Barbari assassini.
C’è chi muore per difendere la propria cultura, i simboli della propria identità.
C’è chi continua a massacrare nel falso nome di una religione.
Nella Siria dilaniata dalla guerra feroce e sanguinaria, dove le donne festeggiano liberandosi dal velo nero quando riescono finalmente a sfuggire all’Isis, questi barbari assassini dimostrano ogni giorno di che pasta sono fatti.
Khaled Asaad, archeologo ottantaduenne, è stato decapitato e appeso a una colonna della sua Palmira per averla difesa, anche nascondendo centinaia di statue e reperti antichi dalla follìa distruttrice dei fondamentalisti islamici e, soprattutto, dalla loro avidità.
Non è un mistero, infatti, che questi delinquenti pratichino il lucroso traffico dei reperti archeologici per finanziarsi.
Persone come Khaled Asaad sono fra i pochi veri eroi di questi tempi.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
da Il Corriere della Sera, 19 agosto 2015
SIRIA L’ARCHEOLOGO AVEVA 82 ANNI. Siria: l’ex capo del sito archeologico di Palmira decapitato e appeso ad una colonna dai militanti dell’Isis.
Khaled Asaad aveva custodito per oltre 50 anni le rovine e aveva nascosto centinaia di statue prima dell’arrivo degli integralisti islamici.
Gli hanno tagliato la testa nella città a cui aveva dedicato tutta la sua vita. Khaled Asaad, 82enne studioso di antichità e capo del sito archeologico di Palmira per oltre mezzo secolo, è stato decapitato martedì dai miliziani dello Stato Islamico. Lo ha reso noto il direttore dei musei siriani, Maamoun Abdulkarim, informato dalla famiglia di Asaad.
L’archeologo noto in tutto il Paese era stato catturato e detenuto per oltre un mese e sottoposto agli interrogatori dei militanti sunniti radicali. Il suo corpo sarebbe stato «appeso ad una delle colonne più antiche del centro della città» dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco e finita sotto il controllo dell’Isis lo scorso maggio. Asaad ha lavorato per 50 anni con le missioni archeologiche internazionali ed era riuscita a salvare centinaia di antiche statue dalla furia iconoclasta dell’Isis nascondendole in un luogo sicuro. Chissà se è stato proprio il silenzio su dove avesse nascosto le statue a costargli la vita.
da Il Fatto Quotidiano, 11 marzo 2015
Isis, traffico di antichità degli jihadisti da Iraq e Siria vale 250 milioni di dollari. (Mauro Pompili)
La stima è dell’Unesco, con analoga valutazione dei servizi segreti britannici. Lo Stato Islamico non si limita a cancellare il patrimonio storico, lo usa anche per finanziare la sua guerra. Il mercato nero di opere d’arte e reperti archeologici ha visto negli ultimi anni una crescita esponenziale: solo i reperti trafugati ad Al Nabuk hanno fruttato 36 milioni di dollari agli jihadisti. Il traffico mondiale di antichità vale tra i 6 e gli 8 miliardi.
Isis non è in guerra solo contro la Siria o l’Iraq, il suo nemico è l’identità storica e culturale di questi paesi e dell’occidente. Solo così si spiega la distruzione sistematica dei luoghi religiosi e il tentato genocidio delle minoranze cristiane, yazide e turcomanne. Isis non si limita a cancellare il patrimonio storico, lo usa anche come fonte di guadagno per finanziare la sua guerra. Il mercato nero di opere d’arte e dei reperti archeologici ha visto negli ultimi anni una crescita esponenziale. “Da quando è iniziata la guerra in Siria – dice Khalil, importante commerciante di antichità in Libano, che vuole restare anonimo – sono continuamente contattato da gruppi di scavatori clandestini assoldati dai jihadisti per recuperare e vendere oggetti antichi. Le cose sono un po’ cambiate negli ultimi mesi, credo che ora per loro sia più semplice far passare le opere dalla Turchia”.
Illegale, ma mondiale e in crescita il mercato nero delle opere d’arte
In questi mesi di costruzione dello Stato Islamico in Siria e in Iraq una delle fonti di entrata più rilevanti per le casse dell’organizzazione di al-Baghdadi è rappresentata dal contrabbando dei reperti archeologici. Un mercato che nel bilancio delle entrate del Califfato è preceduta solo dalla vendita del petrolio. Una conferma indiretta della crescita del mercato nero di reperti antichi arriva dagli Stati Uniti. Le importazioni americane di antichità provenienti dal Medio Oriente sono aumentate vertiginosamente tra il 2011 e il 2013. Secondo i dati forniti dalla US International Trade Commission in soli tre anni le importazioni da Egitto, Iraq, Libano, Siria e Turchia sono aumentate dell’86%, passando da un valore di 51,1 milioni di dollari a 95,1 milioni di dollari.
Non è possibile quantificare quanto il commercio di opere d’arte porti nelle casse dell’Isis, ma alcuni dati parziali riescono a dare un’idea delle dimensioni complessive del fenomeno. Il contrabbando dei soli reperti archeologici trafugati ad al-Nabuk, in Siria, ha fruttato ben 36 milioni di dollari. La cifra, secondo l’intelligence inglese, è attendibile estimata al ribasso. Un gruppo di archeologi internazionali ha valutato che il valore dei reperti di cui è stato accertato il furto in questi tre anni può superare i 1.500 milioni di dollari sul mercato nero.
L’organizzazione di Isis per il saccheggio.
Qais Hussain Rashid, direttore generale dei musei iracheni, ha raccontato: “Non si limitano a rubare, fanno dei danni incalcolabili alle nostre opere d’arte. Prendono solo le parti più preziose e facili da trasportare, dalle decorazioni staccano i rilievi e alle statue prendono solo la testa. Alcune tavolette in lingua assira, rubate dal Palazzo al-Kalhu del re assiro Ashurnasirpal II, di valore inestimabile sono state già ritrovate in Europa, purtroppo tagliate e vendute a pezzi”. Il modo in cui è realizzato il saccheggio sistematico del patrimonio testimonia quanto sia organizzato il cosiddetto Stato Islamico. Non sono i combattenti a occuparsi di scavi e commercio, ma concedono a chi vuole di razziare nei siti in cambio di una percentuale del valore monetario dei reperti. Si applica la Khums, una tassa prevista dalla legge islamica, per la quale si è obbligati a versare allo Stato una quota del valore dei beni provenienti dalla terra.
L’importo della Khums varia da regione a regione e a seconda dell’oggetto recuperato. Nella provincia di Aleppo è del 20%, aRaqqa il prelievo può arrivare fino al 50% o più, se i reperti sono del periodo islamico o in metalli preziosi come l’oro. Oltre al saccheggio Isis favorisce l’esportazione clandestina dei reperti archeologici, soprattutto attraverso il valico di confine tra Siria e Turchia di Tel Abyad, roccaforte dello Stato Islamico.
Il Califfato leader mondiale del traffico.
I beni archeologici trafugati da Siria e Iraq sono commercializzati sul mercato nero grazie all’intermediazione di numerosi uomini d’affari, specializzati nella rivendita di questo immenso patrimonio a clienti europei, americani e arabi. Il giro d’affari complessivo è, per ora, valutato dall’Unesco (con analoga valutazione dei servizi segreti britannici) 250 milioni di dollari, i mediatori ottengono ricompense tra il 2% e il 5% di quanto contrabbandato. Il traffico di antichità a livello mondiale è stato stimato da Unesco e Interpol tra i 6 e gli 8 miliardi di dollari, una cifra in rapida crescita. Per quantificare sia approssimativamente la redditività del commercio, basti sapere che in base alle affermazioni di un intermediario intervistato dalla Bbc, la cui identità non è stata resa nota, un pezzo risalente a 8.500 anni prima di Cristo è stato venduto a 1,1 milionidi dollari. Un mercato finito per gran parte sotto il controllo dello Stato Islamico.
L’Occidente rimane sconvolto dalle immagini della distruzione delle Statue del Museo di Mosul e delle antiche città assire, vere o finte che siano. Sono molte, infatti, le voci di coloro che ritengono la distruzione plateale di quei reperti una mera copertura per mascherare la razzia di opere d’arte in corso. “Ci hanno mostrato la distruzione delle statue più grandi e delle antiche mura – dice Khalil – ma dove sono le tavolette cuneiformi, le monete e i sigilli? Oggetti di valore inestimabile, facilmente trasportabili e piazzabili sul mercato. Da qualche parte c’è un mondo di facoltosi collezionisti che guarda queste immagini come a un depliant, in vista dei prossimi acquisti deputati ad ampliare la loro collezione.”
Una barbarie peggiore di quella dei mongoli.
Fermare questo commercio è indispensabile e non solo perché è una fonte di reddito per un’organizzazione terroristica. La distruzione sistematica del patrimonio storico mette in pericolo la possibilità di stabilizzazione e riconciliazione al termine del conflitto. In Siria e in Iraq le memorie storiche sono parte della vita quotidiana. Si vive nelle antiche città, si prega nelle chiese e nelle moschee storiche, si fa la spesa in suq (mercati) secolari. Quando la guerra finirà questo patrimonio sarà fondamentale per ritrovare unità attraverso l’identità storica comune.
Questa non è la prima volta che lo sconfinato patrimonio culturale della regione è minacciato. Il saccheggio peggiore fu durante la conquista mongola di Baghdad, nel 1258. “La tradizione racconta – dice Rashid – che allora il fiume Tigri si tinse di rosso per il sangue delle migliaia di morti e di nero per l’inchiostro delle migliaia di manoscritti. Eppure la barbarie dei mongoli impallidisce a confronto di quella dello Stato Islamico.”

Colosseo, interno. Immaginiamo per un solo momento che cosa vorrebbe dire per noi italiani perderlo…
(foto da Wikipedia, B.B.C., Shoebat.com, S.D., archivio GrIG)
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- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
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- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
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- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
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- legge sul procedimento amministrativo (legge n. 241/1990 e s.m.i.)
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- Testo unico sull'urbanistica (Sardegna)
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la distruzione di tutto cio’ che e’ante islam la dice lunga sulla concezione della cultura araba da parte dei nazisti dell’isiss. non sono un esperto di islam ma mi pare che x quanto sia una religione dogmatica e teocratica non prevede comportamenti come quelli che adotta l’isiss ne consenta una arbitraria interpretazione del corano.
secondo me dietro a tutto questo che il DIO DENARO e null’altro con la benedizione di alcuni stati ambigui ( turchia in primis) e l’accoddiscendenza complice e opportunistica degli usa dei britannici e dei francesi che vedono un nuovo nemico con e sul quale si possono fare affari ( armi e indotto).
Chi compra i reperti di Palmira è complice degli assassini. Esattamente come se avesse personalmente impugnato la spada che ha decapitato il Professor Khaled Asaad. Onore a lui per la dedizione e il coraggio dimostrati. Non sarà dimenticato.
la furia iconoclasta e la distruzione di santuari, cappelle etc.. anche legate alla religione islamica era presente ad es. anche nel 1800 da parte dei waabiti, purtroppo niente di nuovo così come il rapporto col denaro…. l’isis sono il peggio del peggio e nessuna delle “grandi” potenze ha intenzione di intervenire realmente basta vedere ciò che fa la turchia membro della nato….
E noi permettiamo l’invasione delle nostre terre
A oltranza e col tappeto rosso.
Chi semina raccoglie franz…….da invasori a invasati
Questi assassini sono fin troppo raffinati nella loro lucida follia, distruttrice di vite e identità diverse dalle proprie, per poterli definire genericamente barbari.
Individui invasati e avidi che incarnano l’aberrazione profonda della ragione umana in nome di un Dio che non è il loro.
Diversamente da ciò che è stato Khaled Asaad che si è speso per l’Umanità tutta: semplicemente un Uomo.
A.N.S.A., 19 agosto 2015
L’Isis decapita l’archeologo capo dei musei di Palmira.
Khaled Asaad aveva 82 anni, il corpo appeso a una colonna. (http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/08/19/palmira-isis-decapita-capo-antichita_29fe22f0-b060-4dff-8165-2443fe7a836d.html)
E’ stata un’esecuzione pubblica in una piazza di Palmira, alla quale hanno assistito decine di persone, quella in cui l’Isis ha decapitato ieri pomeriggio Khaled al Asaad, 82 anni, uno dei massimi esperti siriani di antichita’ ed ex direttore del sito archeologico locale. Lo riferisce l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus).
A dare per primo la notizia della decapitazione di Al Asaad era stato ieri sera il direttore delle Antichità e dei musei siriani Maamoun Abdulkarim parlando con l’agenzia governativa Sana. Asaad ha detto che successivamente il corpo dell’anziano archeologo e’ stato portato al sito dell’antica Palmira, dove e’ stato appeso ad una colonna romana. Abdulkarim ha detto che l’Isis aveva arrestato un mese fa Al Asaad e da allora lo aveva interrogato nella speranza di avere informazioni su dove fossero stati eventualmente nascosti reperti romani del sito prima dell’occupazione dello Stato islamico, avvenuta in maggio. Khaled al Asaad era stato direttore del sito archeologico di Palmira per 40 anni, fino al 2003. Dopo il pensionamento, ha riferito la Sana, aveva continuato a lavorare come esperto per il Dipartimento dei musei e delle antichita’. Era stato autore di diversi libri e testi scientifici anche in collaborazione con colleghi stranieri.
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Le ‘Sun girls’ contro l’Isis, un battaglione di 123 donne yazide.
Reclutate da una ex cantante con lo scopo di combattere i terroristi dello Stato islamico, che hanno rapito, violentato e ucciso migliaia di membri del gruppo etnico assediato in Iraq: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2015/08/20/le-sun-girls-contro-isis-un-battaglione-di-123-donne-yazide_3e2f5f92-918f-42fb-9ea3-af6be96afcd6.html
A.N.S.A., 21 agosto 2015
Isis distrugge monastero cattolico in Siria.
E’ quello di Mar Elian vicino a Homs, costruito 1.500 anni fa: http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/08/21/-isis-distrugge-monastero-cattolico-in-siria-_bdd0b20d-cce4-4664-b396-3b3a9fa91c60.html
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Isis. In Italia bandiere mezz’asta in onore archeologo Asaad.
Khaled Asaad aveva 82 anni, il corpo appeso a una colonna: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/08/19/palmira-isis-decapita-capo-antichita_29fe22f0-b060-4dff-8165-2443fe7a836d.html
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da Il Corriere della Sera, 21 agosto 2015
VICINO AD HOMS. «Siria, distrutto il monastero cattolico di Qaryatayn»: Isis posta foto e video delle ruspe in azione.
Il complesso di Mar Elian, vicino a Homs, costruito 1.500 anni fa. Lo Stato islamico ha diffuso per propaganda le immagini della devastazione. Decine di cristiani rapiti: http://www.corriere.it/esteri/15_agosto_21/siria-distrutto-monastero-cattolico-qaryatayn-isis-posta-foto-video-ruspe-azione-aff47402-47cf-11e5-9031-22dbf5f9fa34.shtml
Un pensiero anche alla dissacrazione della donna Kurdish PKK, Kurdistan Workers’ Party, del 10 agosto Sono per le scelte non armate e per l’eliminazione dei confini e libera circolazione egualitaria dei popoli ma la distruzione gratuita di popoli e minoranze e’ inaccettabile. Un popolo quello Kurdish che ha dovuto soffrire parecchio, ricordiamo i gas nel 1988 che in Iraq uccisero circa 5mila Kurdish e lasciarono molti con terribili conseguenze, campi di concentramento e genocidio che porto’ alla morte di 50mila ai 100mila civili.
A.N.S.A., 23 agosto 2015
L’Isis ha distrutto un tempio a Palmira.
Si tratterebbe del tempio di Baalshamin, vicino al teatro romano: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/08/23/lisis-ha-distrutto-un-tempio-a-palmira_f32821d4-393f-49d8-88f1-6ebc2eaa58e2.html
Mi si rivolta lo stomaco.
Mi chiedo chi ci sia dietro questi assassini invasati che sfregiano impunemente la Creatura umana e la sua Memoria, provocando l’esodo di milioni di persone come forse mai si è visto nella storia dell’Uomo.
Un tempio dedicato a Ba’al Shamin, “Il Signore dei Cieli” si ergeva anticamente (I millennio a.C.) nella nostra bella Isola di San Pietro nel sud-ovest della Sardegna, e impressiona come gli antichi nomi dell’Isola chiamata dai Fenici “Inosim” o “Enosim”, dai Greci “Hieracon Nesos” e dai Romani “Accipitrum Insula” siano associati allo sparviero e al falco, veri Signori del Cielo che ancora volteggiano sull’Isola.
Fede e speranza portate da genti provenienti da terre lontane.
Un parallelo che conferma alle coscienze di tutti noi come popoli apparentemente diversi, condividano da sempre la stessa Storia e gli stessi destini.
Te lo dico io chi c’e’ dietro; noi occidentali che compriamo i carburanti al mercato nero dall’isiss il quale lo ruba nei paesi che invade ( quindi con profitti mostruosi) e con l’appoggio di turchia e paesi arabi del golfo i quali, come i turchi, hanno da sempre un atteggiamento ambiguo vs l’occidente ( connivenza e sponsor del terrorismo). finche’ dipenderemo dal petrolio saremo sempre come le baldracche che si lamentano ma poi aprono le cosce.
Max, tu dici che ce la cantiamo e ce la suoniamo?
Le persone perbene sono qui come altrove. Ugualmente per i criminali.
Per quanto la tua riflessione contenga verità sotto gli occhi di tutti, io, “occidentale” non ci sto a mettermi i ceci sotto le ginocchia ogni volta che si apre una crisi umanitaria.
Se personalmente ho ben presente le ferite inferte dall’Occidente, dall’Europa, dall’Italia ad atri, ho pure presente l’impegno gratuito di milioni di “occidentali” di ogni Paese e credo che da lunghissimo tempo operano per elevare dignità e qualità della vita di intere popolazioni nel mondo. E tanti lo hanno fatto anche a costo della propria vita.
Molto del benessere dell’Occidente, il mio, il tuo, ha radici anche nello sfruttamento di altre nazioni, ma anche e soprattutto nella ferma volontà degli uomini e delle donne d’Occidente di piegare, seppure in modo imperfetto, idee retrograde e Poteri assoluti e sanguinari alla Democrazia.
E questa lotta verso la democratizzazione delle nostre società non è stata certo una passeggiata, ma è costata milioni di vite. Nessuno, in questo, ci ha regalato NULLA. Anzi!
Nessun altro nel mondo ha mai lottato come gli “occidentali” per vivere in società più giuste, e oggi il nostro modo di vivere è la speranza di tutti coloro che perseguono la Libertà.
Certo serve che ogni cittadino e ogni aggregato sociale valuti e senta il peso del proprio agire; dalle parole che si pronunciano, alle idee che si promuovono, da ciò che si produce e come lo si produce, e persino dal cosa e come si mangia, al come ci si veste, ci si muove, ci si diverte, etc., etc., etc.
E serve anche pretendere, ad ogni latitudine, una politica estera meno cialtrona e asservita all’economia o, peggio, asservita alla finanza degli speculatori.
Serve che cittadini premano sui propri governi per l’attuazione di politiche di distensione, di dialogo, di pace giusta per tutti, ferma in difesa dei diritti universali quanto degli interessi nazionali legittimi.
Bellissimo commento Terrae, grazie. Una teoria allucinante proveniente dall’Austria parla di finanziamenti occulti da parte degli USA, non il Governo, ma gruppi di potere tipo Soros. Non metto volutamente il link. Se anche ci fosse solo una possibilità su un milione che questo sia vero sarebbe troppo. Troppo. TROPPO.
l’assioma e’ che il dio denaro governa il mondo ovvero la politica ed a cascata tutto quello che ne consegue. non so se sono le 7 famiglie o alcune lobby/cupole che governano il mondo o entrambe ma nulla o poco accade senza che lo vogliano tramite piani strategici ben congegnati. non e’ complottismo; e’ cosi’ da sempre. e’ nella becera natura umana. questo non significa che noi mortali non dobbiamo combattere nelle forme consentite e talvolta anche in quelle non ; possiamo riposizionare l’ago della bilancia, ma l’equita’la troviamo solo nel libro dei sogni. circa i ceci sotto le ginocchia nel mio piccolo non ho nulla da rimproverarmi; certamente i governanti qualche cosa si’.
circa Mara la teoria “austriaca”non mi e’ nota ma dalla tua anticipazione non mi stupirei.
non sono cattolico praticante ma mi considero cristiano ovvero trovo che il messaggio del cristo incluso il cristo del tempio ( botte da orbi ai mercanti profanatori) sia di aiuto se vogliamo essere meno beceri.
farlo capire ai potenti pero’ e’ dura…
Grazie a Mara e a Max.
Neppure io conosco la teoria austriaca.
Penso che tutto sia possibile quando Istituzioni e apparati vengono piegati ad interessi illegittimi, illegali e persino criminali di qualsiasi natura (in tanti ricordiamo ancora la Strategia della Tensione che ha sequestrato e umiliato il nostro Paese per quasi 30 anni).
C’è una pletora di individui e di sodalizi che vorrebbero governare un mondo fatto a propria immagine e somiglianza, ma nonostante ciò non mi convince la teoria che vuole il mondo mosso dalla volontà di un grande burattinaio nonostante la nostra voglia di giustizia e di libertà.
La rifiuto a priori.
I politici, poi, sono quelli che ci scegliamo noi quando votiamo in modo acritico, per partito preso, per clientela.
Tornando alle presunte o vere responsabilità dell’Occidente nei confronti del sedicente Stato Islamico, credo che tutta la Comunità internazionale debba decidersi quanto prima ad agire anche con le armi.
Dall’altra parte c’é un nemico vero con cui é impossibile e ingiusto dialogare.
Un nemico che con la sua violenza spietata e gratuita dimostra ogni giorno di mettersi sotto i piedi la nostra idea di convivenza civile rispettosa dei diritti umani.
Prima che rovesciare Stati democratici imperfetti si deve sconfiggere il germe di una perfetta dittatura teocratica criminale. Ecco la rivoluzione.
A.N.S.A., 30 agosto 2015
Isis distrugge tempio di Bel a Palmira. E’ considerato il più importante. Edificato nel I secolo d.C.: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/08/30/isis-distrugge-tempio-di-bel-a-palmira_a03bab99-3323-4292-97f4-547415be95b1.html
A.N.S.A., 1 settembre 2015
Isis: Onu, satelliti confermano distruzione tempio Bel.
Sfregiata Palmira. 200 Boko Haram a Sirte. 4 iracheni arsi vivi: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/08/30/isis-distrugge-tempio-di-bel-a-palmira_a03bab99-3323-4292-97f4-547415be95b1.html
chi sono e cosa fanno quelli dell’isis e’ cosa nota; un po’ meno noto e’ il perche’ NESSUNO degli occidentali (i medio orientali non li considero in quanto potrebbero “prenderle”anche dai boy scouts e gli unici in grado cioe’ i curdi sono massacrati dal ns ” socio” la turchia).
detto questo quello che mi da la nausea e’ apprendere che gli usa ( sotto bandiera onu) hanno bombardato un ospedale di msf ben sapendo dove ubicato e nonostante le telefonate dei bombardati che gli avvisavano per tutto il tempo.
quindi, premesso che gli americani che disprezzo sempre + hanno il grilletto facile e che stanno mostrando le loro macroscopiche INCOMPETENZE, bisogna chiedersi se e’ frutto di grave negligenza e manifesta incapacita’o c’e’ dell’altro, ovvero se avendo saputo che msf medicano chiuque senza chiedere prima a quale fazione appartengono i pazienti, abbiano voluto punirli; sappiamo tutti che gli americani sono capaci di queste bassezze.
circa il debito che abbiamo con loro ( aiuti militari della seconda guerra mondiale. quelli della prima erano inconsistenti) dobbiamo ricordarci che li abbiamo ripagati abbondantemente in denaro e “politica”attentati inclusi.
A.N.S.A., 5 ottobre 2015
Isis,distrutto arco di trionfo a Palmira.
Lo ha riferito il sovrintendente alle autorità siriane: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/10/05/isisdistrutto-arco-di-trionfo-a-palmira_9290fe20-fa8e-4e11-8489-0780e13c4d0f.html
infami assassini.
da Il Corriere della Sera, 27 ottobre 2015
Palmira, Ong: «Esecuzione Isis: tre ostaggi fatti esplodere su colonne».
L’Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce che tre detenuti sono stati giustiziati nel sito storico da mesi nelle mani dei jihadisti. L’esecuzione è l’ultima barbarie dei terroristi che combattono alle porte di Aleppo: http://www.corriere.it/esteri/15_ottobre_26/palmira-ong-esecuzione-isis-tre-ostaggi-fatti-esplodere-colonne-cc5938d8-7c24-11e5-9069-1cf5f2fd4ce8.shtml
perche’ se mi dicessero che dietro a tutto questo c’e’ qualche apparato malato usa, non mi stupirei?del resto gli usa xche’ sono andati in irak? x le armi di distruzioni di massa? cioe’ erano cosi’imbecilli da pensarlo x poi fare una figura di m…a? o forse il petrolio?del resto l’isis ruba i pozzi di petrolio e lo rivende; a chi? allora conviene che l’isis esita agli usa ed ai turchi, tanto sappiamo che in europa non arriveranno mai e poi perche’ mai visto che la’ fanno quello che vogliono con gli occhi bendati degli occidentali ( salvo qualche proclama ipocrita). non confondiamo l’isis con il terrorismo filoarabo.andate su wikipedia. digitate gran mufti’di gerusalemme e saprete molte cose sull’alleanza tra arabi e nazisti dagli anni 30 (accoppa gli ebrei altrimenti vengono in palestina ed io ti do’ il petrolio). cose interessanti su britannici e francesi per spartirsi il medio oriente mentre la jihad montava .
complottismo? no geopolitica. che fare? bella domanda; la coscienza collettiva sta cambiando ma questo paradossalmente puo’ essere un pericolo per i rigurgiti violenti dei grandi burattinai che vogliono mantenere lo status quo ovvero ingrassarsi a dismisura.
fateci caso; la forbice economica e’ sempre + aperta. il potere e’ in mano a pochi. e con i soldi compri TUTTO e chi dice il contrario o e’ scemo o e’ in malafede.
comunque mai arrendersi. occhi aperti ed orecchie sturate.
il petrolio, come il denaro. Non puzza, odora di ricchezza.
Stefano Deliperi
per non dire che cosa fanno alle giornaliste islamiche “indipendenti”.
da Il Corriere della Sera, 7 gennaio 2016
SIRIA. «È una spia»: uccisa a Raqqa la giornalista che sfidava l’Isis.
Raqia Hassan 30 anni, scriveva in Rete utilizzando lo pseudonimo di Nissan Ibrahim. Denunciava le condizioni di vita nella roccaforte dei miliziani islamici. Nei mesi scorsi aveva scritto: «Ho ricevuto minacce di morte, l’Isis mi arresterà e ucciderà». (Annalisa Grandi): http://www.corriere.it/esteri/16_gennaio_06/spia-uccisa-raqqa-giornalista-che-sfidava-isis-89d59d3a-b469-11e5-b7e0-5cea02412f89.shtml
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oppure che fanno alle vittime di abusi…
SIRIA. Perché Isis uccide tutti quei ragazzi accusandoli di essere gay.
Sono almeno 25 i minori ammazzati in Siria. Ma spesso si tratta di vittime di abusi da parte dei miliziani più anziani che invece vengono protetti. (Marta Serafini): http://www.corriere.it/esteri/16_gennaio_07/perche-isis-uccide-tutti-quei-ragazzi-accusandoli-essere-gay-70ce7a44-b515-11e5-8efc-b58ffc8363b9.shtml
da Il Corriere della Sera, 14 gennaio 2016
IRAQ LE FOTO DAL SATELLITE. I templi distrutti dall’Isis.
La moschea di Nabi Jirijs ora è un parcheggio. Così i luoghi santi sciiti dell’antica Ninivesono stati rasi al suolo e coperti di cemento. (Paolo Conti): http://www.corriere.it/esteri/16_gennaio_14/i-templi-distrutti-dall-isis-e9aa35ee-ba41-11e5-b643-f344dc24c117.shtml
A.N.S.A., 20 gennaio 2016
Isis rade al suolo più antico monastero cristiano Iraq. A Mosul, era stato costruito 1.400 anni fa. (http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/01/20/isis-rade-al-suolo-piu-antico-monastero-cristiano-iraq-_4360d321-263e-4bed-9510-eea862853cb6.html)
L’Isis ha raso al suolo il più antico monastero cristiano in Iraq. Si tratta del monastero di St. Elijah, a Mosul, costruito 1.400 anni fa.
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da Il Corriere della Sera, 20 gennaio 2016
IL MONASTERO DI ST. ELIJAH. Isis rade al suolo il più antico monastero cristiano in Iraq
Le immagini satellitari mostrano come i jihadisti abbiano usato probabilmente i bulldozer per distruggere il luogo di culto eretto 1400 anni fa. Il reporter James Foley ucciso da Isis scrisse un reportage sull’occupazione militare americana del sito. (Marta Serafini): http://www.corriere.it/esteri/16_gennaio_20/isis-rade-suolo-piu-antico-monastero-cristiano-iraq-3d786e88-bf4d-11e5-b186-10a49a435f1d.shtml
da La Stampa, 30 marzo 2016
La lucida follia dell’Isis a Palmira: cancellare gli incroci della Storia.
I fondamentalisti vivono nel presente storico, vogliono eliminare molteplicità e differenze del passato e lasciare un unico marchio: il loro. (Domenico Quirico): http://www.lastampa.it/2016/03/30/esteri/la-lucida-follia-dellisis-a-palmira-cancellare-gli-incroci-della-storia-ogXE3GRdoruFcvyPHlTzuN/pagina.html
A.N.S.A., 6 maggio 2016
Palmira, Orchestra San Pietroburgo suona nell’antico teatro.
Putin saluta in videoconferenza,assistono truppe russe e siriane: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2016/05/05/orchestra-s.pietroburgo-suona-nellantico-teatro-di-palmira_a49c5990-f23e-4d97-b719-69afc0ad82c7.html
Tocca il cuore ascoltare Bach nella bellissima Palmira. Ma c’è troppo odore di sangue e bieca operazione di propaganda.
Cara Mara hai ragione; poi e’ paradossale che i salvatori russi di palmira siano poi quelli che appoggiano il dittatore siriano che bombarda i propi civili, ospedali inclusi.
ragion di stato? penso di si…
Indubbiamente è propaganda. Carità pelosa, persino.
Eppure di quei concerti vorrei che ce ne fossero molti altri.
Ad Homs, Aleppo, Mosul, …
e ora le Piramidi?
da L’Unione Sarda, 8 giugno 2016
L’Isis minaccia l’Egitto: “Distruggeremo le piramidi di Giza”: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/06/08/l_isis_minaccia_l_egitto_distruggeremo_le_piramidi_di_giza-68-504803.html
come si finanziano ‘sti delinquenti.
da La Stampa, 16 ottobre 2016
Arte antica in cambio di armi, affari d’oro in Italia per l’asse fra Isis e ’ndrangheta.
È a Gioia Tauro la base di smistamento dei reperti saccheggiati. La testa di una statua razziata in Libia costa 60 mila euro. (Domenico Quirico): http://www.lastampa.it/2016/10/16/esteri/arte-antica-in-cambio-di-armi-affari-doro-in-italia-per-lasse-fra-isis-e-ndrangheta-x9uX3cnjg6B3BhbIe4nTKK/pagina.html