Sette milioni di morti nel 2016 a causa dell’inquinamento.


Cina, Pechino, smog

Cina, Pechino, smog

Il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) 2018 rivela dati piuttosto drammatici.

Il 90% della popolazione mondiale respira aria inquinata.

Si stimano ben 7 milioni di decessi dovuti, direttamente o indirettamente, all’inquinamento atmosferico, dati costanti negli ultimi anni.

La situazione peggiore si verificherebbe nell’area del sud est asiatico, dove nel 2014 una bambina cinese ha stabilito il tristissimo record della più giovane vittima del cancro ai polmoni determinato dallo smog, in particolare il PM2,5.

In particolare, lo smog provoca un aumento esponenziale del tumore al polmone, grazie alle polveri sottili.   Lo sappiamo con certezza.

Lo hanno affermato i risultati del progetto “Medparticles”, pubblicati su Environmental Health Perspectives.

Per ogni incremento di 5 μg/m3 di PM2,5 il rischio di tumore al polmone aumenta del 18%, mentre per ogni aumento di 10 μg/m3 di PM10 aumenta del 22%: più le polveri sono sottili e più sono nocive, in poche parole. E non sembra esserci una soglia sotto la quale l’effetto cancerogeno viene meno.

Pessime prospettive, se non si cambia registro.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

anatre_in_voloqui i risultati del progetto “Medparticles” su Environmental Health Perspectives (2013)

 

 

Parigi, smog

Parigi, smog (da http://www.meteoweb.eu)

A.N.S.A., 2 maggio 2018

Aria inquinata per 90% popolazione mondiale, 7 mln di morti.

Rapporto Oms con stime sui dati di 4.300 citta’ in 100 paesi.  (Pier David Malloni)

In Asia, in Africa, ma anche nella ‘civile’ Europa si continua a morire per colpa dell’aria inquinata. Lo affermano le ultime cifre diffuse dall’Oms, riferite al 2016, secondo cui nel mondo il 90% della popolazione respira inquinanti a un tasso superiore a quello giudicato massimo per la salute, con la conseguenza che sette milioni di persone sono morte per questa causa, con entrambi questi dati che sono sostanzialmente stabili negli ultimi anni. Le stime si basano sui dati di 4.300 città in 100 paesi diversi sia sull’inquinamento atmosferico, con i tassi di polveri sottili e ultrasottili, che su quello indoor, causato dall’utilizzo di stufe a carbone o a legna per cucinare e riscaldare gli ambienti. Secondo la stima l’aria inquinata è causa del 24% di tutte le morti per attacco cardiaco, del 25% degli ictus mortali, del 43% delle morti per malattie polmonari ostruttive e del 29% dei tumori al polmone. Il peso maggiore è per il sud est dell’Asia e per il Pacifico Occidentale, che hanno più di due milioni di morti, mentre la regione europea dell’Oms ne conta circa 500mila. Il 7% delle morti avviene in bambini e ragazzi sotto i 15 anni. “L’inquinamento dell’aria ci minaccia tutti, ma i più poveri e i più marginalizzati sopportano il peso maggiore – afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’Oms -. E’ inaccettabile che più di 3 miliardi di persone nel mondo, la maggior parte donne e bambini, stiano ancora respirando fumi tossici ogni giorno dall’uso di stufe a casa. Se non agiamo subito non raggiungeremo mai l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile”.

Ovviamente, sottolinea il rapporto, sono le grandi città ad avere l’aria peggiore, e questo riguarda anche quelle europee, dove a seconda del livello di inquinamento si perdono dai 2 ai 24 mesi di vita per colpa dello smog. “Molte delle mega città del mondo superano i livelli indicati dalle linee guida dell’Oms per la qualità dell’aria di oltre cinque volte – sottolinea Maria Neira, uno degli autori del rapporto per l’Oms -, e questo rappresenta un rischio grave per la salute”.

I risultati sono paragonabili a quelli ottenuti e diffusi questo mese dalla ong statunitense Health Effects Institute. In quel caso la stima della percentuale di popolazione che respira troppo smog era del 95%, mentre i morti stimati sono 6,1 milioni.

smog-torino

Torino, smog (da http://www.meteoweb.eu)

 

da La Repubblica, 2 maggio 2018

Il 90% della popolazione mondiale respira aria inquinata, 7 milioni di morti l’anno.

Le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’inquinamento atmosferico: a quello causato da polveri sottili e ultrasottili, si aggiunge quello indoor dovuto dall’utilizzo di stufe a carbone o a legna per cucinare e riscaldare gli ambienti.

NOVE perone su dieci nel mondo respirano un’aria troppo inquinata, con valori medi superiori a quanto raccomandato per salvaguardare la salute. Lo afferma l’Oms nel suo rapporto annuale, secondo cui sono 7 milioni l’anno i morti dovuti a questa causa. Le stime si basano sui dati di 4.300 città in cento Paesi, relativi al 2016, diversi sia sull’inquinamento atmosferico, con i tassi di polveri sottili e ultrasottili, che su quello indoor, causato dall’utilizzo di stufe a carbone o a legna per cucinare e riscaldare gli ambienti. Dati che risultano sostanzialmente stabili negli ultimi anni.

automobili e smog (foto da stadio24.com)

automobili e smog (foto da stadio24.com)

Secondo la stima, l’aria inquinata è causa del 24% di tutte le morti per attacco cardiaco, del 25% degli ictus letali, del 43% delle morti per malattie polmonari ostruttive e del 29% dei tumori al polmone. Il peso maggiore è per il Sud Est dell’Asia e per il Pacifico Occidentale, che hanno più di due milioni di morti, mentre la regione europea dell’Oms ne conta circa 500mila. Il 7% delle morti avviene in bambini e ragazzi sotto i 15 anni. “L’inquinamento dell’aria ci minaccia tutti, ma i più poveri e i più marginalizzati sopportano il peso maggiore – afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’Oms -. E’ inaccettabile che più di 3 miliardi di persone nel mondo, la maggior parte donne e bambini, stiano ancora respirando fumi tossici ogni giorno dall’uso di stufe a casa. Se non agiamo subito non raggiungeremo mai l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile”.

Ovviamente, sottolinea il rapporto, sono le grandi città ad avere l’aria peggiore, e questo riguarda anche quelle europee, dove a seconda del livello di inquinamento si perdono dai 2 ai 24 mesi di vita per colpa dello smog. “Molte delle mega città del mondo superano i livelli indicati dalle linee guida dell’Oms per la qualità dell’aria di oltre cinque volte – sottolinea Maria Neira, uno degli autori del rapporto per l’Oms -, e questo rappresenta un rischio grave per la salute”.

I risultati sono paragonabili a quelli ottenuti e diffusi questo mese dalla ong della ong statunitense Health Effects Institute. In quel caso la stima della percentuale di popolazione che respira troppo smog era del 95%, mentre i morti stimati sono 6,1 milioni.

 

fumi industriali

(foto da http://www.meteoweb.eu, da stadio24.com, da mailing list ambientalista)

  1. Mara machtub
    Maggio 6, 2018 alle 6:39 PM

    La propensione dell’essere umano ad autodistruggersi è stupefacente.

  2. Maggio 8, 2018 alle 2:48 PM

    A.N.S.A., 8 maggio 2018
    Smog: Ue pronta deferire Italia a Corte.
    Insieme a altri 5 Paesi. Decisione attesa per prossima settimana: http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/05/08/smog-ue-pronta-deferire-italia-a-corte_63bfbdfd-928b-4b85-8035-f3b6286b9770.html

  3. ottobre 17, 2018 alle 2:48 PM

    A.N.S.A., 17 ottobre 2018
    Smog, 266mila morti nel 2015 per esposizione a lungo termine.
    Il dato riguarda Europa, Usa e Cina. (http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/inquinamento/2018/10/16/smog-266mila-morti-nel-2015-per-esposizione-a-lungo-termine_e1afb9dd-8147-465f-ac6f-97aecfe64611.html)

    ROMA – Sono poco più del numero degli abitanti di una città italiana come Venezia (266.000) le morti premature in Europa, Stati Uniti d’America e Cina, attribuibili nel 2015 all’esposizione a lungo termine all’inquinamento da ozono. E’ quanto si legge in un articolo pubblicato su Environmental Research Letters.

    “Esiste una forte evidenza epidemiologica e tossicologica che collega l’esposizione all’ozono ambientale a effetti avversi sulla salute – dice Karl Seltzer, della Duke University, autore principale dello studio -. Storicamente, gran parte della ricerca precedente si è concentrata sugli impatti a breve termine”. I ricercatori hanno utilizzato i dati del 2015 provenienti da reti di monitoraggio a terra nelle tre aree per stimare l’esposizione a lungo termine all’ozono. Hanno quindi calcolato la mortalità prematura utilizzando due studi di prevenzione del cancro della American Cancer Society.

  1. Maggio 6, 2018 alle 1:23 PM

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