La Corte di cassazione riforma parzialmente le prime condanne per il traffico di rifiuti industriali a Portovesme.
La Corte di cassazione ha depositato il dispositivo dell’udienza dell’8 ottobre 2014 concernente il procedimento penale nei confronti di due dirigenti della Portovesme s.r.l. riguardo al traffico di rifiuti altamente pericolosi prodotti dagli impianti della Portovesme s.r.l. smaltiti illecitamente in cave del Cagliaritano e, addirittura, nella realizzazione di riempimenti stradali e piazzali degli ospedali.
I Giudici di legittimità hanno deciso per la parziale riforma della sentenza della Corte d’Appello di Cagliari, dichiarando prescritto un reato contravvenzionale e rinviando ad altra Sezione della Corte d’Appello per la rideterminazione della pena per il reato di falso e per l’esame dell’ipotesi accusatoria relativa al traffico illecito di rifiuti industriali.
In precedenza, la Corte d’Appello di Cagliari, sez. II penale, aveva sostanzialmente confermato (1 marzo 2013) in sede di appello la condanna del primo grado.
Un anno e dieci mesi di reclusione per Maria Vittoria Asara (responsabile della gestione rifiuti dello stabilimento Portovesme s.r.l.) e due anni e due mesi di reclusione per Aldo Zucca (responsabile del sistema Gestione ambientale della Portovesme s.r.l.), 900 euro per spese legali e separata liquidazione in sede civile per il risarcimento in favore delle parti civili.
Questo, a oggi, lo stato dell’arte relativo al primo troncone dell’unico procedimento n. 5890/2007 G.I.P. (e R.N.R. 2930/2007) concernente l’importantissima indagine condotta dai Carabinieri del N.O.E. di Cagliari su disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo (p.m. Daniele Caria) relativa al più ingente traffico illecito di rifiuti industriali finora riscontrato in Sardegna.
In primo grado c’era stata la dura sentenza del 28 febbraio 2012 del Tribunale di Cagliari (G.I.P. Giovanni Massidda) al termine del processo con rito abbreviato nei confronti dei due dirigenti della Portovesme s.r.l.: due anni e due mesi di reclusione per Maria Vittoria Asara e due anni e otto mesi di reclusione per Aldo Zucca, 1.800 euro per spese legali e separata liquidazione in sede civile per il risarcimento in favore delle parti civili.
Il Lo scorso secondo troncone del procedimento penale è davanti al Tribunale di Cagliari, Sez. II, in composizione monocratica (giudice Massimo Poddighe), nei confronti di Massimo Pistoia (amministratore unico della Tecnoscavi), Lamberto Barca (gestore della società Gap service s.r.l.), di Stefano Puggioni, Giampaolo Puggioni, Larbi El Oualladi (dipendenti della Tecnoscavi) e Danilo Baldini (socio e coordinatore dell’area chimico-analitica del laboratorio di analisi Tecnochem s.r.l.) e si è aperto il 13 marzo 2012.
La prossima udienza è prevista per il 17 novembre 2014, con la requisitoria del pubblico ministero Daniele Caria.
Si ricorda che la Portovesme s.r.l. (gruppo Glencore) è stata più volte coinvolta nell’arrivo di fumi di acciaieria radioattivi in Sardegna.
In occasione di numerose udienze si sono svolti sit in promossi dal Comitato popolare Carlofortini preoccupati all’ingresso del Palazzo di Giustizia di Cagliari con le richieste di giustizia, monitoraggi ambientali e sanitari, salute pubblica.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra – parti civili nel presente procedimento penale grazie al prezioso operato dell’avv. Lia Pacifico – esprimono un fortissimo auspicio per il raggiungimento di un pronunciamento definitivo in favore della giustizia, della salvaguardia ambientale, della tutela della salute pubblica e assegnano grande importanza alle conclusioni di questi procedimenti penali, i primi in Sardegna relativi a traffici illeciti di rifiuti di origine industriale di tali proporzioni.
Ora si attendono i pronunciamenti definitivi, importantissimi per il popolo inquinato, per l’ambiente, per la salute pubblica.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra
da La Nuova Sardegna, 16 ottobre 2014
Processo scorie a Portovesme, riformata la sentenza per due imputati.
La Corte di cassazione ha riformato in parte la sentenza d condanna per due degli imputati condannati in secondo grado col giudizio abbreviato per il traffico di rifiuti pericolosi da Portovesme a Cagliari, dove le scorie sono state usate per la pavimentazione di strade e del piazzale dell’ospedale oncologico Businco.
Aldo Zucca, responsabile del sistema gestione ambientale della Portovesme srl, era stato condannato a due anni e due mesi, mentre Maria Vittoria Asara, responsabile della gestione rifiuti, a un anno e dieci mesi: i giudici supremi di Roma hanno dichiarato prescritto un reato contravvenzionale e rinviato il processo a una nuova Corte d’Appello per l’esame dell’accusa di traffico di rifiuti pericolosi e la rideterminazione della pena per il reato di falso. Il prossimo 17 novembre il pm Daniele Caria farà le sue richieste nel processo ordinario agli altri quattro imputati.
(foto S.D., archivio GrIG)

Domiciliari,patteggiamento, depenalizzazione falso in bilancio, leggi ad personam, cavillazioni,ecc,ecc. Il tutto per combattere meglio la corruzione e il mal’affare !!!
Dulcis in fundo : chi ignora ( ma e’ furbo ) viene assolto !!!
Infatti vedrai che gira che ti rigira l assolveranno……..il potere della chiesa è forte.Come faranno se arrestano il chierichetto eh!?!?!?!
io non riesco a capire giuridicamente:
” rinviando ad altra Sezione della Corte d’Appello per la rideterminazione della pena per il reato di falso e per l’esame dell’ipotesi accusatoria relativa al traffico illecito di rifiuti industriali.”
Va bene riderminare la pena per reato di falso,ma perché bisogna riesaminare il reato di traffico illecito di rifiuti ?Il terzo grado dovrebbe solamente riguardare vizi di forma,il primo e il secondo l’hanno già provato inequivocabilmente !
Perchè i potenti possono godere del quarto e quinto grado di giudizio e della prescrizione ?
qwuesta domanda è retorica a differenza della precedente
non lo so, Romano. Attendiamo le motivazioni della sentenza e poi vedremo quali argomentazioni migliori utilizzare nel successivo giudizio.
Stefano Deliperi
Perchè il sistema protegge i potenti che tengono sù il sistema.È normale, tutti mangiano dal vergognoso caso di smaltimento scorie in sardegna.Ne hanno del tempo a preoccuparsi i carlofortini…….Lolliri non si tocca
Chiedo a Stefano se il 17 novembre e’ importante essere davanti al tribunale per attirare ancora l’attenzione su questa farsa o e’inutile spreco di tempo ???
è sempre importante: è un processo, non una farsa. Chiediamo giustizia per il popolo inquinato.
Stefano Deliperi
quando la stessa “massima attenzione” per l’ambiente e la salute?
A.N.S.A., 4 settembre 2016
Spano, massima attenzione Portovesme srl.
“Capienza discarica quasi al limite, al via approfondimenti”: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2016/09/03/spano-massima-attenzione-portovesme-srl_ca7060de-258b-4a59-b465-cdd3245345dd.html
Delibera n. 57/17 del 25 ottobre 2016
Realizzazione del IX argine e conseguente modifica della quantità massima abbancabile presso la discarica di Genna Luas della Portovesme S.r.l. ubicata nei territori dei Comuni di Iglesias e di Carbonia. Soggetto proponente: Portovesme Srl. Procedura di VIA. D.Lgs. n. 152/2006. (ancora non pubblicata sul sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna).
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da L’Unione Sarda, 25 ottobre 2016
Portovesme srl, la Regione dice sì all’ampliamento della discarica: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/10/25/portovesme_srl_la_regione_dice_s_all_ampliamento_della_discarica-68-544287.html
Buondi grig, cosa é successo a portovesme? Continuano a nascondere i veleni chei stanno uccidendo? Forti coni deboli e deboli e complici con i forti……..
tu lo sai? Scrivici a grigsardegna5@gmail.com 😉
Non so niente, ho visto il servizio ieri pranzando, a videolina e si parlava di un controllo dei carabinieri allarmati da un via vai di camion verso un capannone ad iglesias, dove un privato stoccava i famosi sacchi bianchi della porkovesmo perché non sapevano dove. metterli.
..allora speriamo che ne sappiano più di noi!
Quindi niente……….notizia oscurata, nessuna notizia sui quotidiani sardi. Ridateci Antony Muroni almeno ci teneva informati sui movimenti dei veleni i sardegna. Tra poco ci diranno che erano fertilizzanti per l’agricoltura biologica. Che bella cricca opera nel sulcis, dei veri intoccabili. Grazie grig…………
..silenzio…c’è solo da sperare che i carabinieri abbiano potuto accertare di che si tratti.
Speriamo anche che qualcuno ci informi, i silenzi sui veleni che circolano nel sulcis sono in odore di m…..