Stop ai nuovi incentivi per le energie rinnovabili elettriche!
Abbiamo ricevuto, sottoscriviamo e pubblichiamo molto volentieri.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Comunicato stampa di
Italia Nostra – Altura – Amici della Terra – Associazione Italiana per la Wilderness – Comitato nazionale contro fotovoltaico ed eolico in aree verdi – Comitato Nazionale per il Paesaggio – Comitato per la Bellezza – LIPU– Mountain Wilderness – Movimento Azzurro – Verdi Ambiente e Società (VAS) – Rete della Resistenza sui Crinali – Terra Celeste
Basta eolico!
No a nuovi incentivi, prima ancora di dilazionare quelli già assegnati
Le richieste di tredici associazioni ambientaliste ai Ministri Zanonato, Orlando e Bray
25 ottobre 2013 – Una lettera con la richiesta di moratoria a incentivi per nuove centrali eoliche è stata inviata da tredici associazioni ambientaliste ai ministri Zanonato, Orlando e Bray. Le associazioni intervengono a proposito del provvedimento annunciato dal Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato per dilazionare parzialmente gli oneri che gravano sulle bollette di famiglie e imprese italiane a causa degli incentivi alle rinnovabili elettriche che ammontano ormai a 11,2 miliardi annui e che presto sfonderanno, per pura inerzia, anche il tetto dei 12,5 miliardi di oneri (6,7 per il Fotovoltaico più 5,8 per le restanti tecnologie) come stabilito dalla riforma dello scorso anno.
“Se il Governo intende intervenire per attenuare questo aggravio dei costi dell’elettricità che compromette ogni possibilità di ripresa economica, noi concordiamo con questa finalità, ma osserviamo che prima ancora di cambiare tempi e regole per il pagamento degli incentivi già assegnati occorre smettere di assegnarne di nuovi. Ci riferiamo all’organizzazione delle aste competitive del prossimo anno per l’assegnazione di ulteriori incentivi alle fonti di produzione diverse dal fotovoltaico. Per il solo eolico on-shore (e per i soli impianti di potenza superiore ai 5 MW) s’intendono assegnare altri incentivi a un contingente di 500 MW di potenza!
Rimarchiamo che ogni nuovo impianto che fornisce energia intermittente (eolico e fotovoltaico in primis), oltre a nuovi oneri diretti di incentivazione, comporta ulteriori costi, in particolare:
– per risolvere i problemi di dispacciamento,
– per costruire nuovi elettrodotti, generalmente in aree a scarsa magliatura elettrica, con ulteriori danni ambientali,
– per rispondere all’aspettativa di un “capacity payment” che mantenga remunerativi e in esercizio gli impianti a idrocarburi fossili che devono per forza fungere da riserva “calda” a impianti che, per loro natura, non sono programmabili: non autosufficienti e non “alternativi”, con conseguente duplicazione dei costi.
Facciamo, inoltre, notare che gli obblighi assunti in sede europea dal Governo italiano nel 2010 per il raggiungimento della quota del 26,39% della produzione elettrica da FER sui consumi nazionali nel 2020, e per cui gli incentivi vennero a suo tempo stanziati, sono già stati raggiunti l’anno scorso e saranno largamente oltrepassati quest’anno.
Altri settori, più performanti nella lotta ai gas serra e più utili all’ambiente e all’economia del nostro Paese come le rinnovabili termiche e l’efficienza energetica, non hanno beneficiato di analoghe politiche.
Un provvedimento di moratoria a incentivi per nuovi impianti di rinnovabili elettriche intermittenti si rende indispensabile per non vanificare ogni possibile intervento di contenimento dei costi di incentivazione in bolletta e persino per evitare di dover tagliare retroattivamente incentivi già assegnati.
E’ inutile tentare di svuotare la vasca con un secchiello se il rubinetto rimane aperto ed è paradossale che società spagnole stiano per piazzare ulteriori centrali eoliche in Italia, mentre in Spagna è applicata una tassa del 6% sui ricavi da generazione elettrica.
Da Associazioni ambientaliste sensibili alla tutela del territorio, ci siamo espressi fin dall’inizio contro gli incentivi che hanno favorito la speculazione a danno del paesaggio, della natura, dei territori collinari e montani, sui crinali appenninici e nel Mezzogiorno, senza portare riduzioni significative, a livello complessivo, dei gas climalteranti.
Facciamo notare che, se le nostre osservazioni fossero state accolte, non ci troveremmo in questa grave situazione, al punto da richiedere l’assunzione di provvedimenti, almeno in parte, retroattivi e con un territorio sfigurato che rischia di ricevere il colpo di grazia”.
Le Associazioni nazionali
Italia Nostra, Presidente Marco Parini – Altura, Presidente Stefano Allavena – Amici della Terra, Presidente Rosa Filippini – Associazione Italiana per la Wilderness, Segretario Generale Franco Zunino e Presidente Onorario Carlo Ripa Di Meana, Comitato nazionale contro fotovoltaico ed eolico in aree verdi, Presidente Nadia Bartoli – Comitato Nazionale per il Paesaggio, Segretario Oreste Rutigliano – Comitato per la Bellezza, Presidente Vittorio Emiliani – Lipu, Presidente Fulvio Mamone Capria – Mountain Wilderness, Presidente Carlo Alberto Pinelli – Movimento Azzurro, Vice Presidente Vicario Dante Fasciolo – Verdi Ambiente e Società (VAS), Presidente Guido Pollice.
Associazioni e coordinamenti di comitati territoriali
Rete della Resistenza sui Crinali, Coordinatore Alberto Cuppini
Terra Celeste, Associazione culturale, Presidente Luisa Bonesio
(foto C.B., archivio GrIG)
Condivido. E’ diventata una speculazione per favorire alcuni! Dovunque.
A.N.S.A., 25 ottobre 2013
Appello 13 associazioni a ministri, basta eolico. Italia nostra, Amici della Terra e Lipu: moratoria incentivi: http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rinnovabili/2013/10/25/Appello-13-associazioni-ministri-basta-eolico_9522187.html
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da L’Unione Sarda, 28 ottobre 2013
Gli ambientalisti scrivono ai ministri. «Basta incentivi alle pale eoliche»: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20131028085213.pdf
Allora,non sarebbe meglio fermare speculatori e loro complici ……….
Dopo gli appelli, occorre fermare ma davvero: ogni minuto che passa è il disastro che avanza. Questi signori cosidetti finora non sono stati fermati, anzi hanno potuto agire indisturbati e addirittura protetti da autorizzazioni e certificati “verdi”.
mi chiedo perchè per ridurre l’inquinamento non si sponsorizzano con incentivi gli impianti di produzione di energia per uso familiare. Invvece non finanzieranno ilVà conto energia e oggi esiste solo di fatto lo scambio sul posto. Per mettere il minieolico a pala o asse verticale ingombro 1 metro di diametro per 2 metri di altezza, tanta burocrazia inutile. Il mini eolico è il meglio attuale e meno impattante rispetto al fotovoltaico che rende i tetti della case cupi, eppure nessuno lo sponsorizza o agevola l’installazione. Che me ne faccio di un impianto off shore se poi pago i consumi, al gestore che inquina, un alto prezzo per illuminare o riscaldare la casa. Basta con i mega impianti.