Ma quanto ci vuole per almeno un daspo urbano?


L’ennesimo cafone, per giunta convinto d’esser pure chissà chi.

L’ideale sarebbe appioppargli – oltre la prescritta sanzione pecuniaria – anche un bel daspo ambientale.

In mancanza, in particolare in luoghi di overdose turistica, che cosa ci vuole perché verso queste persone non venga emanato almeno un daspo urbano o l’ordine di allontanamento?

Altro che ragazzini che fanno chiasso, questi sono maleducati che combinano danni.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Ginepro (Juniperus communis) sul mare

da La Nuova Sardegna, 28 agosto 2025

Il far west del mare. Estate cafona a La Maddalena, il giornalista influencer col gommone fino alla spiaggia – Guarda il VIDEO

Con una storia su Instagram Piero Armenti ha mostrato ai suoi 650mila follower l’oltraggio a Caprera, uno dei paradisi del Parco nazionale.

La Maddalena. Con il gommone fin sopra la battigia protetta. Non avviene di nascosto l’ennesimo oltraggio alla bellezza di una delle spiagge protette dell’arcipelago di La Maddalena – a Caprera ovest (e non al Cavalieri di Budelli come erroneamente riportato inizlalmente). Ma orgogliosamente di fronte ai suoi 658mila follower di Instagram. Entra con merito nella lista dei cafoni dell’estate 2025 Piero Armenti, giornalista, imprenditore, scrittore e urban center che di sé dice «uno che a furia di camminare, girare e conoscere sa tutto, anche cose che non sempre si vedono». Deve essergli però sfuggito che arrivare fino alla battigia col gommone,  per di più in un parco nazionale, è vietato dalla legge. Ed è una norma che vale per tutti. Sia che uno abbia solo i parenti che lo seguono sui social che 658mila follower.

Con una prima storia nel suo profilo Instagram Armenti ha mostrato al mondo il suo arrivo fino alla spiaggia di Caprera a bordo di un gommone con gli amici, stupito di aver conquistato un angolo di paradiso come quello. «Mamma mia, spettacolare. Oh mio Dio», commenta. Nella seconda mostra invece la bellezza delle acque del Cavalieri, a Budelli.

Giglio di mare (Pancratium maritimum)

da La Nuova Sardegna, 29 agosto 2025

Col gommone sulla spiaggia di Caprera, il giornalista influencer: «Ho pagato 1300 euro: uno skipper sardo mi ha portato lì».

Piero Armenti spiega perché ha raggiunto una delle cale protette del parco nazionale di La Maddalena fino alla battigia.

La Maddalena Piero Armenti, giornalista, imprenditore e influencer da 650mila follower su Instagram, spiega il motivo per cui, come pubblicato in una storia sul suo profilo, ha raggiunto una caletta dell’isola di Caprera, nel parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena, con il gommone fino alla battigia. Il divieto di raggiungere la spiaggia con qualsiasi mezzo a motore vale ovunque come da ordinanza balneare. Ancora più grave in un’area parco.

Armenti spiega come è andata. «Sono arrivato da 24 ore in Sardegna, ho chiesto all’hotel in cui pernotto un tour della Maddalena, ho pagato 1300 euro con skipper professionista sardo, con tanto di ricevuta, e lo skipper mi ha portato dove voleva lui per mostrarmi i punti più belli. Quella spiaggia non era Budelli ma se non erro a Caprera. Non sono un esperto nautico, né un esperto di parchi nazionali»

Mare

(foto S.D., archivio GrIG)

  1. agosto 31, 2025 alle 5:22 PM

    da La Nuova Sardegna, 31 agosto 2025

    La presidente del Parco di La Maddalena bacchetta l’influencer: «Ma quale guru dei viaggi, non conosce l’abc della navigazione».

    Rossana Giudice: «Se preferisce guardare New York faccia pure. Noi continueremo ad ammirare il mare, e magari a rispettarlo»,

    Sassari Si può raccontare il mondo a 650mila follower e poi inciampare sull’abc del mare, sbarcando con un gommone su una spiaggia. È successo a Piero Armenti, giramondo, giornalista, imprenditore, autoproclamato urban explorer. Ma l’errore non è solo l’approdo vietato. È l’averlo trasformato in contenuto virale, autodenuncia patinata su Instagram. Un regalo alle autorità, e un boomerang per l’influencer. «E per fortuna che ci sono quelli che si costituiscono con i video su Instagram, perché agevolano il nostro lavoro». Rosanna Giudice, presidente del Parco della Maddalena, non l’ha presa bene. «Ma come? Sei il guru dei viaggiatori, dici di conoscere il mondo meglio di chiunque altro, e poi ignori l’abc della navigazione? Cioè che in gommone ti devi tenere alla larga dalla spiagge e che non puoi avvicinarti a più di 200 metri. E intendo in tutte le spiagge, a maggior ragione in quelle che fanno parte dell’area marina di un Parco. Mi dispiace, ma la legge non ammette ignoranza. Soprattutto da chi fa divulgazione».

    Poi c’è l’altro post dell’influencer, quello con lo scontrino del ristorante alla Maddalena: “Prezzi cari”, scrive, “meglio New York”. La presidente è sarcastica: «Anche quello poteva benissimo risparmiarselo. Se preferisce guardare i grattacieli, faccia pure. Ce ne faremo una ragione. Noi continueremo ad ammirare il mare, e magari a rispettarlo».

    Questo però resta un nervo scoperto: il Parco è enorme, impossibile da presidiare fino in fondo. «Purtroppo l’estensione è così vasta, che monitorarlo palmo a palmo è impossibile. Non abbiamo le forze in campo, e non parlo solo della vigilanza del Parco, ma anche dei due equipaggi della Capitaneria, gli uomini della forestale o i carabinieri. Tutti fanno i salti mortali per far rispettare le regole, ma siamo troppo pochi ».

    Gli episodi non mancano. «L’altra notte alcune persone hanno ormeggiato davanti a una spiaggia dell’Arcipelago, per poi arrivare sulla sabbia immacolata e disegnare dei falli. Si può essere più deficienti?».

    E se Armenti invoca la scusa del turista inconsapevole, che si è fidato dello skipper che lo ha accompagnato, su quest’ultimo la Giudice non ha dubbi: «Quanto allo skipper, mi chiedo come un professionista possa commettere una simile violazione. Lui sì che non poteva essere ignaro delle regole di navigazione».

    Il dossier passa alla Capitaneria di Porto, cui spetta la competenza sulle sanzioni. Ma il Parco non resterà a guardare. «La prima cosa che farò, e in tempi brevi, sarà quella di elevare le sanzioni all’interno del Parco. È assurdo che i responsabili di questo episodio se la possano cavare con qualche centinaia di euro di multa. Poi come Parco noi possiamo intervenire sulle autorizzazioni. E possiamo revocare in maniera temporanea l’accesso all’Arcipelago. Ciò che è certo è che farò di tutto perché in futuro, chi non rispetta le regole, paghi pesantemente».

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