Il Gruppo d’Intervento Giuridico chiede la sospensione della caccia in Sardegna, Sicilia e Calabria.
Tutti abbiamo visto le drammatiche immagini dei devastanti incendi che hanno colpito e continuano a colpire pesantemente boschi, pascoli, campagne italiani, in particolare in Sardegna, in Sicilia e in Calabria.
Vite umane perse, danni non ancora puntualmente stimati alle attività agricole e all’allevamento, terrificanti danni ambientali e alla fauna selvatica.
Secondo i dati elaborati dall’ European Forest Fire Information System (EFFIS) della Commissione europea, dall’1 gennaio al 14 agosto 2021 sono stati percorsi dal fuoco in Italia ben 120.166 ettari, un’estensione analoga alla città di Roma, con ben 472 incendi di grandi proporzioni (oltre 30 ettari bruciati)
Nel 2021 sono italiani oltre un terzo dei boschi europei finora percorsi dal fuoco, pari a 358.024 ettari. Gli interventi dei soli Vigili del Fuoco sono aumentati del 75% rispetto al 2020 (dal 15 giugno sono ben 52584 rispetto ai 30.106 dell’anno scorso).
Non vi sono ancora stime attendibili sui danni ambientali e alla fauna selvatica e il principio di precauzione (artt. 191 del TFUE, 3 ter del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.) prevede che una delle prime sensate cose da fare sia vietare la caccia, quantomeno nelle regioni maggiormente colpite dal devastante fenomeno degli incendi.
Possono farlo sia le Regioni, direttamente (art. 19 della legge n. 157/1992 e s.m.i.), sia il Ministero della Transizione Ecologica, in via sostitutiva (art. 8, comma 3°, della legge n. 349/1986), così come riconosciuto anche dalla Corte costituzionale (Corte cost. n. 283/1993).
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, quindi, inoltrato (16 agosto 2021) una specifica istanza ai Ministri della Transizione Ecologica e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e ai Presidenti delle Regioni autonome della Sardegna e della Sicilia e della Regione Calabria con la richiesta di adozione di provvedimenti di sospensione della caccia per la stagione venatoria 2021-2022 per evitare un gravissimo danno alle specie faunistiche oggetto di prelievo venatorio.
Quantomeno nelle regioni (Sardegna, Sicilia, Calabria) dove gli incendi hanno causato già i danni più devastanti la caccia dev’essere sospesa per almeno un anno.
Gruppo d’Intervento Giuridico odv
(foto da mailing list sociale, S.D., archivio GrIG)
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- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
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- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
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- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
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- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
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A.N.S.A., 16 agosto 2021
Incendi: ambientalisti chiedono stop caccia per 2021-22.
Richiesta di sospensione in Sardegna, Sicilia e Calabria. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/08/16/incendi-ambientalisti-chiedono-stop-caccia-per-2021-22_87d570e4-8630-4457-bcd2-3ed2cd8d27a7.html)
Troppi incendi in Italia. E fauna braccata e uccisa dalle fiamme.
Per questo gli ambientalisti del Gruppo d’intervento giuridico (Grig) chiedono la sospensione della caccia per la stagione 2021-2022 in Sardegna, Sicilia e Calabria. Secondo i dati elaborati dall’ European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea, dall’1 gennaio al 14 agosto 2021 sono stati percorsi dal fuoco in Italia ben 120.166 ettari, un’estensione analoga alla città di Roma, con 472 incendi di grandi proporzioni (oltre 30 ettari bruciati).
E gli animali? “Non ci sono ancora stime attendibili sui danni ambientali e alla fauna selvatica, ma – avverte il Grig – il principio di precauzione prevede che una delle prime sensate cose da fare sia vietare la caccia, quantomeno nelle regioni maggiormente colpite dal devastante fenomeno degli incendi”. E ora gli ecologisti chiedono alle istituzioni di fare qualcosa: “Possono farlo – queste le indicazioni dell’associazione – sia le Regioni, direttamente, sia il ministero della Transizione Ecologica, in via sostitutiva”.
Percorso già avviato. Il Grig annuncia di aver inoltrato oggi una istanza ai ministri della Transizione Ecologica e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e ai presidenti delle Regioni autonome della Sardegna e della Sicilia e della Regione Calabria con la richiesta di adozione di provvedimenti di sospensione della caccia per la stagione venatoria 2021-2022 per evitare “un gravissimo danno alle specie faunistiche oggetto di prelievo venatorio”.
____________________________
da L’Unione Sarda, 16 agosto 2021
L’APPELLO. Troppi animali morti negli incendi, gli ambientalisti chiedono lo stop della caccia in Sardegna.
Per tutta la stagione 2021-2022, richiesta analoga in Sicilia e Calabria: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/cagliari/troppi-animali-morti-negli-incendi-gli-ambientalisti-chiedono-lo-stop-della-caccia-in-sardegna-obx0ljy9
________________________
da La Nuova Sardegna, 16 agosto 2021
Troppi incendi, il Grig: “Si sospenda la caccia in Sardegna, Sicilia e Calabria”.
La richiesta del gruppo ambientalista dopo i roghi che quest’anno hanno già bruciato oltre 120mila ettari e costretto alla fuga migliaia di animali selvatici: https://www.lanuovasardegna.it/regione/2021/08/16/news/troppi-incendi-il-grig-si-sospenda-la-caccia-in-sardegna-sicilia-e-calabria-1.40605613
_______________________
da Sicilia News, 16 agosto 2021
AMBIENTE. Incendi, gli ecologisti chiedono lo stop alla caccia in Sardegna, Sicilia e Calabria
L’associazione ha inoltrato un’istanza ai ministri della Transizione Ecologica e delle Politiche Agricole, oltre che ai presidenti delle Regioni: https://www.sicilianews.it/incendi-gli-ecologisti-chiedono-lo-stop-alla-caccia-in-sardegna-sicilia-e-calabria/
_____________________
da Il Corriere della Calabria, 16 agosto 2021
AMBIENTE. Troppi incendi, gli ambientalisti chiedono lo stop della caccia.
Il Grig invoca la sospensione in Calabria, Sicilia e Sardegna. «Per il principio di precauzione una delle cose da fare è vietare la pratica venatoria»: https://www.corrieredellacalabria.it/2021/08/16/troppi-incendi-gli-ambientalisti-chiedono-lo-stop-della-caccia/
________________________
da Il Giornale di Calabria, 16 agosto 2021
INCENDI, GLI ECOLOGISTI: “STOP ALLA CACCIA IN CALABRIA”: http://www.giornaledicalabria.it/?p=201075
_______________________
da Sardinia Post, 16 agosto 2021
Troppi incendi in Sardegna, il Grig: “Serve stop alla caccia fino al 2022”: https://www.sardiniapost.it/cronaca/troppi-incendi-in-sardegna-il-grig-serve-stop-alla-caccia-fino-al-2022/
____________________
da Link Oristano, 16 agosto 2021
AMBIENTE. Dopo il grande incendio, caccia sospesa per almeno un anno in Sardegna.
La richiesta avanzata dagli ambientalisti del Gruppo di Intervento Giuridico: https://www.linkoristano.it/2021/08/16/dopo-il-grande-incendio-caccia-sospesa-per-almeno-un-anno-in-sardegna/
________________________
da Casteddu online, 16 agosto 2021
Incendi: il Grig chiede la sospensione della caccia in Sardegna, Sicilia e Calabria.
“Quantomeno nelle regioni (Sardegna, Sicilia, Calabria) dove gli incendi hanno causato già i danni più devastanti la caccia dev’essere sospesa per almeno un anno”: https://www.castedduonline.it/incendi-il-grig-chiede-la-sospensione-della-caccia-in-sardegna-sicilia-e-calabria/
_________________
da Vistanet, 16 agosto 2021
Incendi, l’associazione ecologista “GrIG” chiede lo stop della caccia per il 2021-22: https://www.vistanet.it/cagliari/2021/08/16/incendi-lassociazione-ecologista-grig-chiede-lo-stop-della-caccia-per-il-2021-22/
____________________
da Alghero Live, 17 agosto 2021
Il Gruppo d’Intervento Giuridico chiede la sospensione della caccia in Sardegna, Sicilia e Calabria: http://algherolive.it/2021/08/17/il-gruppo-dintervento-giuridico-chiede-la-sospensione-della-caccia-in-sardegna-sicilia-e-calabria/
________________________
da Radio Sintony, 17 agosto 2021
Il grig: “Basta caccia nelle zone devastate dal fuoco”.
Gli ambientalisti chiedono la sospensione della caccia per un anno nei territori devasti dal fuoco, i cacciatori si rimboccano le maniche per soccorrere la fauna selvatica: https://sintony.it/news/2021-08-17/il-grig-ldquo-basta-caccia-nelle-zone-devastate-dal-fuoco-rdquo
una richiesta più che opportuna,grazie
E’ duro stradicare le abitudini , ma speriamo sia la volta buona . E per la salvaguardia dell’ambiente abbiamo solo bisogno di un corpo forestale che abbia i mezzi e l’addestramento necessari per la prevenzione degli incendi, e che non sia costipato sotto altri corpi dello stato , non si capisce con quale utilita’.
GrIG, buon senso vorrebbe?? Adesso i soloni con la doppietta e i loro amici studiati, ci spiegheranno che bisogna salvare i selvatici con mangimi, fieno ecc. (come le ass.ven. fanno “lodevolmente” da giorni) per sparargli quando superano la fame, ci diranno che la caccia è già vietata dove è passato il fuoco per cui i selvatici che sono morti bruciati non li sparano, ma spareranno solo i superstiti che si sono rifugiati dove non è bruciato, quelli li possono sparare, secondo la loro etica e la legge che glielo permette. Però il buon senso che vai cercando GrIG no quello non è del mondo dei cacciatori e dei loro amici politici pro caccia.
Questa è l’occasione buona per verificare quanto è profondo l’amore per la Natura professato a gran voce dai cacciatori che si ritengono “protettori” della fauna selvatica.
Grazie GRIG, un bel sasso nello stagno…..
La caccia deve essere sospesa in tutta Italia. La stagione venatoria del 2021 deve essere bloccata Gli incendi hanno devastato territori e milioni di animali sono morti bruciati vivi è assurdo che i superstiti siano ammazzati a fucilate dai cacciatori. Bisogna subito che tutte le associazioni ambientaliste e animaliste tramite i loro rappresentanti facciano questa richiesta. Il governo stesso ha detto che la nazione è in uno stato di emergenza ambientale. Chiedete ad intellettuali ,artisti, giornalisti, chiunque ami gli animali e voglia battersi in prima persona per salvarli. Voi potete mettervi a capo di questa mobilitazione e seguire tutte le vie possibili per bloccare la caccia.Parlare con Draghi ,mobilitazione degli attivisti, petizione, social ….non è accettabile rimare passivi …..mi meraviglio che le associazioni scrivano solo parole di dolore per questi fatti ma attivarsi mai per cambiare le cose,mai unirsi,mai lottare coesi…..una vergogna,di ipocrisia e menefreghismo….con stima vi porgo i miei saluti Irenka Bojda
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grazie per la stima, Irenka. Il fatto è che non tutte le associazioni ambientaliste la pensano nello stesso modo…
Buona serata.
Stefano Deliperi
Salve a tutti Ma che richiesta è? A parer mio pare una richiesta strumentalizzata e ideologica lanciata così, tanto per dire: “ci siamo anche noi!”. Sapete meglio di me che nelle zone percorse dal fuoco ci sono già centinaia di volontari cacciatori che si stanno occupando della fauna in difficoltà con mangimi e abbeveratoi, segnalando alle autorità competenti gli individui feriti e in difficoltà. E’ di questo che gli animali hanno bisogno ora. Non di slogan e semplice perbenismo. La fauna delle zone percorse dal fuoco, è tutelata come è già stato ricordato, da una legge del 2000 per 10 anni. Non è la specie cinghiale, muflone, pernice, cervo o lepre etc ad essere in difficoltà, ma sono quegli animali di quelle precise zone. Inoltre, grazie ai vostri ricorsi sono stai imposti in Sardegna dei censimenti annuali che attestano la dinamica di popolazione delle varie specie oggetto di prelievo. Di conseguenza per tutte le aree non bruciate ove la caccia è concessa ci sono dati che giustificano i prelievi, proprio come richiesto dal principio di precauzione. E per la cronaca, cacciare per chi possiede quell’istinto venatorio è appagante, ma prendersi cura di chi anima la passione, la selvaggina, è ancora meglio! Badate bene che siano gli stessi cacciatori a prendersi cura della fauna non è un ossimoro. Chi meglio di un cacciatore conosce i boschi dove caccia, le abitudini degli animali o quali sono i punti dove poter andare a cercare animali feriti o in difficoltà? Chi te lo insegna questo?? Cacciatore non è solo colui che macella la selvaggina, se fosse così sarebbe lecito uccidere un animale per nutrirsene in ogni modo e senza criterio (con trappole, o con fari la notte quando sta pascolando per i fatti suoi etc), ma la caccia è tutt’altra cosa. Ricordo a tutti che cacciare significa mettere in campo le proprie conoscenze dal punto di vista etologico e biologico del selvatico, adoperando gli strumenti, i tempi e i modi con cui la legge autorizza il prelievo. Cacciare è godere della scena di caccia che parte dai propri ausiliari e termina con la macellazione quando va bene, ma il più delle volte è solo godere dell’azione o dell’incontro.
Buona serata
“centinaia di volontari cacciatori”? Caspita!
E dove sono finiti i 40 mila cacciatori che costituivano il mitico esercito contro gli incendi in ‘sta povera Isola buttata lì nel Mediterraneo occidentale?
Così cianciavano le associazioni venatorie insieme all’eroico Presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas e al ferreo Assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis (https://www.lanuovasardegna.it/regione/2019/07/15/news/regione-e-cacciatori-alleati-contro-il-fuoco-solinas-40mila-vedette-sono-una-risorsa-1.17852309).
I risultati sono eccezionali: dopo alcuni anni “tranquilli” sul fronte del fuoco, gli incendi si sono moltiplicati e, finora, sono già circa 50 mila ettari i terreni percorsi dal fuoco in Sardegna.
Dalla Gallura al Montiferru, dal Logudoro al Campidano, dal Sarrabus all’Ogliastra. E non è finita.
Solo oggi sono stati ben 19 (vds. https://www.unionesarda.it/news-sardegna/cagliari/in-sardegna-altri-19-incendi-gallura-osservata-speciale-chdll327).
E il vostro “problema”, l’unico obiettivo che vi ponete davanti alla punta del naso è andare a caccia, solo perchè qualche gruppo di cacciatori percorre encomiabilmente il Montiferru per portare un po’ d’acqua per la residua e sparuta fauna selvatica?
Ma dove cavolo vivete?
Ma dove sono ‘sti mitici censimenti faunistici effettuati dopo gli incendi?
Ma vogliamo parlare dell’eccezionale “documento tecnico” della Federcaccia che riporta con la dovuta enfasi che ben 3 Beccacce “sono state marcate per la prima volta in Sardegna” nel marzo 2021 per chiederne l’estensione del periodo di caccia? Una pregnanza di dati che stupisce l’Universo, pure da Marte chiedono notizie in proposito.
L’unica cosa sensata – su cui dovrebbero convenire anche le associazioni venatorie o, quantomeno, i cacciatori con un briciolo di buon senso – sarebbe la sospensione della caccia almeno per la stagione venatoria 2021-2022 in Sardegna, in Sicilia e in Calabria, le regioni purtroppo più pesantemente colpite dai devastanti incendi.
E questo sarebbe anche nel vostro, egoistico, interesse.
Stefano Deliperi
il nostro “problema” o meglio l’obiettivo che i cacciatori hanno davanti alla punta del naso è dimostrare che alle parole e ai facili slogan sono preferibili i fatti. Alcune associazioni venatorie si sono mobilitate da subito. Una in particolare ha fatto un’importantissima raccolta fondi devolvendo il ricavato in beneficenza per l’acquisto di materiale e mangimi al fine di tutelare la fauna vittima degli incendi a cui hanno partecipato tantissimi cacciatori. Voi che avete fatto? Sappi che non si tratta di qualche gruppo di cacciatori a percorrere encomiabilmente il Montiferru, ma nelle varie giornate organizzate, i Cacciatori attivi, sono diversi, e arrivano ciclicamente da tutta la Sardegna. “Ma dove cavolo vivete?” a me lo chiedi, sono io che vorrei chiederlo a voi. A tanti oggi pare di vivere in una terra dove i cacciatori si stanno dimostrando più ambientalisti degli stessi ambientalisti da tastiera e da “mi piace”, e l’opinione pubblica fortunatamente se ns sta accorgendo. La sorveglianza ambientale, ad opera dei cacciatori, come ben sai non è nata ieri, ma specialmente nelle autogestite, che sono unità organizzate, esiste da 30 anni e passa. Ai cacciatori è stato riconosciuto un importantissimo ruolo. Se la campagna brucia, e se con essa sparisce tutto, per il cacciatore si rompe il giocattolo. Ha fortissime motivazioni per difendere l’ambiente. Per l’ambientalista cosa accade? Versa una lacrimuccia e gli si stringe il cuore proponendo soluzioni che ledono i diritti di chi tutela l’ambiente e si adopera attivamente? Mi spieghi che cosa ha a che fare il cinghiale la dinamica di popolazione del cinghiale del Goceano con quello del Montiferru, o che cosa c’entra la dinamica di popolazione della pernice sarda o della lepre di Santu Lussurgiu con quella di Tratalias o di Gonnesa? Perché tiri in ballo la migratoria se ora si trova in Nord Europa? Il coinvolgimento della categoria nella prevenzione è fondamentale e lo sai bene. I cacciatori negli incendi ci sono, gli ambientalisti no. Quest’anno purtroppo non è bastata la presenza umana sul territorio per arginare questa terribile piaga. Nonostante i cacciatori si adoperino anche alle pulizie del bosco, curano le tracce, hanno cura dei sentieri dove impostano per fare le battute, ripristinano vecchie strade, tutte attività correlate anche alla prevenzione, ma non è bastato per fermare gli incendi. SI deve fare senz’altro di più e si farà sicuramente di più. Ma i cacciatori fanno, e stanno facendo. I monitoraggi faunistici sono tutt’ora in corso d’opera e nel prossimo CRF si dovrebbe conoscere la dinamica di popolazione su cui sarà impostato un potenziale prelievo sostenibile, sempre che i dati lo permettano, in tutte le aree dove la caccia è consentita, e che non sono state danneggiate parzialmente o totalmente dagli incendi.
Comunque questo è il momento di agire e di fare, non di discutere su posizioni diverse. Se il vostro fare si limita a questo, io sinceramente mi sarei aspettato di più da Voi.
ma sei serio? Pensi davvero che la “sorveglianza venatoria” abbia davvero ottenuto qualche risultato davanti a decine di migliaia di ettari di terreni bruciati? E pensi che portare un po’ di acqua sul Montiferru risolva la devastazione che il fuoco sta portando in tutta la Sardegna?
Ma per favore…
Noi abbiamo donato migliaia di euro in materiali sanitari per il contrasto concreto al coronavirus Covid-19 (https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2020/06/05/il-grig-contro-il-coronavirus-covid-19/), ma non ci passa nemmeno per l’anticamera del cervello di definirci come pilastri della lotta al coronavirus.
Così come sono parecchi gli incendi prontamente segnalati da ambientalisti alla sala operativa antincendio (es. https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2019/08/23/facciamo-tutti-la-nostra-parte/).
Così come è sistematica – tutto l’anno e disinteressatamente – l’azione svolta contro abusi edilizi, discariche e scarichi abusivi, speculazioni di ogni genere, tagli boschivi e qualsiasi altro accidenti di attentato all’ambiente e alla salute.
A voi interessa preservare fauna e ambiente dove vive per potergli sparare, è un atteggiamento opportunistico e nulla più.
Altrimenti, davanti a simili devastazioni, attacchereste ‘sto cavolo di doppietta al chiodo almeno per un anno senza troppe storie.
Sinceramente mi sarei aspettato minore egoismo in simili frangenti.
Stai tranquillo, ci diamo da fare ogni giorno per ambiente e salute, per difenderli anche per voi.
Stefano Deliperi
Penso proprio di si! La figura del cacciatore in questo contesto è paragonabile a quella del contadino nel suo orto, o quella del vignaiolo nella sua vigna. Ogni giorno sul campo, con la zappa ad eliminare le erbacce infestanti per far si che i propri alberi o le proprie piante coltivino al meglio i propri frutti. La vigna e l’orto quando ben curati, senza erbacce, è un utile deterrente per gli incendi. Quando la vigna o l’orto vengono abbandonati, il risultato è opposto e rappresentano un vero rischio per l’ambiente. Quando c’è il vignaiolo o il contadino, la campagna è vissuta e i ladri non entrano. Il cacciatore, che vi piaccia o no, in questo contesto sociale digitalizzato, dove tutti e dico tutti, sono immersi nella propria realtà virtuale, è una vera e propria sentinella ambientale sul campo, non sul pc o nei tribunali, è una figura da tutelare. La manodopera del cacciatore non ha solamente un valore economico ma anche sociale. Il cacciatore gestisce e usufruisce (pagando a sue spese) di un patrimonio della collettività, così come i pescatori o gli stessi cercatori di funghi (che a differenza dei cacciatori non pagano) e quando gli incendi distruggono i frutti dell’orto di cui si prende cura e da cui usufruisce dei frutti, il primo a rimetterci è proprio lui. Lunga vita ai cacciatori.
Buona giornata
prima o poi il cacciatore attuale, fuori dal mondo reale, sarà estinto. Nessuno vive di caccia oggi in Italia.
Stefano Deliperi
“…..Cacciare è godere della scena di caccia che parte dai propri ausiliari e termina con la macellazione quando va bene, ma il più delle volte è solo godere dell’azione o dell’incontro……”,Perchè i cacciatori, difensori degli altri animali, vanno, il più delle volte, a questo incontro con il fucile invece di una macchina fotografica?
Perché l’indole venatoria, Donatella, non è un qualcosa che s’impara nei libri, o in TV. E’ insito in noi, o ce l’hai o non ce l’hai. E’ una predisposizione dell’individuo che si manifesta grazie a fattori socio-culturali, indipendentemente dal proprio grado d’istruzione. Conosco vari medici, avvocati, politici, commercialisti, veterinari, biologi e naturalisti cacciatori. Ciononostante, tanti figli di cacciatori, ad esempio, non possiedono questa predisposizione, o magari, non hanno ricevuto un imprinting culturale per diveltarlo. Non è nemmeno una questione di empatia o di sensibilità nei confronti dell’altro animale. E’ più che altro una questione di consapevolezza della propria natura, del proprio io e della propria alimentazione. Esistiamo e viviamo, chi in un modo o chi nell’altro, uccidendo per nutrici. Se mi piace mangiare carne, e allevo il pollo per farlo finire nel piatto dopo una vita vissuta in cattività, trovo etico farci finire anche una pernice, una lepre o una beccaccia, una spigola o un polpo o una ricciola, (che di sapore sono notevolmente meglio). Questo si può fare, se e solo se, ci sono le condizioni affinché si possa usufruire nei dovuti modi (pagando), tempi e quantità senza arrecar danno al patrimonio faunistico. Oggigiorno, la legge impone periodi per cacciare, e periodi per fotografare. Personalmente faccio entrambi. Ho fotografato bellissimi paesaggi, e bellissimi animali, tanti funghi e anche qualche scena di caccia, ma le più belle sono quelle che rimangono indelebili dentro di noi.
C’è lambientalismo da tastiera e…
l’AMBIENTALISMO OPPORTUNISTICO delle doppiette
Ambientalisti da tastiera,preconcetti ideologici….??
al solito invece di centrare il problema si butta la palla in tribuna poi proprio lei M.A. che dice di non fare di tutta un erba un fascio parlando dei bracconieri con licenza di caccia iscritti puntualmente a una delle mitiche associazioni venatorie campionesse di “AMBIENTALISMO OPPORTUNISTICO”
grazie ai TG amici….
Siete sempre in difetto di verità, dai censimenti a quello che fate quando non avete controllo in campagna, purtroppo la Regione Sardegna invece di assumere e preparare forestali fa le convenzioni antincendio a costo zero con i cacciatori aggiungendo fumosita agli incendi. Ribadisco potete raccontare la favoletta di Cappuccetto Rosso a chi non vi vede all’opera i giorni di caccia.Quando qualche amico mi dice che sono eccessivo contro la caccia gli faccio l’invito di passare una domenica di caccia a casa e avere la vostra “discreta presenza” in campagna e devo dire che subito mi chiedono cosa possono fare di concreto per combattervi in tutti i modi leciti possibili …la risposta?
Diamo più forza al GrIG !
ho visto più cacciatori lottare per spengnerli gli incendi che ambientalisti….
con secchi? con autopompe? con elicotteri? davvero? Ce li fa vedere? Ci mandi le foto, le pubblichiamo senz’altro.
Io ci abito da 50 anni in campagna e i cacciatori li vedo solo il periodo di caccia (qualcuno anche a caccia chiusa nottetempo devo dire) e in questi ultimi 2 anni che si sono dati il titolo di paladini antincendio grazie al “trio la cionfra” neanche l’ombra il periodo estivo, che se non sbaglio è quello più pericoloso? No, chiedo al cacciatore esperto di antincendio,perché forse confondo con ottobre novembre quando siete in giro con l’estintore giusto? Per cui ribadisco andate in giro solo se ce la TV per televendervi e dopo che il fuoco è spento!!!
Pare che la Calabria anticipi la stagione della caccia……..
Gli incendi, l’inquinamento, la deriva dei continenti, il COVID…. Ecc ecc…. Ovviamente si trae spunto da ogni cosa per chiedere la chiusura della caccia per un anno… come se poi, l’anno prossimo nel riproporre la chiusura della caccia per un altro anno non trovaste una nuova scusa per giustificarla…. Evidentemente è solo ideologia. Perché invece non chiedere di andare a piantare alberi con soldi vostri e dell’associazione? Perché non andate a dare una mano a chi ha perso tutto? Perché!!
..tutt’altro che “ideologia”, ma richieste che partono da dati di fatto. Limitandoci alla Sardegna, l’unica specie faunistica “cacciabile” in sostanziale buona salute è il Cinghiale, sebbene spesso si tratti di ibridi con il Maiale. Tutte le altre specie di fauna selvatica soggette alla caccia sono in difficoltà (volendo usare un eufemismo).
Un anno di sospensione della caccia davanti ai devastanti danni ambientali determinati dagli incendi (che si aggiungono agli inquinamenti, all’uso di sostanze chimiche in agricoltura, alla perdita di habitat, ecc.) sarebbe il minimo e dovrebbero capirlo i cacciatori per primi, visto che stanno perennemente in campagna come affermano.
Invece nulla e ciò fa perdere significato anche a iniziative locali, come quella del mangime portato sul Montiferru.
Piantare alberi nelle terre bruciate? Idea suggestiva, ma vietata dalla legge per 5 anni (art. 10 della legge n. 353/2000 e s.m.i.).
Dovresti saperlo.
Così come abbiamo sostenuto con acqua e foraggio i Cavallini della Giara e abbiamo preso l’impegno di farlo ogni altra volta sia necessario (vds https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/aiutiamo-i-cavallini-della-giara/), così come abbiamo fornito materiale sanitario a strutture impegnate nella lotta alla pandemia di coronavirus Covid-19 (vds. https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2020/06/05/il-grig-contro-il-coronavirus-covid-19/), così da tempo stiamo cercando dei terreni pubblici su cui piantare alberi, naturalmente in accordo con l’Ente pubblico titolare dell’area.
Gli interventi di ripristino ambientale – che non riguardano solo il Montiferru – saranno predisposti e attuati dalle Amministrazioni pubbliche competenti, con fondi provenienti anche dai contribuenti “ambientalisti”: è bene ricordarselo.
Quanto all’attività per la tutela di ambiente e salute, la facciamo ogni giorno anche per chi l’ambiente lo sfrutta e basta.
Buona domenica.
Stefano Deliperi
ma avete visto lo spot patinato di FEDERCACCIA SARDEGNA FDC nel TG Videolina che (stranamente!) strombazza sempre dei cacciatori cuor di leone primi difensori dall’ambiente, che c’è una gentile signora che imbraccia il fucile e dopo aver sparato con polso e braccio fermo scarica i bossoli a terra come fanno tutti questi campioni dell’ambiente e non si preoccupano certo di far vedere che li raccoglie, come fanno di norma tanto non li vede nessuno…tanto poi passano gli animalari ambientalisti a raccoglierli.
intanto a Grosseto mentre qui si chiacchera i primi difensori dall’ambiente sviluppano progetti e tavoli tecnici per il futuro della fauna selvatica….
Denunciati dalla Polizia provinciale due cacciatori: foraggiavano i cinghiali
Gli animali venivano alimentati abusivamente e periodicamente con meloni, pane raffermo e altri prodotti da forno…
che affidabile la categoria dei cacciatori segue sempre la scienza, non c’è problema Pirredda ci pensate voi al ripopolamento dei selvatici…quando non avete nessuno che vi controlla fate sempre i furbi e ve ne vantate sui vostri blog….furbi!
il riferimento è questo.
da La Nazione, 24 agosto 2021
Foraggio “abusivo” ai cinghiali: denunciati due cacciatori. (https://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/foraggio-abusivo-ai-cinghiali-denunciati-due-cacciatori-1.6724762)
In seguito alle indagini svolte dagli agenti della Polizia provinciale di Grosseto su segnalazione del nucleo guardie volontarie della Lac, sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria due cacciatori (capo caccia e vice capocaccia di una squadra al cinghiale) per la violazione della legge 2212015 che prevede il divieto tassativo di foraggiamento dei cinghiali su tutto il territorio nazionale. Una pratica questa che, soprattutto durante il periodo estivo, è sempre più praticata da cacciatori senza scrupoli che fanno arrivare animali per poi ucciderli dopo qualche giorno di foraggiamento. Gli animali venivano alimentati abusivamente e periodicamente con meloni, pane raffermo e altri prodotti da forno in un’area assegnata a una specifica squadra di caccia al cinghiale. Tale illecito prevede la sanzione dell’arresto da 2 a 6 mesi o l’ammenda da 516 euro a 2064 euro, con la sanzione accessoria della sospensione delle attività venatorie per un mese. Il foraggiamento dei cinghiali è una pratica vietata, che viene effettuata dalle squadre al cinghiale per far permanere gli animali nella zona di caccia assegnata. Queste tecniche di foraggiamento hanno di fatto favorito il proliferare della specie contribuendo ad aumentarne la consistenza numerica con conseguente aumento dei danni all’agricoltura e significativo incremento degli incidenti stradali.
poi una cosa veramente simpatica… “i cinghiali venivano alimentati con meloni” qui i cacciatori fanno la guerra alle cornacchie che pare si pappino tutti i ns meloni e in Toscana ne hanno da buttare I cacciatori sardi che la propongono ogni volta che ammazzano asini anziché cinghiali dovrebbero chiedere ai toscani una paradura…. melonina…
GRIG i cacciatori vanno nei terreni cacciabili. Quindi è sicuramente preclusa l’area devastata dagli incendi.
In oltre…..in considerazione delle nuove aree percorse dagli incendi, precluse alla caccia, considerando che la Legge 157/92 prevede di vietare alla caccia, fino al 30% della SASP, bisogna aprire alla caccia zone in eccedenza al 30%, fino ad oggi destinate a Parchi, Oasi e ZRC…..
Intanto ogni anno vedo bruciare le solite zone. Per quanto riguarda la mia zona, dintorni di Olbia, zona di Berchiddeddu e altre aree appetibili sotto l’aspetto dell’edilizia residenziale (guarda caso)….Quest’anno in più se la sono presa col Monte Plebi, oggi un altro incendio domato dal pronto intervento di elicotteri e mezzi a terra.
Riguardo al punto “Piantare alberi nelle terre bruciate? Idea suggestiva, ma vietata dalla legge per 5 anni (art. 10 della legge n. 353/2000 e s.m.i.).
Dovresti saperlo.”
si lo so, ma (a parte la cantonata presa dal legislatore sotto questo aspetto) le terre percorse dagli incendi rimangono tali per 10 anni se si classificano come incendi boschivi. Quindi dopo 5 anni volendo si può. Andate a piantare nelle zone percorse dagli incendi nell’agosto 2016.
la legge è quella, basata sugli interessi sottesi a tante attività di rimboschimento (brucio, così poi c’è il lavoro di rimboschimento). La risposta è chiara: non andiamo a piantar alberi a vanvera. Così come pare molto chiara la risposta del mondo venatorio: la fauna (a parte il Cinghiale) è sempre più rarefatta, ma andiamo a caccia lo stesso.
Buona serata.
Stefano Deliperi
“la legge è quella, basata sugli interessi sottesi a tante attività di rimboschimento (brucio, così poi c’è il lavoro di rimboschimento)”….ci sono un sacco di piccole sensazioni, purtroppo senza dati oggettivi sufficienti, che mi indirizzano ai responsabili di vari incendi, se non tutti la stragrande maggioranza, e sono legati a questa frase 😉
La fauna è rarefatta? Le specie cacciabili in Sardegna sono stabili e perlopiù in grande salute. Anatidi (non capisco la chiusura di quest’anno di mestolone e marzaiola, giacchè proverete a chiudere anche il moriglione). Togliersi specie dal calendario per far contenti gli animalisti è come darsi martellate alle palle per far contenta l’ex moglie.
Lepri e pernici sono stanno benissimo e i numeri dei censimenti lo confermeranno. Tordi + colombacci, ghiandaie, cornacchie, questi tre hanno un fortissimo incremento.
Bisognerebbe iniziare a controllare il numero di volpi attraverso appostamenti estivi e bisognerebbe limitare il numero di gatti “inselvatichiti”, che si trovano lontanissimi dalle case. Segno che sono nati senza la presenza dell’uomo o se nati in case o casolari, la loro indole li ha portati a cacciare, topi ma anche lepri e pernici.
La campagna dice questo, almeno la Gallura, ma non perchè sono cacciatore. Lo vedo !
“Le specie cacciabili in Sardegna sono stabili e perlopiù in grande salute”?
A Bassacutena i Moriglioni sgorgano dai rubinetti?
Vabbè, buona serata 😉
Stefano Deliperi