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La Regione autonoma della Sardegna e il Ministero per i beni e attività culturali provano ad aprire una nuova pagina sulla pianificazione paesaggistica.


Cabras, Torre di S. Giovanni di Sinis e Tharros

Cabras, Torre di S. Giovanni di Sinis e Tharros

Sembra decisamente cambiato il clima nell’ambito della pianificazione paesaggistica in Sardegna.

Il piano paesaggistico regionale ha posto importanti basi per la corretta gestione del territorio, mentre è bene ricordare che la speculazione immobiliare sulle coste ha portato solo depredazione del patrimonio ambientale sardo senza creare alcuno “sviluppo” economico-sociale duraturo.

Alla faccia e a spese dei sardi.

In questi anni l’Amministrazione regionale Cappellacci le ha provate un po’ tutte per modificare il piano paesaggistico regionale (P.P.R.), quasi fosse l’unico suo vero collante.

Compresi il c.d. piano per l’edilizia e la leggina sul golf, eversivi della pianificazione paesaggistica e sotto giudizio della Corte costituzionale.

Come si ricorderà, il 25 luglio 2012 vennero approvate dal Consiglio regionale – a stretta maggioranza dei presenti – le linee guida di modifica del piano paesaggistico regionale presentate dalla Giunta regionale  dopo una lunga gestazione misteriosa e costose quanto bugiarde campagne propagandistiche.

Le linee guida – che dovevano esser tradotte entro 90 giorni in norme di attuazione del P.P.R. modificato, previa necessaria concertazione con il Ministero per i beni e attività culturali – sono apparse ben poco consone a una corretta gestione delle parti più pregiate del territorio sardo, un po’ la penosa e vecchia equazione “cemento = turismo = sviluppo”, che solo danni ha portato ai sardi.

Cabras, Torre di S. Giovanni di Sinis

Cabras, Torre di S. Giovanni di Sinis

In questi ultimi mesi, però, forse le cose sono cambiate.

Nel 2007 era stato sottoscritto con il Ministero per i beni e le attività culturali un primo protocollo d’intesa e, recentemente (1 marzo 2013), un disciplinare tecnico con modalità e tempistica per la revisione del P.P.R.

Il 12 marzo 2013 è stato insediato un comitato tecnico Regione-Ministero per verificare entro sette mesi la normativa e la cartografia del Piano per definire ogni aspetto dell’adeguamento dello strumento paesaggistico: l’accordo finale Regione-Ministero costituirà il P.P.R. revisionato (stralcio costiero), poi adottato dalla Giunta regionale.

Il 26 marzo 2013 c’è stata la presentazione congiunta Regione-Ministero con la partecipazione di associazioni ecologiste, ordini professionali, associazioni di categoria, liberi professionisti con un ampio dibattito e proficuo scambio di opinioni.

Un primo incontro per rendere effettivamente aperta, partecipata e condivisa la procedura di revisione del P.P.R.    Un importante segnala di speranza per un positivo sviluppo.

Abbiamo confermato in tale sede che svolgeremo tutte le azioni necessarie e opportune per partecipare e proporre per il P.P.R. revisionato contenuti di salvaguardia dei valori ambientali, naturalistici, paesaggistici, culturali della Sardegna, unica vera ricchezza dell’Isola.

Domus de Maria, Piscinnì, spiaggia

Domus de Maria, Piscinnì, spiaggia con bovini allo stato brado

Ricordiamo che ognuno di noi può fare direttamente qualcosa: ormai sono centinaia e centinaia i messaggi di protesta contro questa nuova, ennesima, operazione immobiliare speculativa pervenuti al Ministro per i beni e attività culturali Lorenzo Ornaghi, al Presidente della Regione Ugo Cappellacci, al Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo.

Chi volesse esprimere la propria opinione in proposito trova tutte le informazioni necessarie al link https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2012/11/28/rimbocchiamoci-le-maniche-per-difendere-lambiente-e-il-territorio-della-sardegna/.

Chi avesse a cuore la propria Terra e il proprio futuro ora si dia da fare, domani può essere tardi.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia

Domus de Maria, Torre costiera di Piscinnì

Domus de Maria, Torre costiera di Piscinnì

 

qui il protocollo d’intesa Regione autonoma della Sardegna – Ministero per i Beni e Attività Culturali sulla pianificazione paesaggistica (2007)

qui le LINEE GUIDA PER IL LAVORO DI PREDISPOSIZIONE E APPROVAZIONE DEGLI ATTI DI AGGIORNAMENTO E REVISIONE DEL PPR DEGLI AMBITI COSTIERI E DEL PPR DEGLI AMBITI INTERNI (25 luglio 2012)

 

Sardegna, bosco

Sardegna, bosco

 

qui il disciplinare tecnico sulla pianificazione paesaggistica (1 marzo 2013)

qui la relazione  La pianificazione paesaggistica in Sardegna. Evoluzione, realtà, prospettive (2 dicembre 2012)

 

foglie nel bosco

foglie nel bosco

 

qui un importante strumento per svolgere proposte, critiche, interventi: Sardegna GeoBlog.

(foto S.D., archivio GrIG)

  1. marzo 27, 2013 alle 3:05 PM

    da L’Unione Sarda, 27 marzo 2013
    Incontro con le associazioni ambientalistiche e i Comuni. Ppr, via alle consultazioni. (Matteo Sau): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20130327084825.pdf

    __________________________________

    da Sardegna Quotidiano, 27 marzo 2013
    PIANO PAESAGGISTICO. Non c’è il no ecologista. «Solo qualche modifica». (Francesco Aresu): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_56_20130327082741.pdf

    __________________________________

    TG 3 Sardegna, 26 marzo 2013 (ore 19.30)
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-eb4295c9-116d-40d2-97cb-c16fbcc669f9-tgr.html#p=0

  2. Occhio nudo
    marzo 27, 2013 alle 7:24 PM

    Ma che titolo è “non c’è il no ecologista”??

  3. Mara
    marzo 29, 2013 alle 8:01 am

    Le generazioni future erigeranno un monumento ai tanto vituperati “ecologisti”, ne sono certa.
    Grazie G.R.I.G.!

  4. teresa
    marzo 29, 2013 alle 1:24 PM

    Ancora non ho capito bene la natura di questa “revisione”,ma la presenza dei gruppi ed associazioni ecologiste ed ambientali mi tranquillizza.

  5. capitonegatto
    aprile 1, 2013 alle 6:07 PM

    Chi voleva contrastare la speculazione edilizia era l’ex presidente Soru, che gli stessi Sardi hanno mandato via : quei Sardi che vivono di edilizia, propietari terrieri, muratori, venditori di materiali edili, ecc.
    Ora che c’e’ chi li incentiva, e ha dato il via alla cementificazione, quelli di cui sopra ovviamente sono molto contenti !!!

  1. marzo 27, 2013 alle 7:05 am

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