La Soprintendenza senese chiude la strada al riconoscimento di Piazza Mazzini quale “bene culturale” di Poggibonsi.
La Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena ha comunicato (nota prot. n. 657 del 9 gennaio 2018) che ritiene non si possa qualificare quale “bene culturale” la Piazza Mazzini, in Comune di Poggibonsi (SI), fondamentalmente a causa delle pesanti distruzioni subite durante il secondo conflitto mondiale, che hanno stravolto l’originario contesto urbanistico.
La Soprintendenza senese ha comunicato di essersi già espressa in precedenza in proposito su richiesta del Comune (note prot. n. 1001 del 23 giugno 2007, prot. n. 12264 del 15 novembre 2016, prot. n. 5639 del 27 febbraio 2017).
Negli stessi giorni il Segretariato regionale per la Toscana del Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo sollecitava alla medesima Soprintendenza un riscontro (nota prot. n. 366 del 12 gennaio 2018).
In realtà, la dichiarazione di interesse culturale o il relativo diniego pare di competenza della Commissione regionale per il patrimonio culturale della Toscana (art. 39 del D.P.C.M. 29 agosto 2014, n. 171).
Come si ricorda, l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inviato (27 dicembre 2017) un’istanza per lo svolgimento della procedura di verifica dell’interesse culturale (art. 12 del decreto legislativo n. 42(2004 e s.m.i.) in relazione alla Piazza Mazzini, in Comune di Poggibonsi (SI).
Coinvolti il Ministro per i Beni e Attività Culturali, il Presidente della Regione Toscana, il Segretariato regionale toscano per i Beni e Attività Culturali, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena, il Comune di Poggibonsi.
La Piazza Mazzini risulta presente nel contesto urbano da ben più di un secolo (pianta catastale 1902), con presenza di alberatura e di eventi di rilievo per il contesto sociale ed economico del centro toscano (Fiera di Mezza Quaresima). Dopo le distruzioni della II guerra mondiale, la Piazza venne ristrutturata su progetto del noto arch. Carlo Del Zanna, mentre l’affetto dei residenti può esser testimoniato dalla raccolta di più di mille adesioni (non poche, in una cittadina che conta 29 mila abitanti) a una petizione promossa dal locale Comitato di Piazza Mazzini avverso progetti che possano snaturarne il contesto, la forma e la presenza del verde pubblico.
Infatti, il Comune di Poggibonsi intende a breve procedere con la realizzazione del progetto “Intervento di riqualificazione di Piazza Mazzini” (importo euro 2,3 milioni), rientrante nel Progetto di Innovazione Urbana promosso dai Comuni di Poggibonsi e Colle Val d’Elsa con finanziamento comunitario e della Regione Toscana, progetto che modificherebbe radicalmente lo spazio pubblico, ed eliminerebbe gli alberi storici.
Però, “le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico” che siano “appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro” (art. 10, comma 1°, decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) devono essere sottoposte alla verifica dell’interesse culturale, ai sensi dell’art. 12 dello stesso Codice dei beni culturali e del paesaggio. E fino al completamento della procedura di verifica dell’interesse culturale i beni sono sottoposti alla disciplina della parte II (Beni culturali) del Codice, in particolare con divieto di distruzione o danneggiamento (art. 20).
Sarebbe davvero l’occasione per rivedere un progetto che prevede la ricollocazione dei Monumenti ai Caduti e alla Resistenza, il mantenimento dell’attuale fontana, ma non piace ai residenti per il suo pesante impatto su un pezzo dell’identità di Poggibonsi.
Però la Soprintendenza senese ritiene “che per Piazza Mazzini non sussistano i requisiti di interesse culturale di cui all’art. 10 del Codice”.
Un po’ di buon senso non guasterebbe.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto d’epoca, da Google Earth)
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settembre 8, 2018 alle 3:34 PM"Il massacro degli alberi di piazza Mazzini è concluso" - Il Cittadino Online
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