Il cementato consenso elettorale del condono edilizio.


Noi costruiremo un Paese nuovo, dove è possibile anche avere due mogli, anche non pagare le tasse: un Paese di pilu e cemento armato! E se il Ponte non basta, faremo anche il tunnel, perché un buco mette sempre allegria: qualunquemente!”.

Applausi!

Eboli, pubblicità vendita appartamenti abusivi

Il programma politico dell’ on. Cetto Laqualunque rappresenta benissimo quanto quotidianamente personaggi e personaggini d’ogni livello combinano in tutto il povero Bel Paese, dalla Lombardia alla Sicilia.

Slargare le maglie del condono edilizio, sempre troppo strette per accontentare tutti i beceri interessi, alla faccia delle tragiche sciagure provocate dall’abusivismo edilizio, fregarsene altamente di pianificazione paesaggistica e buon senso per slargare questo o quest’altro intervento edilizio sono fin troppo spesso fra i fili conduttori dell’agire politico.

Alla faccia dell’ambiente, della storia, della cultura e della buona gestione del territorio, alla faccia dei veri interessi pubblici, alla faccia anche delle attrattive turistiche e del connesso contesto economico-sociale.

Solo pochi mesi fa la Corte costituzionale, con la sentenza n. 252 del 19 dicembre 2022, aveva rimesso a posto con una sberla giuridica l’on. Cetto Laqualunque, che, però, non demorde mai.

Eccolo, giulivo, imperversare nell’aulica Assemblea regionale Siciliana.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

da Il Fatto Quotidiano, 19 settembre 2023

Sicilia, il capogruppo di Fdi spinge la sanatoria edilizia: ok alla norma-condono che consente pure di aumentare le cubature del 30%. (Manlio Lilli)

Fratelli d’Italia ha le idee chiare sull’urbanistica in Sicilia: avanti senza regole. L’abusivismo? Non esiste. E quello del passato va “sistemato”. Con un nuovo condono. Anzi, con specifici condoni. Studiati ad arte. Tutto esplicitato nel disegno di legge “Disposizioni in materia di urbanistica ed edilizia” in discussione in commissione Ambiente, territorio e mobilità dal 13 giugno.

Dopo l’emendamento presentato l’11 luglio dal capogruppo del partito di Giorgia Meloni, Giorgio Assenza, che prevede la sanatoria degli abusi edilizi commessi tra il 1978 e il 1985 entro i 150 metri dalla costa, il 13 settembre ecco un nuovo emendamento. Ancora presentato da Assenza. In questa circostanza non ci si occupa della fascia litoranea, sulla quale insisterebbero non meno di 200mila edifici che potrebbero beneficiare della norma “congelata” dopo le proteste del capogruppo dem all’Ars, Michele Catanzaro, e del segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo, ma del “resto”. Delle questioni in sospeso, altrove. Con i voti del centrodestra è stata approvata una norma che consentirà di abbattere e ricostruire gli immobili aumentandone del 30% la cubatura e un’altra che permetterà a chi ha una casa in attesa di condono di realizzare opere al suo interno. Regolarmente autorizzate dal Comune di pertinenza. In attesa del voto in aula, il condono avanza.

“La nostra battaglia per eliminare questo scempio ambientale e paesaggistico continuerà anche in Aula dove ne proporremo la soppressione, poiché riteniamo che la norma verrà impugnata dal Consiglio dei Ministri in quanto in contrasto con le normative nazionali ed europee in materia”, ha spiegato a Ilfattoquotidiano.it la deputata del Movimento 5 Stelle Jose Marano, vicepresidente commissione Ambiente, Territorio e Mobilità, aggiungendo che “la rigenerazione urbana o la trasparenza non si ottengono certamente sanando le irregolarità ma attraverso una riqualificazione ambientale sostenibile e l’utilizzo di materiali ecosostenibili”.

Ma per Giorgio Assenza sembra si tratti di una “crociata” in favore degli abusivi. “Il partito non c’entra, è una mia battaglia in cui credo da anni – ha detto il 15 luglio all’Ansa – È la terza volta che presento questa norma. Adesso ci ritento perché stiamo parlando di una ingiustizia che riguarda una precisa tipologia di immobili, finiti in un groviglio di norme e sentenze che nel tempo hanno creato questa anomalia tutta siciliana”.

Insomma, non è la prima volta che il centrodestra ci prova. È già accaduto con la legge n. 19 del luglio 2021 “Modifiche alla legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 in materia di compatibilità delle costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo”. Ma in quella occasione il tentativo è fallito. La legge venne impugnata a settembre 2021 dal Consiglio dei Ministri “in quanto talune disposizioni in materia di condono edilizio, eccedendo dalle competenze statutarie, si pongono in contrasto con la normativa statale e con le norme di grande riforma economico-sociale in materia di tutela del paesaggio e di uniformità delle prestazioni essenziali”. Violando anche gli articoli 3 e 117 della Costituzione.

Dopo la bocciatura erano stati in molti a rallegrarsi, a partire dalle associazioni ambientaliste. “E dopo questa ennesima brutta figura – aveva dichiarato Gianfranco Zanna, Presidente di Legambiente Sicilia -, soprattutto a causa dell’insistenza dell’assessore Cordaro, ci aspettiamo che adesso lo stesso assessore si adoperi con decisione e abnegazione nel risolvere il problema di tutti quei siciliani che, dopo aver compiuto un abuso edilizio e svanita la prospettiva della sanatoria, dovranno mettere a posto le carte e ripristinare la legalità nei loro immobili”.

Il precedente. (Manuela Modica)

da Il Fatto Quotidiano, 16 luglio 2023

FdI prepara il condono per le ville abusive in riva al mare in Sicilia: la (contorta) sanatoria che reinterpreta una legge di 47 anni fa.

Ville sul mare fuori legge? Arriva una nuova mossa per sanarle. Stavolta è il capogruppo di Fdi all’Assemblea regionale siciliana, Giorgio Assenza, a presentare un emendamento alla legge sul governo del territorio per condonare le ville costruite dopo il 1976 entro 150 metri dal mare.

Per capirci qualcosa, però, bisogna cominciare facendo un salto indietro nel tempo di 47 anni e bisogna tenere a mente tre date: 1976, 1985 e 1991. Il primo salto è il più lungo: in quel 1976 in Sicilia la legge regionale 78 aveva vietato l’edificazione a 150 metri dal mare, anticipando quindi la legge Galasso, che introduce vincoli ambientali all’edificazione su tutto il territorio italiano. La sanatoria prevista dall’emendamento presentato da Assenza in commissione Ambiente, riguarda gli edifici nati dopo quella data e realizzati entro il 1985. Ecco la seconda data. È l’anno dell’entrata in vigore della legge Galasso, che tra le altre cose ha allargato il divieto di edificazione a 300 metri dal mare. La norma viene recepita con una legge regionale che vieta anche la sanatoria sulle edificazioni costruite entro i 150 metri.

È in questo gap temporale e in questo proliferare di date, leggi e metri che rientrano moltissime ville realizzate sulle coste siciliane. Ed è in questo groviglio che arriva la mossa di Assenza, che va in senso totalmente contrario ad un’altra legge, quella del 1991 – ecco la terza data – quando cioè si applicò il divieto di edificazione e di relativa sanatoria anche ai privati e si chiarì che i divieti introdotti dalla legge “prevalgono sulle disposizioni – recita la norma – degli strumenti urbanistici generali e dei regolamenti edilizi”.

Adesso, invece, 47 anni dopo la prima legge, 36 anni dopo il divieto di sanatoria e 32 dopo quella che ne fissava i definitivi criteri, l’emendamento del meloniano mira a rimettere tutto in discussione, muovendosi, non senza difficoltà, tra le varie leggi. Secondo l’emendamento di Assenza, la legge va interpretata in modo diverso: “Nel senso che nei comuni dotati di strumenti urbanistici generali – recita l’emendamento – compresi i regolamenti edilizi ed annessi programmi di fabbricazione, già approvati in data anteriore al 10 giugno del 1976, data di entrata in vigore della presente legge, nelle zone omogenee A, B, C, D, F ed E, ove i suddetti strumenti prevedono un’attività edificatoria, non si applica il precedente art. 15, comma 1, lett. A)”, ovvero non si applica il divieto di edificazione. Ma l’emendamento non finisce qui e “interpreta” anche un’altra legge, ovvero la legge regionale 37 del 10 agosto del 1985 che recepiva la legge Galasso e che vieta la sanatoria per gli edifici costruiti a 150 metri dal mare.

 

(foto da mailing list ambientalista)

  1. settembre 24, 2023 alle 11:18 am

    eccolo qui!

    Il “taglio del cuneo fiscale che da solo ha bisogno di almeno dieci miliardi. E per raggiungere l’obiettivo, ogni strada è lecita: anche quella di un nuovo condono edilizio che il vicepremier Matteo Salvini mette sul piatto, scatenando l’ira dell’opposizione.

    Con un mini-condono, spiega il vicepremier e ministro a Piacenza alla platea di Confedilizia, ‘lo Stato incassa e i cittadini possono tornare nella disponibilità piena del proprio bene’, quindi invita ad “andare avanti con coraggio fino in fondo'”.

    A.N.S.A., 23 settembre 2023
    Cambia la tassa sulle banche. Salvini tentato dal minicondono: https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2023/09/23/cambia-la-tassa-sulle-banche.-salvini-tentato-dal-minicondono_89841502-84fe-4daa-96dd-536860919f4d.html

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    Salvini apre a un mini-condono. Le opposizioni: “Criminogeno”: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2023/09/23/salvini-rilancia-il-condono.-le-opposizioni-criminogeno_324fb2fb-ae2b-4069-8c37-843f0b9b4afa.html

  2. ottobre 26, 2023 alle 2:54 PM

    da Web Marte TV, 25 ottobre 2023
    Sicilia | La Commissione territorio dell’Ars ha dato il via libera al nuovo condono edilizio. (Michele Accolla): https://www.webmarte.tv/sicilia-la-commissione-territorio-dellars-ha-dato-il-via-libera-al-nuovo-condono-edilizio/

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