Un po’ di giustizia per l’Orsa Amarena.
Com’è risaputo, Amarena, una delle esemplari più note di Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus), è stata uccisa da Andrea Leombruni, 56 anni, “allevatore, titolare di una norcineria e cacciatore” a San Benedetto dei Marsi (AQ).
Nota per la sua prolificità e per le tante passeggiate con i suoi cuccioli in varie zone e in diversi paesi del Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, ha sempre incontrato l’affetto e il rispetto da parte di residenti e turisti.
Quanto ha dichiarato l’assassino non convince molto.
Ha affermato di aver avuto paura, ma girava armato di un fucile carico.
Ha affermato di essersi difeso, ma “dai primi rilievi sul posto l’orsa è stata ferita a morte sulla schiena. Il che fa pensare che nessuna aggressione ci sia stata. Anche perché l’esemplare, seppure problematico in quanto confidente, mai alcun cenno di aggressività nei confronti dell’essere umano ha avuto. L’orsa è rimasta agonizzante a terra nello sgomento di decine e decine di persone arrivate sul posto. Non è stata data la possibilità nemmeno ai suoi cuccioli di riavvicinarsi alla mamma. Sono scappati spaventati per via del trambusto”.
Questa è la relazione del Direttore Luciano Sammarone effettuata al Consiglio direttivo dell’Ente Parco:
“L’episodio dell’uccisione dell’orsa Amarena, una femmina di orso marsicano di circa 10 anni, si è verificato nel territorio del Comune di San Benedetto dei Marsi (AQ), nella Marsica fucense orientale, fuori dai confini del Parco e dalla sua Area Contigua a seguito di un colpo di fucile da caccia. (o forse più, ma tutto questo sarà accertato dalla necroscopia a cura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo e dalla perizia balistica connessa).
Il responsabile è un cittadino italiano del luogo, Andrea Leombruni, che all’arrivo della pattuglia di Guardiaparco si è autodenunciato, dichiarando di aver sparato all’orso all’interno del cortile della sua abitazione dove l’orsa, con due cuccioli dell’anno al seguito, era entrata per predare polli e galline.
La pattuglia di Guardiaparco era in zona nell’ambito di un servizio coordinato con i Carabinieri Forestali proprio per assicurare controllo e vigilanza in un’area dove l’orso non è presenza abituale, anche se nei giorni scorsi era stato più volte avvistato, con denuncia dei danni a orti e pollai al Servizio di Sorveglianza. La pattuglia si è trovata davanti all’abitazione del sig. L.A. nell’immediatezza dei fattoi ed ha immediatamente allertato il Dr. L. Gentile del Servizio Veterinario del Parco per provare a portare soccorso all’orsa, ferita ed agonizzate, oltre che allertare il 112 per avere personale operante per gli atti di Polizia Giudiziaria, non potendo gli agenti del Parco operare in quanto fuori del proprio ambito di competenza.
Nel giro di alcuni minuti l’orsa si era portata verso il cancello di ingresso dove è poi morta prima che sul luogo arrivasse la squadra del veterinario del Parco, che ne ha potuto solo constatare la morte.
Gli accertamenti hanno consentito di rilevare che l’uomo ha sparato con un calibro 12 sovrapposto, regolarmente detenuto, mentre è da verificare il tipo di munizione utilizzata: palla unica (vietata per legge, e quindi aggravante al fatto) o munizione spezzata. Altro aspetto da chiarire sono le condizioni in cui sono maturati i fatti, giacché l’uomo ha dichiarato di essersi spaventato, ma ha avuto comunque il tempo di prelevare il fucile da caccia e le munizioni, che dovrebbero essere custodite in due armadi blindati separati, uscire nel cortile di casa e sparare. Tutte circostanze che sono oggetto di indagine a cura dei militari dell’Arma della locale Stazione Carabinieri e della Procura di Avezzano.
Oltre alla morte della femmina di orso la preoccupazione ora è rivolta ai due cuccioli della stessa, di circa 8 mesi di età, che dopo un primo momento in cui sono rimasti nei pressi dell’abitazione del sig. Leombruni, si sono dileguati nelle campagne circostanti e che sono oggetto di ricerca da parte del personale del Parco per valutare, d’intesa con ISPRA, se rimetterli subito in natura, comunque dopo aver valutato le condizioni fisiche generali, o se destinarli ad un programma di recupero in cattività sulla scorta dell’esperienza dell’orsa Morena. Il tutto secondo il protocollo operativo e le indicazioni che saranno concordate con ISPRA. La cattura risulta particolarmente complicata non solo per le condizioni ambientali che caratterizzano l’area (campi di mais, coltivazioni, capannoni industriali, infrastrutture urbane), ma anche perché è impossibile utilizzare i metodi ordinari (lacci Aldrich, tube trap o teleanestesia), potendo ricorrere solo a gabbie di cattura con esche alimentari e olfattive) ed eventualmente reti se dovessero ricorrere le condizioni”.
Ora, dopo giorni di ricerche disperate, i cuccioli dispersi sono rientrati nell’area naturale protetta e sembrano cavarsela, altrimenti le vittime diventerebbero tre.
Un danno gravissimo, folle, ingiustificabile a una popolazione di soli 60-70 esemplari.
La Procura della Repubblica di Avezzano ha prontamente aperto un procedimento penale, contestando la violazione dell’art. 544 bis cod. pen., ha nominato periti balistici e necroscopici e sta svolgendo gli opportuni accertamenti.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha in proposito inoltrato (8 settembre 2023) denuncia querela e ha indicato quale difensore l’Avv. Herbert Simone del Foro di Avezzano.
Purtroppo, i delinquenti bracconieri agiscono ancora e sono innegabilmente favoriti dal vergognoso clima di odio verso Orsi e Lupi fomentato da politici di bassa lega e molto spesso di incapacità manifesta in cerca di consenso presso un elettorato denso di ignoranza e suggestionabile.
Il GrIG intende andare fino in fondo in sede giudiziaria in una vicenda di bracconaggio spudorato favorito da uno squallido clima indegno di un Paese civile.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto A.N.S.A.)

Condividendo in toto sia le significative iniziative legali assunte nei confronti del colpevole della uccisione dell’ orsa Amarena sia tutte le altre pregevoli e documentate attività continuamente e strenuamente sostenute dal GRIG a tutela dell’ Ambiente, provvedo immediatamente ad iscrivermi come Socio previa contestuale esecuzione dei richiesti adempimenti.Intanto ringrazio per quanto sopra il Presidente e l’intero Consiglio direttivo.Cordialità. Pietro Antonio De Paola già Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi e già Docente di Geologia Applicata alla Pianificazione Territoriale.
Grazie di cuore, benvenuto al GrIG, Prof. De Paola!
Stefano Deliperi
Spero questa ” persona ” paghi … anche ammesso che l’orsa possa essere entrata nel suo terreno,anche per cibarsi di galline o altro,poteva evitare di ucciderla,poteva sparare in aria cosi da metterla in fuga.Queste persone sanguinarie e autoritarie,violente a prescindere,devono pagare,il mondo non è solo degli uomini,spero che questo esemplare della specie umana sia riconosciuto colpevole,di omicidio,non ci sono altre parole,omicidio intenzionale di animale,e di specie protetta.
Spero che per i suoi cuccioli ci sia un futuro migliore,anzi soprattutto che ci sia un futuro.
Totalente d’accordo.
Grazie GriG e spero che chi ha causato questa morte ingiusta abbia la giusta pena .
🐻
No, a mio “modestissimo” parere, pur sparando in aria, avrebbe commesso i seguenti illeciti:
– art. 30, comma 1, lettera a), della legge n. 157/1992;
– art. 31, comma 1, lettera e), della legge n. 157/1992
[in violazione dell’art. 20, comma 1, lettera e), della medesima legge];
– art. 31, comma 1, lettera g), della legge n. 157/1992.
Con riferimento ai citati illeciti amministrativi, previsti dall’art. 31 della legge n. 157/1992, questi potrebbero essere riassorbiti dal più grave l’art. 703 del Codice Penale, a mente di quanto qui considerato:
https://lexambiente.it/materie/caccia-e-animali/148-cassazione-penale148/4202-Caccia%20e%20animali.%20Divieto%20di%20spari%20a%20distanza%20inferiore%20ai%20150%20metri%20dai%20fabbricati.html.
Un altro comunicato del P.N.A.L.M.:
https://www.parcoabruzzo.it/dettaglio.php?id=75838
importante, molto importante.
dal sito web istituzionale dell’Ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio, Molise, 8 settembre 2023
Amarena e i cuccioli.
Conservazione dell’orso bruno marsicano: complessità vs semplificazione: https://www.parcoabruzzo.it/dettaglio.php?id=75838
da TG Com 24, 21 settembre 2023
Commissione Camera: ok alla stretta per chi uccide gli orsi marsicani: https://www.tgcom24.mediaset.it/politica/camera-stretta-per-chi-uccide-orsi-marsicani_70207959-202302k.shtml
https://www.camera.it/CDD-SearchWeb/index4.jsp?parole=marsicano&trp=2&Legislatura=19&tseduta=Commissione&esito=Approvato&idAtto=1373&commissioni=0102&rifn=1373&rifs=&rift=&sedutaN=170&numeme=6.010.&riform=nuova%20formulazione&sesame=referente&
Sembra vi siano problemi per l’apertura della pagina web.
Incollo appresso l’emendamento approvato e riportato nell’apposita pagina web della Camera:
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Atto Camera 1373
Proposta emendativa 6.010. nuova formulazione nelle Commissioni riunite I-II in sede referente riferita al C. 1373 pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 21.09.2023 Decreto Legge 105/2023
Nel capo IV, dopo l’articolo 6 aggiungere il seguente:
Art. 6-bis.
1. Dopo la lettera c) del comma 1 dell’articolo 30 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, è inserita la seguente:
«c-bis) l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da euro 4.000 a euro 10.000 per chi abbatte, cattura o detiene esemplari di orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus)».
Conseguentemente, sostituire la rubrica del capo IV con la seguente: «Disposizioni concernenti reati in materia ambientale».
Pagano Nazario
approvato
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Con l’approvazione della Legge 9 ottobre 2023, n. 137, che ha convertito con modifiche il D.L. n. 105/2023, è stata introdotta con l’art. 6-bis una specifica sanzione penale per chi abbatte, cattura o detiene esemplari di “Orso Bruno Marsicano”:
https://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-08-10&atto.codiceRedazionale=23G00118&atto.articolo.numero=6&atto.articolo.sottoArticolo=2&atto.articolo.tipoArticolo=0
Suggerisco l’ascolto di questa intervista a Corradino Guacci, Presidente della “Società Italiana per la Storia della Fauna “, sulla sopravvivenza dell’Orso Bruno Marsicano:
https://fb.watch/nvX6e-17T8/
I giovani orsi di Amarena (sembrano) stare bene:
A.N.S.A., 26 giugno 2024
Morte dell’orsa Amarena, chi l’ha uccisa rischia il processo: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/06/26/morte-dellorsa-amarena-chi-lha-uccisa-rischia-il-processo_cd38629c-59e6-4052-8ba8-0b3344293c9c.html