Rinascita di un’aiuola.


Cagliari, Via dei Giudicati, Corbezzolo e vecchio ceppo

Fino all’estate del 2019 ospitava un grande albero.

Bello, frondoso, ma ben poco curato.

E venne giù, durante una maestralata, travolgendo le automobili parcheggiate.

Da allora la grande aiuola esistente fra Via dei Giudicati, Via dei Visconti e Via Giudicessa Benedetta – in una trafficata zona di Cagliari – non ha visto altro che un po’ d’erba e una piccola siepe di Lantana.

Nei giorni scorsi sono arrivati tre Corbezzoli (Arbutus unedo), arbusto mediterraneo per dare colori e ossigeno.

Un po’ di aria pulita in mezzo all’inquinamento dispotico del traffico veicolare.

Mani del popolo li han piantati e forniscono loro acqua, un segno di civiltà verde in mezzo al cemento.

Esempio da diffondere, i cittadini incrementano il loro verde pubblico, il GrIG plaude e sostiene.

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

Cagliari, Via dei Giudicati, Corbezzolo

(foto Mario Rosas)

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  1. febbraio 17, 2021 alle 9:32 am

    E’ un’idea semplice applicata anche altrove in cui un quartiere o un condominio si prendono cura di uno spazio abbandonato. E penso possa essere non solo un esempio virtuoso ma anche contagioso. L’importante è che i servizi comunali diano le autorizzazioni e non ostacolino queste azioni con la consueta burocrazia idiota.

    • Donatella
      febbraio 18, 2021 alle 11:36 am

      Grazie Giorgio Zintu di questo commento perchè nel comune dove abito le aiuole spartitraffico vengono cementate con sassi rotondi , tipo quello di fiume o mare, in modo da soffocare il suolo e che non vi cresca nemmeno un filo d’erba, talvolta ci piantano in mezzo qualche pianta grassa spinosa tipo le Agavi e le Aloe. Verosimilmente non siamo bravi cittadini capaci di sensibilizzare il Comune. Ciao

      • febbraio 18, 2021 alle 2:13 PM

        Donatella, grazie per l’apprezzamento ma ho solo fatto un’osservazione razionale. Penso che il peggior nemico di queste idee di recupero di spazi urbani marginali sia l’indolenza dello spettatore incapace di diventare attore. Eppure queste azioni costano veramente poco. E’ vero, come ho letto in alcuni commenti, che in molti Paesi oltre il nostro confine ognuno si interessa di ciò che è fuori del proprio giardino. Chi rimane fermo è già indietro.

      • donatella
        febbraio 19, 2021 alle 8:28 PM

        Il Comune dove abito , a parte ricoprire le aiuole più grandi , come ti ho detto con sassi cementati, non permette che i cittadini possano coltivare le aiuole non cementificate perchè se pianti qualsiasi cespuglio o fiore passano periodicamente col tosaerba e tagliano tutto, mettono solo loro dove piace a loro erba a tappeto o arbusti o alberelli che sistematicamente lasciano seccare per poi ricambiarli, è un gioco di interessi con le ditte e coi vivai, i Cittadini sono insensibili a tutto ciò, si sa che gli amministratori sono lo specchio della maggioranza degli elettori. Tanta strada davanti da percorrere speriamo invertendo la rotta., auguro a me , a noi , al mondo Buona Fortuna, cercheremo di mettercela tutta…….

  2. Michele soldovieri
    febbraio 17, 2021 alle 10:44 am

    Corbezzolo è una bellissima parola, se poi la si coniuga al plurale, esprime un moto di meraviglia che rimanda in modo immediato ad un sentimento che ci fa dire, anche questa è bellezza.
    Ecco, questa iniziativa spontanea di cittadini cagliaritani che abbellisce uno spazio dimenticato dal comune è meritoria e va sostenuta e considerata nello spirito di una giusta collaborazione tra istituzione locale e cittadinanza che vive quotidianamente la propria città.
    Cordialità Michele Soldovieri.

  3. febbraio 17, 2021 alle 10:58 am

    da L’Unione Sarda, Fonsarda. Iniziativa privata. Tre piante di corbezzolo nell’aiuola abbandonata.

    Via dei Giudicati. Il maestrale aveva abbattuto un albero nel 2019. Era rimasta un’aiuola vuota. Alcuni giorni fa, come ha segnalato il Grig, alcuni cittadini hanno piantumato tre piante di corbezzolo, che innaffiano ogni giorno (Ste. La.)

  4. giulio
    febbraio 17, 2021 alle 11:32 am

    Posso inserirmi per parlare anche di una piccola cosa in un certo senso collegata?
    Sarebbe bello anche che piu persone (qualcuno lo fa e molti non lo fanno) avessero lo spirito e diciamo l’umiltà di raccogliere le cartacce e la varia spazzatura nello spazio davanti alla loro casa, invece purtroppo troppo spesso si nota una mentalità del tipo “quello che è fuori dalla mia porta non mi riguarda, che ci pensino quei fannulloni del comune”
    E invece quello che è fuori dalla nostra porta ci riguarda eccome, è la nostra Sardegna

    • febbraio 17, 2021 alle 10:34 PM

      In altri paesi europei, la responsabilità della cura degli spazi antistanti la porta della propria abitazione è attribuita al proprietario, o al condominio. Se uno scivola su una buccia di banana, se si imbratta con degli escrementi, o se scivola su della neve non spalata, può richiedere di essere indennizzato. Cose dell’altro mondo?

  5. Francesco Desogus
    febbraio 17, 2021 alle 5:22 PM

    Resiste ancora il ceppo del Ficus retusa. L’albero fu trapiantato nel 1991, proveniva dal vivaio comunale di Corongiu, dove sono presenti le note dighe, isola amministrativa del comune di Cagliari. Fatti i conti, non aveva raggiunto trent’anni di dimora. Era stato collocato non per scelta del Servizio Giardini, che allora dirigevo, si pensava ad arbusti e fioriture stagionali ma non prima di aver rivestito il muretto di cemento con pietra a vista, ma perchè una nota giornalista la cui abitazione si affacciava sull’incrocio sollevò la richiesta personalmente sindaco di metterci uno straccio di albero. Vorrei ricordare che allora non c’era alcun albero intorno, a parte gli edifici solo sterrati dove sorge oggi il T-Hotel e il parco della Musica. La pianta si è sviluppata rapidamente con una folta ed estesa chioma e, a memoria, non ho mai osservato uno schianto del genere.

  6. febbraio 17, 2021 alle 10:27 PM

    Onore al GrIG che si prende il disturbo di comunicarci anche queste piccole cose! Sono gesti importanti, che un’amministrazione pubblica deve osservare con interesse e i cittadini imitare ed estendere.

  7. Donatella
    febbraio 18, 2021 alle 10:15 am

    Buongiorno,il Corbezzolo, pianta molto resistente della Macchia Mediterranea, fiorisce i suoi bellissimi piccoli fiori bianchi insieme ai suoi dolci, rossi frutti a grappolo,mantiene le sue foglie sempreverdi, perciò , coi suoi naturali colori verde, bianco e rosso, è considerato il simbolo del Tricolore Italiano, i tre piccoli Corbezzoli diventeranno presto grandi , coloreranno l’aiuola tra il traffico e ospiteranno gli uccellini della città. Grazie,
    <> Martin Luther King

  8. Donatella
    febbraio 18, 2021 alle 10:23 am

    la frase di Martin Luther King : “Anche se la fine del mondo arriverà domani, oggi pianterò un giovane Albero da frutta”
    grazie

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