Irresponsabili e cialtroni.
Non siamo al massacro dell’archeologo come a Palmira, ma, se potessero, li impiccherebbero serenamente.
L’ennesima, disinvolta e irresponsabile boutade dell’on. Mauro Pili sugli scavi nel complesso archeologico di Monte Prama (Cabras) ha provocato un’ondata di commenti e prese di posizione sui social media decisamente squallidi quanto minacciosi contro la Soprintendenza archeologica per la Sardegna, i suoi archeologi e la cooperativa che sta eseguendo i lavori connessi allo scavo.
Coperto (fino a un certo punto, però) dall’immunità parlamentare, il deputato accusa esplicitamente di aver distrutto beni archeologici con mezzi meccanici.
Secondo gli esperti del settore, è un’emerita fesseria, a voler esser buoni. I Giganti di Monte Prama possono stare tranquilli.
Analoga denuncia dell’on. Pili (luglio 2015) era stata smontata dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Artistico in pochi giorni (agosto 2015), ma ora il clima di denigrazione creato irresponsabilmente ha prodotto minacce esplicite.
E la Soprintendenza archeologica della Sardegna ha deciso di tutelarsi in sede legale. Ha fatto bene e ha la nostra piena solidarietà.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
dal sito web istituzionale della Soprintendenza archeologica per la Sardegna, 12 gennaio 2016
Mont’e Prama. Precisazioni all’attacco di Mauro Pili.
Ancora una volta la Soprintendenza è vittima delle spregiudicate invenzioni e delle intemperanze verbali dell’On. Mauro Pili, la cui aggressività sugli organi di comunicazione non solo veicola informazioni del tutto false e infondate, ma alimenta un clima di odio esasperato, che espone alle minacce fisiche il personale della Soprintendenza, reiteratamente minacciato di morte e sottoposto a ingiurie inaccettabili.
Espressioni quali: “bisogna appostarsi col fucile e iniziare a sparare”, “Bruciamo tutti i mezzi, possibilmente con loro dentro”, “sono da impiccare”, “sta arrivando l’ora di farci giustizia da soli!” sono ormai reiterate e preoccupanti, tanto che in proposito ritengo sia opportuno che la magistratura e le forze dell’ordine procedano, vista l’evidenza pubblica di queste aggressioni verbali e di queste minacce, a tutela del diritto della Soprintendenza e a protezione del suo personale.
Peraltro, a totale smentita delle falsità propalate da Pili il lavoro nel sito di Mont’e Prama continua a procedere non solo fruttuosamente e secondo tutti i dettami della regolare esecuzione degli scavi archeologici, ma nella massima attenzione per i reperti e per la loro protezione e conservazione.
Proprio nei confronti di questi interventi si è espresso l’ennesimo insensato intervento dell’on. Pili; in questi giorni sono infatti in corso interventi di copertura e protezione degli strati archeologici e delle tombe più delicate non acora indagate, che vengono isolate con geotessuto e strati di ghiaia inerte finalizzati alla copertura protettiva delle strutture e degli strati archeologici, tanto più necessari in questa stagione metereologica.
Nell’ambito di questi interventi viene utilmente impiegato anche un mezzo meccanico, così come utilmente era stato impiegato in precedenza sia per la rimozione della terra dallo scavo sia per lo scavo di livelli di riporto sovrapposti agli scavi degli anni ’70.
La Soprintendenza continuerà a lavorare come ha sempre fatto, per la conoscenza e la tutela del sito archeologico di Mont’e Prama, che oggi grazie agli ultimi scavi offre alla comunità scientifica una straordinaria occasione di approfondimento della realtà archeologica di uno dei più straordinari rinvenimenti della archeologia nuragica.
Continuerà ad applicare con rigore e correttezza tutte le procedure di legge fino a oggi poste in atto nello scavo, tanto a tutela del sito quanto per il rispetto della legge sui lavori pubblici, nell’ambito dei quali essa stessa sta operando.
Provvederà inoltre a difendersi in tutte le sedi competenti dall’aggressione verbale e dalle minacce a cui viene sottoposta.
Il Soprintendente
dott. Marco Minoja
A.N.S.A., 13 gennaio 2016
Mont’e Prama: minacce a sovrintendenza. Minoja contro Pili, alimenta clima odio. Ruspa? Tutto in regola.
da Sardinia Post, 13 gennaio 2015
“Archeologi da impiccare”, sul web si scatena l’odio contro la Soprintendenza. (Francesca Mulas)
(foto S.D., archivio GrIG)
Esattamente ciò che voleva il poco onorevole: che si parli ancora e sempre della sua persona. Che schifo.
Ricordiamoci di quale cricca fa parte Mauro Pili e quale sia il suo mentore politico. Ciò spiega tutto ed altro
Non gli riesce proprio di star sereno e, in buona pace, prendere atto della sua irrilevanza politica.
E quanto è cosa meschina praticare la politica del “nemico terzo” per salire agli onori del trafiletto regionale.
Trafiletto o non trafiletto è l’unico che oggi ha parlato del commercio delle bombe di Domusnovas che partono da Elmas per fare strage di innocenti.Non sono un suo fan,ma gli altri politici e la regione che fanno?Ditemelo voi se li avete votati
Può anche darsi che mi sbagli, ma così, a naso, non ricordo di averlo visto tra coloro che protestavano quando quello stesso stabilimento fu convertito alla produzione di materiale bellico.
E allora, ancora, contava qualcosa.
Si sa, se sono bombe, scoppieranno.
Non ti sbagli
da Sardinia Post, 19 gennaio 2016
Polemiche su Mont’e Prama, il Soprintendente querela Mauro Pili. (Francesca Mulas): http://www.sardiniapost.it/cronaca/polemiche-su-monte-prama-il-soprintendente-querela-mauro-pili/