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Arzachena, sospese le autorizzazioni per quella struttura sul mare di Poltu Quatu.


Arzachena, Poltu Quatu, Verde Beach (luglio 2025)

Sì, vicenda piuttosto singolare quella relativa a una struttura denominata Verde Beach presente praticamente sulla battigia della raccolta insenatura di Poltu Quatu, sul litorale di Arzachena (SS).

Lì, inchiodata alle rocce, nel mare.

Il lusso del lusso, come la location pretende, nonostante le tubazioni un po’ cafonal che corrono lungo le rocce.

Arzachena, Poltu Quatu, tubazioni (luglio 2025)

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) aveva inoltrato (9 luglio 2025) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per verificare la sussistenza o meno delle necessarie autorizzazioni amministrative.

Coinvolti il Ministero della Cultura, la Regione autonoma della Sardegna, il Comune di Arzachena, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari, la Guardia costiera, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.

L’area costiera è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), nonché con vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale Sardegna n. 45/1989 e s.m.i.) e come tale è stata classificata nel piano paesaggistico regionale (P.P.R., 1° stralcio costiero).

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

Il Servizio regionale Tutela del Paesaggio della Sardegna Nord Est ha comunicato di non avere alcuna informazione sull’opera (nota prot. n. 40258 del 25 luglio 2025), mentre il Servizio regionale Demanio e Patrimonio della Sardegna Nord Est (nota prot. n. 32128 del 23 luglio 2025) aveva comunicato l’avvenuto rilascio della concessione demaniale per una “piattaforma amovibile in legno ad uso prendisole (piattaforma ovest) con relativa somministrazione di alimenti e bevande per i clienti delle strutture ricettive del complesso di Poltu Quatu” aperta anche a clienti esterni (nota prot. n. 53265 del 30 ottobre 2024), in seguito estesa “all’ampliamento e modifica della piattaforma in concessione, per una superficie complessiva pari a mq 3.804,41” (nota prot. n. 20130 del 23 maggio 2025).

Con passaggi di titolarità la location è finita in mano alla società milanese Castello SGR s.p.a., attualmente oggetto d’interesse da parte della magistratura milanese per alcune operazioni immobiliari ritenute un po’ opache.

La Guardia costiera olbiese ha in ogni caso fatto sapere (nota prot. n. 21680 del 28 luglio 2025) del verbale di accertamento di opere abusive effettuato dal Comune di Arzachena (n. 40788 del 15 luglio 2025) in relazione a varie strutture balneari non autorizzate sempre in località Liscia Ruja.

Da ultimo risulta che il Comune di Arzachena – SUAP, “a seguito della segnalazione del Gruppo di Intervento Giuridico ricevuta con nota Prot. n° 39654 del 10/07/2025”, ha sospeso (nota del 17 luglio 2025) l’efficacia del provvedimento unico n. 180 del 13 maggio 2025 di ampliamento della struttura in vista dell’annullamento in via di autotutela constatata l’assenza di necessari pareri di legge.

E il T.A.R. Sardegna, con decreto presidenziale del 26 luglio 2025 ha respinto la richiesta cautelare presentata dalla Società immobiliare.

Il GrIG auspica definitivi accertamenti in tempi rapidi che, con un po’ di buon senso, sanino un inutile scempio e portino al ripristino ambientale di un litorale tanto suggestivo quanto fin troppo antropizzato.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

mare e coste (foto Benthos)

da L’Unione Sarda, 30 luglio 2025

Arzachena, stop del Comune all’immobiliare coinvolta nell’indagine milanese sull’urbanistica.

L’amministrazione guidata da Roberto Ragnedda ha revocato in autotutela i permessi per l’ampliamento di una piattaforma per un beach club a Poltu Quatu. (Andrea Busia)

È scontro tra il Comune di Arzachena e il colosso immobiliare Castello Sgr Spa, società coinvolta nell’inchiesta che ha già portato alle dimissioni dell’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi.

L’amministrazione guidata da Roberto Ragnedda ha infatti revocato in autotutela i permessi per l’ampliamento di una piattaforma per un beach club a Poltu Quatu. Il Comune si è mosso anche dopo la presentazione di una richiesta di accesso agli atti del Gruppo di Intervento giuridico (Grig). 

Nei documenti si legge che le autorizzazioni comunali sono state revocate perché “a seguito della verifica effettuata è stata rilevata la presenza di carenze istruttorie tali da inficiare la regolarità del procedimento e la legittimità del Provvedimento Unico numero 180/2025”.  

La Castello Sgr Spa si è rivolta al Tar chiedendo la sospensione del provvedimento dell’amministrazione arzachenese, ma i giudici hanno dato ragione al Comune. Quindi resta in piedi l’annullamento in autotutela che dispone «l’immediata sospensione dell’atto intestato alla società Castello Sgr Spa relativamente al progetto per modifica di una pedana presso la località Liscia di Vacca – Poltu Quatu, Arzachena». 

Gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis)

(foto Benthos, per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)

  1. luglio 31, 2025 alle 4:39 PM

    da La Nuova Sardegna, 31 luglio 2025

    Il provvedimento. Stop alla piattaforma sul mare per il locale di lusso: sospesi i lavori.

    Stop alla piattaforma sul mare per il locale di lusso: sospesi i lavori

    Il Comune di Arzachena ha deciso di congelare le autorizzazioni: ecco perché.

    Arzachena Si chiama Verde beach la piattaforma sul mare che avrebbe dovuto ospitare un nuovo lussuoso ed esclusivo locale a Poltu Quatu. Doveva aprire i battenti a luglio, ma lo sportello Suap del Comune di Arzachena in autotutela, ha revocato i permessi e ordinato la sospensione dei lavori di ampliamento della struttura. Tutto dopo una accurata verifica conseguente all’esposto presentato dall’associazione ambientalista Gruppo di intervento giuridico. Titolare del Verde beach è la Castello Sgr spa, società immobiliare di Milano amministrata da Giampiero Schiavo, che l’anno scorso ha rilevato la proprietà del complesso turistico alberghiero di Poltu Cuatu dalla famiglia Pulcini, imprenditori romani.

    La Castello Sgr e lo stesso Giampiero Schiavo figurano nelle carte dell’inchiesta che ha terremotato l’industria del mattone a Milano facendo vacillare anche il sindaco Giuseppe Sala. La piattaforma Verde beach, ancora in fase di ampliamento, dal mare si era presentata come uno “scatolone” che sin dal primo momento aveva sollecitato pesanti dubbi. I primi a intervenire erano stati gli ambientalisti del Grig, quindi le verifiche del Comune di Arzachena e la decisione di revocare i permessi e sospendere i lavori di ampliamento. «Carenze istruttorie», sarebbe la motivazione e la sospensione imposta dallo sportello Suap ha la durata di 60 giorno. Estate finita, insomma. Il permesso edilizio e il progetto di ampliamento della piattaforma per realizzare il Verde beach erano stati presentati allo sportello di Arzachena lo scorso mese di marzo. (m.b.)

  2. settembre 3, 2025 alle 3:05 PM

    da La Nuova Sardegna, 2 settembre 2025

    Il mare da salvare. Dopo lo stop ai lavori, ladri e vandali all’assalto della piattaforma per il locale di lusso.

    Dopo lo stop ai lavori, ladri e vandali all’assalto della piattaforma per il locale di lusso

    Arzachena, il Comune aveva revocato i permessi dopo un esposto dell’associazione ambientalista Grig. (Marco Bittau)

    Arzachena Quel che resta del Verde beach appare improvvisamente ai naviganti diretti verso il fiordo di Poltu Quatu, tra Baja Sardinia e la Costa Smeralda. All’imbrunire è una visione spettrale: un vascello fantasma abbandonato alla deriva a Manaus, in Amazzonia, o riemerso dall’antica Atlantide dove si poteva costruire tutto e ovunque, senza chiedere il permesso a nessuno.

    Così della piattaforma sul mare che avrebbe dovuto ospitare un nuovo lussuoso ed esclusivo lounge bar a Poltu Quatu oggi è rimasto un lungo e vuoto pontile proteso sul mare come una vecchia palafitta. In coperta tendoni, tavoli, poltrone e divani outdoor. Appesi ai pali di legno ci sono persino gli altoparlanti nuovi di zecca per allietare con la musica Corto Maltese e gli altri ospiti. Invece non c’è anima viva, tutto desolatamente abbandonato come un relitto, terra di nessuno e facile preda di vandali e ladri a caccia grossa. Gli effetti, come mostrano le immagini pubblicate nel servizio, sono ben visibili.

    L’occhio cade sulla scogliera intorno e avvicinandosi dal mare si resta senza fiato: le lucenti rocce di granito che declinano in acqua sono “rigate”, imbragate da una rete di tubi e grossi cavi elettrici che forse dovevano alimentare i servizi e un impianto di illuminazione che non c’è. In ogni caso, un pugno in faccia al paesaggio e una domanda fin troppo semplice: devono proprio stare lì tutte queste cose oppure il proprietario che non può completare le opere deve provvedere al ripristino dello stato dei luoghi?

    Lunga e controversa la vicenda dell’ampliamento della piattaforma Verde beach di Poltu Quatu. Doveva aprire i battenti lo scorso mese di luglio, ma lo sportello Suap del Comune di Arzachena in autotutela, aveva revocato i permessi e ordinato la sospensione dei lavori di ampliamento della struttura. Tutto dopo una accurata verifica seguita all’esposto presentato il 9 luglio dall’associazione ambientalista Gruppo di intervento giuridico per verificare la sussistenza o meno delle necessarie autorizzazioni amministrative. Infine il Tar Sardegna, con decreto presidenziale dello scorso 26 luglio, ha respinto la richiesta cautelare presentata dalla proprietà.

    Titolare del Verde beach è la Castello Sgr spa, società immobiliare di Milano amministrata da Giampiero Schiavo, che l’anno scorso ha rilevato la proprietà del complesso turistico alberghiero di Poltu Quatu dalla famiglia Pulcini, imprenditori romani, ramo cemento e mattoni, con molte proprietà a Olbia e in Gallura. La Castello Sgr e lo stesso Giampiero Schiavo figurano nelle carte dell’inchiesta che quest’estate ha terremotato l’industria del mattone a Milano facendo vacillare anche la poltrona del sindaco Giuseppe Sala.

    La piattaforma Verde beach, ancora in fase di ampliamento, dal mare si era presentata come uno “scatolone” che sin dal primo momento aveva sollecitato pesanti dubbi. I primi a intervenire erano stati gli ambientalisti del Grig, quindi le verifiche del Comune di Arzachena e la decisione di revocare i permessi e sospendere i lavori di ampliamento. «Carenze istruttorie», sarebbe la motivazione e la sospensione imposta dallo sportello Suap ha la durata di 60 giorno. Estate finita, insomma. Il permesso edilizio e il progetto di ampliamento della piattaforma per realizzare il Verde beach erano stati presentati allo sportello di Arzachena lo scorso mese di marzo.

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