Il disegno di legge regionale sardo in materia urbanistica come emerge dalla consultazione pubblica preventiva.
anche su Il Manifesto Sardo (“Una consultazione pubblica preventiva“), n. 179, 1 novembre 2014
Può sembrare poca cosa, ma può anche esser l’inizio di una politica di gestione del territorio più aperta alle istanze provenienti dai cittadini, dalle associazioni e comitati ecologisti e popolari.
L’Amministrazione regionale Pigliaru ha svolto, infatti, una fase di consultazione pubblica preventiva relativa al disegno di legge regionale in materia urbanistica (“Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia“). La consultazione è stata avviata, prima dell’avvìo dell’esame da parte del Consiglio regionale, come sarebbe utile e intelligente fare in ogni occasione in cui si discuta di “grandi opere” o di riforme legislative comportanti rilevanti ricadute sui territori interessati. E’ un’esigenza, in linea con quanto si svolge in contesti di democrazia “matura”, fatta presente in varie occasioni.
Fino al 31 ottobre 2014 è stato possibile inviare osservazioni e contributi all’indirizzo di posta elettronica dedicato partecipa.territorio@regione.sardegna.it.
Così è stata presentata la proposta normativa: “con il DDL sono state riordinate le principali norme regionali in materia edilizia ed è stato messo un freno alle iniziative straordinarie o contingenti, contrastando il consumo del suolo non compromesso, salvaguardando i caratteri delle aree rurali e soprattutto incentivando la “buona edilizia” grazie ad agevolazioni e premialità volumetriche per la riqualificazione architettonica ed energetica del patrimonio esistente. Sarà possibile riqualificare e ridurre il fabbisogno energetico degli edifici attraverso premialità con incremento di volumi per l’edilizia residenziale e per l’integrazione delle funzioni turistico ricettive. Gli ampliamenti saranno consentiti esclusivamente per il miglioramento dell’offerta turistica, senza incrementi di posti letto. Il DDL disciplina inoltre gli interventi realizzabili nella zone agricole. Sono invece eliminate le norme del piano casa per seminterrati e pilotis a fini abitativi, quelle intruse che derogano le norme contenute nel Ppr e le norme sul golf (LR 19/2011)”.
In realtà, non è tutto rose e fiori, ma vi sono anche forti preoccupazioni su alcuni contenuti della proposta di legge.
Le associazioni ecologiste Amici della Terra, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Lega per l’Abolizione della Caccia le hanno formalizzate con un atto di “osservazioni” (29 ottobre 2014).
In particolare, fra i casi più rilevanti è stata espressa contrarietà alla possibilità di superamento degli indici volumetrici, dei limiti massimi di altezza e superficie coperta stabiliti in disposizioni regionali e comunali in caso di interventi di incremento volumetrico del patrimonio edilizio esistente (art. 2, comma 9°) per evitare evidenti rischi speculativi, così come sono stati ritenuti eccessivi i “premi volumetrici” rispettivamente del 40% e del 30% per le delocalizzazioni di immobili già in aree di tutela ambientale o a rischio idrogeologico (art. 8) e le demolizioni e ricostruzioni di edifici vecchi degradati (art. 9). Premialità rispettive del 15-20% e del 10-15% appaiono adeguate.
Soprattutto, è stata chiesta l’abrogazione totale dell’art. 3 del disegno di legge regionale, che riprende analoghe discipline del c.d. piano per l’edilizia (legge regionale n. 4/2009 e s.m.i.), in quanto consente l’ampliamento volumetrico delle strutture ricettive (alberghi, residences, multiproprietà) anche nella fascia costiera dei mt. 300 dalla battigia marina, norma in palese contrasto con il piano paesaggistico regionale e le sovraordinate disposizioni di tutela ambientale e paesaggistica (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), come già affermato dalla giurisprudenza costituzionale e amministrativa (vds. Corte cost. n. 210/2014; Corte cost. n. 308/2013; T.A.R. Sardegna, Sez. II, 18 marzo 2011, n. 135).
Molto positivo l’inserimento delle disposizioni di attuazione del Testo unico dell’edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.) in modifica della normativa regionale (legge regionale n. 23/1985), con l’individuazione – finalmente – di interventi regionali sostitutivi per la demolizione degli abusi edilizi e il ripristino ambientale in caso di inerzia dei trasgressori e dei Comuni territorialmente competenti (art. 10).
Ora si vedrà quali modifiche e integrazioni l’Amministrazione regionale Pigliaru riterrà di effettuare e, in definitiva, quale sarà il testo che uscirà dall’esame e dal voto del Consiglio regionale.
E’ un bel banco di prova.
Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Deliberazione della Giunta Regionale
Relazione allegata
Disegno di legge
Disegno di legge – Brochure
qui l’atto di osservazioni ecologista (29 ottobre 2014)
(foto S.D., archivio GrIG)
mattone rosso alla riscossa.
da L’Unione Sarda, 14 novembre 2014
Pd: «Il Piano casa non deve avere scadenza»: http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/103055_Pd_Il_Piano_casa_non_deve_avere_scadenza.pdf
da La Nuova Sardegna, 15 novembre 2014
Erriu: sul Ddl edilizia ascolteremo la voce dei cittadini.
L’intervento dell’assessore regionale all’Urbanistica in un convegno del Pd all’Exmà: “Sono arrivate 130 relazioni”. Serrato confronto tra politici, imprenditori e ambientalisti. (Mauro Lissia): http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2014/11/14/news/erriu-sul-ddl-edilizia-ascolteremo-la-voce-dei-cittadini-1.10309383
tira le cuoia il piano per l’edilizia, che tragedia 😛
da L’Unione Sarda, 28 novembre 2014
PIANO CASA. Chiesta la proroga. «Disegno di legge stravolto». Opposizione all’attacco:
«È tornata l’era di Soru». (Piera Serusi): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20141128084521.pdf
_____________________________________________
da Sardinia Post, 27 novembre 2014
Urbanistica, il centrodestra vuole più cemento: “Si proroghi il Piano casa”: http://www.sardiniapost.it/politica/urbanistica-centrodestra-vuole-cemento-si-proroghi-piano-casa/
da La Nuova Sardegna, 18 dicembre 2014
Coste e cemento, dubbi sulla legge casa. Malcontento nel Centrosinistra dopo l’approvazione in commissione: si riapre la via alle vecchie lottizzazioni? (Alfredo Franchini) (http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=41767)
CAGLIARI La manovra finanziaria allontana i tempi del passaggio in Consiglio regionale della «Legge casa», destinata a sostituire quel piano scaduto in novembre e non prorogato, ma il testo approvato dalla commissione riapre il dibattito sulle norme urbanistiche. I 32 articoli che compongono la legge approvata dalla commissione «Governo del territorio», presieduta da Antonio Solinas (Pd), suscitano grandi dubbi all’interno del Centrosinistra. Il testo ha avuto il via libera a maggioranza e ora dovrà passare al vaglio del Consiglio delle Autonomie locali. Tra le finalità della legge c’è la riqualificazione e il miglioramento della qualità architettonica e abitativa. Soru. Sicuramente l’ampliamento delle attività turistico ricettive (nelle zone B, C, F e G comprese nei 300 metri dalla linea della battigia marina) non piacerà al neo segretario del Pd, Renato Soru, perché, con quelle norme, cade la prescrizione dell’inedificabilità totale della fascia costiera per la quale il Centrosinistra si era sempre battuto. Volumetrie. I calcoli sono presto fatti: il venti per cento delle zone F è a destinazione ricettiva e consentire un aumento del 25%, attuabile anche con corpi di fabbrica nuovi e separati dall’esistente, di fatto aumenterà le volumetrie in Sardegna di oltre un milione di metri cubi, senza contare locande, bed and breakfast situati nelle zone B e C. Regolamenti. Il disegno di legge licenziato dalla commissione ha per titolo «Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio». All’articolo 26 è prevista la deroga permanente ai Puc e ai regolamenti edilizi che consentirà di ignorare le previsioni urbanistiche dei Comuni, non solo nei volumi ma anche nelle distanze, limiti di altezza, cambi di destinazione d’uso e frazionamento delle unità immobiliari. Puc e deroghe. In qualche modo l’articolo 26 «supera» i Puc perché ai Comuni viene chiesto di dotarsi di un proprio piano che, in realtà, nella pratica sarà derogabile. Abusi. Ai fini dell’ampliamento vengono considerati utili anche i volumi condonati con un meccanismo che non condanna e penalizza chi ha già operato grandi abusi e li ha sanati, ma al contrario li premia; nessuna possibilità, invece, per coloro che hanno sanato piccoli abusi dettati dalle singole necessità. Sconto. A suscitare il malcontento all’interno della maggioranza di Centrosinistra non è solo «la filosofia» dell’ampliamento ma anche quello sconto sui costi di concessione che arriva sino al 40% dell’onere. Vecchio Ppr. L’argomento è tecnico e sarà bene, dunque, citare gli articoli di legge. Nelle norme transitorie, ad esempio, compare la disposizione che conserva la lettera C del comma 1 dell’articolo 13 del Piano casa di Cappellacci, cioè la norma che consente la conclusione e la realizzazione dei piani di lottizzazione in Zona C, D, G e F, che erano stati adottati prima dell’entrate in vigore del Ppr. Lottizzazioni “in sonno”. Il dubbio che si sta diffondendo nel Centrosinistra è uno solo: in questo modo si vogliono fare resuscitare le lottizzazioni «in sonno» adottate prima del 2006. Campagna. L’edificazione per fini residenziali, nei territori rurali, è riconosciuta unicamente a favore degli imprenditori agricoli e alle aziende che svolgono effettiva e prevalente attività agricola. Ovviamente saranno i Comuni a definire la «zonizzazione» del territorio agricolo in funzione delle caratteristiche del territorio
ed ecco che la Commissione urbanistica del Consiglio regionale stravolge tutto e prepara una proposta oscena.
da La Nuova Sardegna, 8 marzo 2015
URBANISTICA. Rispunta il cemento sul mare e nei centri storici: ecco la legge.
Il testo che sostituisce il vecchio piano casa approderà mercoledì in consiglio regionale. Possibili ampliamenti in aree sinora intoccabili. E le lottizzazioni “in sonno” potrebbero ripartire. (Alfredo Franchini): http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2015/03/08/news/rispunta-il-cemento-sul-mare-e-nei-centri-storici-ecco-la-legge-1.10999552