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Cambiano le carte in tavola, ma continua il tentativo di speculazione energetica nelle campagne del Campidano!


Libellula

Libellula

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (26 febbraio 2015) al Ministero dell’ambiente – Direzione generale valutazioni ambientali un nuovo atto di intervento con “osservazioni” nella procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativa al progetto di centrale solare termodinamica a concentrazione Gonnosfanadiga ltd (sede legale a Londra, in Bow Road n. 221, e sede fiscale a Macomer, in Corso Umberto I n. 226), nelle campagne campidanesi di Villacidro e Gonnosfanadiga (VS), su un’area di ben 232 ettari, con potenza complessiva lorda 55 MWe.

Interessati anche il Ministero per i beni e attività culturali (Organi centrali e periferici), il Servizio valutazione impatti dell’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente, la Gestione commissariale dell’ex Provincia del Medio Campidano, i Comuni di Villacidro e di Gonnosfanadiga e, in particolare, la Commissione europea.  

In seguito a una pesante richiesta di integrazioni da parte del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione generale per le Valutazioni ambientali prot. n. 38952 del 26 novembre 2014, la Società energetica ha modificato il progetto originario (qui progetto e procedimento di V.I.A.) con l’ubicazione in aree agricole dei Comuni di Gonnosfanadiga e di Villacidro ed esclusione delle aree precedentemente individuate in Comune di Guspini.  E’ stato, quindi, pubblicato un nuovo avviso sul quotidiano regionale La Nuova Sardegna in data 23 febbraio 2015.

macchia meditarranea (ginestre, olivastri, cisto)

macchia meditarranea (ginestre, olivastri, cisto)

Numerosi i motivi che hanno determinato la richiesta di pronuncia di incompatibilità ambientale del progetto da parte ecologista, a integrazione della precedente richiesta (2 maggio 2014).

Infatti, le aree interessate, ricadenti nei territori comunali di Guspini e di Villacidro – come già di Gonnosfanadiga – (ben 232 ettari) appaiono rientrare in “zona agricola E” dei rispettivi vigenti strumenti urbanistici comunali.   In proposito, si ricorda che nelle zone agricole “E” degli strumenti urbanistici comunali, possono essere autorizzati soltanto interventi relativi ad attività agricole e/o strettamente connesse (vds. per tutti Cass. pen., sez. III, 9 marzo 2012, n. 9369; Corte App. CA, Sez. II, 18 giugno 2014), non certo attività di produzione energetica di tipo industriale, come centrali fotovoltaiche o centrali a biomassa non legate ad aziende agricole presenti nel luogo.

campo di grano

campo di grano

E’ pur vero che tali impianti di produzione di energia elettrica “possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici” (art. 12, comma 7°, del decreto legislativo n. 387/2003 e s.m.i.) così come, dopo l’emanazione delle linee guida nazionali per l’autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili (D.M. 10 settembre 2010), le Regioni devono provvedere all’individuazione di “aree idonee” e “aree non idonee” per l’ubicazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili (vds. T.A.R. Veneto, Sez. II, 23 novembre 2012, n. 1439),  tuttavia, secondo l’art. 13 bis della legge regionale Sardegna n. 4/2009 e s.m.i. (introdotto dall’art. 12 della legge regionale Sardegna n. 21/2011), l’art. 3 del D.P.G.R.  3 agosto 1994 , n. 228 (direttive per le zone agricole, criteri per l’edificazione nelle zone agricole), nelle zone agricole “E” degli strumenti urbanistici comunali, possono essere autorizzati soltanto interventi relativi ad attività agricole e/o strettamente connesse, non attività di produzione energetica di tipo industriale – come quella in progetto – slegata da attività agricole in esercizio nel sito.

La Regione autonoma della Sardegna beneficia di competenza primaria in materia urbanistica (art. 3, comma 1°, lettera f, della legge cost. n. 3/1948 e s.m.i.).

Sembrerebbe logica la sola presenza di impianti simili connessa ad aziende agricole presenti nell’area.

Merlo femmina (Turdus merula)

Merlo femmina (Turdus merula)

La recentissima sentenza Cons. Stato, Sez. VI, 29 gennaio 2015, n. 333 ha confermato tale indirizzo interpretativo in riferimento all’art. 55 della legge regionale Lazio n. 38/1999, che afferma esplicitamente: “la nuova edificazione in zona agricola è consentita soltanto se necessaria alla conduzione del fondo e all’esercizio delle attività agricole e di quelle ad esse connesse”.

Nessun rapporto di strumentalità con aziende agricole del luogo comporterebbe conseguentemente alcuna  possibilità di realizzazione.

Le presenti considerazioni appaiono pienamente condivise dalla Regione autonoma della Sardegna – Direzione generale della Difesa dell’Ambiente (nota prot. n. 17386 dell’8 agosto 2014).

Inoltre, sono interessate aree tutelate con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i) perché sponde del Rio Terra Maistus (o Flumini Bellu), Rio Urradili (o Rio Melas) e del Rigagnolo Pauli, nonché zone a macchia mediterraneae anche se in parte percorse dal fuoco.     Viene lambita, poi, la zona di protezione speciale – Z.P.S. “Campidano centrale” (codice ITB043054) ai sensi della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, con particolare riferimento alla salvaguardia della Gallina prataiola (Tetrax tetrax), particolarmente protetta con il Piano d’azione per la salvaguardia e il monitoraggio della Gallina prataiola e del suo habitat in Sardegna (Assessorato della Difesa dell’Ambiente – RAS, 2011) in quanto in grave pericolo di estinzione e, come tale, inserita nell’allegato I della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica.

Cavallo e Gallina prataiola

Cavallo e Gallina prataiola

Nello studio di impatto ambientale – S.I.A., contrariamente a legge (art. 22, comma 3°, lettera d, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.[1]), non appaiono adeguatamente approfonditi e motivati l’analisi delle ubicazioni alternative dell’impianto in progetto (es. in aree industriali, fra l’altro già infrastrutturate e ambientalmente poco rilevanti) e la c.d. opzione zero (non realizzazione del progetto proposto).

Infine,  come chiaramente argomentato dalla Regione autonoma della Sardegna – Direzione generale della Difesa dell’Ambiente (nota prot. n. 17386 dell’8 agosto 2014), la realizzazione del progetto provocherebbe danni ambientali ed economici ingentissimi al comparto agricolo e dell’allevamento della zona con prodotti (olive, formaggi, ovini) tutelati con marchi D.O.P. e I.G.P. e beneficiari di misure di sostegno comunitario P.O.R. Sardegna 2000-2006 (4.9, 4.21) e P.S.R. 2007-2013 (121, 214, 215).

Sono, quindi, meramente speculative le finalità progettuali, al pari degli analoghi progetti presentati sotto l’ombrello del Gruppo Angelantoni in sinergia con la giapponese Chiyoda Corporation.   I colossi dell’energia hanno avviato il progetto Archimede Solar Energy (ASE), società che si propone la realizzazione di ben quattro centrali solari termodinamiche a concentrazione per complessivi 389 Megawatt termici: a Flumini Mannu, fra Villasor e Decimoputzu (55 MW elettrici di potenza, 269 ettari interessati), a Campu Giavesu, in Comune di Cossoine (50 MW elettrici di potenza, 160 ettari interessati), nei terreni agricoli fra Giave e Bonorva (50 MW elettrici di potenza, 235 ettari interessati), nelle campagne di Gonnosfanadiga (55 MW elettrici, 232 ettari interessati).    Sono stati sbandierati, senza comprovazione, un  miliardo di euro di investimenti e 5 mila posti di lavori diretti e indiretti.   Complessivamente quasi 900 ettari di terreni agricoli o con pascoli alberati interessati.   Se i proprietari non cederanno i loro terreni con le buone, l’intenzione è quella di procedere con l’esproprio per ragioni di (preteso) interesse pubblico.

Bombo (gen. Bombus) su un fiore

Bombo (gen. Bombus) su un fiore

E non mancano certo altri progetti di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili con ulteriori ettari di terreno agricolo a rischio, dal ben noto progetto della Sardinia Green Island s.r.l., fra le varie società del Presidente della Confindustria della Sardegna meridionale Alberto Scanu, nelle campagne di Vallermosa, al progetto ibrido di centrale solare termodinamica + centrale a biomassa della società bolzanina San Quirico Solar Power s.r.l., nella località agricola di San Quirico, verso le pendici del Monte Arci, in Comune di Oristano.

Ma a chi serve una speculazione energetica di così grande entità ai danni di centinaia e centinaia di ettari di terreno agricolo e pascolativo sardo?

Non alla Sardegna, che già oggi produce molta più energia di quanto abbia bisogno e non ha alcuna garanzia che tale produzione da fonte rinnovabile sostituisca quella tradizionale di origine fossile.

Considerati i forti incentivi per la produzione di energia da fonte rinnovabile, il minimo sarebbe l’ubicazione di tali impianti in aree industriali, già infrastrutturate e prive di valore ambientale.

Questa è una battaglia campale per la nostra Terra e la combatteremo fino in fondo.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

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[1]  “Lo studio di impatto ambientale contiene almeno le seguenti informazioni:  ….. una descrizione sommaria delle principali alternative prese in esame dal proponente, ivi compresa la cosiddetta opzione zero, con indicazione delle principali ragioni della scelta, sotto il profilo dell’impatto ambientale”.

 

avviso La Nuova Sardegna 23 febbraio 2015

 

Gheppio (Falco tinnunculus)

Gheppio (Falco tinnunculus)

 

L'Unione Sarda, 27 febbraio 2015

(foto Il Menhir, S.D., archivio GrIG)

  1. febbraio 27, 2015 alle 3:05 PM

    da Sardinia Post, 26 febbraio 2015
    Ambientalisti del Grig contro il termodinamico solare nel Medio Campidano: http://www.sardiniapost.it/cronaca/gruppo-dintervento-giuridico-contro-il-termodinamico-solare-nel-medio-campidano/

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    da CagliariPad, 26 febbraio 2015
    Centrale termodinamica a Gonnosfanadiga: no degli ecologisti.
    Inoltrato al ministero dell’Ambiente un nuovo atto di “osservazioni” nella procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) relativa al progetto “Gonnosfanadiga ltd” su un’area di 232 ettari vicino a Guspini con potenza complessiva di 55 MW: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=15807

  2. agosto 24, 2015 alle 2:56 PM

    da L’Unione Sarda, 24 agosto 2015
    C’è l’asse Macomer-Londra come a Villasor. I toni non cambiano: «Voi sardi fate le vittime».
    Pannelli, tocca a Gonnosfanadiga. Nuova società ma stessi soggetti: assalto a 230 ettari agricoli. (Enrico Fresu): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20150824085150.pdf

  3. aprile 13, 2016 alle 5:01 PM

    da Sardinia Post, 13 aprile 2016
    Impianti termodinamici: Roma riapre i procedimenti, battaglia dei comitati. (Piero Loi): http://www.sardiniapost.it/in-evidenza-6/impianti-termodinamici-roma-riapre-i-procedimenti-battaglia-dei-comitati/

  1. settembre 12, 2015 alle 7:02 am
  2. settembre 12, 2015 alle 7:03 am
  3. giugno 21, 2016 alle 2:06 PM
  4. giugno 21, 2016 alle 7:17 PM
  5. agosto 28, 2016 alle 11:55 am
  6. agosto 28, 2016 alle 11:59 am

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