Presidente Solinas, perchè non cambia registro sulla pianificazione del territorio?
In spirito costruttivo e collaborativo lo ripetiamo ancora.
Il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas lasci perdere le litanìe vittimistiche del suo Assessore all’urbanistica Quirico Sanna e ascolti quanto afferma autorevolmente (e definitivamente) la Corte costituzionale in materia, da ultimo con la sentenza n. 257, depositata il 23 dicembre 2021.
Lo ricorda, da par suo, Gian Antonio Stella su Il Corriere della Sera, edizione del 29 dicembre 2021.
Buona lettura.
Gruppo d’Intervento Giuridico odv
da Il Corriere della Sera, 29 dicembre 2021
Le «interpretazioni» sgradite al governatore.
Bocciatura della Corte Costituzionale per la legge regionale della Sardegna 21 del 13 luglio 2020 sulla «interpretazione autentica» del piano paesaggistico inviso ai teorici dello sviluppo turistico e speculativo. (Gian Antonio Stella)
«Ma come: un gentiluomo sardo mai e poi mai si sarebbe sposato così!», hanno riso gli avversari sardi strabuzzando gli occhi davanti all’abito scelto da Christian Solinas per sposarsi «con la sua Magda». Un immenso e britannico tight cucito su misura (del resto tight significa attillato e mal s’associa ai volumi del governatore), gilet grigio chiaro, camicia e cravatta bianche, cilindro, guanti, bastone. E qualche esperto si è premurato di precisare l’interpretazione autentica di un vero gentiluomo isolano (non bastasse il presidente è anche il leader del Partito Sardo d’Azione) avrebbe scelto per «sa Vesthimenta», l’abito da cerimonia: abito di velluto nero, camicia senza collo (la «coreana» non c’entra) abbottonata con bottoni di filigrana d’oro, gilet nero, niente cravatta, niente guanti e ovviamente niente bastone. Vabbè, i gusti sono gusti…
È su un’altra «interpretazione autentica», piuttosto, che Solinas ha preso la bastonata più pesante e dolorosa. Ossessionato dal Piano Paesaggistico Regionale voluto nel 2006 da Renato Soru, un sistema di norme ambientali che ha almeno in parte protetto le coste prese d’assalto dalla speculazione spesso più brutale, il governatore sardo-leghista vittorioso alle elezioni della primavera 2019 grazie al vento in poppa che soffiava nelle vele di Matteo Salvini e grazie all’appoggio di un po’ tutto il ciclo del cemento, sta cercando da quasi tre anni di cambiare a tutti i costi le regole esistenti. Che secondo lui ingessano lo sviluppo dell’isola.
Ma, come gli ricordano beffardi gli ambientalisti del Grig (Gruppo Intervento Giuridico) sempre lesti a presentare ricorsi nella scia dello stesso Indro Montanelli (che già nel 1958 temeva che la «sua» Sardegna facesse la fine «di Ostia e Fregene»), «non gliene va bene una». L’ultima sentenza della Corte Costituzionale, dopo la bocciatura già a maggio di una leggina che consentiva in Sardegna, su richiesta del concessionario, la permanenza sulle spiagge di chioschi e stabilimenti anche a stagione finita (una privatizzazione di fatto) riguardava appunto la legge regionale 21 del 13 luglio 2020 sulla «interpretazione autentica» del piano paesaggistico inviso ai teorici dello sviluppo turistico e speculativo. Interpretazione che, ovvio, puntava a snaturare nelle sue parti fondamentali (fascia costiera, zone agricole, beni identitari) le leggi di tutela esistenti. Macché, nuova bocciatura. E arrivederci alla prossima puntata.

(foto S.D., archivio GrIG)
Pero’ smontando i chioschi a fine stagione e poi rimontandoli quando arriva l’estate si inquina inutilmente col trasporto di materiale. Non sarebbe meglio lasciarglieli stare li i chioschi a patto che si impegnino a non reclamare il possesso per usucapione (si dice cosi?) al trascorrere di 12 anni?
la presenza di “strutture fisse” sulla spiaggia è la prima causa di erosione 🏝️
Buon anno!
Stefano Deliperi
Mi spiegheresti in che modo una struttura “fissa” come un chiosco possa essere causa di erosione?
Se non vado errato al Poetto l’erosione e’ aumentata vertiginosamente dopo la rimozione dei casotti tanto da rendere necessario dragare sabbia al largo per sostituire quella asportata dal vento incontrastato.
ma neanche un po’: l’erosione della spiaggia emersa del Poetto dipende da decenni di prelievi di sabbia dalle dune (sparite) e dalla spiaggia sommersa (dragaggio) condotti fino a metà degli anni ’70 del secolo scorso.
La spiaggia sta progressivamente trovando un nuovo equilibrio con il “riempimento” della grande trincea di dragaggio a un paio di miglia dalla costa.
Su erosione e gestione delle coste: ISPRA, Linee Guida Nazionali per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici, 2017 (http://www.erosionecostiera.isprambiente.it/files/linee-guida-nazionali/LG_doc_4GestDinamicaLitoranea.pdf); Ag. Conservatoria coste, Linee guida per la gestione integrata delle spiagge, 2019 (https://www.sardegnaambiente.it/documenti/23_217_20131219102922.pdf)
Ah, non sapevo di tutto il pregresso, grazie. Pero’ non m’hai risposto sul perche’ una struttura “fissa” come un chiosco possa causare l’erosione di una spiaggia di tipo arenoso.
Non sono un’esperto ma a ragion di logica non dovrebbe invece essere proprio il contrario?
Hai presente quelle istallazioni fatte di canne che consolidano le dune? Un chiosco non dovrebbe agire allo stesso modo?
Comunque a titolo chiarificatorio tengo a precisare che io i chioschi li vieterei completamente se potessi.
Sono solo contrario alla loro rimozione temporanea per via delle ragioni adotte prima.
Vi auguro un Buon fine anno e un tranquillo nuovo anno( ma ci credo poco ) comunque la speranza è dura a morire .
E felicissima per la bocciatura della Corte Costituzionale !
😀
Non potrà mai pensare di fare ciò,Solinas..e “compagni di merende”..peraltro,a maggioranza,votati e voluti dai sardi,nelle ultime elezioni regionali.Perché il loro punto base,di riferimento come consenso e quindi di voto,li affosserebbe alla prima occasione utile.Chi?!..lo avete ben spiegato nell’articolo..gli stessi che,da decenni,da sempre probabilmente,condizionano con la loro influenza negativa e parassitaria la classe politica locale.