Bandiere blù svolazzano sugli scempi ambientali.

Badesi, cantiere edile sulle dune (aprile 2016)
Anche quest’anno sono state assegnate le bandiere blù dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale (F.E.E.), ben 368 lungo le coste italiane.
Nell’immaginario collettivo, grazie anche a un’informazione superficiale, sono sinonimo di qualità ambientale, in realtà i criteri di assegnazione sono molto di manica larga e spesso e volentieri rappresentano un grossolano maquillage d’immagine per veri e propri scempi ambientali[1].
Per esempio in Sardegna nel 2018 sono state assegnate bandiere blù in tredici Comuni (Santa Teresa di Gallura, La Maddalena, Palau, Castelsardo, Sorso, Sassari, Oristano, Tortolì, Bari Sardo, Teulada, Badesi, Quartu S. Elena).

Teulada, spiaggia di Tuerredda ( foto La Provincia del Sulcis Iglesiente)
Fra le “perle” litoranee dove sventolano le bandiere blù troviamo anche la spiaggia di Tuerredda, a Teulada (CA), nei mesi estivi letteralmente soffocata da chioschi, ombrelloni, parcheggi e dovrebbe esser salvata da un rigido numero chiuso di auto e bagnanti, e quella di Pirrotto Li Frati-Baia delle Mimose, a Badesi (SS), invece soffocata dal cemento del complesso Baia delle Mimose, ormai colato fin sulle dune, nonostante numerose azioni legali ecologiste e di procedimenti penali per abusivismo edilizio.
Bandiere blù anche come foglie di fico su scempi ambientali, quindi.
Altro che qualità ambientale…
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
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[1] “I parametri? Di ogni genere. Dalle “eccellenti” acque di balneazione ai regolari campionamenti effettuati nel corso della stagione estiva dalle agenzie regionali nell’ambito del Programma nazionale di monitoraggio passando per la depurazione delle acque reflue o la copertura fognaria, almeno all’80%. Ma sono considerate nella valutazione anche la raccolta differenziata, le aree pedonali e le piste ciclabili, le caratteristiche delle spiagge (personale, accessibilità, servizi), l’educazione ambientale nelle scuole del posto. Così come la qualità delle strutture alberghiere e la certificazione ambientale e delle procedure delle attività istituzionali e delle strutture turistiche presenti sul territorio” (La Repubblica, “Bandiere Blu. L’eccellenza in 293 spiagge”, 11 maggio 2016).

Badesi, cantiere edilizio in area dunale (marzo 2013)
A.N.S.A., 7 maggio 2018
Spiagge da sogno in Italia, sul podio Liguria, Toscana e Campania. 368 le bandiere blu assegnate dalla Fondazione per l’educazione ambientale.
Aumentano le spiagge da sogno in Italia e in questa 32/a edizione di consegna delle bandiere blu la sorpresa è la Campania, che scalza le Marche e si piazza al terzo posto dopo Liguria e Toscana per numero di Comuni premiati dalla Fondazione per l’educazione ambientale (Foundation for Environmental Education – Fee). Non solo la qualità del mare ma anche la gestione del territorio, gli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti, vivibilità in estate, valorizzazione delle aree naturalistiche sono fra i 32 criteri da rispettare del Programma della Fondazione.
Quest’anno, le spiagge con mare cristallino lungo lo Stivale hanno raggiunto quota 368 (342 nel 2017), pari al 10% di quelle premiate a livello mondiale; 175 le località di riviera (163 l’anno scorso) dove sventola la bandiera Fee (16 i nuovi ingressi e 4 le uscite) con la Liguria in vetta, seguita dalla Toscana e dalla Campania che ha dunque superato le Marche scesa in quarta posizione. A migliorare in Italia è anche la situazione di approdi turistici e laghi, aumentati quest’anno rispettivamente a 70 (67 nel 2017) e 16 (dai 13 precedenti).
In totale, è stato rilevato oggi nell’evento nazionale di consegna delle bandiere blu, quest’anno la Liguria mantiene il vessillo in 27 Comuni e la Toscana negli stessi 19 dell’anno scorso. La sorpresa è stata la Campania che con tre nuovi ingressi (Piano di Sorrento, Sorrento e Ispani) ha sorpassato le Marche che perdendo la bandiera a Gabicce mare scivola al quarto posto con 16 Comuni fregiati.
La Puglia conquista tre nuove località (Rodi garganico, Peschici e Zapponeta) e raggiunge 14 bandiere, la Sardegna ha due nuovi ingressi (Trinità d’Agultu e Vignola) e ha il vessillo in 13 località, l‘Abruzzo va a quota 9 con l’ingresso di un lago (Scanno) e anche la Calabria è a 9 con due nuovi ingressi (Tortora e Sella Marina). Il Veneto conferma le 8 bandiere e anche il Lazio resta a 8 ma con il comune di Anzio uscito e il lago di Trevignano romano entrato; l’Emilia Romagna aggiunge una bandiera a Cattolica e va a 7 e la Sicilia ne perde una a Pozzallo andando a 6. La Basilicata sale a 4 con l’ingresso di Bernalda e Nova Siri e il Friuli Venezia Giulia conferma le 2 bandiere del 2017. Il Molise scende a 1 bandiera essendo stata tolta a Termoli.
Quest’anno vengono incrementate le bandiere blu sui laghi a 16 località: oltre agli ingressi di Trevignano romano nel Lazio e Scanno in Abruzzo, conquista un vessillo il Piemonte con Arona e sale a quota 3 mentre rimangono invariati il Trentino Alto Adige con 10 e la Lombardia con 1 come lo scorso anno.

Badesi, cantiere edilizio a ridosso delle dune (febbraio 2014)
La valutazione della Giuria nazionale ha avuto il contributo, fra gli altri, dei ministeri dell’Ambiente, dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle Politiche Agricole, del Coordinamento degli Assessorati Regionali al Turismo, del Comando Generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, dell’Ispra, dell’Università della Tuscia, del Consiglio Nazionale dei Chimici, dell’Anci, nonché dei sindacati Balneari.
Nell’annunciare con soddisfazione “anche per il 2018, un aumento di Comuni Bandiera Blu, ben 175”, il presidente della Fee Italia Claudio Mazza ha rilevato che “il turismo non può che essere sostenibile, in modo da garantire un equilibrio tra fruizione e tutela del patrimonio ambientale”. Bandiera Blu, ha aggiunto “guida passo dopo passo i comuni costieri, a scegliere strategie di gestione sostenibile del proprio territorio, attraverso un percorso che giovi all’ambiente ed alla qualità della vita”.
“Anche quest’anno è stato rilevato un incremento nel numero di assegnazioni, un dato indicativo dell’impegno di molti Comuni e dell’importanza delle tematiche ambientali nel turismo” ha spiegato Stefano Laporta presidente dell’Ispra osservando che gli esperti dell’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale “hanno operato sia nella fase di individuazione dei requisiti da valutare che nei lavori della giuria” e che “ogni anno i requisiti per ottenere la Bandiera Blu vengono rivisti con l’obiettivo di stimolare i Comuni ad impegnarsi nell’ottica del miglioramento continuo”.

Teulada, Tuerredda, chiosco e stabilimento balneare
Moneglia e Grado confermano la bandiera blu da 30 anni
Con la certificazione confermata per 30 anni consecutivi, quindi dalla nascita del Programma Bandiere Blu, sono Moneglia in provincia di Genova e Grado in provincia di Gorizia le veterane del riconoscimento assegnato dalla Fondazione per l’educazione ambientale. “Sono la testimonianza di un percorso in costante miglioramento sul fronte della sostenibilità ambientale, anno dopo anno – ha spiegato il presidente della Fondazione in Italia Claudio Mazza – a dimostrazione della volontà di mantenere nel tempo performance elevate di gestione del territorio che soddisfano gli standard rigidi del Programma” della Fondazione. Due esempi da imitare per i nuovi Comuni che hanno ottenuto la Bandiera blu, “l’inizio di un percorso” ha esortato Mazza parlando alla platea degli amministratori locali venuti a Roma a ritirare la certificazione. “E’ importante anche lo spirito di emulazione fra Comuni – ha spiegato il presidente della Fee Italia – perchè avere una buona gestione del territorio non solo migliora la qualità della vita dei cittadini ma anche aumenta anche le presenze turistiche. Bisogna fare sistema e quindi lavorare affinchè anche il Comune prima e quello dopo siano virtuosi”. Una mentalità ancora non molto diffusa fra le strutture alberghiere, ha concluso.
Il Comune di Sirolo, in provincia di Ancona, da oltre 20 anni riceve il riconoscimento della Fee. Il presidente della Fondazione ha ricordato che una decina di anni il Comune fece predisporre una lapide di ringraziamento alla cittadinanza per l’impegno e la collaborazione, fondamentali per confermare il sigillo di qualità. E’ infatti una questione di mentalità e di educazione, ha aggiunto Mazza, e di comportamento collettivo che produce risultati.
- Sul ponte sventola Bandiera Blu
- Le spiagge con il mare più pulito
- I Comuni premiati con la bandiera blu della Fee

Badesi, dune, pubblicità immobiliare
(immagine pubblicitaria, foto da La Provincia del Sulcis Iglesiente, per conto GrIG, archivio GrIG)
LA SOLITA PRESA DI GIRO!!😃
Semplice. Si paga un contributo e si ottiene il riconoscimento.
Grazie per aver menzionato anche i chioschi. Non se ne parla abbastanza di quanto siano uno scempio.
E’ da tanto che dico che stanno contribuendo pesantemente a distruggere il nostro patrimonio ambientale, nonchè a “rubare” grosse fette di spiaggia con gli ombrelloni fissi e a dar fastidio con la musica sempre accesa quando uno va al mare per cercare un po’ di relax.
E poi ci sono le lobby dei balnieranti che plaudono a che le strutture balneari provvisorie
( quelle autorizzate solo per i mesi estivi ), non siano dopo smontate, con la falsa affermazione che sono loro ad assicurare la protezione del territorio ( che loro stessi invadono e inquinano ). Basterebbe vedere in alcuni luoghi quanta pattumiera esiste sul retro di questi insediamenti.
Marco P. condivido pienamente la tua osservazione, oramai trovare un posto dove si possa stare tranquilli e’ una chimera, chioschi dappertutto, tra un po’ non rimarra’ nemmeno un granello di sabbia libero.
Chioschi e stabilimenti.