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Carloforte, non c’è pace per il Falco della Regina e non ci sono autorizzazioni per chi disturba la sua nidificazione. Che si aspetta a intervenire e sanzionare?


Falco della Regina (Falco eleonorae, foto Iosto Doneddu)

E’ pervenuta la risposta (nota prot. n. 58685 del 15 agosto 2025) da parte del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale – STIR di Iglesias riguardo l’istanza effettuata (5 agosto 2025) del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti riguardo una manifestazione promossa dalla Pro Loco di Carloforte nei giorni 9 e 10 agosto al Faro di Capo Sandalo con una visita guidata e un concerto sul posto (150 partecipanti) e riguardo la predisposizione addirittura di dj set o musica dal vivo presso un chiosco-bar mobile in orario serale sempre a Capo Sandalo.

Il chiosco-bar, addirittura, utilizza la presenza del Falco della Regina a fini pubblicitari.

Come ha messo nero su bianco (nota prot. n. 23110 dell’8 agosto 2025) la Regione autonoma della Sardegna – Assessorato della Difesa dell’Ambiente al Comune di Carloforte, “non risulta che le iniziative … sopra citate siano state preventivamente sottoposte al procedimento di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.), necessario considerate le caratteristiche e la localizzazione delle medesime iniziative”.

In soldoni, non sono autorizzate sotto il profilo ambientale, sono abusive.

L’Assessorato ha ricordato, inoltre, che con la “nota prot. 17541 dell’8/6/2023 … lo scrivente Servizio ha inteso sensibilizzare tutti i Comuni interessati da siti Natura 2000 sull’importanza di privilegiare gli spazi urbani per lo svolgimento di eventi, con l’invito a portare all’attenzione di organizzatori di eventi la necessità di attivare le procedure di VIncA.”.

Significa che tutti i Comuni interessati dai siti ricadenti nella Rete Natura 2000 sono stati informati da più di due anni della necessità di far avviare dagli organizzatori le procedure di valutazione di incidenza ambientale nella sconsigliabile ipotesi di eventi in tali aree, da realizzarsi in via prioritaria in aree urbane.

Negli anni scorsi, più volte, il GrIG aveva dovuto far presente nei modi di legge lo svolgimento del Concerto serale alle Ciasette, nell’ambito del Festival Creuza de Ma – Musica per Cinema, spettacolo a pagamento nel bel mezzo del delicato periodo della riproduzione della fauna selvatica in un’area naturale particolarmente protetta.

Falco della Regina (Falco eleonorae)

Nessuna autorizzazione ambientale, ignavia e molti pesci in barile.

Quest’anno, finalmente, sembra che il concerto sia stato spostato presso la Tonnara della Punta, altro luogo estremamente suggestivo, dove non si crea alcun disturbo alla nidificazione dell’avifauna selvatica.

Evidentemente, però, è difficile far entrare in testa concetti basilari di buon senso e legalità ambientale

E dopo anni di accertamenti di iniziative non autorizzate sono state irrogate sanzioni?

Si ignora.

Anche quest’anno il GrIG ha coinvolto il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la Regione autonoma della Sardegna, il Comune di Carloforte, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, i Carabinieri del Centro Anticrimine Natura (CAN).

Isola di S. Pietro, Z.P.S. (in verde e rosso) e S.I.C. (i confini sono indicati con la linea verde)

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – Direzione generale Tutela della Biodiversità e del Mare ha sottolineato (note prot. n. 149696 del 6 agosto 2025 e in precedenza n. 137294 del 24 luglio 2024) “che le manifestazioni segnalate ricadrebbero nella ZSC ITB040027 ‘Isola di San Pietro’ nonché nella ZPS ITB043035 ‘Costa e Entroterra tra Punta Cannoni e Punta delle Oche – Isola di San Pietro’, con conseguenti possibili ricadute sugli habitat ivi presenti” e ha fatto presente la “necessità di ottemperare all’eventuale espletamento della Valutazione di incidenza secondo quanto previsto dall’art. 6, par. 3, della Direttiva 92/43/CEE ‘Habitat’”.

Eppure non si ha notizia di alcuna inibizione o sanzione irrogata.

Carloforte, pubblicità “Il Chioschino” (estate 2025)

Come sanno anche le pietre a ù Paìze, è in corso la nidificazione del Falco della Regina (Falco eleonorae) e di altre specie avifaunistiche ed è vietata qualsiasi attività di disturbo (D.M. 17 ottobre 2007).

Afflusso di persone, veicoli, inevitabile chiasso non sono certo il modo migliore per non disturbare.

L’area rientra nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Isola di San Pietro” (direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, la fauna e la flora) e nella zona di protezione speciale (Z.P.S.) “Costa ed entroterra fra Punta Cannoni e Punta delle Oche – Isola di San Pietro (direttiva n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica).

Lo svolgimento di simili iniziative di spettacolo dovrebbe esser quantomeno preceduto dalle vincolanti procedure di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) e ricevere specifiche prescrizioni per la salvaguardia degli habitat naturali.

Il GrIG auspica che finalmente le amministrazioni pubbliche competenti comprendano appieno la necessità di una concreta salvaguardia di habitat naturali e specie faunistiche uniche e irripetibili, nel mentre non potrà che segnalare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari le ennesime iniziative svolte in assenza delle necessarie procedure di valutazione ambientale.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

L’Unione Sarda, 19 agosto 2025
Carloforte, faro di Capo Sandalo

(foto Iosto Doneddu, S.D., archivio GrIG)

  1. Avatar di Guido
    Guido
    agosto 18, 2025 alle 6:26 am

    Turismo devastatore che sta degradando tutte le aree protette. Orde di pecore acefale pascolate da speculatori senza scrupoli. Non meno responsabili sono le singole persone attratte da queste finte manifestazioni culturali per spillare loro quattrini.

    • Avatar di Raffaella Venturi
      Raffaella Venturi
      agosto 18, 2025 alle 11:40 am

      Esattamente! Essendo residente sull’Isola in questione, avrei una lista circa altri fattori di disturbo e devastazione! Mi sono battuta, per esempio, sulla necessità di vigilare sui parcheggi selvaggi con auto, suv, fuoristrada che abbattono giunchi e macchia… ma potrei continuare, parlando delle discariche abusive che costellano le campagne, con eternit e inermi scaricati senza scrupoli ovunque. Per gli inermi, esiste un eco-centro virtuoso in cui si possono conferire quantitativi di macerie, per l’eternit la procedura è diversa, si sa, e prevede costi, ma chi lo abbandona in campagne è un mostro! Basta, anche, a tutti questi eventi con ricadute sulla natura, festival, concerti, concertini, aperitivi, apericena e tramonti si svolgano in ambienti non sensibili, senza mettere a rischio ulteriore la natura, già devastata da siccità, incendi (anche qui) e inciviltà varia. E a bambini – e loro adulti “educatori” – si insegni che arpionare polpi piccoli come una noce (ma anche grandi) è un altro segno di devastazione del mare. Ho assistito a una scena di ragazzino che, dopo una lotta stile Hemingway, ha preso un polpo neonato ed è uscito gioioso a mostrarlo alla zia, la quale ha detto “facciamo la foto per mamma”, gli ha scattato la foto, poi, poiché è noto che il polpo ha tentacoli con cui si appiglia, e continuava a cercare di appigliarsi al braccio di questo simpatico ragazzino per tornare nel suo elemento naturale, la romantica zia gli ha detto “ribaltagli la testa”! Ecco! Giusto per chiudere con un piccolo segno positivo, segnalo che, finalmente, la notte di Ferragosto non si sono visti i fuochi artificiali, almeno questo!

  2. agosto 18, 2025 alle 9:26 PM

    da Cagliari Today, 18 agosto 2025

    Concerto abusivo a Carloforte: allarme per il Falco della Regina.

    Il Grig denuncia l’evento svoltosi la scorsa settimana senza alcuna autorizzazione: “Manca il pugno duro”.

  3. agosto 20, 2025 alle 3:47 PM

    il Sindaco di Carloforte ha comunicato (nota prot. n. 15576 del 20 agosto 2025) che “in relazione alla manifestazione denominata ‘Una giornata al Faro di Capo Sandalo’ e organizzata dalla Pro Loco, si rappresenta che il Comune di Carloforte non ha avuto alcun ruolo di natura organizzativa, se non nella richiesta firmata dal Sindaco e dal Presidente della Proloco alla Marina Militare, circa la possibilità di effettuare visite guidate all’interno del Faro di Capo Sandalo“.

    In merito all’attività del “Chioschino” denominata “Aperitivo al Faro“, invece, “il Comune di Carloforte ha assegnato a seguito di bando pubblico una porzione di area stradale, sita nel parcheggio asfaltato in Loc. Capo Sandalo. Tale area, di 20mq, è stata data in concessione da destinare al posizionamento di attività di somministrazione di alimenti e bevande – mobili e temporanee – per il periodo massimo di 120gg e solo per la stagione estiva 2025.

    L’aggiudicatario dell’area ha vinto il bando proponendo lo svolgimento del servizio per un periodo di 90 giorni. Successivamente al rilascio della concessione di suolo l’aggiudicatario ha presentato sul portale SUAPE del comune di Carloforte la pratica per avvio attività e contestuale occupazione temporanea di suolo pubblico.

    L’attività ammissibile oggetto della concessione era la sola occupazione di suolo temporanea per somministrazione e vendita di alimenti e bevande, la concessione non prevede la possibilità di utilizzare l’area per lo svolgimento di manifestazioni ed eventi. Partecipando alla gara di concessione il partecipante si impegnava alla presentazione delle pratiche di avvio attività e all’ottenimento di tutti i nulla osta necessari per lo svolgimento dell’attività qualora necessari“.

    Quindi non sono autorizzati dj set, musica dal vivo o chiasso artistico di alcun genere.

    Quanto alla necessaria procedura di valutazione d’incidenza ambientale, il Sindaco ha ricordato che è competenza regionale. E lo sappiamo bene: è obbligatoria, ma non è stato nemmeno richiesto l’avvìo.

    Ha dichiarato, infine, che “sono già state avviate le verifiche dagli organi di vigilanza dell’ente ad esito delle quali verrà fornito riscontro a tutti gli enti coinvolti“.

    Ne siamo molto contenti, ma era necessario l’ennesimo esposto per far partire i doverosi controlli ambientali?

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