Facciamo quello che vogliamo delle foreste demaniali della Sardegna.

Facciamo come ci pare e piace.
Sembra proprio questo, purtroppo, il messaggio lanciato dal Servizio territoriale cagliaritano dell’Agenzia regionale Forestas, gestore delle foreste demaniali della Sardegna, nel momento in cui convoca una conferenza di servizi decisoria (nota del 15 marzo 2019) in merito al “Progetto definitivo – esecutivo relativo al programma degli interventi forestali da eseguirsi nell’annualità 2019 nel Complesso Forestale Settefratelli, PF Campidano – Santu Barzolu (Comuni di Dolianova, Monastir, Settimo San Pietro, Sinnai, Soleminis), PF Castiadas (Comuni di Castiadas, Muravera, San Vito), PF Settefratelli – Sa Scova (Comuni di Burcei, San Vito, Sinnai”.

Insomma, la conferenza di servizi dovrà decidere sui tagli boschivi nelle foreste demaniali del cagliaritano (Sette Fratelli, Castiadas, Campidano), ma il Servizio territoriale cagliaritano dell’Agenzia regionale Forestas si dimentica di convocare la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, titolare di puntuali competenze in materia di tutela paesaggistica (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
La vicenda dei tagli boschivi abusivi sotto il profilo paesaggistico nella Foresta demaniale del Marganai non sembra aver insegnato nulla.

Non si può tralasciare, infatti, la necessità dell’autorizzazione paesaggistica per gli interventi in aree boscate determinati da finalità non strettamente di gestione naturalistica, così come indicato dalla giurisprudenza[1] in materia e da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con lo specifico parere dell’Ufficio legislativo dell’8 settembre 2016.
La Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, giustamente, non ha lasciato passare in cavalleria la cosa e ha recentemente diffidato (nota prot. n. 8521 del 10 maggio 2019) l’Agenzia regionale Forestas ad annullare in sede di autotutela tutti gli atti relativi alle conferenze di servizi per i tagli boschivi convocate in assenza dell’Amministrazione statale preposta alla tutela paesaggistica.

Perché questa disinvoltura nel gestire le foreste demaniali della Sardegna?
Non si vogliono opposizioni alle motoseghe autonomiste?
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
[1] Vds. Cass. pen., Sez. III, 13 gennaio 2015, n. 962 ; Cass. pen., Sez. III, 29 settembre 2011, n. 35308; Cass. pen., Sez. III, 13 maggio 2009, n. 20138; Cass. pen., Sez. III, 25 gennaio 2007 n. 2864; Cass. pen., Sez. III, 11 giugno 2004, n. 35689.

(foto F.A., S.D., archivio GrIG)
(…) “Facciamo come ci pare e piace.”
Ah ecco, siamo contenti di buon mattino…assai contenti!
Come no…
Deu creu ca dis’ada passai de fai su chi d’ isis paridi e praxi; deu creu aberu…
…Bella foto: Sardegna, foresta mediterranea di S’Acqua Callenti (Castiadas)
Che splendore…
Vai Grig, vai…fagli vedere con chi hanno a che fare!
bravissimi a vigilare sempre su tutto! Andate avanti e salvate le foreste sarde. Credo che di danni ne abbiano gia’ subiti a sufficienza…lasciamo ai nostri figli una Sardegna tutelata e ben gestita.
Siamo alle solite.
Vigilate come sempre.
Le persone oneste sono con voi.
Obblighiamo i venditori di legna da ardere ad emettere scontrino fiscale , allora vedremo i fatti e non purtroppo speranze sempre disattese.
Grazie per il VS lavoro , i boschi vanno protetti, magari diradare i pini, gli eucalipto e pulire il sottobosco.
Il danno paesaggistico è il meno. Quello ambientale ,con tutte le implicazioni che esso comporta , dovrebbe convincere gli organi giudiziari della necessità di un loro intervento. E i mancati Carabinieri ambientali ..? Come giustificare il loro silenzio ?
è vero voi vigilate sempre ma alla fine se vogliono raggiungere un obiettivo sappiamo benissimo che vanno avanti anche se si infrange la legge, immaginate che in gallura in un territorio dove è passato un incendio è ha bruciato 1125 ettari di terra hanno rilasciato comunque le autorizzazioni ad edificare malgrado la legge sugli incendi vieta qualsiasi azione per 15 anni infatti la dicitura che cita “In Sardegna anche la macchia mediterranea e le aree forestali temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva vengono equiparate alle zone boscate”…loro l’hanno scritta e gli enti, i professionisti e i privati consapevoli dell’azione illegale sono i primi a non rispettarla…avete risposte in merito a tutti questi scempi?
da Cagliari online, 20 maggio 2019
Tagli boschivi sui Sette Fratelli, il Grig: “Perchè non è stato chiesto il parere della Soprintendenza?”: https://www.castedduonline.it/tagli-boschivi-sui-sette-fratelli-il-grig-perche-non-e-stato-chiesto-il-parere-della-soprintendenza/
Dunque, un secondo dopo che santa prescrizione ha tolto dai guai chi aveva effettuato devastanti tagli abusivi nella foresta demaniale Marganai, dallo stesso Enteo pubblico si ripropone lo stesso schema: “del nulla-osta della Sovrintendenza ce ne infischiamo, anzi la escludiamo proprio dal procedimento”.
Fisiologici effetti di un’impunita ormai divenuta consuetudine.
Mi auguro che questa arroganza smisurata venga arginata per tempo dalle Istituzioni preposte.
Non sarà certo facile ripristinare la legalità in questo (ex)? paese. La nostra ingenuità consiste nel pensare che tutto ciò sia accaduto per caso e non per uno scellerato progetto architettato dalle “menti raffinatissime” (non certo Siciliane).
il commentatore in questione ignora, evidentemente, la giurisprudenza costante in materia.
Si vorrebbe migliorare l’ inquinamento atmosférico e si abbattono Gli alberi che sono magnifici combattenti della CO2.
Non si cura lá copertura forestale di sugherete abbandonandele in pasto alla processionaria procurando un trauma visivo e una grossa perdita in termini di qualita’ e quantita del sughero prodotto.Le piante sono VITA.
si tratta di quest’articolo: https://www.facebook.com/groups/172565269432232?view=permalink&id=2345257295496341
I commenti sono, però, chiusi 😉
Probabilmente sarebbe più opportuno rileggersi l’art. 6 del D.lvo 30 aprile 2018, n.34, in cui praticamente il “Sopraintendente” viene privato della possibilità di esprimere un parere (favorevole) riguardo la parte inerente la realizzazione o l’adeguamento della “viabilità forestale” già previsti al punto a:20 dell’allegato A del D.p.r. n. 31 del 2017. Può darsi che mi sbagli, ma riguardo ai piani forestali regionali, regolarmente approvati dal legislatore ho la sensazione che attualmente, il parere del Sopraintendente conti come il due di picche nella briscola. In tutta questa polemica, si dimentica sempre: a) l’interesse “pubblico”, rispetto a quello “privato”, in materia forestale della regione e la sua competenza legislativa esclusiva; b) Il significato vero della modifica “permanente” del paesaggio (costruire una strada, un fabbricato, ecc) per cui era richiesto il parere del Sopraintendente, con la modifica “provvisoria” del territorio attraverso i lavori forestali che come noto possono modificare “provvisoriamente” il paesaggio. https://www.altalex.com/documents/leggi/2018/04/23/
..probabilmente ci si dimentica della giurisprudenza costante (Cass. pen., Sez. III, 13 gennaio 2015, n. 962 ; Cass. pen., Sez. III, 29 settembre 2011, n. 35308; Cass. pen., Sez. III, 13 maggio 2009, n. 20138; Cass. pen., Sez. III, 25 gennaio 2007 n. 2864; Cass. pen., Sez. III, 11 giugno 2004, n. 35689) e del parere dell’Ufficio legislativo del Ministero per i Beni e Attività Culturali dell’8 settembre 2016.
In materia di tutela dell’ambiente/paesaggio lo Stato ha competenza primaria (art. 117, comma 2°, lettera s, cost.) e la Regione autonoma della Sardegna ha “solo” competenza delegata.
Piaccia o no, boschi e foreste non sono solo cataste di legna…
Buona serata.
Stefano Deliperi
(…) “Piaccia o no, boschi e foreste non sono solo cataste di legna…”
S’indianta a riri…
Dottore…ahahahahah…