Le Dune di Portixeddu devono essere salvaguardate.
Fra il 2021 e il 2022 sono stati collaudati dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale (C.F.V.A.) gli interventi di sistemazione idraulico-forestale condotti originariamente dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione autonoma della Sardegna (poi Ente Foreste della Sardegna, attualmente Agenzia Forestas) sul litorale dunale di Portixeddu, nel territorio comunale di Buggerru (SU).
Un complesso dunale litoraneo di grandissimo interesse naturalistico, tutelato con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), nonché dal piano paesaggistico regionale (P.P.R. – I stralcio costiero) e rientrante nella zona speciale di conservazione (Z.S.C.) “Is Compinxius – Campo dunale di Buggerru – Portixeddu” (codice ITB042247) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora.
I lavori di sistemazione idraulico-forestale sono stati condotti a partire dal 1958 per il consolidamento dell’area dunale con interventi di rimboschimento fondamentalmente con Pini (Pinus pinea), che hanno favorito la crescita, il consolidamento e l’evoluzione di un pregevole bosco mediterraneo con Ginepri (Juniperus oxicedrus, Juniperus phoenicea), Quercia spinosa (Quercus coccifera) e altre essenze mediterranee.
Ora, dopo il collaudo, oltre 271 ettari di dune boscate temporaneamente occupate per la realizzazione degli interventi di sistemazione idraulico-forestale (regio decreto legge n. 3267/1923 e s.m.i.) vengono restituiti ai legittimi proprietari, in gran parte società immobiliari e singoli privati, con l’obbligo di seguire lo specifico piano di coltura e conservazione (artt. 53-54 del regio decreto legge n. 3267/1923 e s.m.i.) predisposto dal C.F.V.A.
L’art. 54 del regio decreto legge n. 3267/1923 e s.m.i. e l’art. 2 del piano di coltura e conservazione (nota CFVA Iglesias del 7 dicembre 2022) danno disposizioni chiare: “le superfici oggetto del presente Piano di Coltura e Conservazione devono mantenere la destinazione forestale e non è permessa l’introduzione della coltura agraria né la trasformazione a fini edificatori”.
Allo stato, quindi, nessuna possibilità di nuovi progetti immobiliari, come quelli presentati da nebulose società anglo-italiane a cavallo degli anni ’80 e ’90 del secolo scorso e comprendenti circa 250 mila metri cubi di volumetrie e a suo tempo contestati in sede legale dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG).
In ogni caso, il GrIG manterrà la massima attenzione per assicurare tutela e salvaguardia di un bosco mediterraneo costiero di straordinario valore.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto S.D., archivio GrIG)




Caro GRIG mi raccomando tieni duro sul punto. Ricordati che occorre vigilare anche in altre aree della Sardegna (p.e. in Ogliastra) dove molti rimboschimenti (oramai foreste affermate), realizzati a partire dagli anni ’50 del secolo scorso dallo stesso Corpo Forestale e successivamente gestiti e ampliati da Azienda Foreste Demaniali prima e da Ente foreste e Forestas poi, tutti finalizzati a proteggere i versanti esposti a gravi forme di dissesto idrogeologico, assai diffuso proprio in Ogliastra, possono essere a rischio di frammentazione e scorporo come richiesto anche di recente da alcuni Comuni proprietari dei terreni, addirittura prima del passaggio obbligatorio, previsto dalla legge, del collaudo lavori e successiva restituzione giacchè non può esser mutata in alcun modo, come giustamente prevede la legge (R.D.L.3267/1923), la destinazione forestale anche a difesa tra l’altro degli ingenti finanziamenti pubblici che a suo tempo sono stati necessari per realizzarli e come d’altra parte sono necessari anche oggi per proseguire la loro gestione pubblica a garanzia della loro protezione e conservazione, fondamentali per lo svolgimento delle loro multiple funzioni ambientali e soprattutto proprio di difesa idrogeologica.