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Il calendario venatorio regionale sardo 2012-2013 è fuorilegge, lo afferma l’I.S.P.R.A.


Pettirosso (Erithacus rubecula)

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.), come prevedibile, ha comunicato (nota n. 26029/T-A11 del 10 luglio 2012) all’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente (richiesta n. 1037/GAB del 2 luglio 2012) il suo pronunciamento negativo sostanzialmente vincolante nei confronti del calendario venatorio sardo 2012-2013 approvato con  deliberazione del 27 giugno 2012 di un Comitato faunistico regionale in mano alla parte più retriva del mondo venatorio.

Durissime le richieste dell’I.S.P.R.A., determinate dalle conoscenze scientifiche del patrimonio faunistico:

*   sospensione della caccia alla Moretta;

“indicazione dettagliata delle condizioni relative alla caccia alla Pernice sarda in base allo status locale delle popolazione e la predisposizione dei piani di prelievo, oggi assenti;

*   chiusura della caccia alla Tortora e alla Quaglia il 31 ottobre 2012, anziché il 30 dicembre 2012;

*   chiusura della caccia a Germano reale, Alzavola, Mestolone, Fischione, Codone, Moriglione, Folaga, Gallinella d’acqua, Porciglione, Pavoncella, Beccaccino, Frullino il 20 gennaio 2013, anziché il 31 gennaio 2013;

chiusura della caccia alla Beccaccia il 31 dicembre 2012, anziché il 20 gennaio 2013;

*   chiusura della caccia al Tordo bottaccio, Tordo sassello e Cesena il 10 gennaio 2013, anziché il 31 gennaio 2013;

prelievo venatorio nonconsentito per Lepre sarda e Coniglio selvatico, “così come per la Pernice sarda, in assenza di censimenti delle popolazioni e della capacità di prelievo sostenibile;

eventuale posticipo della chiusura della caccia al Colombaccio, alla Ghiandaia e alla Cornacchia grigia nel periodo 21 gennaio – 10 febbraio 2013 solo da appostamenti fissi a oltre 500 metri da zone umide e pareti rocciose o parzialmente tali (zone di unificazione);

uso di cartuccie atossiche nelle zone umide;

auspicabile totale sostituzione delle munizioni contenenti piombo nella caccia agli ungulati, in quanto dannose per la salute umana e per i rapaci necrofagi;

*   obbligo di valutazione di incidenza ambientale per l’attività venatoria su ogni sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale.

Pernice sarda (Alectoris barbara)

L’I.S.P.R.A. ha, poi, ribadito l’importanza della Guida I.S.PR.A., redatta ai sensi dell’art. 42 della legge Comunitaria 2009 (“Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art. 42”) quale indicazione di disposizioni minime nazionali per il mantenimento o il ripristino dello stato di conservazione favorevole delle specie selvatiche (art. 1 bis della legge 157/1992 e s.m.i.) e della tutela dei loro periodi biologicamente più importanti anche attraverso il divieto assoluto di caccia (art. 18, comma 1 bis, della legge 157/1992 e s.m.i.), nonché del noto “Key Concepts document on Period of Reproduction and prenuptial Migration of huntable bird Species in the EU”, la guida comunitaria in materia di caccia all’avifauna selvatica.

L’I.S.P.R.A. ha anche ritenuto privi di sufficiente rilevanza scientifica gli apporti della Federcaccia e dell’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente (fra cui quello della Soc. Anthus) per la chiusura della caccia al Tordo bottaccio, Tordo sassello e Cesena in date diverse da quanto affermato dalla guida comunitaria.

In buona sostanza, il demenziale calendario venatorio sardo 2012-2013 è stato rispedito al mittente e il Comitato faunistico regionale dovrà riformularlo in una nuova seduta (19 luglio 2012).

L’I.S.P.R.A. ha accolto, quindi, quanto esposto (4 luglio 2012) dalle associazioni ecologiste Amici della Terra, E.N.P.A., Gruppo d’Intervento Giuridico, L.I.P.U., Lega per l’Abolizione della Caccia, WWF, che – come annunciato – fin da subito avevano richiesto proprio un pronunciamento negativo.   Dall’istanza ecologista sono stati coinvolti anche la Commissione europea, il Ministero dell’ambiente e l’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente(Servizio tutela della natura e Servizio valutazione impatti).

Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus)

Come si ricorda, il calendario venatorio è sinteticamente così formulato con le seguenti specie faunistiche cacciabili e i relativi periodi di caccia:

Tortora, nei giorni 2 e 6 settembre 2012 alla posta e senza l’uso del cane per l’intera giornata;

Pernice sarda e Lepre sarda, nei giorni 4, 7, 11, 14 ottobre 2012, anche in forma vagante e con l’uso del cane tutta la giornata;

Coniglio selvatico dal 4 ottobre al 30 dicembre 2012;

Merlo, Allodola, Tortora e Quaglia dal 4 ottobre al 30 dicembre 2012;

Beccaccia dal 4 ottobre 2012 al 20 gennaio 2013;

– la restante Avifauna migratoria e acquatica dal 4 ottobre 2012 al 31 gennaio 2013, con la previsione di un prolungamento nel mese di febbraio 2013 per una o più specie di Avifauna migratoria;

Cinghiale dal 4 novembre 2012 al 31 gennaio 2013, nei giorni di domenica, giovedì e festivi infrasettimanali.

Non era stata accolta la proposta  molto equilibrata predisposta dal Servizio tutela della natura dell’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente, proposta elaborata sulla base delle prescrizioni dell’I.S.P.R.A. e della giurisprudenza in materia.

Merlo (Turdus merula)

Questo calendario venatorio vìola palesemente i principi e i criteri di cui alla Guida I.S.PR.A., redatta ai sensi dell’art. 42 della legge Comunitaria 2009 (“Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art. 42”) quale indicazione di disposizioni minime nazionali per il mantenimento o il ripristino dello stato di conservazione favorevole delle specie selvatiche (art. 1 bis della legge 157/1992 e s.m.i.) e della tutela dei loro periodi biologicamente più importanti anche attraverso il divieto assoluto di caccia (art. 18, comma 1 bis, della legge 157/1992 e s.m.i.).  In primo luogo non viene applicato il necessario principio di precauzione in assenza di censimenti faunistici e di atti di pianificazione faunistica per le specie della c.d. nobile stanziale “a rischio” (Pernice sarda, Lepre sarda), anzi viene prolungato il periodo di caccia giornaliero con la previsione della giornata intera di caccia, quando sarebbe necessaria la chiusura totale pluriennale per la conservazione delle specie.

Riguardo la Pernice sarda l’I.S.P.R.A. si è espressa chiaramente: “deve essere commisurato alla dinamica della popolazione con adozione di meccanismi di controllo del prelievo che consentano il rispetto del piano programmato. In assenza degli elementi di gestione appena citati il prelievo venatorio non dovrebbe essere consentito.  

Inoltre, i periodi di caccia nei confronti della Beccaccia, dei Turdidi, della Folaga e degli Anatidi (Germano reale, Alzavola, Codone) sono ben più ampi di quanto richiesto dal noto “Key Concepts document on Period of Reproduction and prenuptial Migration of huntable bird Species in the EU”, la guida comunitaria in materia.

Inoltre, tuttora non risulta effettuata alcuna valutazione di incidenza ambientale riguardo all’attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria (S.I.C.) e/o zone di protezione speciale (Z.P.S.) rispettivamente ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora e n. 09/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, come previsto dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale.

C’è da sottolineare che numerose realtà del mondo venatorio isolano hanno riconosciuto la follìa di questo calendario venatorio.

Le associazioni ecologiste Amici della Terra, E.N.P.A., Gruppo d’Intervento Giuridico, L.I.P.U., Lega per l’Abolizione della Caccia, WWF non lasceranno nulla d’intentato per scongiurare il vero e proprio massacro faunistico deliberato da un Comitato faunistico regionale dominato dalle parti più retrive dell’associazionismo calibro 12.

Amici della Terra, E.N.P.A., Gruppo d’Intervento Giuridico, L.I.P.U.,

Lega per l’Abolizione della Caccia, WWF

Muflone (Ovis musimon)

(foto L.A.C., J.I., S.D., archivio GrIG)

  1. icittadiniprimaditutto
    luglio 11, 2012 alle 6:58 PM

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  2. luglio 11, 2012 alle 8:43 PM

    A.N.S.A., 11 luglio 2012
    Caccia: animalisti; calendario ‘fuorilegge’, accolte istanze. Associazioni, negativo pronunciamento istituto Ispra. (http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2012/07/11/Caccia-animalisti-calendario-fuorilegge-accolte-istanze_7175188.html)

    CAGLIARI, 11 LUG – No alla caccia alla Moretta; stop a quella alla Tortora e alla Quaglia con due mesi di anticipo e undici giorni in meno per altre specie come Germano reale, Alzavola, Folaga, Beccaccino; cartucce atossiche nelle zone umide: queste alcune prescrizioni dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) al calendario venatorio sardo 2012-2013, secondo Amici della Terra, Enpa, Gruppo d’Intervento Giuridico, Lipu, Lega per l’Abolizione della Caccia e Wwf per i quali il calendario e’ ”fuorilegge” e deve essere riformulato. Nuova seduta il 18 luglio.

    da CagliariPad, 11 luglio 2012
    Caccia, calendario regionale illegittimo: http://www.cagliaripad.it/it/news/luglio/11/stop-alla-caccia/

    da Ars Venandi, 11 luglio 2012
    Calendario venatorio 2012-2013, l’ISPRA dice NO: http://www.arsvenandi.net/dettaglio.php?id=2687&page1=1

  3. luglio 12, 2012 alle 2:45 PM

    da La Nuova Sardegna, 12 luglio 2012
    LUOGOSANTO. Comitato faunistico contrario ad aprire il giovedi alla caccia.

    LUOGOSANTO. L’apertura della caccia al cinghiale in battuta anche il giovedì e le modalità della caccia a lepri e pernici sarde, rischiano di compromettere l’equilibrio delle consuetudini non scritte che regolano caccia in Gallura. Il comitato faunistico comunale di Luogosanto ha affrontato il tema dopo la pubblicazione della proposta di calendario venatorio 2012: l’apertura del giovedì per la caccia al cinghiale favorirebbe – si è detto – solo i gruppetti di cacciatori “nomadi”, creando pericoli sotto il profilo ambientale e della sicurezza. Per quanto riguarda la nobile stanziale l’argomento più discusso è stato la concentrazione di 4 giornate di caccia in sole due settimane, giudicata in maniera negativa insieme alle restrizioni sulla caccia alla lepre, che nel territorio godrebbe di ottima salute. La richiesta è quindi di aprire la caccia al cinghiale dal 4 novembre 2012 al 31 gennaio 2013 (domenica e festivi infrasettimanali), alla pernice sarda e alla lepre sarda nei giorni 7, 14, 21, 28 ottobre 2012, anche in forma vagante e con l’uso del cane tutta la giornata; consentendo l’abbattimento per giornata di caccia per cacciatore di non più di 2 (due) pernici e non più di una lepre per un massimo di quattro lepri nell’arco delle quattro giornate di caccia. (b.car.)

  4. luglio 12, 2012 alle 3:07 PM

    da L’Unione Sarda, 12 luglio 2012
    Gli ambientalisti: “Fuorilegge la decisione del Comitato faunistico”. Calendario venatorio, l’Ispra chiede modifiche. (http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_370_20120712091144.pdf)

    No alla caccia alla Moretta, stop a quella alla Tortora e alla Quaglia con due mesi di anticipo e undici giorni in meno per Germano reale, Alzavola, Mestolone, Fischione, Codone, Moriglione, Folaga, Gallinella d’acqua, Porciglione, Pavoncella, Beccaccino, Frullino (chiusura il 20 gennaio 2013 anziché il 31), cartucce atossiche nelle zone umide, «auspicabile» la totale sostituzione delle munizioni contenenti piombo nella caccia agli ungulati. Queste alcune delle prescrizioni dettate dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) al calendario venatorio sardo per la stagione 2012-2013, secondo quanto riferito da Amici della Terra, Enpa, Gruppo d’Intervento Giuridico, Lipu, Lega per l’Abolizione della Caccia e Wwf. Per le associazioni, «alla luce di questo pronunciamento negativo, sostanzialmente vincolante, comunicato dall’Ispra all’assessorato regionale della difesa dell’ambiente» sul testo approvato con deliberazione del 27 giugno scorso, il calendario regionale è «fuorilegge». Le richieste dell’Ispra riguardano anche la chiusura della caccia alla Beccaccia il 31 dicembre 2012, anziché il 20 gennaio 2013; al Tordo bottaccio, Tordo sassello e Cesena il 10 gennaio 2013, anziché il 31 gennaio 2013; il prelievo non consentito per Lepre sarda e Coniglio selvatico, come per la Pernice sarda, in assenza di censimenti delle popolazioni; eventuale posticipo della chiusura della caccia al Colombaccio, alla Ghiandaia e alla Cornacchia grigia nel periodo 21 gennaio-10 febbraio 2013 solo da appostamenti fissi a oltre 500 metri da zone umide e pareti rocciose o parzialmente tali (zone di nidificazione); obbligo di valutazione di incidenza ambientale per l’attività venatoria.

  5. Mara
    luglio 12, 2012 alle 3:56 PM

    GRAZIE G.R.I.G. – GRAZIE G.R.I.G. – GRAZIE G.R.I.G. …..!!!

  6. matt75
    luglio 13, 2012 alle 1:38 PM

    il calendario venatorio e’ varato in base a equilibri meramente politici e non tiene minimamente conto delle peculiarita’ della fauna sarda stanziale e migratoria, delle specie che realmente sono in calo,delle specie invece in aumento abnorme(corvidi) e dell’andamento generale della migrazione che sta’ mutando in tutta europa…
    in questo modo cacciatori e ambientalisti saranno sempre scontenti…la selvaggina diminuira’ e pian piano la caccia verra’ eliminata del tutto..
    con un po’ di buon senso e di CULTURA si potrebbe far tornare agli splendori di un tempo quella che ancora(per poco) rimane un paradiso faunistico!

  7. luglio 13, 2012 alle 2:48 PM

    da La Nuova Sardegna, 13 luglio 2012
    IRGOLI. Caccia, assemblea in Comune per tutte le autogestite.

    IRGOLI. Si estende in tutta la Bassa Baronia la vibrante protesta dei cacciatori contro il nuovo calendario venatorio 2012 approvato dalla Regione. Oggi alle 20 presso la sala consiliare del Municipio di Irgoli è indetta una assemblea aperta a tutte le autogestite e alle associazioni venatorie della Valle del Cedrino e dei territori limitrofi per approvare un documento da inviare a Cagliari dove giovedì prossimo si riunirà nuovamente il comitato faunistico regionale per ridiscutere il contestatissimo calendario. Sul punto intanto prende posizione il presidente della sezione comunale Federcaccia di Orosei Salvatore Vardeu e il capocaccia Merzioro Chessa della compagnia di caccia grossa Mata’e sole di Loculi. «Rinneghiamo questa scelta scellerata e chiediamo l’istituzione degli ambiti territoriali di caccia» dice al riguardo Salvatore Vardeu mentre Merzioro Chessa ricorda che «Da anni siamo i primi a limitarci autonomamente le giornate di caccia alla selvaggina stanziale per favorirne il suo ripopolamento. Ma il calendario venatorio approvato dalla Regione rischia invece di distruggere definitivamente il patrimonio faunistico dell’isola». (a.f.)

    «La stagione di caccia sarà un massacro». Sette consiglieri chiedono alla Provincia di intervenire sulla Regione perché modifichi il calendario. (Salvatore Bellu)

    BENETUTTI. Il nuovo calendario venatorio è «un gioco al massacro che non rispetta più i principi di protezione e rischia di provocare la distruzione totale della fauna sarda». Così recita l’ordine del giorno firmato dai consiglieri provinciali Daniele Arca, Angelo Sini, Gaetano Ledda, Alessandro Unali, Giovanni Moro e Salvatore Meloni che verrà discusso stamattina nella sala Sciuti. Per questo chiedono al presidente della Provincia Alessandra Giudici e all’assessore all’Ambiente Paolo Denegri di intervenire sulla Regione e fare in modo che non venga firmato il decreto per il nuovo calendario venatorio 2012/13 proposto dal Comitato Faunistico regionale, ma venga rivisto dando ascolto sia agli assessorati all’Ambiente e ai Comitati Faunistici provinciali. Il calendario, si legge, nella nota «è notevolmente mutato rispetto all’anno scorso: sono aumentate sia le giornate di caccia, sia l’orario delle giornate alla caccia alla selvaggina, infatti è stata anticipata la caccia alla Tortora e alla Pernice Sarda, razza in via d’estinzione, e per diverse giornate è consentita la caccia, per tutta l’intera giornata, non più fino alle ore 14. Mentre per quanto riguarda la caccia grossa sarà consentita anche il Giovedì al contrario della sola Domenica e qualche Festivo». A questo si aggiungono altri aspetti, come le maggiori giornate dedicate alla caccia al cinghiale che porterebbero dei problemi nelle aree colpite dalla peste suina africana e il fatto che l’apertura della caccia sia stata anticipata ai primi di settembre, in piena campagna anti-incendio. La Regione ha, infatti, dichiarato sino al 15 di ottobre lo “stato elevato di incendio boschivo” che vede impegnate le forze dell’ordine e il Corpo forestale. Così i controlli, sarebbero, sostengono i firmatari, insufficienti per via dei militari ancora impegnati nelle azioni di prevenzione. Per questo motivo l’azione della Provincia deve essere veloce e urgente: si rischia, sottolineano, la distruzione della fauna selvatica sarda. Una presa di posizione, quella dei consiglieri provinciali appartenenti a diversi schieramenti politici, che riapre le polemiche mai sopite sulla caccia alla quale sono legati gli aspetti ambientali e di tutela e salvaguardia della fauna selvatica. Di qui, la richiesta di agire in tempi rapidi per trovare soluzioni.

  8. luglio 15, 2012 alle 2:15 PM

    Teniamo a precisare che la nota ISPRA da voi citata, non mette in dubbio in alcun punto la rilevanza scientifica del rapporto della soc. Anthus (che sta portando avanti lo “Studio sull’avifauna migratoria in Sardegna”, promosso e finanziato dall’Assessorato Regionale della Difesa dell’Ambiente), limitandosi a constatare che i dati in esso riportati sono riferiti al periodo 24 gennaio – 15 marzo 2012 (periodo dell’attività di inanellamento svolto nell’ambito dello studio) e che gli stessi dati testimoniano “la presenza di movimenti del Tordo bottaccio già nella terza decade di gennaio”.
    Precisiamo inoltre che in nessuna occasione la Società Anthus ha sostenuto che i dati raccolti possano supportare l’allungamento del calendario venatorio, al di fuori delle indicazioni espresse nel documento “Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art. 42”.
    Pertanto, sostenere che “L’I.S.P.R.A. ha …. ritenuto privi di sufficiente rilevanza scientifica gli apporti …. della Soc. Anthus” risulta, oltre che non supportato dalla realtà dei fatti, lesivo dell’immagine, serietà e professionalità della nostra Società.

    Sergio Nissardi e Carla Zucca

    • luglio 15, 2012 alle 2:23 PM

      fra i vari apporti scientifici utilizzati dall’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente e dalla Federcaccia c’è anche il vostro, a torto o a ragione.
      Il complesso degli apporti scientifici utilizzati – compreso il vostro – è stato ritenuto privo di sufficiente rilevanza scientifica dall’I.S.P.R.A. per dare il richiesto “parere” positivo all’allungamento del calendario venatorio.
      E’ un dato di fatto e non implica alcun giudizio sulla bontà o meno del vostro lavoro.

      • luglio 18, 2012 alle 5:07 PM

        Nella sua nota, l’ ISPRA afferma che per quanto riguarda il prelievo venatorio del Tordo bottaccio, Tordo sassello e Cesena in data diversa da quella indicata nel documento “Key Concepts of articles 7(4) of Directive 79/409/EEC on Period of Reproduction and prenuptial Migration of huntable bird Species in the EU” non ci sono dati a supporto di un’eventuale apertura del calendario venatorio che vada contro le linee guide che prevedono la chiusura al 10 gennaio, in quanto la raccolta dei dati dalla società Anthus è iniziata il 24 gennaio (periodo di attività svolta: 24 gennaio-15 marzo).
        Afferma inoltre che gli stessi dati raccolti dalla società Anthus testimoniano “la presenza di movimenti del Tordo bottaccio già nella terza decade di gennaio” (cioè sin dagli inizi della raccolta dei dati).

      • luglio 18, 2012 alle 5:47 PM

        la nota I.S.P.R.A. è linkata in questo articolo, visibile e leggibile da chiunque.
        Da tempo, esprimendo soddisfazione per il mancato dichiarato sostegno da parte della Soc. Anthus all’ipotesi di prolungamento della stagione venatoria, abbiamo proposto al medesimo Soggetto di inviarci un articolo in proposito di carattere divulgativo basato sui propri rilevamenti faunistici (da noi non conosciuti).
        Lo attendiamo.

  9. luglio 16, 2012 alle 2:51 PM

    da L’Unione Sarda, 16 luglio 2012
    Lanusei. I sindaci sottoscriveranno un documento con le richieste di modica. «No al calendario venatorio». Dalla Provincia piovono accuse al comitato faunistico regionale: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_146_20120716082246.pdf

  10. luglio 18, 2012 alle 2:50 PM

    dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna, 18 luglio 2012
    Caccia: assessore Oppi convoca Comitato regionale FaunisticoPer esaminare le richieste, l’assessore Oppi ha ritenuto opportuno convocare, per giovedì prossimo 19 luglio, il Comitato regionale Faunistico. (http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=202804&v=2&c=39&t=1)

    CAGLIARI, 17 LUGLIO 2012 – L’assessore regionale dell’Ambiente, Giorgio Oppi, informa che, a seguito dell’adozione del nuovo calendario venatorio regionale, sono pervenute numerose segnalazioni dal mondo venatorio e da alcune amministrazioni Provinciali e Comunali che chiedono una maggiore attenzione alle questioni legate alla caccia della pernice sarda e della lepre sarda, nonché alla caccia al cinghiale nelle giornate di giovedì.
    Al fine di esaminare tali richieste, l’assessore Oppi ha ritenuto opportuno convocare, per giovedì prossimo 19 luglio, il Comitato Regionale Faunistico. In tale occasione saranno discusse anche le osservazioni al calendario venatorio 2012/2013 trasmesse dall’ISPRA, in particolare per quanto concerne la caccia alla migratoria.

    da L’Unione Sarda, 18 luglio 2012
    Caccia. Polemiche sul calendario: Oppi convoca il comitato: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_146_20120718085132.pdf

  11. Antonio
    luglio 19, 2012 alle 11:08 am

    ma allora se la legge comunitaria prevvede la chiusura alla migratoria ( tordo) al 10 gennaio perche’in prenuziale, come mai nei paesi della comunità europea dove il tordo nidifica si può cacciare tutto febbraio? ( date uno sguardo alle rote migratorie del tordo redate dall’ispra e non solo.

  12. luglio 19, 2012 alle 2:39 PM

    il cacciatore Emanuele Farneti predispone un dossier “scientifico”?

    da L’Unione Sarda, 19 luglio 2012
    Caccia. Calendario bis. Tornano le mezze domeniche?: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_146_20120719091353.pdf

    da La Nuova Sardegna, 19 luglio 2012
    PROVINCIA. Assemblea plenaria dei cacciatori. Incontro alle 18,30. Sotto accusa il calendario venatorio regionale.

    NUORO. Domani alle 18,30 nei locali dell’assessorato provinciale all’Ambiente in via Trieste 44, si terrà una assemblea plenaria dei cacciatori di tutto il Nuorese rappresentati per delegazione. Organizza l’incontro il comitato spontaneo di cacciatori nuoresi costituitosi sulla scia della protesta contro il calendario regionale venatorio ormai estesasi a macchia d’olio in tutta la provincia. I cacciatori sono stati invitati personalmente in rappresentanza di ogni singolo paese anche se l’incontro sarà comunque aperto a tutti coloro che volessero parteciparvi. Vi parteciperanno l’assessore provinciale dell’Ambiente Cosimo Stara, il suo omologo comunale Luca Lapia e Luisella Menne, rappresentante nuorese nel comitato faunistico regionale. L’ordine del giorno sul quale verterà l’assemblea sarà il dibattito sul calendario venatorio regionale che verrà varato in forma definitiva questa mattina a Cagliari. L’obiettivo principale dei cacciatori nuoresi ricalca la proposta elaborata dal comitato faunistico provinciale approvato lo scorso 3 luglio. Un documento dove, oltre alla richiesta della realizzazione degli ambiti territoriali provinciali di caccia (norma prevista dalla legge nazionale sulla caccia ma disattesa sinora dalla Regione), si chiede la chiusura della caccia alla lepre sarda, specie oramai in forte declino, l’apertura della caccia alla pernice per sole tre mezze giornate (sino alle 13) e la previsione di un numero ristretto di giornate di caccia al cinghiale per un totale di 11 giornate contro le 28 proposte dalla Regione. In discussione anche l’adesione al comitato regionale compagnie di caccia grossa. (a.f.)

  13. luglio 19, 2012 alle 5:44 PM

    pagliacciate calibro 12.

    da Casteddu online, 19 luglio 2012
    Marcia indietro della Regione sulla caccia, il Wwf però non ci sta e ricorre al Tar. (http://www.castedduonline.it/index.php/cronaca/marcia-indietro-della-regione-sulla-caccia-il-wwf-pero-non-ci-sta-e-ricorre-al-tar/35876)

    Accogliendo in parte il parere dell’ISPRA, sollecitato dalle associazioni ambientaliste e dallo stesso assessorato regionale difesa ambiente, il Comitato Regionale Faunistico ha repentinamente fatto marcia indietro e modificato il precedente calendario venatorio. varato poche settimane fa. Tre mezze giornate alla nobile stanziale, lepre e pernice (anziché le 4 intere precedentemente previste). Tolta il prelievo infrasettimanale al cinghiale, si potrà andare a caccia solo i giorni festivi. Per il resto, in aperta violazione del parere dell’ISPRA, si continuerà ad andare a caccia alla migratoria sino a tutto gennaio. Per questo il WWF, assieme alle altre associazioni presenti nel Comitato, ENPA e Amici della Terra annuncia ricorso al TAR. In sede di riunione di CRF, il WWF ha duramente contestato gli esponenti del mondo venatorio presenti nel Comitato. Non sono passati indenni nemmeno i rappresentanti di assessorati regionali o provincie, in particolare quella di Cagliari, che hanno disatteso le linee politiche e tecniche degli organi di appartenenza votando a titolo personale. “L’ennesima brutta figura – ha affermato Antonello Secci presidente del WWF Sardegna. E’ troppo facile oggi rimangiarsi tutto, o quasi. A questo punto non riusciamo a capire chi rappresentino oggi gli esponenti del mondo venatorio, visto che gran parte dei cacciatori isolani ha sdegnosamente contestato il loro operato. Una sorta di delegittimazione ben meritata secondo l’esponente ambientalista. Se nel passato i rapporti fra gli ambientalisti e il mondo venatorio in sede di CRF era improntato a reciproco rispetto, (e grazie a ciò è stato possibile negli anni passati tutelare ed eliminare dai calendari alcune specie prima cacciabili), la precedente riunione del CRF ha sancito una frattura difficilmente sanabile. L’atteggiamento arrogante del mondo venatorio sia nella precedente che nell’attuale riunione è deprecabile, ha commentato l’esponente del WWF. E’ stato ed è un attacco alla diligenza in piena regola. Eppoi è troppo comodo dire oggi: “scusate la volta scorsa ci siamo sbagliati”, come è successo in sede di votazione quando si sono ripristinate le mezze giornate alla nobile stanziale e ridotto drasticamente le giornate di caccia grossa. E’ bene che le assciazionini venatorie capiscano, una volta per tutte, che una gestione sostenibile delle risorse faunistiche significa prelevare gli interessi e salvare il capitale. Se invece oltre agli interessi si intacca il capitale è logico che a breve o medio termine il capitale si esaurisce. Questo lo ha capito la base del mondo venatorio isolano, il vertice pare invece sordo ad ogni modifica de su connottu. E’ ora di dire basta a questa politica scellerata, ha continuato il presidente del WWF. In sostanza è diventata ormai inderogabile l’istituzione degli ambiti territoriali di caccia. Da anni le associazioni venatorie frenano sugli ambiti e sullo stesso piano faunistico venatorio regionale. E’ ora di finirla, ha insistito Secci. Chiederemo anche che venga portata in Giunta Regionale la proposta di cessazione del potere deliberativo del Comitato che, unico caso in Italia, ha addirittura il potere di limitare e vanificare le stesse linee politiche dell’Assessoratoto Regionale. Semplicemente vergognoso- ha concluso l’esponente ambientalista- a questo punto il prossimo passo ineludibile sarà il ricorso del WWF, unitamente alle altre associazioni ambientaliste, al TAR“.

  14. luglio 19, 2012 alle 8:41 PM

    e ora la battaglia si sposterà sul piano giudiziario.

    dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna, 19 luglio 2012
    Caccia: comitato faunistico introduce modifiche ma conferma calendario.
    Confermato in gran parte, dal Comitato regionale Faunistico, il calendario venatorio deliberato, introducendo alcune modifiche. L’apertura generale della stagione di caccia è fissata al 30 settembre 2012. (http://www.regione.sardegna.it/xml/getpage.php?cat=7877)

    CAGLIARI, 19 LUGLIO 2012 – Il Comitato Regionale Faunistico, convocato dall’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Giorgio Oppi per venire incontro ad alcune richieste del mondo venatorio e diverse amministrazioni di enti locali, ha confermato in gran parte il calendario venatorio deliberato, introducendo alcune modifiche. Di seguito il nuovo Calendario venatorio 2012/2013.

    L’apertura generale della stagione di caccia è fissata al 30 settembre 2012.

    – La pre-apertura per la tortora nei giorni 2 e 6 settembre alla posta e senza l’uso del cane per l’intera giornata.

    – Pernice sarda e lepre sarda nei giorni 30 settembre, 7 e 14, ottobre 2012, anche in forma vagante e con l’uso del cane fino alle ore 14.

    Fermo restando la mezza giornata di caccia sino alle ore 14 nei giorni 30 settembre, 7 e 14 ottobre 2012

    – Coniglio selvatico dal 30 settembre al 30 dicembre 2012.

    – Volpe dal 30 settembre al 31 gennaio 2013.

    – Merlo, allodola, tortora e quaglia dal 30 settembre al 30 dicembre 2012.

    – Beccaccia dal 30 settembre al 20 gennaio 2013.

    – La restante avifauna migratoria dal 30 settembre al 31 gennaio 2013 con l’esclusione della moretta comune, eliminata dalle specie cacciabili.

    Cinghiale dal 1 novembre al 31 gennaio 2013 nei giorni di domenica e festivi infrasettimanali, per un totale di 16 giornate.

    Il Comitato ha deliberato, inoltre, l’estensione della caccia fino al 10 febbraio 2013 (nei giorni 3, 7 e 10) per le specie cornacchia grigia, ghiandaia e colombaccio, alla posta e senza l’uso del cane.

  15. iosandra
    agosto 21, 2012 alle 8:57 PM

    intanto i bracconieri godono e tutti continuano ad usare diserbanti e pesticidi. chi volesse intendere……..

  16. Mara
    agosto 21, 2012 alle 11:27 PM

    GRAZIE G.R.I.G. !!!!!!!

  17. capitonegatto
    dicembre 20, 2012 alle 3:13 PM

    Le troppe parole confondono e fuorviano. Chi imbraccia un fucile e’ gia un fuorilegge.

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