Ladri di Natura nel mare algherese.


Occhiate (Oblada melanura)

Due ragazzotti han pensato bene di fare un bel safari di pesca subacquea nelle acque di Capo Caccia (Alghero), poi hanno venduto una parte del pescato (almeno tre grandi Cernie) a un noto ristoratore algherese e, dopo una lauta cena, han pensato di proseguire con la simpatica vacanza e nuove avventure nell’Isola del Mediterraneo occidentale.

Sono stati così geniali da aver realizzato un bel video sulla piattaforma social Tik Tok e, vista la grandezza dell’impresa, l’hanno inviato anche alla pagina Facebook “Roba da Apneisti Spearfishing & Freediving”.

Un’autodenuncia, insomma.

Alghero, Capo Caccia

Infatti,  l’area marina di Porto Conte – Capo Caccia rientra nella zona di protezione speciale – ZPS ITB013044 e nel sito di importanza comunitaria – SICITB010042 “Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio”ai sensi delle direttive n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica e n.92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, della fauna e della flora.   Rientra, infine, nel parco naturale regionale “Porto Conte”e nell’area marina protetta “Capo Caccia / Isola Piana”.

La pesca sportiva nelle aree marine protette è vietata e sanzionata penalmente (artt. 19, comma 3°, lettera a, e 30, comma 1°, della legge n. 394/1991 e s.m.i.), potrebbe integrare gli estremi del reato di furto aggravato ai danni dello Stato (art. 625 cod. pen.), nonché la violazione della disciplina regionale e regolamentare istitutiva e gestionale dell’A.M.P., mentre l’acquisto di proventi da reato può integrare gli estremi di cui all’art. 648 cod. pen. (ricettazione), oltre alle sanzioni inerenti gli aspetti commerciali e igienico-sanitari.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, pertanto, provveduto a inoltrare (28 agosto 2022) specifica segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, alla Guardia costiera, al Comune di Alghero, all’Azienda speciale di gestione del parco naturale di Porto Conte e dell’area marina protetta affinchè vengano svolti gli opportuni accertamenti e applicate le sanzioni di legge.

La Sardegna non è terra e mare per beceri safari, chiunque se lo metta in testa una buona volta per tutte.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Alghero, Capo Caccia – Isola Piana
A.M.P. Capo Caccia-Porto Conte, esempio di zonazione

(foto S.D., archivio GrIG)

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  1. agosto 29, 2022 alle 8:49 am

    Com’era la frase sulla madre degli imbecilli che è sempre incinta? Bravissimo Grig, mi auguro che a questi stupidissimi individui venga applicata una multa pari almeno a 1000 volte il valore delle povere cernie, che tra l’altro erano sotto taglia.

  2. Donatella Mercatelli
    agosto 29, 2022 alle 10:23 am

    A depredare senza rendersi conto di quello che si fa, figli e genitori uno peggio dell’altro! Sarebbe stato più salutare per i Pesci che i due bellimbusti fossero scivolati subito, all’andata, sulla scogliera e si fossero fatti abbastanza male e, visto che non c’era nessuno , come vantano, restare un bel pò a soffrire e a spaventarsi senza sapere come fare per ritornare indietro, spero che venga data loro una bella lezione di stupidaggine ed illegalità :”Ma come! Ma non siamo noi i padroni del mondo?!”

  3. agosto 29, 2022 alle 3:05 PM

    A.N.S.A., 29 agosto 2022
    Pescano in area protetta, scovati dopo post video su social.
    Alghero, ecologisti presentano esposto in Procura. Individuati. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2022/08/29/pescano-in-area-protetta-scovati-dopo-post-video-su-social_17a89b4d-6666-49da-949e-9ca4852d894b.html)

    Sono andati a pesca con tanto di fucile subacqueo in una caletta all’interno dell’area marina protetta di Capo Caccia, ad Alghero.

    Poi, dopo avere preso due grosse cernie hanno venduto il pescato ad un ristoratore del posto e hanno postato il video sui social dove la loro bravata è diventata virale con oltre 80mila visualizzazioni.

    Due giovani turisti della Penisola, in vacanza nel nord Sardegna, sono stati identificati grazie alle immagini su Tik Tok e Fb dalle forze dell’ordine che stanno concludendo le indagini per far scattare le denunce. Finirà probabilmente nei guai anche il ristoratore che ha acquistato il pesce non tracciato. La storia, raccontata oggi dalla Nuova Sardegna è stata ripresa dall’associazione ambientalista Gruppo di intervento giuridico (Grig) che ha inviato un esposto alla Procura di Sassari, Corpo forestale, Guardia costiera, Comune di Alghero e all’Azienda speciale di gestione del parco, parlando del video come di una vera e propria “autodenuncia”.
    E proprio dalle immagini postate sui social, le forze dell’ordine sono riuscite a risalire agli autori di questo ennesimo schiaffo alle bellezze naturali dell’Isola.
    “L’area marina di Porto Conte – Capo Caccia rientra nella zona di protezione speciale (Zps) e nel sito di importanza comunitaria (Sic). Rientra, infine, nel parco naturale regionale “Porto Conte” e nell’area marina protetta “Capo Caccia / Isola Piana” – ricorda il Grig – La pesca sportiva nelle aree marine protette è vietata e sanzionata penalmente, potrebbe integrare gli estremi del reato di furto aggravato ai danni dello Stato, nonché la violazione della disciplina regionale e regolamentare istitutiva e gestionale dell’Area marina protetta, mentre l’acquisto di proventi da reato può integrare gli estremi della ricettazione, oltre alle sanzioni inerenti gli aspetti commerciali e igienico-sanitari. La Sardegna non è terra e mare per beceri safari, chiunque se lo metta in testa una buona volta per tutte”, conclude il Grig.

    _______________

    da Euro News, 29 agosto 2022
    Pescano in area protetta, scovati dopo post video su social: https://it.euronews.com/2022/08/29/pescano-in-area-protetta-scovati-dopo-post-video-su-social

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    da Alghero Live, 29 agosto 2022
    Pesca di frodo in AMP, GRiG interessa la Procura della Repubblica: https://algherolive.it/2022/08/29/pesca-di-frodo-in-amp-grig-interessa-la-procura-della-repubblica/

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    da Sardinia Post, 29 agosto 2022
    Pescano in area protetta ad Alghero e mettono il video su Tik Tok. Nei guai due turisti: https://www.sardiniapost.it/ambiente/pescano-in-area-protetta-ad-alghero-e-mettono-il-video-su-tik-tok-nei-guai-due-turisti/

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    da L’Unione Sarda, 29 agosto 2022
    SARDEGNA VIOLATA. Pesca di frodo a Capo Caccia: due turisti incastrati da un video sui social.
    In vacanza ad Alghero, hanno rivenduto due cernie catturate nell’area protetta. Gli ecologisti: “Basta con i beceri safari”: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/sassari-provincia/pesca-di-frodo-a-capo-caccia-incastrati-da-un-video-sui-social-saeej5nu

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    da Casteddu online, 29 agosto 2022
    Alghero: pescano 3 cernie nell’area protetta e le vendono a un ristoratore, ma il video finisce in rete.
    Pescano 3 cernie nell’area protetta e le vendono a un ristoratore, ma il video finisce in rete. Il Grig: “La Sardegna non è terra e mare per beceri safari, chiunque se lo metta in testa una buona volta per tutte”: https://www.castedduonline.it/alghero-pescano-3-cernie-nellarea-protetta-e-le-vendono-a-un-ristoratore-ma-il-video-finisce-in-rete/

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    da Alghero News, 29 agosto 2022
    Gita e pesca senza regole da Tik Tok a La Repubblica fino in Procura: https://www.algheronews.it/gita-e-pesca-senza-regole-da-tik-tok-a-la-repubblica-fino-in-procura/

    • agosto 29, 2022 alle 7:04 PM

      da La Repubblica, 29 agosto 2022
      Sardegna, pescano in area protetta e divulgano video su TikTok: esposto in Procura.
      Due ragazzi hanno pescato una cernia enorme nella zona di Capo Caccia, inviando un filmato al gruppo facebook ‘Roba da apneisti Spearfiscing&Freediving’. Non sapendo che così hanno documentato una pesca tanto miracolosa quanto illegale. (https://www.repubblica.it/cronaca/2022/08/29/news/sardegna_pescano_in_area_protetta_e_divulgano_video_su_tiktok-363343330/)

      Pensavano di fare una cosa da ‘fighi’ e inceve si sono beccati un esposto. Presso la procura della Repubblica di Sassari infatti c’è un esposto per una battuta di pesca in area protetta in Sardegna documentata da due giovani apneisti con un dettagliato video dell’impresa pubblicato su TikTok. Uno dei due mostra la cattura, a 20 metri di profondità, di una cernia di 22 kg nella zona di Capo Caccia, ad Alghero (Sassari): “Stiamo andando in un posto, raga, dove non c’è veramente nessuno”, racconta il tiktoker in un video che ancora circola su Facebook, rilanciato dal gruppo ‘Roba da apneisti Spearfiscing & Freediving’, al quale i due incauti l’aveva inviato e che definisce i due protagonisti “pseudopescatori”.

      “Ci siamo fatti 140 euro”
      “Faccio questo sport da quando ho 13 anni e questo è in assoluto il pesce più grosso che abbia mai preso”, si vanta il protagonista del video, che poi si filma mentre cerca di vendere il pescato – 9,2 chili – nei ristoranti di Alghero, dove con l’amico spera di poter mangiare il pesce la sera. I due ci riescono al quarto tentativo: “Raga, missione compiuta. Ci siamo fatti 140 euro”.
      Il video, in cui compare anche il numero di telefono del padre del tiktoker, chiamato dal figlio impaziente di renderlo partecipe dell’impresa, si conclude con immagini della cena nel ristorante e del van su cui i due ragazzi si muovono e dove passano la notte accampati davanti al mare.

      Scatta l’esposto.
      Il Gruppo d’intervento giuridico (Grig) ha segnalato l’accaduto alla procura, al Corpo forestale della Regione Sardegna, alla Guardia costiera, al Comune di Alghero, all’Azienda speciale di gestione del parco naturale di Porto Conte e dell’area marina protetta “affinchè vengano svolti gli opportuni accertamenti e applicate le sanzioni di legge”.
      “La Sardegna non è terra e mare per beceri safari, chiunque se lo metta in testa una buona volta per tutte”, ammonisce Stefano Deliperi, portavoce dell’associazione ecologista. “L’area marina di Porto Conte-Capo Caccia rientra nella zona di protezione speciale e nel sito di importanza comunitaria Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio. Rientra, infine, nel parco naturale regionale ‘Porto Conte’ e nell’area marina protetta ‘Capo Caccia/Isola Piana”.

      Ci vuole una pena esemplare.
      “Ci vuole una punizione esemplare, cosi’ sarà di esempio per tutti”, scrive su Fb Christian Mulas, presidente della commissione Ambiente del comune di Alghero. “La pesca sportiva nelle aree marine protette è vietata e sanzionata penalmente”, ricorda Deliperi, “potrebbe integrare gli estremi del reato di furto aggravato ai danni dello Stato, nonchè la violazione della disciplina regionale e regolamentare istitutiva e gestionale dell’Amp, mentre l’acquisto di proventi da reato può integrare gli estremi di cui all’articolo 648 del codice penale (ricettazione), oltre alle sanzioni inerenti gli aspetti commerciali e igienico-sanitari”.

    • agosto 30, 2022 alle 6:32 PM

      da Dagospia, 30 agosto 2022
      COGLIONI PRESI ALL’AMO – DUE GIOVANI TURISTI SONO ANDATI A PESCA CON TANTO DI FUCILE SUBACQUEO IN UNA CALETTA ALL’INTERNO DELL’AREA MARINA PROTETTA DI CAPO CACCIA, AD ALGHERO. HANNO FILMATO TUTTO E DIFFUSO SU TIKTOK LE IMMAGINI DELLE LORO AZIONI ILLEGALI – GRAZIE AL FILMATO I DUE SONO STATI IDENTIFICATI E DENUNCIATI DALLE FORZE DELL’ORDINE E ORA RISCHIANO: https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/coglioni-presi-all-39-amo-ndash-due-giovani-turisti-sono-andati-pesca-322597.htm

      ______________________________

      da Open online, 30 agosto 2022
      ATTUALITÀ INCHIESTE • SARDEGNA • SOCIAL MEDIA • VIDEO.
      Pescano in un’area protetta ad Alghero e postano il filmato su TikTok: denunciati – Il video: https://www.open.online/2022/08/30/sardegna-alghero-pesca-area-protetta-tiktok-video/

      _________________________

      da Alguer.it, 30 agosto 2022
      Pesca vietata in Area protetta. «Ladri di natura a Capo Caccia»,
      Pesca in area marina protetta: arriva la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari al Corpo forestale e di vigilanza ambientale ed alla Guardia costiera: https://www.alguer.it/notizie/n.php?id=169749

      _______________________________

      da Globalist, 29 agosto 2022
      Alghero, pescano in un’area protetta e postano il video sui social: due turisti denunciati.
      Erano andati a pesca in una caletta di Capo Caccia, postando i video sui social, per poi rivendere il pescato. Nei guai è finito anche il ristoratore che ha acquisto il pesce non tracciato: https://www.globalist.it/news/2022/08/29/alghero-pescano-in-unarea-protetta-e-postano-il-video-sui-social-due-turisti-denunciati/

  4. Rosalba Pereira
    agosto 29, 2022 alle 3:46 PM

    Molto bene la denuncia! Devono pagare, povere cernie! Stupidi e ignoranti che depredano la natura. Condividiamo! deve servire per quelli che vorranno seguire questa cattiveria.

  5. Gigio
    agosto 29, 2022 alle 4:54 PM

    Speriamo in una punizione esemplare

  6. Patrizia
    agosto 29, 2022 alle 7:47 PM

    Imbecilli pioni di boria e arroganza e in più volevano anche specularci vendendoli. Mi chiedo ma non si informano prima di far qualcosa ? O pensano di depredare senza nessuna conseguenza ? Spero che che vengano sanzionati seriamente. E Basta !

  7. Paolo
    agosto 29, 2022 alle 9:20 PM

    Potrei sbagliarmi, ma ho dubbi che l’azione censurata in articolo possa integrare il reato di furto (624/625 C.P.), atteso l’articolo 923 del Codice Civile.

  8. settembre 1, 2022 alle 8:11 PM

    individuati, identificati, denunciati. Tutti, compreso il ristoratore.

    da L’Unione Sarda, 1 settembre 2022
    ALGHERO. Pescano nell’area protetta di Capo Caccia, denunciati due blogger.
    Hanno ammesso le loro responsabilità: le cernie vendute a un ristoratore: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/sassari-provincia/pescano-nellarea-protetta-di-capo-caccia-denunciati-due-blogger-p36dmbh9

    ____________________________

    da Sardinia Post, 1 settembre 2022
    Blogger pescano nell’Area marina, poi si scusano. Ma non basta: scatta la denuncia: https://www.sardiniapost.it/ambiente/blogger-pescano-nellarea-marina-poi-si-scusano-ma-non-basta-scatta-la-denuncia/

    • Paolo
      settembre 3, 2022 alle 4:23 PM

      La Legge n. 394/1991, la cui violazione viene agli indagati contestata, non mi “pare” preveda in capo all’Ente gestore di un’Area naturale protetta il riconoscimento del titolo di proprietà sugli animali presenti nell’area tutelata. Proprietà indisponibile che resta attribuita, in virtù dell’art. 1, comma 1, della legge n. 157/1992, in capo allo Stato riguardo ai soli individui appartenenti alle specie di fauna selvatica omeoterma.
      “Se” questo mio ragionamento è corretto, le cernie catturate erano res nullius, ai sensi dell’art. 923 del Codice civile.
      Potrebbe, invece, ipotizzarsi, in aggiunta alla già contenstata violazione dei divieti previsti dalla Legge n. 394/1991, la violazione dell’art. 544-bis del C.P., essendo alquanto difficile, qualora il Giudice dovesse riconoscere l’illiceità della condotta degli indagati, invocare sia l’esimente dell’esercizio di un diritto ex art. 51 c.p, sia la deroga prevista dall’art. 19-ter delle Disposizioni di coordinamento e transitorie per il codice penale.

      • settembre 3, 2022 alle 7:13 PM

        in realtà l’art. 1 della legge n. 157/1992 e s.m.i. non fa alcun riferimento esplicito alla sola fauna omeoterma (come il titolo della legge), ma adotta un’espressione onnicomprensiva: “La fauna selvatica e’ patrimonio indisponibile dello Stato ed e’ tutelata nell’interesse della comunita’ nazionale ed internazionale”.
        In diversi recenti casi di “bracconaggio ittico” le forze di polizia giudiziaria han proceduto anche per le ipotesi di furto aggravato e si attende in materia un indirizzo giurisprudenziale autorevole. Lo attendiamo con un pizzico di “non pessimismo”.

      • Paolo
        settembre 4, 2022 alle 8:48 PM

        Spero di errare, ma purtroppo mi è difficile pensare a un’interpretazione estensiva di “fauna selvatica”, all’interno di quell’art. 1, comma 1, come riferita a “ogni” animale selvatico, appertente a qualsivoglia specie o habitat naturale, disgiunta dal quadro della fonte normativa che la contiene, quale legge speciale che attiene – appunto – alla tutela della fauna omeoterma e alla disciplina della sua apprensione. Il titolo della legge non può essere considerato un mero testo comunicativo, ma va considerato nella sua valenza di indirizzo e di cornice normativa.
        Pertanto se la legge avesse voluto riconoscere la proprietà dello Stato su “ogni” animale selvatico, appertente a qualsivoglia specie o habitat naturale, lo avrebbe probabilmente specificato in modo più evidente.
        Va aggiunto che nel prosieguo dell’art. 1 si fa riferimento diretto o indiretto alla sola fauna omeoterma.
        Anche nel restante articolato della legge in questione, nulla è minimamente riferito alla fauna ittica e a quella cosiddetta “minore”.
        Inoltre, suppongo che, se legge 157/1992 avesse voluto considerare anche la fauna ittica – delle acque interne e marine – quale patrimonio indisponibile dello Stato, tale fonte avrebbe avuto un impianto e un’organizzazione del proprio articolato ben diverso e avrebbe certamente pure disciplinato l’uccisione e la cattura della fauna ittica, vincolandone l’apprensione espressamente (come fa per quella omeoterma) al rilascio di un atto di “concessione”. Invece la disciplina su tutela e apprensione di fauna ittica nelle acque interne resta ancora disciplinata per lo più dalle sole Regioni (salvo quanto previsto dall’art. 40 della Legge n. 154/2016 e ss.mm.ii. e per quanto resta valido dal vecchio R.D. n. 1604/1931) e il permesso di esercizio alieutico è giuridicamente ancora una “autorizzazione” che si ottiene dalla Regione o dalla Provincia previo versamento di un importo in denaro, analogamente per la pesca dilettantistica in mare è necessario in via generale un permesso gratuito (Decreto del Mipaaf 6.12.2010).
        Ad ogni buon conto spero sinceramente nel mio cuore di essere ampiamente smentito dalla Giurisprudenza nelle attese sentenze cui hai fatto cenno.

      • settembre 4, 2022 alle 9:18 PM

        nella fattispecie concreta l’Autorià giudiziaria competente, su denuncia anche del Corpo forestale e di vigilanza ambientale e della Guardia costiera, sta valutando se la pesca illecita in area marina protetta debba esser considerata o meno furto aggravato, con le conseguenze del caso (“La Procura sta vagliando anche la posizione del ristoratore algherese che ha acquistato le cernie: se il pm valutasse come furto la pesca degli esemplari nell’area marina protetta, per il titolare del ristorante scatterebbe una denuncia per ricettazione, altrimenti se la caverà con una sanzione amministrativa relativa alla mancata tracciabilità del pescato” ; vds. https://www.sardegnalive.net/news/in-sardegna/380597/alghero-pescano-in-area-protetta-denunciati-i-due-ragazzi-del-video-diffuso-su-tiktok).
        Attendiamo con grande attenzione 😉

        Stefano Deliperi

  9. Paolo
    settembre 4, 2022 alle 10:13 PM

    Certamente, restiamo in attesa.
    Ti ringrazio, Presidente, per gli interessanti elementi di riflessione che hai posto in questo dialogo.

  10. settembre 13, 2022 alle 6:13 PM

    bene, era ora.

    da L’Unione Sarda, 13 settembre 2022
    GUARDIA COSTIERA. Diportisti, sub e pescatori “illegali”: multe per migliaia di euro ad Alghero.
    Giro di vite della Capitaneria per arginare le violazioni in mare e sui litorali: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/sassari-provincia/diportisti-sub-e-pescatori-illegali-multe-per-migliaia-di-euro-ad-alghero-ghggw0zm

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