La Svizzera odia gli Orsi.
Gli svizzeri sono famosi certamente per il loro sistema bancario (per la verità piuttosto opaco), il cioccolato, gli orologi a cucù, ma ora stanno diventare noti anche per l’antipatico odio nei confronti dell’Orso bruno (Ursus arctos), ritornato recentemente sulle Alpi.
Da sempre un piccolo nucleo è presente nel Trentino, fra la Val di Non e la Val di Genova. E’ in corso un ripopolamento (progetto da parte della Provincia autonoma di Trento, ma fa ben sperare, soprattutto, il ritorno spontaneo.
Sono ormai una ventina gli esemplari sulle Alpi friulane, provenienti dalla confinante Slovenia. Ma dalla primavera del 2012 vi sono stati importanti avvistamenti anche in Piemonte e in Lombardia.
Tutto questo alle autorità del Cantone elvetico dei Grigioni non piace per nulla: secondo loro, qualsiasi orso problematico dovrebbe esser abbattuto prima ancora che lasci l’Italia.
E per gli svizzeri un orso problematico è quello che gira curioso fra boschi, prati e malghe e, magari, si mangia una pecora, cioè fa semplicemente il mestiere dell’orso.
La soluzione ci sarebbe: garantire un percorso psicologico di accettazione dell’orso alle problematiche autorità del Cantone dei Grigioni.
Ne gioverebbe anche alla loro salute mentale e, forse, inizierebbero a occuparsi di cose più serie come la custodia riservata di troppi capitali illeciti, per esempio.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
da Il Trentino, 7 agosto 2013
La Svizzera: «A morte gli orsi problematici». Il Cantone dei Grigioni scrive al ministero svizzero degli esteri affinché si attivi con l’Italia: «Tocca al Trentino tenere a bada i plantigradi».
TRENTO. Spetta all’Italia gestire gli orsi «problematici», abbattendoli, prima che giungano in Svizzera: lo affermano le autorita« del canton Grigioni. Non c’è davvero pace per i poveri orsi trentini che in questa calda estate 2013 – salvo qualche fugace apparizione nei boschi, qualche più che normale scorpacciata di pecore o asini e qualche foto finita (immancabilmente) sui giornali non hanno in realtà fatto molto parlare di sè.
La quiete però non li salva da una dura presa di posizione resa nota ieri con la quale il governo cantonale dei Grigioni (in Svizzera) afferma infatti di aver pregato, in un’istanza scritta, il Ministero svizzero degli esteri «di prendere contatto il più rapidamente possibile con le autorità italiane in vista di una gestione pragmatica degli orsi problematici».
«Questi orsi – continua la nota del Cantone dei Grigioni – costituiscono un ostacolo all’accettazione del grande predatore da parte della popolazione locale. L’abbattimento deve perciò poter avvenire in una fase precoce nel loro territorio originario. La popolazione di orsi che sta attualmente prosperando in Trentino – si legge in un comunicato stampa – permette senz’altro l’adozione di simili misure».
A febbraio, un orso, contrassegnato dalla sigla M13, era stato abbattuto proprio nei Grigioni. Stessa sorte era toccata nel 2008 all’orso JJ3 abbattuto nella regione di Thusis, mentre in passato anche la Germania non si era fatta tanto pregare, sparando e abbattendo uno degli orsi del progetto Life Ursus che aveva avuto la malaugurata idea di oltrepassare il confine italiano dirigendosi poi – dopo un lungo peregrinare – in Germania. Insomma: per avere vita facile ai plantigradi trentini conviene restare in patria.
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- Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.)
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
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e per essere teste di cazzo
da Il Quotidiano Trentino, 18 agosto 2013
Ah, questi svizzeri… Chi è problematico?
Egregio direttore, la decisione delle Autorità svizzere riguardo alla eliminazione degli orsi problematici da parte della Provincia di Trento , lascia il tempo che trova, o perlomeno sembra un tantino pretestuosa. Per comprenderne meglio il perché è opportuno capire cos’è questa” Svizzera”. Grande come due regioni italiane, ha 26 “Cantoni”, ciascuno con un “Governo Cantonale” che legifera su quasi tutto , demandando ben poco al Governo centrale;.. che sia l’altezza dell’”alpenstock” o il colore dei bricchetti del latte o che sul cappello ci vuole la piuma del fagiano di monte invece che del gallo cedrone, decide il Governo cantonale… Con un’istanza scritta,” il Governo grigionese ha pregato il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) di prendere contatto il più rapidamente possibile con le autorità italiane in vista di una gestione pragmatica degli orsi problematici. Questi orsi costituiscono un ostacolo all’accettazione del grande predatore da parte della popolazione locale. L’abbattimento di orsi problematici deve perciò poter avvenire in una fase precoce nel loro territorio originario(il Trentino)…”sic…. Tale il diktat mentre a livello Federale Svizzero esiste un progetto denominato KORA ,un acronimo di lingua tedesca che sta per “Progetti coordinati di ricerca per la conservazione e la gestione dei carnivori in Svizzera”. Il Programma KORA si occupa di diversi progetti di ricerca che trattano i problemi legati alla coesistenza fra i carnivori e l’uomo. In particolare le grandi specie, già estinte, quali la lince, il lupo e l’orso, i cui ritorno è oggetto di notevole dibattito. Il Programma KORA ha il compito di elaborare le basi scientifiche per risolvere i problemi legati alla conservazione e alla gestione dei predatori. L’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP) è il mandatario più importante del Programma KORA. Partecipano a diversi moduli anche alcuni Cantoni, nonché fondazioni associate alla protezione della natura e alle scienze naturali. In pratica prima li studiano e poi li eliminano… Ricordo solo che uno dei più grandi studiosi dell’orso bruno è uno svizzero ,il biologo David Bittner che passa intere stagioni in mezzo agli orsi dell’Alaska , per non dimenticare Hans Roth che fu lo studioso che partecipò ai primi studi con telemetria degli orsi trentini ante ripopolamento… Sembra che l’unica” importazione” lecita in Svizzera sia quella dei capitali, non sempre leciti. I Trentini non abbiano paura di restare soli nella diatriba, siamo in bella compagnia visto che gli orsi sono presenti e variamente tutelati in: Spagna, Francia, Polonia, Slovenia , Croazia, Bosnia, Albania, Grecia , Romania , Bulgaria, Polonia ,Cechia, Slovacchia, Finlandia, Svezia, Norvegia.. e mi limito solo ai Paesi dell’ Europa centro settentrionale…
Paolo Togni Studioso di Scienze naturali RIVA DEL GARDA
Risposta del direttore Alberto Faustini
La ringrazio per queste precisazioni e la ringrazio anche per averci ricordato che i trentini non sono soli in questa non facile battaglia per la reintroduzione dell’orso. L’aria è cambiata è s’è fatta purtroppo peggiore – con critiche sempre crescenti -, ma va trovato un modo per difendere un progetto che ha anche moltissimi meriti, non solo in termini ambientali
follìa assassina.
A.G.I., 30 settembre 2013
Morte orso: Provincia Trento, ucciso con arma da fuoco. (http://www.agi.it/venezia/notizie/201309301801-cro-rt10343-morte_orso_provincia_trento_ucciso_con_arma_da_fuoco)
Trento 30 set.- La conferma e’ arrivata oggi dal Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento: l’orso rinvenuto morto sabato scorso in Val di Rabbi, in localita’ Polinar, e’ M2; la causa della morte e’ attribuibile ad un’arma da fuoco. Su quanto accaduto sono attualmente in corso indagini da parte del personale del Corpo Forestale del Trentino, che ha interessato della vicenda la Procura della Repubblica.
Nel pomeriggio del 28 settembre 2013, la carcassa di un esemplare di orso bruno e’ stata rinvenuta nel comune di Rabbi in localita’ Polinar.
Il plantigrado risulta ucciso perche’ colpito da un’arma da fuoco. E’ stato identificato come il giovane maschio di 5 anni di eta’ denominato M2.
M2 da circa un paio di anni frequentava il territorio compreso tra la val di Sole e la val Rendena e nel mese di luglio del 2012 era stato catturato e dotato di radiocollare, al fine di monitorarne gli spostamenti conseguentemente ad alcuni episodi dannosi a carico di animali domestici di grossa taglia di cui si era in precedenza reso responsabile.
______________________________________
da Il Fatto Quotidiano, 1 ottobre 2013
Orso ucciso a fucilate in Trentino, M2 aveva 5 anni. Forse “vendetta”.
La conferma arriva dal Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento. Su quanto accaduto sono attualmente in corso indagini da parte del personale del Corpo forestale del Trentino, che ha informato della vicenda la Procura della Repubblica di Trento. L’anno scorso il plantigrado aveva fatto razzia di bestiame: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/01/orso-ucciso-a-fucilate-in-trentino-m2-aveva-5-anni-forse-vendetta/729104/
Purtroppo gli svizzeri non sono conosciuti solo per il buon cioccolato ma d’ora in avanti saranno noti anche per il loro odio nei confronti degli orsi bruni e non solo più per comportamenti positivi.