Berkan B e cimitero delle navi al Porto di Ravenna. Le Associazioni alla Protezione Civile: “Si dichiari l’emergenza ambientale”.
Numerose Associazioni insorgono per l’ormai insostenibile situazione in cui versa il “Cimitero delle Navi” al Porto di Ravenna: diversi relitti abbandonati da anni nello specchio d’acqua della Pialassa dei Piomboni, in prossimità di ambienti tutelati, aggravano un possibile disastro ambientale. Il cargo Berkan B ha già rilasciato gran quantità di idrocarburi.
Il bando di gara per la di rimozione del Berkan B è stato aggiudicato in dicembre 2019 e mai assegnato. Per questo motivo, un folto gruppo di associazioni locali, regionali e nazionali, costituito da Amici della Pineta San Vitale e Pialasse, Animal Liberation, A.N.P.A.N.A. – Associazione Nazionale Protezione Animali, Natura e Ambiente, APS Amici dei Parchi di Monteveglio e dell’Emilia, AsOER – Associazione Ornitologi dell’Emilia-Romagna, Associazione Naturista Ravennate, C.L.A.M.A. Ravenna Onlus, Comitato Difesa Pialassa del Piombone e Baiona, ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali, Federazione Nazionale Pro Natura, Gruppo d’Intervento Giuridico odv, ISDE Italia – Associazione Medici per l’Ambiente, Italia Nostra, L’Arca AdV, LIPU Emilia-Romagna, Legambiente EmiliaRomagna, OIPA Italia OdV – Organizzazione Internazionale Protezione Animali, WWF Emilia-Romagna, lancia un grido d’aiuto perché tutto questo abbia termine.
“Ben quarantuno mesi: questo è il tempo che ci separa dal 4 ottobre 2017, quando il cargo Berkan B, ormeggiato nel Porto di Ravenna, si schiantò aprendosi in due durante errate operazioni di demolizione” – raccontano le Associazioni. “Da allora, abbandonato a se stesso ma ancora galleggiante, il mastodontico relitto, non bonificato, ha imbarcato progressivamente acqua, e il 5 marzo 2019 si è adagiato sul fondale del Canale dei Piomboni”.
“Lì giace ancor’oggi, quasi completamente sommerso. Attorno, il ‘Cimitero delle Navi’, diventato ormai tristemente noto in tutta Italia: altri cinque relitti, tre simili al Berkan, affondati ed abbandonati da undici anni, ed altri due, sommersi da una trentina d’anni, incombono sulla Pialassa dei Piomboni – una laguna antica di quattro secoli ricchissima di un prezioso patrimonio sottoposto a tutela ambientale. Un sito su cui pesano pesanti pressioni provocate dalla presenza dei relitti: amianto, materiali pericolosi, idrocarburi, metalli pesanti stanno rendendo questo luogo una sorta di gigantesca discarica a cielo aperto a due passi dalle località balneari”.
Le Associazioni rincarano, denunciando come l’amianto della Berkan, abbandonato in banchina dal 2017, sia stato rimosso solo nel 2020, mentre le tre navi più grandi del “cimitero” dovrebbero essere state bonificate. Secondo le Associazioni, tuttavia, foto di anni recenti mostrano la sala macchine di una di queste invasa da acqua iridescente. “Da inizio 2019, il relitto spezzato ha rilasciato nelle acque del Porto di Ravenna, in continuità idraulica con la Pialassa Piomboni e con il mare, una considerevole quantità di olii combustibili. Oltre due anni sono trascorsi da allora. Cittadini hanno documentato, tra esalazioni nauseabonde e senza poter far nulla, la strage di avifauna imbrattata ed intrappolata tra le panne, finché a luglio 2019 la zona è stata transennata e non è più stato possibile rendere pubblico quanto stava accadendo”.
Le associazioni proseguono sostenendo che le foto attuali mostrano come gli sversamenti di olii pesanti non siano ancora terminati. “Nella Pialassa si pesca nei numerosi capanni, ed ogni anno vengono sequestrati dalla Guardia Costiera quintali di vongole raccolte di frodo proprio tra i relitti del cimitero. Al contempo, è stata documentata moria di ittiofauna. Un gravissimo danno per la biodiversità, la fauna selvatica e il delicatissimo ecosistema marino e lagunare, ma anche un possibile rischio altissimo per la salute umana”.
Sull’esempio di quanto realizzato per il recupero delle pericolosissime “ecoballe” disperse nel Golfo di Follonica, le associazioni richiedono urgentemente al Presidente del Consiglio ed al Capo della Protezione l’emanazione di una Ordinanza di Protezione Civile e la nomina di un commissario straordinario, affinché possa finalmente iniziare la rimozione della Berkan B e degli altri cinque relitti, e la bonifica delle acque e dei fondali. L’istanza è stata inoltrata anche al Presidente della Repubblica, all’ex Ministero dell’Ambiente ora Ministero della Transizione Ecologica, al Reparto Ambientale Marino delle Capitanerie di Porto ed al Prefetto di Ravenna.
Amici della Pineta San Vitale e Pialasse
Animal Liberation
A.N.P.A.N.A. – Associazione Nazionale Protezione Animali Natura e Ambiente
APS Amici dei Parchi di Monteveglio e dell’Emilia
AsOER – Associazione Ornitologi dell’Emilia-Romagna
Associazione Naturista Ravennate
C.L.A.M.A. Ravenna Onlus
Comitato Difesa Pialassa del Piombone e Baiona
ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali
Federazione Nazionale Pro Natura
Gruppo d’Intervento Giuridico odv
ISDE Italia – Associazione Medici per l’Ambiente
Italia Nostra
L’Arca AdV
Legambiente Emilia-Romagna
LIPU Emilia-Romagna
OIPA Italia OdV – Organizzazione Internazionale Protezione Animali
WWF Emilia-Romagna
(foto da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)
da Il Resto del Carlino, 5 marzo 2021
Berkan B e cimitero delle navi “È una emergenza ambientale”.
Le associazioni ‘green’ lanciano l’Sos inquinamento alla Protezione civile: https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/berkan-b-e-cimitero-delle-navi-%C3%A8-una-emergenza-ambientale-1.6096285
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da Ravenna Notizie, 4 marzo 2021
Cimitero delle navi al Porto di Ravenna. Le Associazioni alla Protezione Civile: “Si dichiari l’emergenza ambientale”: https://www.ravennanotizie.it/ambiente-salute/2021/03/04/cimitero-delle-navi-al-porto-di-ravenna-le-associazioni-alla-protezione-civile-si-dichiari-lemergenza-ambientale/
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da La Cronaca di Ravenna, 4 marzo 2021
Le associazioni ambientaliste: “Serve un commissario straordinario per la Berkan B”: https://lacronacadiravenna.it/articolo/3646/Le-associazioni-ambientaliste-Serve-un-commissario-straordinario-per-la-Berkan-B
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da Ravenna 24 Ore, 4 marzo 2021
“Berkan B e cimitero delle navi. Si dichiari l’emergenza ambientale”: https://www.ravenna24ore.it/notizie/ambiente/2021/03/04/berkan-b-e-cimitero-delle-navi-si-dichiari-lemergenza-ambientale/
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da Ravenna Today, 4 marzo 2021
Berkan B e cimitero delle navi, gli ambientalisti insorgono: “Si dichiari l’emergenza ambientale”.
“Diversi relitti abbandonati da anni nello specchio d’acqua della Pialassa dei Piomboni, in prossimità di ambienti tutelati, aggravano un possibile disastro ambientale”: https://www.ravennatoday.it/cronaca/berkan-b-e-cimitero-delle-navi-gli-ambientalisti-insorgono-si-dichiari-l-emergenza-ambientale.html
Nuovo Ministero della Transizione Ecologica: all’appello per uno dei tanti disastri ambientali ignorati nel Bel Paese, su, forza e coraggio!
da La Repubblica, BO, 10 marzo 2021
L’incubo dei relitti abbandonati nel porto di Ravenna. Sono cinque, affondati e lasciati nel Canale dei Piomboni da decenni. Tutto ciò a ridosso della Pialassa dei Piomboni, una laguna vecchia di quattro secoli sottoposta a tutela ambientale per il valore del suo patrimonio naturale, su cui incombono i veleni rilasciati dalle grosse imbarcazioni. (Franco Giubilei) (https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/03/10/news/i_relitti_di_ravenna-291354116/)
RAVENNA – Da quaranta mesi il cargo Berkan B si trova ormeggiato nel porto di Ravenna dopo che, il 4 ottobre del 2017, l’imbarcazione si spezzò in due durante le operazioni di demolizione, a causa di interventi errati. Lo scenario della vicenda è il Canale dei Piomboni, dove il grosso relitto ancora da bonificare ha prima imbarcato acqua per poi adagiarsi sul fondale, in quello che è conosciuto come “il cimitero delle navi”, perché vi giacciono altri cinque relitti, tre dei quali simili al Berkan, affondati e abbandonati lì da ben quindici anni, mentre gli altri due si trovano nelle stesse condizioni addirittura da trenta. Tutto ciò a ridosso della Pialassa dei Piomboni, una laguna vecchia di quattro secoli sottoposta a tutela ambientale per il valore del suo patrimonio naturale, su cui incombono i veleni rilasciati dalle navi in rovina: amianto, idrocarburi, metalli pesanti e altri materiali pericolosi in una sorta di gigantesca discarica a cielo aperto e a due passi dalle località balneari, come se non bastasse.
Un folto gruppo di associazioni ambientaliste – Amici della Pineta San Vitale e Pialasse, Animal Liberation, APS Amici dei Parchi di Monteveglio e dell’Emilia, Associazione Naturista Ravennate, C.L.A.M.A. Ravenna Onlus, Comitato Difesa Pialassa del Piombone e Baiona, ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali, Gruppo d’Intervento Giuridico odv, ISDE Italia – Associazione Medici per l’Ambiente, Italia Nostra, L’Arca AdV, OIPA Italia OdV – Organizzazione Internazionale Protezione Animali, Federazione Nazionale Pro Natura, WWF Emilia-Romagna – si sta mobilitando e lancia un appello perché si ponga rimedio, anche perché il bando di gara per la di rimozione della Berkan B è stato aggiudicato in dicembre 2019 e mai assegnato. L’invito è rivolto anche alla Protezione civile, in modo che venga dichiarata l’emergenza.
Foto di anni recenti mostrano la sala macchine di una delle navi abbandonate invasa da acqua iridescente. Dal 2019, il relitto spezzato ha rilasciato nelle acque del Porto di Ravenna, in continuità idraulica con la Pialassa Piomboni e con il mare, una considerevole quantità di olii combustibili. I cittadini stessi hanno documentato, tra esalazioni nauseabonde, la strage di uccelli imbrattati e intrappolati, finché a luglio 2019 la zona è stata transennata e non è più stato possibile rendere pubblico quanto stava accadendo. Immagini attuali mostrano che gli sversamenti di oli pesanti non sono ancora terminati. Nella Pialassa si pesca nei numerosi capanni, e ogni anno vengono sequestrati dalla Guardia Costiera quintali di vongole raccolte di frodo proprio tra i relitti del cimitero. E’ stata anche documentata una moria di pesci, e c’è possibile rischio per la salute umana.
Sull’esempio di quanto realizzato per il recupero delle pericolosissime “ecoballe” disperse nel Golfo di Follonica, le associazioni richiedono urgentemente a governo e Protezione un’ordinanza ad hoc e la nomina di un commissario straordinario, affinché possa finalmente iniziare la rimozione della Berkan B e degli altri cinque relitti, e la bonifica delle acque e dei fondali. L’istanza è stata inoltrata anche al Presidente della Repubblica, all’ex ministero dell’Ambiente, al Reparto ambientale marino delle Capitanerie di porto e al prefetto di Ravenna.