Caro turista ti scrivo…


Cabras, spiaggia di Is Aruttas

Nei giorni scorsi, dalle colonne de La Nuova Sardegna, l’urbanista Sandro Roggio ha dialogato virtualmente con un turista.

Le tematiche affrontate meritano davvero attenzione.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Cagliari, spiaggia del Poetto, testimonianze della “civiltà”

da La Nuova Sardegna, 20 agosto 2019

Caro turista.

Caro turista, le ho già scritto qualche anno fa. Dopo la pubblicazione, su La Nuova, di una sua lettera preoccupata per  la Sardegna  assediata dalle  brutture.

Spero sia sempre interessato alle sorti dell’isola. A saperne di più  di cosa accade oltre  la scorza costiera. E di chi sta qui pure d’inverno, quando il mare biancheggia. La prova che  l’anima sarda esiste  non  solo  nell’etichetta di una birra.

So che non apprezza le messinscene, la folklorizzazione per compiacere i bagnanti (i carnevali estivi, con l’issohadore nella battigia  – brrr!). Si intuisce la sua insofferenza  per le sciatterie, come l’imbarazzante varo del “treno verde” e i palloncini in volo sul mare (dove fatalmente finiranno). Piccolezze,  in fondo, rispetto agli  incendi che  divorano  centinaia e centinaia di ettari di preziosa vegetazione ancora in queste ore. Altro che  sabbia e conchiglie di Gallura e Baronia in vendita su eBay, di cui comunque è bene occuparsi.

vendita E-Bay sabbia sarda (lug. 2019)

Sarebbero utili le sue rimostranze, specie se arrivassero a chi  dovrebbe dare risposte sul futuro del turismo in Sardegna. E pure  per sfatare la nomea dei viaggiatori postmoderni poco propensi a guardarsi attorno (le vacanze apatiche  – secondo Marc Augè).

D’altra parte si sa: nel grande esercito del selfie sono molti  i cultori della vacanza uguale dappertutto. E a una domanda grossolana corrisponde purtroppo un’offerta dimessa, scolorita.  Sapori senza saperi.  Come si capisce, appunto, dai menu di piatti pronti scongelati  a microonde. O dalle vetrine apparecchiate di patacche (dal corallo di plastica ai coltelli pattadesi made chissà dove), perché  ciò che si compra  in Sardegna, 8/10,  viene da fuori.

Chissà quanto pesa sul decremento del flusso di villeggianti la delusione di quelli  esigenti come lei, sempre più numerosi secondo il trascurato rapporto Aci- Censis 2001. Verosimile che chi spende troppo – per arrivare al paradiso promesso – possa rimanerci male a ritrovarsi in luoghi troppo uguali a quelli dietro casa.

Nel web l’insoddisfazione. Un danno serio se montasse in risposta a disservizi intollerabili, tipo i divieti di balneazione da troppi anni in rinomate località; o la circostanza ignorata che raggiungere i villaggi vacanze con mezzi pubblici è quasi impossibile; ma il cielo è sempre più blu, uh-uh, uh-uh.

Orosei, Cala Liberotto, rocce deturpate (mar. 2019)

Il fastidio per  il degrado  di  paesaggi  è in crescita. Con qualche inquietudine qua e là, finalmente. Perché la materia prima compromessa sarebbe il crac: nonostante  lo sforzo  di tanti impegnati con competenza e passione nell’accoglienza di turisti. 

La Sardegna a rischio: lei è insieme causa incolpevole del suo logorio, ma potenziale impedimento per future manomissioni e falsificazioni.  Le rimostranze  del cliente, che ha sempre ragione, possono prevenire lo schianto, e guai se si spargesse la voce  che la Sardegna  non vale  più un  viaggio troppo faticoso-dispendioso.  

Ecco,  caro turista,  vorremmo contare sul suo contributo per  difendere l’isola  dai malintenzionati  e  dagli improvvisatori seriali che ripetono lo stesso sfigato slogan che basta  “fare sistema” per avere  turisti tutto l’anno (come ha osservato Luca Rojch su La Nuova Sardegna); e rilanciano le  promesse #continuità territoriale #destagionalizzazione che non ci hanno dato più aerei/più navi, nè più turisti in primavera (e interrogarsi  sull’ esagerato successo  di  Malta-Cipro-Croazia – di cui ha scritto Il Corriere?).

Le notizie che arrivano dai palazzi della Regione non sono tranquillizzanti, perché stringi- stringi lo sviluppo  turistico consusamente invocato è nell’ arruffato impasto con il ciclo edilizio liberato dalle regole di tutela dei territori, proprio quando su paesaggio-cultura (e accessibilità) s’immagina il Grand Tour delle nuove generazioni.

Per questo sarebbe bene se lei lasciasse traccia del suo auspicio:  di ritrovarle intatte quelle dune e quelle falesie, e che nessuno piano-casa  impedisca la vista del  mare dalla terrazza  della suo ristorante preferito. Lo dica  in giro, dal barbiere e al benzinaio, lo  twitti e  lo ritwitti, spiegando che non serve a nulla ampliare  alberghi  con  indice di occupazione attorno al 50% nel mese di agosto,  un’inezia nel resto dell’anno.

Ha titolo per farlo,  non solo da cliente affezionato,  ma perché la Sardegna  è in buona parte  “bene paesaggistico” d’interesse nazionale/europeo.  È anche un po’ sua per legge.

mattone nella sabbia

(foto da La Nuova Sardegna, S.D., archivio GrIG

  1. G.Maiuscolo
    agosto 22, 2019 alle 9:33 am

    Bella Letterina!
    Speriamo sia stata attentamente accolta dai sigg turisti. Anche perché come dice il Sig.Roggio, l’Isola è un po’ di tutti. Non solo dei Sardi. Ma, a differenza di altri, io ci sono nata. Dimmi se è poco…
    Sarda seu.

    Ho letto la letterina due volte e non perché io sia cretina; ma solo perché dopo averla letta la prima volta …mi piacque, come direbbe Antonio… Gagliardi De Curtis di Bisanzio e così l’ho letta una seconda volta.
    🙂

  2. Porico.
    agosto 22, 2019 alle 11:46 am

    Gentile G.Maiuscolo, il problema potrebbe consistere nel fatto che certe persone non leggono.

  3. G.Maiuscolo
    agosto 22, 2019 alle 12:27 PM

    Quanta ragione, nelle sue parole Porico…

    Peus po issusu…Chi no liggidi, abbarrada unu buzturru… ( Peggio per loro…Chi non legge, è destinato a restare un (uomo) rozzo)
    Saluti, gentile Porico

  4. donatella
    agosto 23, 2019 alle 11:16 PM

    l’egoismo e la mancanza di senso civico impediscono di capire. Il disinteresse e la mancanza di amore per la Terra completano il tutto. La Sardegna o un altro luogo per la maggior parte dei “gitanti”è la stessa cosa, da noi si dice “tanto suonargli un corno che un violino”, basta “spassarsela” a modo loro, se non distrugge almeno qualcosa, l’uomo non è soddisfatto.
    Questo uomo, dico, finchè non rinascerà un uomo migliore….

  5. G.Maiuscolo
    agosto 24, 2019 alle 8:15 am

    🙂 (…) ” finchè non rinascerà un uomo migliore…”
    Bello…speriamo!

  6. M
    agosto 24, 2019 alle 9:07 PM

    In effetti mi sa che l’autore della lettera scrive alla suocera per parlare alla nuora, scrive al turista per parlare ai sardi tutti ( amministratori, imprenditori, cittadini ). L’auspicio è che chi ha orecchie per intendere intenda, gli altri in Camper … Ho fatto la battuta…

  7. G.Maiuscolo
    agosto 25, 2019 alle 8:48 am

    M…ahahahahah.
    Eccertu, la lettera, è… “po tottusu ettotu”. ( Certo, la lettera è proprio per tutti, eccome)
    Bella battuta, gentile signore, bella battuta!

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