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Più piombo nel sangue uguale meno intelligenza.


Portoscuso, polo industriale di Portovesme

Non è una novità assoluta, ma si tratta di un’autorevole conferma.

Più alto è il livello di piombo nel sangue durante l’età infantile, minore è il quoziente intellettivo e, conseguentemente, minore è la possibilità di successo in età adulta.

Per ogni aumento di 5 microgrammi (mcg) di piombo per decilitro di sangue si perdono 1,5 punti di quoziente intellettivo.

Mauro Zaratta (Taranto, 17 agosto 2012, da http://www.gettyimages.com)

Sono i dati raccolti in una ricerca svolta da un’equipe della Duke University (U.S.A.) e pubblicati recentemente sul Journal of American Medical Association (Association of Childhood Blood Lead Levels With Cognitive Function and Socioeconomic Status at Age 38 Years and With IQ Change and Socioeconomic Mobility Between Childhood and Adulthood, Aaron Reuben,  Avshalom Caspi,   Daniel W. Belsky, e altri, 28 marzo 2017) condotta su un campione di 565 neozelandesi.

Nulla di nuovo, però.

Portoscuso, porto e zona industriale di Portovesme

Già nel 2008 l’Università di Cagliari (Dipartimento Sanità pubblica, Medicina del lavoro) nel corso di una ricerca (Plinio Carta, Costantino Flore) affermò chiaramente la sussistenza di deficit cognitivi in un campione di bambini di Portoscuso, dovuto a valori di piombo nel sangue superiori a 10 microgrammi per decilitro (vds. “Environmental exposure to inorganic lead and neurobehavioural tests among adolescents living in the Sulcis-Iglesiente, Sardinia” in Giornale italiano di medicina del lavoro ed ergonomia, 15 aprile 2008, in http://www.biowebspin.com/pubadvanced/article/18409826/#sthash.kjkUGkfA.dpuf).

La letteratura medica, infatti, ha finora indicato un’associazione inversa statisticamente significativa tra concentrazione di piombo ematico e riduzione di quoziente intellettivo, corrispondente a 1.29 punti di QI totale per ogni aumento di 1 µg/dl di piomboemia (sulla tossicità del piombo vds. http://www.phyles.ge.cnr.it/htmlita/tossicitadelpiombo.html).

Ora, molto probabilmente, sarà necessario rivedere al ribasso le stime: 5 microgrammi, infatti, corrispondono a 0,005 milligrammi.

Taranto, complesso siderurgico Ilva

A Portoscuso come a Taranto il piombo nel sangue è una realtà.

E’ una realtà impunita, nonostante reiterate denunce ecologiste.

Ed è una realtà che non fa vergognare amministratori pubblici assenti e industriali inquinatori.  Per non parlare dei politici sempre a bocca aperta, ma pudìchi e silenziosi davanti a questo avvelenamento strisciante.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Taranto, acciaieria Ilva

A.N.S.A., 29 marzo 2017

Esposizione a piombo durante infanzia riduce intelligenza.   Per ogni aumento 5 mcg nel sangue, persi 1,5 punti di QI.

ROMA – Più alto è il livello di piombo nel sangue durante l’infanzia, maggiore è la perdita di punti di quoziente intellettivo e, di conseguenza, minore la possibilità di far carriera in età adulta. Lo dimostra uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association (Jama). A partire dal 1920, un composto chiamato piombo tetraetile è stato aggiunto alla benzina per la sua capacità di aumentare la potenza del motore.
Emesso poi nei gas di scarico veniva bloccato nel terreno dei suoli accanto a strade trafficate e respirato dai bambini che vi giocavano. La benzina con piombo è stata gradualmente eliminata nella maggior parte dei Paesi, ma è ancora usata in alcuni paesi asiatici e del Medio Oriente. I ricercatori della Duke University, negli Usa, hanno preso in esame più di 565 bambini nati nel 1972 e 1973 in Nuova Zelanda, Paese che ha avuto alcuni dei più alti livelli di piombo presenti nella benzina.

Dalla nascita fino all’età adulta, queste persone sono stati regolarmente valutate per le loro capacità cognitive e, all’età di 11 anni, ne sono stati testati i campioni di sangue: il livello era in media 10,99 microgrammi (mcg) per decilitro di sangue (oggi la soglia di “preoccupazione” è pari a 5 microgrammi per decilitro, livello superato dal 94 per cento dei bambini dello studio). I partecipanti che avevano più di 10 mcg di piombo per decilitro di sangue avevano, a 38 anni, un quoziente intellettivo (QI) in media di 4,25 punti inferiore rispetto ai coetanei meno esposti.

In pratica, per ogni aumento di 5 mcg di piombo nel sangue, la persona perdeva circa 1,5 punti di QI. “All’epoca diversamente da quanto oggi accade”, sottolineano i ricercatori, “tali quantità erano viste come non pericolose, quindi alla maggior parte dei bimbi non è stato mai dato alcun trattamento”. Lo studio ha poi confrontato i cambiamenti nella posizione sociale, confrontando quella di partenza della famiglia di ogni bimbo con quella degli stessi all’età di 38 anni: coloro che erano stati più esposti avevano occupazioni con livelli economici quattro decimi più bassi rispetto ai coetanei.

 

Portovesme, bacino “fanghi rossi” bauxite (foto Raniero Massoli Novelli, 1980)

(foto da http://www.gettyimages.com, A.N.S.A., Raniero Massoli Novelli, S.D., archivio GrIG)

  1. Vittorio Bica
    ottobre 17, 2017 alle 10:27 am

    Il documento sulla tossicità del piombo non è più disponibile all’indirizzo indicato nel testo dell’articolo. Lo si può ritrovare tuttavia nella pagina personale di Carla Marchetti (Istituto di Biofisica, CNR, Genova) all’indirizzo .

  2. novembre 26, 2017 alle 1:34 PM

    Riporto nuovamente all’attenzione, stavolta additando il vostro testo:

    “Già nel 2008 l’Università di Cagliari (Dipartimento Sanità pubblica, Medicina del lavoro) nel corso di una ricerca (Plinio Carta, Costantino Flore) affermò chiaramente la sussistenza di deficit cognitivi in un campione di bambini di Portoscuso, dovuto a valori di piombo nel sangue superiori a 10 milligrammi per decilitro.”

    Vi è un errore che non è a tutti evidente, purtroppo riportato più e più volte anche in articoli di stampa e sul web appare in modo ricorrente.

    Sottolineo che concentrazioni ematiche di piombo di 10 milligrammi per decilitro sono più che letali. La soglia di preoccupazione è di parecchi ordini di grandezza inferiore, cioè 10 microgrammi per decilitro, e andrebbe ulteriormente abbassata, come pure da voi riportato, almeno a 5 microgrammi per decilitro.

    Ad abbondanza, riporto quanto scrive Carla Marchetti (q.v.) nel documento citato nel mio commento precedente:

    “Il piombo figura ai primi posti nella lista delle sostanze pericolose indicate dall’ ATSDR (Agency for Toxic Substances and Disease Registry) nel 1999. La nocività di questo metallo è nota da molto tempo, specie nelle sue manifestazioni acute (colica saturnina). Tuttavia recentemente, come è accaduto per numerosi altri agenti inquinanti, la dose considerata critica è stata notevolmente abbassata. Fino a circa trent’anni fa, l’avvelenamento cronico da piombo era definito dalla presenza di una dose superiore a 80µg/dl nel sangue, mentre attualmente viene considerata ‘alta’ una dose di Pb di 30 µg/dl e potenzialmente nocive, specie nello sviluppo, quantità uguali o superiori a 10µg/dl (0.1ppm).”

    Note:
    Carla Marchetti (CNR- Ge), Tossicità del piombo,
    users_ge_ibf_cnr_it/marchetti/piombo/tossicitadelpiombo.html
    [per ricostruire l’URL sostituire la linea con il punto]

  3. Luca Carta Escana
    dicembre 8, 2019 alle 3:12 PM

    Questo intervento del GrIG è importante. Al fine di migliorarlo, consiglierei di sostituire:
    1) il link ”biowebspin” con https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18409826 (che consente di prendere visione almeno dell’abstract)
    2) il link ”philes.ge.cnr” (che non funziona) con la suddetta pagina della dr.ssa Marchetti http://users.ge.ibf.cnr.it/marchetti/piombo/tossicitadelpiombo.html

  1. marzo 31, 2017 alle 8:51 PM

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