Cacciatori da strada.


Eccolo, ha inquadrato la preda.

Ferma l’auto, punta la doppietta e spara disinvoltamente.

Su una strada, vicino all’Ospedale di Alessandria.

Questa volta viene ripreso, viene individuato e non la fa franca.

Secondo la normativa vigente (art. 21, comma 1°, lettere e, f, della legge n. 157/1992 e s.m.i.), è vietato cacciare a distanza inferiore di 100 metri da case e luoghi di lavoro e a meno di 50 metri da strade e ferrovie, mentre è vietato sparare in direzione di case, luoghi di lavoro, strade, ferrovie a meno di 150 metri se con fucili a canna liscia o “da  distanza corrispondente a meno di una volta e mezza la gittata massima in caso di uso di altre armi”.

Inoltre, è vietato “cacciare sparando da veicoli a motore o da natanti o da aeromobili” (art. 21, comma 1°, lettera  i, della legge n. 157/1992 e s.m.i.).

Per uno che viene colto in flagranza di reato, quanto se la scampano?

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

Cinghiale (Sus scrofa)

da La Stampa, 3 dicembre 2021

Sparò al cinghiale per strada vicino all’ospedale di Alessandria: la polizia lo trova in meno di 48 ore.

È stato denunciato e gli sono state ritirate le armi e il porto d’armi.

Ci sono volute meno di 48 ore per individuare l’uomo che, nei campi dietro l’ospedale Borsalino di Alessandria, ha esploso alcuni colpi di fucile contro tre cinghiali: la polizia lo ha denunciato, gli sono state ritirate le armi e il porto d’armi.

La vicenda era esplosa sui social quando un cittadino aveva pubblicato un video in cui prima venivano inquadrati un gruppo di cinghiali, probabilmente con dei cuccioli al seguito, in un campo e subito dopo un uomo che a bordo di una Panda era sceso imbracciando un fucile semiautomatico e dalla strada ha iniziato a sparare: a pochi metri erano presenti anche le persone che stavano riprendendo la scena.

Molti i commenti sotto al video postato sui social, tra chi condannava fortemente il gesto e tra chi invece insinuava che il video fosse tutta una montatura. Ma a confermare la veridicità del video e della vicenda è stata poco dopo Federcaccia Alessandria che ha fatto sapere di aver avviato un’indagine interna per capire chi fosse il cacciatore: una volta individuato, hanno fatto sapere sempre dall’associazione, che l’uomo era stato espulso e denunciato in questura.

Cinghiali (Sus scrofa)

(foto L.A.C., S.D., archivio GrIG)

  1. Mara machtub
    dicembre 5, 2021 alle 10:06 am

    Oltre che imbecille… anche privo di mira! Ha mancato i cinghiali, e a quella distanza avrebbe potuto centrarli con un sasso anche un bambino. Bel cacciatore. EX 🙂
    Comunque un plauso alla Federcaccia di Alessandria che l’ha espulso.

  2. Maria Deligia
    dicembre 5, 2021 alle 1:47 PM

    Bisognerebbe”espellere”una volta per tutte la caccia dal nostro Paese!

  3. dicembre 6, 2021 alle 8:09 PM

    ..e questi da galera.

    da L’Unione Sarda, 6 dicembre 2021
    A caccia di cinghiali senza il porto d’armi: Giba, un arresto e una denuncia.
    I due sono stati controllati durante una battuta nelle campagne di Santadi. Sequestrati due fucili calibro 12. (https://www.unionesarda.it/news-sardegna/sulcis-iglesiente/a-caccia-di-cinghiali-senza-il-porto-darmi-giba-un-arresto-e-una-denuncia-orz5rn9a)

    Un cacciatore di Giba arrestato dagli uomini della Stazione Forestale di Santadi con l’accusa di porto abusivo e detenzione illecita di arma clandestina. Per lui anche una denuncia per porto abusivo di fucile da caccia.

    L’uomo, che stava partecipando a una battuta di caccia al cinghiale assieme ad altre persone, è stato fermato nella zona di Sa Mirra, nelle campagne Santadi, per un controllo. E i forestali hanno scoperto che imbracciava un fucile di calibro 12 caricato a pallettoni privo di matricola.

    Non solo: nel corso degli accertamenti, eseguiti dai carabinieri di Giba, l’uomo è risultato sprovvisto di licenza di porto d’armi e di autorizzazione alla relativa detenzione in quanto destinatario di un decreto emesso dal Prefetto di Cagliari che vieta la detenzione di armi, munizioni e materiale esplodenti.

    Per questo, dopo la segnalazione alla Procura, il pm ha disposto gli arresti domiciliari. L’arma “clandestina” è stata squestrata.

    Nel corso degli stessi controlli è stato anche denunciato anche un altro cittadino di Giba, anch’egli privo di licenza per portare il fucile da caccia. E anche in questo caso sono state eseguite le perquisizioni domiciliari che hanno portato al sequestro di un fucile di calibro 12 e del relativo munizionamento.

    • Pietro Paolo
      dicembre 7, 2021 alle 4:56 PM

      Questo ultimo episodio dimostra che c’è poco da fare “plausi” alle associazioni venatorie, visto che bracconieri e cacciatori sono “culo e camicia” (scusate il francesismo), le associazioni e i loro associati sanno perfettamente chi sono i bracconieri e i matti tipo il Rambo di Alessandria ma se li tengono perché comunque fanno fatturato, il matto di Alessandria se era associato, come dice il presidente federcaccia che contrito e contrariato lo ha espulso, userà la polizza assicurativa ch prevede la tutela legale proposta dalla sua associazione venatoria e molto probabilmente tra qualche tempo tornerà a caccia con lo stesso presidente dell’associazione attualmente colto da raptus di legalità dovuta alla figura di m. fatta sul web.

      • Mara machtub
        dicembre 7, 2021 alle 5:07 PM

        Hai ragione, Pietro Paolo. La mia osservazione voleva essere ironica, ma non mi sono espressa bene. 🙂

  4. dicembre 14, 2021 alle 2:44 PM

    brava gente.

    A.N.S.A., 14 dicembre 2021
    Pernici sarde in vendita su web, denunciate due persone.
    Gli agenti della Forestale si sono finti acquirenti. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/12/14/pernici-sarde-in-vendita-su-web-denunciate-due-persone_6da8b8f9-17ec-48aa-817d-3232725aa4f6.html)

    Vendevano su Internet pernici sarde catturate e detenuta illegalmente.

    Due persone sono state denunciate dal Nucleo Investigativo dell’Ispettorato del Corpo Forestale di Cagliari e dal personale della stazione Forestale di Isili.

    Dopo una segnalazione, fingendosi acquirenti, gli agenti si sono presentati all’appuntamento concordato in borghese i Forestali e dopo avere ricevuto una gabbia con tre esemplari di pernice sarda si sono qualificati sequestrando i volatili e denunciando due persone per cattura e commercio illegale di fauna selvatica,. Un reato punito con una pena sino a sei mesi di reclusione e l’ammenda sino a 4 mila euro.
    “Il mercato clandestino di fauna selvatica viva è un fenomeno in evoluzione e generalmente rivolto ad acquirenti interessati al ripopolamento di zone di caccia faunisticamente in degrado o per un utilizzo come richiamo vivo, pratica vietata in Sardegna – spiega la Forestale – Gli animali sottoposti a sequestro dopo visita veterinaria al Crav dell’Agenzia Forestas saranno rimessi in libertà in una zona protetta”.

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