A caccia di bracconieri e trappole nel Cagliaritano!
Una dozzina di volontari della Lega per l’Abolizione della Caccia – L.A.C. provenienti da Lazio, Piemonte e Lombardia, ha condotto la diciannovesima campagna anti-bracconaggio nel Cagliaritano che ha portato alla neutralizzazione di oltre un migliaio di trappole per avifauna (latziteddus, esattamente 417 lacci in nylon e crine posizionati sugli alberi, centinaia di “armature metalliche” predisposte per il posizionamento dei lacci da albero, 280 trappole a scatto posizionate a terra) e ben 80 trappole per ungulati (sos cropos, cavi d’acciaio per la cattura di cervi e cinghiali).
La campagna, svoltasi in costante contatto con il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, ha visto, come di consueto, la partecipazione di tenaci volontari locali e giunti da varie parti d’Italia con l’obiettivo di bonificare quanti più boschi e zone di macchia mediterranea dalle micidiali trappole posizionate dai bracconieri, per aiutare la costante attività nel settore del Corpo forestale e di vigilanza ambientale e delle altre Forze di polizia.
Numerose le aree battute, decine di sentieri, nei boschi e nelle macchie mediterranee di Capoterra, Uta, Assemini, Santadi, Sarroch, Sinnai, in particolare nelle zone di Gutturu Mannu, Monti Mannu, S’Arcu de su Schisorgiu, Is Litteras, Poggio dei Pini, Rio S. Girolamo, Santa Barbara, Monte Arcosu, San Gregorio.
Tutti i mezzi vietati per l’attività venatoria e gli esemplari di fauna morta recuperati dai volontari della L.A.C. sono stati consegnati al Corpo forestale e di vigilanza ambientale presso il comando Stazione di Capoterra quali corpi di reato.
A differenza di altre occasioni, non sono stati trovati sul posto bracconieri ed è stata avvertita minore intensità della predisposizione di andalas, i sentieri con le trappole già attive, molto probabilmente visto il clima ancora mite che causa un passo tuttora modesto dei Tordi.
Negli stessi giorni sono state svolte “visite” presso i mercati cagliaritani di San Benedetto e di Via Quirra, per verificare la presenza di vendita abusiva di avifauna proveniente da attività illecite, fortunatamente senza alcun esito.
Il bracconaggio è un’attività illegale e distruttiva del patrimonio ambientale (si stimano un centinaio di bracconieri “fissi” + circa duecento “occasionali” nella sola Capoterra). Il giro di affari è di sensibili dimensioni: basti pensare che una sola griva (spiedo di 8 tordi, de pillonis de tàccula) costa al mercato illegale un centinaio di euro al dettaglio. Tuttavia fra i principali “fruitori” finali del bracconaggio sembrano proprio essere alcuni noti ristoranti del Cagliaritano nei confronti dei quali appaiono necessarie ispezioni senza preavviso da parte delle Forze dell’ordine. Da non tralasciare il controllo, nel periodo delle festività natalizie, dei mercati pubblici.
Dai riscontri anche diretti, tuttavia, il fenomeno del bracconaggio appare in sensibile diminuzione, grazie anche alla complessiva azione di contrasto da parte delle Forze dell’ordine e delle associazioni ecologiste.
Follìa, poi, è anche solo l’ipotesi di una legalizzazione del bracconaggio, dell’uccellagione in particolare, recentemente nuovamente avanzata da cacciatori e amministratori locali di Capoterra e duramente contrastata da parte ecologista.
La caccia di frodo è, infatti, un reato contravvenzionale punito dalla legge n. 157/1992 e s.m.i. con sanzioni penali (art. 30) e con sanzioni amministrative (art. 31), nonché dalla legge regionale Sardegna n. 23/1998 e s.m.i. (art. 74).
I partecipanti alla campagna anti-bracconaggio della L.A.C., in proposito hanno dichiarato: “anche quest’anno siamo particolarmente soddisfatti dell’aiuto fornito a Corpo forestale e Carabinieri che combattono il bracconaggio ogni giorno, ma siamo convinti della necessità di un impegno molto più incisivo nei confronti degli acquirenti e un deciso rafforzamento delle sanzioni: sequestri dei mezzi utilizzati per il bracconaggio, auto comprese, ispezioni in ristoranti e mercati. Il bracconaggio è un vero e proprio danno al patrimonio ambientale, è un vero e proprio furto ai danni di tutti noi”.
La L.A.C. conduce campagne anti-bracconaggio nelle zone del Paese dove il fenomeno è più grave: in Sardegna come nelle Valli Bresciane, come nelle Isole Pontine, come all’Isola del Giglio e all’Estero, a Cipro.
Lega per l’Abolizione della Caccia
Qui, ai seguenti link, le precedenti campagne anti-bracconaggio:
campagna anti-bracconaggio 2014
campagna anti-bracconaggio 2013
campagna anti-bracconaggio 2012
campagna anti-bracconaggio 2011
campagna anti-bracconaggio 2010
campagna anti-bracconaggio 2009
campagna anti-bracconaggio 2008
campagna anti-bracconaggio 2007
campagna anti-bracconaggio 2006
(foto C.F.V.A., L.A.C., S.D., archivio GrIG)
Bisognerebbe farlo in tutta la Sardegna non solo nella zona del Cagliaritano……
Bisogna arrestare i bracconieri, dopo che abbiamo levato le trappole, semplicemente, le rimettono. Come fanno i CABS, indipendenti e senza padroni.
perchè i CABS arrestano? E da quando?
da L’Unione Sarda, 8 dicembre 2015
Caccia ai bracconieri nel Cagliaritano: oltre mille trappole neutralizzate: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/12/08/caccia_ai_bracconieri_nel_cagliaritano_oltre_mille_trappole_neutr-68-450146.html
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da Gea Press, 8 dicembre 2015
Rompiamo le trappole dei bracconieri. Dodici volontari nelle alture del cagliaritano: http://www.geapress.org/caccia/rompiamo-le-trappole-dei-bracconieri-dodici-volontari-nelle-alture-del-cagliaritano/65108
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da Alguer.it, 9 dicembre 2015
I volontari della Lega per l’Abolizione della Caccia provenienti da Lazio, Piemonte e Lombardia, ha condotto la diciannovesima campagna anti-bracconaggio nel Cagliaritano, che ha portato alla neutralizzazione di oltre un migliaio di trappole per avifauna e ben 80 trappole per ungulati.
Lac a caccia di bracconieri nel Cagliaritano: http://notizie.alguer.it/n?id=99811
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da Cagliari Oggi, 9 dicembre 2015
Lac a caccia di bracconieri nel Cagliaritano: http://notizie.cagliarioggi.it/n?id=99811
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da Sassari News, 9 dicembre 2015
Lac a caccia di bracconieri nel Cagliaritano: http://notizie.sassarinews.it/n?id=99811
Attività benemerita quella di disinnescare e distruggere le trappole.
Peraltro il cercare di scovarle è un buon esercizio per la propria vista e per i proprio spirito d’osservazione.
È salutare perché dà un obiettivo alle proprie passeggiate open air così da stimolare a raggiungere nuovi angoli del bosco o della macchia (o dove si vuole).
È poi si può praticare anche senza impegni associativi. Si passa e si scassa. Eh, che scasso!!!
Qualche lustro or sono, notai l’andirivieni di un tizio che più o meno tutti i pomeriggi di tutti i santi giorni ronzava con uno shopper tra le mani nel ginepraio dietro casa.
Scoperto che piazzava lacci per conigli e bacchette di vischio, le prime volte mi limitai a disfare il suo “lavoro”.
Poi, preso atto del fatto che non aveva capito il messaggio, gli feci trovare stretti nei cappi di alcune trappole e appiccicati alle bacchette di vischio dei biglietti col numero di targa della sua auto accompagnato da un avvertimento esplicito:
“Sei segnalato”.
Avendo la coda di paglia, il gaglioffo non s’è più fatto vedere.
dal sito web della L.A.C., 9 dicembre 2015
A caccia di bracconieri e trappole nel Cagliaritano!: http://www.abolizionecaccia.it/lacinaction/campagne/campi-antibracconaggio/sardegna/sardegna-2015.html
Come guardie Eco Zoofile saremmo disponibili a fare lo stesso in Emilia Romagna (dove tali pratiche comunque ci sono) e sarebbe utile un breve corso.. sul riconoscimento delle trappole e mezzi di bracconaggio.. se qualche collega della Lac o Cfs o chiunque esperto volesse prestarsi. Possiamo organizzare un incontro con varie associazioni e una ventina di volontari su Modena e Reggio E ad esempio. Fatevi sentire, grazie GEVZ Piero pieroferrari56@gmail.com