabili. E intanto l’Italietta precipita nella graduatoria internazionale sulla LIBERTA’ DI STAMPA!

  2. aldo
    novembre 2, 2022 alle 8:09 am

    complimenti per la informativa sulla effettiva necessita’ dellepale eoliche

  3. sardo
    novembre 2, 2022 alle 12:26 PM

    Irma Tataranni esempio di libertà contro il PENSIERO UNICO RAI, MEDIASET, LA7, con REPORT, PIAZZA PULITA, CARTA BIANCA, OTTO E MEZZO, SAPIENS a favore delle lobby del vento per la devastazione definitiva del Bel Paese!

  4. novembre 2, 2022 alle 4:39 PM

    e Vittorio Sgarbi, ora Sottosegretario alla Cultura, dice la sua.

    da L’Unione Sarda, 2 novembre 2022
    PRESA DI POSIZIONE. Sgarbi contro le pale eoliche: “Sono un orrore, il paesaggio deve essere difeso”.
    Dal neosottosegretario alla Cultura un assist ai sindaci sardi che si oppongono ai mega-impianti. “La devastazione del territorio è una tragedia che il governo Meloni deve evitare”: https://www.unionesarda.it/politica/sgarbi-contro-le-pale-eoliche-sono-un-orrore-il-paesaggio-deve-essere-difeso-b292bmlf

  5. Romualdo Giovannoni
    novembre 2, 2022 alle 11:11 PM

    Mi sembra che in questo momento di svolta verso un mondo senza energia fossile sia molto più importante sviluppare parchi eolici che criticarli. Quando si sarà raggiunto un totale abbandono dei prodotti che producono un aumento della CO2, ci tempo per rendere questi paesaggi di nuovo naturali…

  6. sardo
    novembre 5, 2022 alle 8:16 PM

    Si tranquilli la CO2 prodotta da tutta la Terra verrà compensata dalle centrali eoliche realizzate in Sardegna terra di vinti e capo chino come le pecore. Non c’è che dire l’antropocentrismo e la secolarizzazione sono i nuovi paradigmi gretini..in tanti purtroppo ci credono e ci cascano.

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