La buona pianificazione non passa mai di moda.


Arbus, Dune di Piscinas (foto Cristiana Verazza)

Nei giorni scorsi, dalle colonne de La Nuova Sardegna, l’urbanista Sandro Roggio ha ricordato alcuni punti fermi per la tutela delle coste sarde e della nostra principale ricchezza, l’ambiente.

Condividiamo pienamente.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

piano paesaggistico regionale (P.P.R.), Baratz e Porto Ferro

Alt, Solinas non tocchi le coste. (Sandro Roggio)

Le idee del presidente Solinas in materia di governo dei territori costieri sardi sono in continuità  con l’avversione della politica per il piano paesaggistico regionale. Le sue  dichiarazioni  nel solco del trasversale sentimento controriformista degli ultimi decenni. L’idea di una tutela  indulgente del paesaggio litoraneo dell’isola viene da lontano: messa a punto negli anni Novanta contro le disposizioni della giudiziosa legge Galasso -1985.  Magistralmente ambigua la risposta da parte  del governissimo in Regione  (DC- Pds- Psi e più):  laschi vincoli sulle aree preziose dell’isola e  derogabili.

Grasse  risate  del Consiglio di Stato, come si desume dalla sentenza di annullamento dei primi piani territoriali paesistici -1993, grazie al memorabile ricorso di Grig.

Alghero, Calabona, cantiere edilizio MP Finance (nov. 2018)

Inascoltata la lezione nel giudizio del 1998. La Regione  soccombente con ignominia, bocciata la pianificazione a zig-zag. L’accusa provata – alto tradimento contro il paesaggio tutelato – aveva fatto perdere qualche ciocca di pelo ai lupi; incorreggibili nell’atteggiamento strafottente verso il patrimonio culturale.

L’ossessione, dopo il 2006,  o meglio l’irritazione per il contrattempo Soru. Cannonate  verso il  suo Ppr, uscito sostanzialmente incolume dopo decine di dibattimenti nei tribunali.

Al  tempo di Cappellacci ci hanno provato in tutti i modi  a eliminarlo. I presupposti nel primo piano-casa (ispiratore Berlusconi- 2009). Via libera al “Piano paesaggistico dei sardi”  (irresistibile quel titolo pop per il sardismo traslocato a destra). Al  posto del Ppr il  Pps: approvato a poche ore dal voto,  prevedibile  l’affondamento  con disonore.

Cabras, Torre di S. Giovanni di Sinis e Tharros

Alla lotta di liberazione della Sardegna dal giogo del Ppr ha  contribuito il governo Pigliaru,  con l’audacia della procedura più sbrigativa. La soluzione inaccettabile in un paio di articoli  del  famigerato disegno di legge varato  nel  tiepido mese di marzo 2017 a  pochi giorni dalla fine dell’inverno (che fretta c’era/ maledetta primavera?).

Curioso  che nel lasso di tempo indicato, tutti i governi  abbiano pensato di rendere disponibile la stessa combinazione per aprire la cassaforte dei beni comuni. “Accordi di programma di  particolare interesse economico sociale”  (1993, presidente Cabras), “Piani e progetti di valenza strategica” (2009, presidente Cappellacci);  “Programmi e progetti ecosostenibili  di grande interesse sociale e economico” (2017, presidente Pigliaru).

Il   presidente Solinas ha  accennato alla necessità di  “una legge urbanistica che superi il piano paesaggistico regionale”. Alè! Una volontà espressa almeno con chiarezza. E anche se è difficile dedurre le  modalità idell’intervento normativo immaginato, c’è da preoccuparsi per il richiamo a “vincoli diversi a seconda della vocazione”. Tanto più se la vocazione fosse decisa dalla politica indifferente alla qualità certificata dei paesaggi.

Solinas sembra disinteressato alle note difficoltà di  disfare il  Ppr senza un accordo con il Mibact nel quadro dell’ Ordinamento tra Codice dei  beni culturali   e  dettati costituzionali.  Constaterà presto che ogni  scorciatoia  è  sconsigliata anche dalla  giurisprudenza,  secondo la quale la  pianificazione paesaggistica non  è  derogabile dal legislatore regionale (come affermato dalla  Consulta nella tempestiva  sentenza n. 182/2006 e in  molte successive pure su atti della Regione sarda).

Villasimius, Porto sa Ruxi

Plausibile  che faccia affidamento sul fiancheggiamento del governo di Roma, tipo la complicità da parte di Salvini & C. Ma non è detto che tutto fili liscio (ammesso che il governo Conte resista) perché su questo il contrasto Salvini-Di Maio non è escluso, e potrebbe somigliare a quello su TAV. E comunque nel confronto varrà il parere del Movimento 5Stelle che ha ripetutamente affermato, nella recente campagna elettorale, la necessità di convalidare il Ppr e estenderlo alle aree interne. Vedremo la linea della opposizione a guida PD responsabile della apertura a politiche disinvolte e di Massimo Zedda che ha inopinatamente celebrato con un giudizio “molto positivo” le scelte dell’ Assessorato regionale all’Urbanistica dell’ultimo quinquennio.

Ma il prossimo giro della politica dappertutto starà nella inedita temperie della consapevolezza ambientalista clamorosamente manifestata nelle strade d’Europa e nel Mondo. Si rivendica  una maggiore  attenzione contro il capitalismo che divora risorse vanificando – attenzione! – il futuro delle giovani generazioni. Ehi,  dico a voi che avete frettolosamente aggiornato le vostre pagine FB con le immagini della ribellione di Greta. Guardate che la fantastica sedicenne si rivolge ai grandi della Terra, ma  lo stesso messaggio  è indirizzato ai governi locali, ognuno con  visioni anacronistiche da correggere: ben oltre le preoccupazioni per il clima. Riguarda terre devastate, il loro consumo da un modello di sviluppo insensato, ahinoi, nonostante i richiami di Francesco, il Papa di Laudato Si’; e oggi dei nostri giovanissimi che chiedono di immaginarci diversi con le parole e la musica dei partigiani  e di John Lennon.

Dobbiamo sperare che conti di più l’opinione pubblica. E che la classe politica regionale e il presidente Solinas possano trovarsi – all’improvviso –  al centro di un minaccioso girotondo di bambini contro le speculazioni edilizie nelle marine dell’isola.

Cuglieri, Cascata di Capo Nieddu

(foto Cristiana Verazza, S.D., archivio GrIG)

  1. G.maiuscolo
    marzo 21, 2019 alle 6:39 am

    (..) “immaginarci diversi …” è un’impresa!

    Abbiamo fatto ( uso il plurale maiestatis per non dimenticare le responsabilità di noi adulti, anche quando ci sembra di non avere responsabilità) danni in tutto questo tempo, dacché siamo apparsi sulla terra.
    E…non siamo “passati leggeri”, giusto per parafrasare qualcuno!

    E’ giunto il momento di porre riparo, per quel che è possibile e per quel che potrebbe essere corretto e restituito in termini di rispetto dell’ambiente; specie per coloro che hanno diritto ad un Pianeta migliore.

    Gentili amici del Gruppo mi invierete l’attestato e la tesserina in ricordo della mia solidarietà per Chia? Ho letto che qualcuno ha già ricevuto.

    Aspetterò con calma. E bravi, bravi per quel che…costruite. Grazie.

    Cordialità.

    • marzo 21, 2019 alle 8:40 PM

      arrivano, arrivano, stia tranquilla 🙂

      Ne abbiamo spedito già centinaia e parecchie altre sono in corso di preparazione. Il fatto è che Poste Italiane s.p.a. ci invia le distinte di versamento anche con mesi di ritardo. Per avere attestato di benemerenza e tessera associativa in tempi più contenuti è necessario scrivere a grigsardegna5@gmail.com allegando la ricevuta di versamento 😉

      Stefano Deliperi

      • G.Maiuscolo
        marzo 22, 2019 alle 11:55 am

        Gentile Dott. sono tranquillissima 🙂

        Ho anche considerato che se avete raccolto quel che avete raccolto, gli attestati da spedire, dovrebbero essere migliaia…Vi occorre un esercito per smaltire il lavoro! Io comunque ho la ricevuta da conservare a …futura memoria ed in ricordo della tutela. Questo conta.

        Aspetterò 🙂
        Grazie

  2. Stefano Martini
    marzo 21, 2019 alle 4:21 PM

    Lascia ben sperare questo grande movimento di giovani che in tutto il mondo sembra che si stia davvero preoccupando per le sorti di questo maltrattato pianeta.
    Ai tempi in cui si facevano le manifestazioni contro il nucleare c’era molta ignoranza sui problemi ambientali, c’era tanta paura dopo Chernobyl, quello si. Oggi mi accorgo che la gente ha consapevolezza di molti aspetti legati strettamente all’ambiente ma se ne frega allegramente. Mi capita di sentirmi chiedere se conosco case in riva al mare. Domande poste da persone che non ti aspetti. Nel 2019 !! Cattive abitudini dure a morire come le auto, la plastica ecc.
    C’è da lavorare….
    Saluti.

  3. G.Maiuscolo
    marzo 22, 2019 alle 7:05 am

    Gentile Stefano, sì, i ragazzi sono la nostra speranza e che si stiano esercitando nella tutela del loro Pianeta, è un segno non solo della buona strada da loro intrapresa ma anche della fiducia e della speranza che le cose, forse.. potranno cambiare in meglio.
    Forse…preferisco essere cauta.

    Quanto alla brutta abitudine di …non fare un passo per arrivare al mare, beh…non mi stupisce la sua affermazione su coloro che vorrebbero il mare sotto casa. Salvo poi non muovere un dito per tutelarlo.
    Saluti mattutini
    E piove…grazie al cielo! 🙂

  1. marzo 21, 2019 alle 6:56 PM

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