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Arzachena, rimozione della struttura sul mare di Poltu Quatu.


Arzachena, Poltu Quatu, Verde Beach (luglio 2025)

Era ora, quella struttura denominata Verde Beach, presente praticamente sulla battigia e sul mare della raccolta insenatura di Poltu Quatu, sul litorale di Arzachena (OT), va rimossa. Subito.

L’ha deciso la Capitaneria di Porto di La Maddalena con l’ordinanza n. 112 del 3 settembre 2025.

La struttura è, infatti, ancora lì, inchiodata alle rocce, nel mare.

E forse il Cielo, la Terra o il Mare sanno se esistessero o meno scarichi dei reflui autorizzati.

Il lusso del lusso, come la location pretende, nonostante le tubazioni un po’ cafone che corrono lungo le rocce.

Arzachena, Poltu Quatu, tubazioni (luglio 2025)

Ed è stata vandalizzata.

La vicenda di quest’ennesima speculazione turistico-edilizia è emblematica.

Un cubo di legno sulla battigia comparve a Polti Quatu fra la fine di giugno e l’inizio del luglio 2025.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), quindi, inoltrò (9 luglio 2025) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per verificare la sussistenza o meno delle necessarie autorizzazioni amministrative.

Coinvolti il Ministero della Cultura, la Regione autonoma della Sardegna, il Comune di Arzachena, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari, la Guardia costiera, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.

L’area costiera, infatti, è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), nonché con vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale Sardegna n. 45/1989 e s.m.i.) e come tale è stata classificata nel piano paesaggistico regionale (P.P.R., 1° stralcio costiero).

Occhiate (Oblada melanura)

Il Servizio regionale Tutela del Paesaggio della Sardegna Nord Est aveva comunicato di non avere alcuna informazione sull’opera (nota prot. n. 40258 del 25 luglio 2025), mentre il Servizio regionale Demanio e Patrimonio della Sardegna Nord Est aveva comunicato (nota prot. n. 32128 del 23 luglio 2025) l’avvenuto rilascio della concessione demaniale per una “piattaforma amovibile in legno ad uso prendisole (piattaforma ovest) con relativa somministrazione di alimenti e bevande per i clienti delle strutture ricettive del complesso di Poltu Quatu” estesa anche a clienti esterni (nota prot. n. 53265 del 30 ottobre 2024), in seguito estesa “all’ampliamento e modifica della piattaforma in concessione, per una superficie complessiva pari a mq 3.804,41” (nota prot. n. 20130 del 23 maggio 2025).

Con passaggi di titolarità la location è finita in mano alla società milanese Castello SGR s.p.a., attualmente oggetto d’interesse da parte della magistratura milanese per alcuna operazioni immobiliari ritenute un po’ opache.

La Guardia costiera olbiese aveva in ogni caso fatto sapere (nota prot. n. 21680 del 28 luglio 2025) del verbale di accertamento di opere abusive effettuato dal Comune di Arzachena (n. 40788 del 15 luglio 2025) in relazione a varie strutture balneari non autorizzate sempre in località Liscia Ruja.

orme sulla sabbia

Da ultimo è risultato che il Comune di Arzachena – SUAP, “a seguito della segnalazione del Gruppo di Intervento Giuridico ricevuta con nota Prot. n° 39654 del 10/07/2025”, ha sospeso l’efficacia del provvedimento unico n. 180 del 13 maggio 2025 di ampliamento della struttura in vista dell’annullamento in via di autotutela constatata l’assenza di necessari pareri di legge.

E il T.A.R. Sardegna, con decreto presidenziale del 26 luglio 2025 ha respinto la richiesta cautelare presentata dalla Società immobiliare.

La struttura non è mai stata completata e non è entrata in funzione.

Siamo così giunti ai nostri giorni e al provvedimento che ingiunge la rimozione: il direttore dei lavori, l’ing. Alessandro Ragnedda, sembra sia il fratello dell’attuale sindaco Roberto Ragnedda, pertanto saranno sicuramente realizzati al meglio, con cura e attenzione.

Il GrIG auspica il pieno ripristino ambientale di un litorale tanto suggestivo quanto fin troppo antropizzato.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

P.S. se non vi fosse stata l’istanza ecologista, qualcuno di competenza se ne sarebbe accorto? Speriamo di sì.

mare e coste (foto Benthos)

da La Nuova Sardegna, 3 settembre 2025

La piattaforma. L’ordinanza della capitaneria di porto: «Rimuovete quel pontile». (Marco Bittau)

Il caso della veranda sul mare Verde beach a Poltu Quatu.

Arzachena Il tempo di bere un caffè, leggere il giornale e cadere dalla sedia, la Capitaneria di porto di La Maddalena ieri mattina, 3 settembre, ha ordinato la rimozione della piattaforma sul mare Verde beach abbandonata come un vascello fantasma all’ingresso del fiordo di Poltu Quatu, terra di nessuno per la gioia di ladri e vandali.

La Capitaneria ha preso in consegna l’istanza della società Bintarf (protocollata il 19 agosto scorso) per l’autorizzazione a rimuovere la piattaforma mai utilizzata e il comandante ha firmato l’ordinanza. I lavori, da effettuare con l’ausilio di un battello pneumatico, sono in agenda da lunedì 8 a mercoledì 10 settembre. La Bintarf che rimuoverà la piattaforma Verde beach è la stessa società che l’aveva installata per conto della Castello Sgr spa, società immobiliare di Milano amministrata da Giampiero Schiavo, che l’anno scorso ha rilevato la proprietà del complesso turistico alberghiero di Poltu Quatu dalla famiglia Pulcini, imprenditori romani con affari e proprietà in mezza Gallura.

La “piattaforma prendisole” (nell’ordinanza è chiamata così ma tavoli, sedie, divani e cucine tradiscono la destinazione a ristorante e lounge bar) non è mai stata completata e non ha mai funzionato. Lo scorso luglio, infatti, dopo un esposto ambientalista del Gruppo di intervento giuridico, il Comune di Arzachena aveva revocato i permessi e ordinato la sospensione dei lavori e anche il Tar con decreto presidenziale aveva respinto la richiesta cautelare presentata dalla proprietà. Insomma, senza permessi né autorizzazioni, del progetto di ampliamento del Verde beach è rimasto un pontile sul mare senza anima viva, con tende, tavoli e divani mai utilizzati. Sui pali di legno sono ancora appesi persino gli altoparlanti per la musica che doveva allietare i clienti. Non c’è anima viva, invece, e da luglio a oggi il pontile proibito è rimasto sempre lì, come un vascello fantasma ormeggiato alle rocce di granito. Proprio sulle rocce, peraltro, sono ben visibili grovigli di tubi e cavi che servivano per i servizi e l’illuminazione. Anche quelli saranno rimossi lunedì prossimo?

Scorpione (ord. Scorpiones)

(foto per conto GrIG, S.P., S.D., archivio GrIG)

  1. Avatar di Fabrizio Quaranta
    Fabrizio Quaranta
    settembre 5, 2025 alle 1:09 am

    Grandi, come sempre

  2. Avatar di Luciana B,
    Luciana B,
    settembre 5, 2025 alle 11:06 am

    Nella Gestione della Castello sgr non c’è nemmeno una donna….ci sarà un motivo.

    Comunque il lupo perde il pelo ma non il vizio

    https://www.iltquotidiano.it/articoli/urbanistica-a-milano-castello-sgr-tra-gli-indagati-il-fondo-del-quartiere-le-albere-in-rosso-di-84-milioni/

  3. Avatar di Luciana B,
    Luciana B,
    settembre 5, 2025 alle 11:06 am

    Nella Gestione della Castello sgr non c’è nemmeno una donna….ci sarà un motivo.

    Comunque il lupo perde il pelo ma non il vizio

    https://www.iltquotidiano.it/articoli/urbanistica-a-milano-castello-sgr-tra-gli-indagati-il-fondo-del-quartiere-le-albere-in-rosso-di-84-milioni/

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