Un parcheggio interrato contro la città. A Bergamo.


Bergamo, cantiere del parcheggio nel centro storico.

Lo scorso 8 dicembre 2018 il Comitato NoParkingFara, che da anni si batte contro il devastante progetto di parcheggio interrato nel centro storico di Bergamo, ha scritto una splendida pagina nella storia dell’impegno civile in Italia.

L’intento era abbastanza folle: raccogliere mille sottoscrizioni in un’ora sotto una petizione contro il parcheggio.

Con il coinvolgimento di ben 150 cittadini, ne hanno raccolto 2.300.

I lavori sono iniziati in assenza della preventiva e necessaria procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), obbligatoria per le caratteristiche del sito e per l’imponenza del progetto (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.D.M. 30 marzo 2015), vista l’approvazione del progetto esecutivo di variante del parcheggio con deliberazioni Giunta comunale n. 266 dell’11 giugno 2015 e n. 137 del 10 ottobre 2016, in epoca successiva alla previsione delle ridotte soglie dimensionali.

Ricordiamo che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo ha avviato un’indagine esplorativa sul grande parcheggio pubblico multipiano “Parco della Rocca – Ex Faunistico” (9 piani, 469 posti auto), in corso di realizzazione a Bergamo Alta in seguito all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inviata (13 ottobre 2018) dal Comitato NoParkingFara, dal Comitato Bergamo Bene Comune e dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.

Ecco com’è andata lo scorso 8 dicembre.

La petizione, per chi volesse ancora oggi aderire, continua qui.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

la Rocca veneta di Bergamo

2300 firme in un’ora.

Quando il comitato NoParkingFara ha lanciato la sfida di raccogliere 1000 firme in un’ora, qualcuno ha messo in guardia dal rischio di non farcela. Quando poi si è spiegato che non sarebbero stati gli attivisti più assidui ad organizzare banchetti per la raccolta firme, ma sarebbe stato chiesto ai cittadini di attivarsi in prima persona, qualcuno ci ha chiesto se eravamo sicuri di quello che stavamo facendo.

Sabato, le mille firme sono arrivate nei primi 12 minuti. Dopo 60 minuti le firme erano a 2300, e ancora ne stavano giungendo. 2300 firme raccolte una per una da piu di 150 Cittadini, – i quali si sono offerti volontariamente, nei giorni scorsi, per farsi portavoce presso amici e conoscenti della grave anomalia che sta accadendo a Bergamo e chiedere un’adesione alla protesta. Hanno raccontato che si sta costruendo un ecomostro di 9 piani, che porterà in pancia quasi 500 automobili, nel bel mezzo del centro storico, cinto dalle mura venete patrimonio UNESCO e quelle del complesso della Rocca. E lo si sta costruendo ABUSIVAMENTE, in quanto privo delle procedure per lo screening della Valutazione di Impatto Ambientale. E chi avalla una edificazione abusiva in città è nientemeno che l’Amministrazione Comunale, rea di omettere di pretendere l’espletamento della procedura dalla ditta privata Bergamo Parcheggi.

Tutto ciò è oggetto di un’indagine della Procura. Ma i cittadini di Bergamo hanno voluto, oggi, dimostrare che la tutela ambientale non è cosa che si possa delegare alla magistratura. Sarebbe compito di chi è eletto per tutelare gli interessi della collettività, e che invece oggi subordina tali diritti a quelli del profitto di pochi. Che mercifica l’aria, la storia e la bellezza in nome di una visione ottusa e retrograda. I cittadini di Bergamo oggi hanno dato prova che esiste una visione della città alternativa a quella della classe politica orobica che da 20 anni conduce in modo bipartisan politiche della mobilità dannose e, in questo caso, pure illegali. Una bellissima pagina di cittadinanza attiva, che da circa due anni combatte senza tregua. 

La questione non è più, quindi, tra diverse visioni politiche del futuro della città. La questione è tra un’amministrazione che, per perseguire la propria discutibile idea di sviluppo, non guarda in faccia nemmeno alle leggi preposte. E tra chi pensa che un sindaco eletto protempore non abbia nessun diritto di calpestare norme scritte a tutela di tutti. Specie se in ballo c’è l’ambiente, la salute, la città intera.

Comitato NoParkingFara

Bergamo, raccolta firme petizione popolare contro il parcheggio interrato nel centro storico (8 dicembre 2018)

Questo il testo della petizione:

PETIZIONE PUBBLICA INDIRIZZATA ALL’AMMINISTRAZIONE DI BERGAMO

  Bergamo è un Bene Comune prezioso, delicato e insostituibile. Riteniamo che ogni intervento sul tessuto urbano debba essere fatto avendo come priorità assoluta la tutela dell’ambiente e dell’unicità della sua storia.​Siamo esterrefatti dal fatto che i lavori per la realizzazione del parcheggio in via Fara siano ripresi eludendo l’espletamento dello ​screening per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), peraltro segnalato come obbligatorio per legge da Regione Lombardia.

 Condividiamo assieme ad ICOMOS/UNESCO che sia ​“​​indispensabile che venga condotta un’analisi dettagliata degli impatti del progetto” ​​ , anche in merito alle​ “​​condizioni geologiche del terreno e le sue fragilità” ed in particolare per evitare che esso generi ​“​​un aumento del traffico                 automobilistico e, dunque, ulteriore inquinamento per la città”​ .

 Pertanto all’Amministrazione Comunale di Bergamo ​chiediamo l’immediata attivazione delle procedure di screening previste dalla normativa vigente per la Valutazione di Impatto Ambientale del parcheggio di via Fara, e la conseguente realizzazione di ogni prescrizione di tutela ambientale che ne dovesse conseguire.

Rocca di Bergamo

(foto Wikipedia, Comitato NoParkingFara)

  1. dicembre 30, 2018 alle 9:45 am

    Non capisco, a parte il piacere compulsivo di dire NO a tutto. Meglio le automobili accatastate sulle strade, che nascoste nel parcheggio sotterraneo? O forse non si tollera l’inevitabile disagio dei lavori, che però non sarà eterno, finirà, come tutti i lavori. Proprio non riesco a capire.

    • dicembre 30, 2018 alle 12:44 PM

      Ci sono delle leggi. Vanno applicate. Nel caso specifico del parcheggio orobico non è stato fatto. Cosa c’è da capire? Chiedere l’applicazione della legge a tutela dell’ambiente significa essere compulsivamente per il NO?

    • dicembre 30, 2018 alle 12:50 PM

      no, non è “il piacere compulsivo di dire NO a tutto”. Le motivazioni sono ampiamente spiegate negli articoli sull’argomento.
      Si tratta di un’area in pieno centro storico, a ridosso di beni culturali vincolati (la Rocca veneta, le Mura veneziane, il Convento di S. Francesco, ecc.), con rilevanti problemi di dissesto idrogeologico (ci sono stati eventi franosi, proprio nell’area del cantiere).
      Un po’ come un elefante ubriaco in un negozio di cristallerie….

  2. dicembre 30, 2018 alle 12:03 PM

    E la raccolta firme continua: firma anche tu su https://www.change.org/…/che-il-comune-di-bergamo?fbclid=IwAR0lJjdZRetziUPY5hp4J7scdu2BMotvmsxvqhnZtt8dVYuzSVBFAjKjbw4

  3. dicembre 30, 2018 alle 1:31 PM

    La reazione dei bergamaschi è legittima e molto intelligente.

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