Stop al progetto di centrale eolica di Monte Calvi!

Campiglia Marittima, cave
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (9 marzo 2018) un atto di intervento con “osservazioni” nel procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di centrale eolica Cave di Campiglia s.p.a. in loc. Monte Calvi, nei Comuni di Campiglia Marittima e San Vincenzo (LI).
Il progetto di centrale eolica comprende n. 2 aereogeneratori (altezza complessiva mt. 125, diametro rotore mt. 90) da 1.500 kW ciascuno, per una produzione annua di energia elettrica pari a 9,670 MWh, con fondazioni, strade di accesso e opere di connessione alla rete elettrica nazionale (strade di servizio, cavidotti, cabina di smistamento, ecc.).
Interessato il Settore VIA–VAS – Opere pubbliche di interesse strategico regionale della Regione Toscana, i Ministeri dell’ambiente e dei Beni e Attività Culturali, i Comuni di Campiglia Marittima e San Vincenzo.

Campiglia Marittima-San Vincenzo, progetto di centrale eolica di Monte Calvi, rendering progettuale
Numerose le criticità evidenziate:
– in primo luogo, il progetto in argomento è in sito di proprietà e contiguo alla pluriennale attività estrattiva di calcare svolta dalla medesima società Cave di Campiglia s.p.a., con indubbi pesanti impatti ambientali non ripristinati: devono, quindi, esser valutati gli impatti cumulativi, come da giurisprudenza europea e nazionale costante;
– l’area di Monte Calvi interessata dal progetto è in parte tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), vista la presenza di bosco/macchia mediterranea e dell’insediamento archeologico di epoca tardo etrusca (muro difensivo in pietra) di Scala Santa, appartenente al sistema difensivo di Populonia. Il Piano di indirizzo territoriale (P.I.T.) con valenza di piano paesaggistico dispone il divieto di realizzazione di centrali eoliche nelle zone d’interesse archeologico;

centrale eolica
– l’area di Monte Calvi interessata dal progetto coinvolge la zona speciale di conservazione (ZSC) “Monte Calvi di Campiglia – IT5160008” (direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, la fauna e la flora), è tutelata anche con vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i. e legge regionale Toscana n. 39/2000 e s.m.i.);
– la Soprintendenza per Archeologia. Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno ha espresso parere nettamente negativo sotto il profilo della tutela paesaggistica e della tutela archeologica (nota prot. n. 178 del 26 gennaio 2018);
– il Comune di Campiglia Marittima ha espresso parere negativo riguardo gli aspetti urbanistici, dell’impatto acustico, della viabilità (nota Settore Assetto del Territorio del 2 gennaio 2018);
– il Servizio del Genio civile (Valdarno Inferiore e Costa) della Regione Toscana ha espresso parere interlocutorio negativo con richiesta di integrazioni (nota prot. n. AOOGRT/68899/P.140.020 dell’8 febbraio 2018);
– nello studio di impatto ambientale – S.I.A. non vengono considerate con il dovuto approfondimento le necessarie alternative progettuali, tantomeno viene approfondita l’auspicata “ipotesi zero” (non realizzazione del progetto), in violazione di legge.
Oltre all’interessamento di insediamenti archeologici, gli aerogeneratori, per la loro notevole dimensione, sarebbero poi ben visibili fin dalla costa, alterando il profilo morfologico di grande valore paesaggistico, anche vero richiamo turistico della zona, incrementando il già pesante impatto ambientale causato dalle esistenti cave di calcare.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, ha, quindi, chiesto che il procedimento di V.I.A. si concluda con un provvedimento negativo per l’insostenibile impatto ambientale.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Toscana, paesaggio agrario
(rendering progettuale, foto Comitato per Campiglia, E.R., S.D., archivio GrIG)
Se c’è abbastanza vento allora è giusto che la facciano. Le centrali eoliche salvaguardano gli ecosistemi più di certe associazioni cosiddette ambientaliste, a cui sta più a cuore il paesaggio (ammesso e non concesso che le pale eoliche lo peggiorino – secondo me lo migliorano) che evitare il riscaldamento globale. Mi rimpiange di dover muovere simili accuse ma questo è quello che vado pensando sempre più.
pensa quello che vuoi, lì c’è una società estrattiva che, dopo aver condotto uno scempio ambientale per anni, senza ripristino, ora vorrebbe completare l’opera sfasciando anche un bene archeologico.
Altro sito non c’era?
Puoi immaginare dove possono mettersi le pale…
A me pare, invece, che tu sia disposto a dare carta bianca a qualsiasi iniziativa dipinta di “green”, senza curarti se abbia davvero senso e risponda a interessi pubblici.
Buona giornata 😊
Stefano Deliperi
Sul disastro ambientale non discuto: una vera e propria ferita in un luogo incantevole. Ma il ripristino non è obbligatorio per legge?
E sul “completare l’opera” che non sono affatto d’accordo. Farsi un pò perdonare piuttosto per il malfatto (che comunque se c’è stato va fatto pagare). Le pale come da fotomontaggio in articolo verranno istallate proprio sul bordo superiore della “ferita” quindi non vedo come possano “sfasciare” un bene archeologico a meno che non ci sia qualcosa proprio li e mi pare un pò inverosimile che la cava si sia spinta così vicino ad un qualsiasi bene archeologico anche se in Italia tutto è possibile.
Ti sbagli completamente a pensare che io sia disposto a dar carta bianca a qualsiasi iniziativa “green” così acriticamente.
La tutela di un pianeta con una popolazione eccessiva purtroppo però si deve imperniare sul compromesso e se devo scegliere tra cosa abbia buon senso fare o cosa risponda a interessi pubblici, la risposta per me è semplice: quasi tutto quello che rallenti l’immissione in atmosfera di gas serra (qualora non siano fattibili a breve interventi alternativi meno invasivi) ha la priorità rispetto al lasciare nello status quo qualsivoglia area agricola (a patto che non se ne usino troppe) e sicuramente al fatto che alcuni (magari anche la maggiorparte) considerino le pale eoliche come qualcosa che danneggi il paesaggio. Io e spero molti altri come me le trovano addirittura belle e un simbolo di un pianeta che abbia quello si più senso.
Un saluto
Riccardo, ci sono studi d’impatto ambientale e pareri di Comune e Soprintendenza linkati nell’articolo.
Leggiteli, prima di commentare.
“Le pale come da fotomontaggio in articolo … istallate proprio sul bordo superiore della ‘ferita’” sarebbero realizzate al posto della macchia mediterranea e di un insediamento etrusco.
Non siamo nel paese dei Teletubbies, con i “ventoloni” felici e colorati, siamo in Italia e la cava è arrivata fin lì.
Vadano da un altra parte.
Stefano Deliperi
Come fai a dire che la cava arriva fin li e le pale verrebbero costruite proprio su tale insediamento etrusco? Mi sono guardato alcuni dei links che mi hai invitato a leggere prima di commentare (quelli che ho ritenuto più rilevanti almeno) e non ho trovato niente con una mappa che indichi l’ubicazione di suddetti insediamenti. Come fai quindi a dire con certezza che le pale sarebbero costruite li? Se ce li hai, potresti per cortesia mandarmi i links che mostrino tal cosa in maniera inequivocabile? Perchè se è come dici te allora stavolta avresti pienamente ragione.
Riccardo, te l’ho già detto: ci sono i pareri di Comune e Soprintendenza linkati nell’articolo che lo affermano.
Basta e avanza.
Buona serata.
Stefano Deliperi
E dovrei fidarmi di un Ministero con nome tanto altisonante che scrive: “Istanza di avvio del
procedimento di valutazione di IMPIANTO ambientale”?
Scherzi a parte non mi fido di loro, Voglio vedere le planimetrie dei resti archeologici.
direi di più, accertatene personalmente: vai sul posto e verifica direttamente 😊
Buona domenica!
Stefano Deliperi
A giudicare da plurime indagini penali, finora le centrali eoliche -parlo in generale e senza alcun riferimento al caso specifico qui trattato- hanno spesso salvaguardato, anzi costituito, l’interesse di organizzazioni contigue a mafia, camorra e ‘ndrangheta e comunque sempre rappresentato grandi speculazioni a favore di società più o meno trasparenti.
Mentre le devastazioni ambientali e paesaggistiche prodotte dalle installazionu eoliche in territori di grandissimo pregio sono tutte finite sul groppone della collettività.
Sta proprio quì la differenza tra ambientalisti come me e quelli come te: mi dispiace ovviamente che dei criminali si arricchiscano in alcun modo ma se tale arricchimento apporta un beneficio all’ambiente (riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera) allora mi sta bene. Anzi magari fosse che più società ” più o meno trasparenti” decidessero di arricchirsi in modi così virtuosi invece che con lo spaccio di stupefacenti e simili!
Ti ricordo visto che il riscaldamento globale, quello si, rappresenta sicuramente almeno la seconda più grave devastazione ambientale e paesagistica in atto nel pianeta oggi. In confronto l’impatto visivo negativo (ammesso che sia tale e per me non lo è) fa quasi sorridere.
da Qui News – Val di Cornia, 9 marzo 2018
Pale eoliche, altre osservazioni al progetto. Questa volta è il Gruppo d’intervento giuridico onlus a presentare una serie di osservazioni contro il progetto delle pale eoliche: http://www.quinewsvaldicornia.it/san-vincenzo-pale-eoliche-altre-osservazioni-al-progetto.htm
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da L’Etrusco, 9 marzo 2018
Stop al progetto di centrale eolica di Monte Calvi: http://www.letrusco.it/stop-al-progetto-di-centrale-eolica-di-monte-calvi/
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dal blog del Comitato per Campiglia, 9 marzo 2018
Stop al progetto di centrale eolica di Monte Calvi!: http://www.comitatopercampiglia.it/blog/2018/03/09/stop-al-progetto-di-centrale-eolica-di-monte-calvi/
da Il Tirreno, 11 marzo 2018
Cave e pale caso nazionale altre diffide contro il piano.
Il Gruppo d’intervento giuridico spedisce osservazioni alla Regione Toscana «È una zona tutelata, non è possibile realizzare impianti così impattanti». (Annalisa Mastellone) (http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2018/03/11/news/cave-e-pale-caso-nazionale-altre-diffide-contro-il-piano-1.16578889)
CAMPIGLIA. Un’altra voce si unisce alla lotta che il Comitato per Campiglia manda avanti “in difesa del paesaggio”, e in particolare contro la centrale eolica che Cave di Campiglia Spa vuole realizzare su monte Calvi: è quella del Gruppo d’intervento giuridico onlus (Grig), associazione ecologista nazionale (con sede a Cagliari), che il 9 marzo ha inviato alla Regione Toscana un atto di intervento con delle osservazioni nel procedimento di valutazione di impatto ambientale (Via) relative al progetto.
La centrale comprende due aereogeneratori (alti 125 metri, diametro rotore di 90 metri) da 1. 500 kw ciascuno. Il Grig, da tempo sostenitore del Comitato per Campiglia nel contrastare lo sfruttamento delle cave, ha interessato anche i ministeri dell’Ambiente e dei Beni e attività culturali, e i Comuni di Campiglia e San Vincenzo, nei cui confini ricadrebbe la centrale. «Numerose le criticità evidenziate – scrive l’associazione in una nota –. In primo luogo, il progetto è in sito di proprietà e contiguo alla pluriennale attività estrattiva di calcare svolta dalla medesima società Cave di Campiglia Spa, con indubbi pesanti impatti ambientali non ripristinati: devono, quindi, esser valutati gli impatti cumulativi, come da giurisprudenza europea e nazionale costante». Inoltre, l’area di monte Calvi interessata «è in parte tutelata con vincolo paesaggistico – precisa –, vista la presenza di bosco/macchia mediterranea e dell’insediamento archeologico di epoca tardo etrusca (muro difensivo in pietra) di Scala Santa, appartenente al sistema difensivo di Populonia. Il Piano di indirizzo territoriale (Pit) con valenza di piano paesaggistico dispone il divieto di realizzazione di centrali eoliche nelle zone d’interesse archeologico». Area che coinvolge anche «la zona speciale di conservazione “Monte Calvi di Campiglia – IT5160008” (direttiva n. 92/43/Cee sulla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, la fauna e la flora), tutelata anche con vincolo idrogeologico». Il progetto della centrale, ricorda l’associazione, ha ricevuto il parere negativo della Soprintendenza sotto il profilo della tutela paesaggistica e della tutela archeologica, e del Comune di Campiglia per gli aspetti urbanistici, dell’impatto acustico, della viabilità.
Mentre il Genio civile della Regione Toscana ha espresso parere interlocutorio negativo con richiesta di integrazioni. «Oltre all’interessamento di insediamenti archeologici – sottolinea il Grig –, gli aerogeneratori, per la loro notevole dimensione, sarebbero poi ben visibili fin dalla costa, alterando il profilo morfologico di grande valore paesaggistico, incrementando il già pesante impatto ambientale causato dalle esistenti cave di calcare». «Insostenibile l’impatto ambientale», conclude il Grig che ha quindi chiesto che il procedimento di Via si concluda con un provvedimento negativo.
bene, buone notizie!
PALE EOLICHE SU MONTE CALVI: LE RIVELAZIONI DEL COMITATO PER CAMPIGLIA
Da quanto risposto dalla Regione Toscana, risulta che il progetto di parco eolico su monte Calvi è stato ritirato dal proponente. Questo, per ora almeno, può rassicurare tutti quanti vedevano nel progetto un ulteriore sfregio al paesaggio della Val di Cornia e al suo patrimonio naturalistico e archeologico.
Poiché il caso ha però visto posizioni diverse e fortemente contrastanti in merito alla localizzazione di queste strutture, sarebbe bene che l’Amministrazione si facesse promotrice di un incontro pubblico per affrontare seriamente un problema che non può essere visto a livello solo locale ma certo in un’ottica regionale.
Così facendo si potranno individuare aree dove l’istallazione di pale eoliche contribuirà a produrre energia rinnovabile senza però compromettere economie già radicate o in via di sviluppo e senza che l’impatto sul patrimonio paesaggistico, naturale e culturale sia incontrollato e devastante.
Quanto al nuovo Piano Regionale Cave risulta essere in fase di completamento e che quindi sarà presentato in tempi brevi al Consiglio Regionale. Anche in questo caso il Comitato per Campiglia si augura che l’Amministrazione e tutte le forze politiche e associazioni presenti sul territorio pretendano una immediata illustrazione dei contenuti del PRC per conoscere il futuro del territorio.
Queste sollecitazioni nascono dall’avere ancora una volta constatato nell’Amministrazione inerzia, disattenzione o addirittura non volontà di informare i cittadini di quanto succede, come se questi fossero incompetenti e avessero lasciato un assegno in bianco ad amministratori che troppo spesso non si sono dimostrati all’altezza del mandato.
Il caso del Parco eolico di Monte Calvi è emblematico: non solo è stato il Comitato per Campiglia l’unico a dare notizia di un progetto che tutti avrebbero potuto “osservare” se messi a conoscenza, ed oggi è il Comitato per Campiglia il solo che si preoccupa di informare che di quel parco eolico, almeno per ora, non se ne farà nulla.
Campiglia Marittima 28 giugno 2018
Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi