Poggibonsi, che c’è da festeggiare?
Come il Cielo ha voluto, a Poggibonsi (SI) i lavori per la realizzazione del progetto “Intervento di riqualificazione di Piazza Mazzini” (importo euro 2,3 milioni) sono stati completati e la nuova piazza è stata inaugurata dall’Amministrazione comunale.
Come si ricorderà, per realizzare il progetto nell’agosto 2018 sono stati eliminati tutti i grandi alberi storici che adornavano la Piazza Mazzini.
Un Corbezzolo, quattro Ippocastani, ventuno Lecci e nove maestosi Cedri del Libano. Un prato, cespugli e 120 metri di siepe. Vi soggiornavano quindici specie di avifauna selvatica.
Oggi tutto questo non c’è più.
Ecco il commento di Donatella Mercatelli, cittadina di Poggibonsi, medico pediatra e, quindi, attenta anche ai benefici per la salute dati dalla presenza del verde pubblico.
Gruppo d’intervento Giuridico onlus
Poggibonsi festeggia la sua vergogna.
Ad un anno dall’inizio del vergognoso cantiere di “riqualificazione di Piazza Mazzini”, iniziato il 3 aprile 2018, dal costo esorbitante di 2 milioni e 350mila euro di finanziamenti europei, Poggibonsi ha inaugurato oggi la “nuova piazza mazzini”, quella con la lettera minuscola, quella di oggi, coi palloncini dei tre colori della Bandiera Italiana (a ricordare la nostra Patria?) legati alle forche (lampioni?) e ai passeggini dei bambini (figli della Patria?).
Questa piazza mazzini con la lettera minuscola dove la Storia è cancellata, i monumenti violati, i grandi immensi meravigliosi 35 Grandi Alberi annientati per sempre e, oggi, tra danze tribali, offesi con due orrendi alberelli finti, col tronco di gommapiuma e chioma di palloncini tricolore.
In un mondo bisognoso di Natura, di Suolo fonte della Vita, di Biodiversità salvifica, la nuova piazza mazzini, sempre quella con la lettera minuscola, lastricata, asfaltata, cementificata, rispecchia la testa vuota di valori di chi l’ha voluta, progettata, realizzata, approvata, come oltraggio alla Natura, alla Vita, al Suolo fonte di Vita, alla Biodiversità, uccidendo proprio quella Storica Piazza Mazzini, quella con la lettera maiuscola, come l’aveva progettata l’esimio architetto, figlio di Poggibonsi, Carlo Del Zanna, quella della rinascita di Poggibonsi dopo la Seconda Guerra Mondiale, quella ricca della Vita inestimabile di Flora e Fauna, meraviglioso regalo per la città di Poggibonsi che l’ha rinnegata e scancellata per sempre.
Vergogna!
Donatella Mercatelli
Poggibonsi, 6 aprile 2019
(foto per conto GrIG, archivio GrIG)
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Rispettosi, lasciamo che sia la Dott.ssa Mercatelli a parlare di Poggibonsi: noi possiamo solo unirci al suo grido di VERGOGNA.
Gli amministratori devono essere preparati e sottoposti a verifiche e interrogati, proprio come si fa, a scuola, con gli alunni, prima di essere promossi… A fare il sindaco, dico.
Cordialità al “Gruppo” ed alla dott.ssa Mercatelli, non certo agli amministratori della sua comunità.
I comunisti hanno un impulso irresistibile a distruggere.
Sì, come no: solo i comunisti…
Dove siano poi i …”comunisti” nel PD, francamente, non è dato sapere; Casalvento se riesce a trovarli lei, la prego, faccia un fischio…
Mi chiedo…ma chi permette tanto scempio ? E non si poteva intervenire prima ?
siamo intervenuti “prima”, ma il Comune di Poggibonsi non ha cambiato il progetto di una virgola.
Una vergogna indegna di un paese civile.
Mi domando e mi chiedo, chi ha firmato la perizia che gli alberi impiccciavano o erano di intoppo xchè pericolosi? E’ stato un Tecnico Forestale magistrale o al limite un agronomo? Se non queste figure tecniche c’è reato xchè riaulta violata la legge che stabilisce che di balberi se ne può occupare solo un tecnico forestale. Che è stato sancito dalla Corte Suprema. Quindi sono fuorilegge?
dalla documentazione che abbiamo a disposizione si tratta semplicemente di un progetto di rifacimento della Piazza. Una piazza priva di vincoli ambientali e culturali. E han così fatto fuori gli alberi “storici”.
Ma si tratta sempre di alberi, quindi x toccarli ci deve essere sempre una perizia di un tecnico forestale, come ho specificato che esiste x legge nazionale e sancito anhe dalla Corte Suprema.
Ma che faccia la pediatra! Viva la nuova e stupenda piazza.
Caro Alessandro, la pediatra cura i piccoli, spesso indifesi e teneri, anzi tenerissimi!
Gli alberi sono come i …piccoli, spesso indifesi e teneri, anzi ..tenerissimi!
Viva con serenità questa bella domenica delle Palme e stia tranquillo.
Buona domenica a voi, gentili di “Gruppo” e non solo a voi…
Sorrisi per tutti oggi!
Anche a Firenze stanno completando il massacro del verde storico, abbattendo gli ultimi alberi del centro. Vogliono cambiare la faccia della città, sostituendo la flora urbana, fatta di cipressi, pini, allori, con peri cinesi, come urlato dall’assessora PD, decisamente scatenata, in un dibattito radio con un Oliviero Toscani ammutolito.
Giorni fa guardavo il piazzale Michelangelo dall’Arno ed è irriconoscibile. Un tempo si vedeva una cupola verde, mentre ora si notano tutte le costruzioni e la massa aerea è scomparsa, come dopo una esplosione. Vogliono passare in qualche modo alla storia e ci stanno riuscendo, eliminando ogni ricordo dei tempi aristocratici dei Lorena ed il famoso profilo nobile della città.
Sono convinto che tali fenomeni di distruzione sistematica del bello che altri in passato hanno creato, costituiscano vendette politiche verso le classi sociali che un tempo governavano, per cancellarne anche la memoria.
mah..probabilmente è “solo” banale incapacità di gestire una città unica al mondo.
Siete troppo buoni. Mi pare ci sia un vero accanimento, con importanti spese, nella distruzione del verde urbano. Comunque certo non hanno idea di come si tiene una città moderna. Forse sono ispirati dalla hultura hontadina e invece di potare olivi e viti, come facevano i nonni, massacrano gli ormai ex giardini della bella époque.
Non mi sembra che quelli di destra brillino particolarmente per cultura ambientale. Tanto per dirne una in Liguria hanno eliminato 540 ettari di aree protette da 4 parchi regionali per poterli ‘ripopolare’ meglio. Roba da pazzi. (https://www.finestresullarte.info/flash-news/3720n_liguria-cancellati-540-ettari-parchi-regionali.php).
E allora il problema non è politico, è culturale.
Invece di becchettarvi come scimmie studiate e cercate di capire quali sono le politiche ambientali da sostenere. Quali sono le strategie per cercare di salvare quel poco che è rimasto.
Di tempo non ne è rimasto molto.
Grazie a chi comprende la mostruosità di queste distruzioni di Memoria e Vita in nome del bene comune compiute solo per interessi di pochi . Sarà grazie a persone oneste, umili e riconoscenti verso la Nostra Comune Madre Natura che il Mondo e l’uomo potranno forse avere un futuro. Grazie a Stefano Deliperi e alla sua associazione Grig che si impegnano costantemente e tenacemente in questa lotta durissima, un abbraccio riconoscente, Donatella
🙂
Ahimè, purtroppo stiamo in Italia che di fronte, al rispetto del Bene Comune (ma vallo poi a giustificare?) crolla qualsiasi emendamento legislativo. E molti, purtroppo, ci marciano.
Sì, comunque sarebbe l’ora di farla finita di distruggere la Natura, le persone si devono svegliare!
Ramon, mi querida. Ma ripeto, purtroppo stiamo in Italia e siamo solo sparute persone che la vedono diversamente. Bisogna, ahimé, puntare molto sulle nuove generazioni facendogli vivere queste realtà. La ragazza svedese è di esempio.
Vero. Ma il vero problema è l’immobilismo della gente.
Sono totalmente d’accordo: è la celebrazione della cancellazione di una piazza storica sistemata a giardino pubblico, è la celebrazione della disattenzione al principio costituzionale della tutela di un bene culturale collettivo da parte delle autorità locali ( Sindaco e Consiglio comunale) e statali ( Soprintendenza di Siena e MIBACT), è l’ennesimo monumento celebrativo di quella genìa di distruttori che Antonio Cederna denominava “ i vandali in casa” che come si può vedere non si è affatto estinta ma prolifera impunemente anche ai nostri giorni.
In un’Italia dove tutte le Autorità non conoscono o fanno finta di non conoscere né rispettano la Costituzione, dove le autorità centrali sono assenti e quelle locali hanno uno strapotere incontrastato nel nome delle innumerevoli leggine e delibere scritte ad hoc che dicono l’una il contrario dell’altra , dove i partiti politici dicono tutti le stesse cose ma non si mettono mai d’accordo per farle, dove regna il caos più assoluto e si commettono azioni criminali con sperpero di enormi quantità di danaro pubblico contro la Storia, la Memoria, la Natura, l’Umanità intera, dove manca assolutamente il rispetto per le Cose e le Creature, credo sia arrivato il momento che ogni cittadino prenda in mano la Costituzione Italiana e insieme ad altri cittadini responsabili pretendano che sia rispettata, credo che è arrivato il momento che i Cittadini, offesi da questi continui oltraggi “legalizzati” prendano coscienza e coraggio e si considerino essi stessi quell’autorità che manca all’Italia. Più saremo e meglio e prima si farà. Partiamo da piccole azioni concrete: anche un lungo cammino comincia con un piccolo passo. Io sono pronta.
Anch’io gentile Dott.ssa e complimenti per la sua tenacia e per il suo ammirevole lavoro.
“Forse un giorno l’uomo comprenderà finalmente la sua piccolezza di fronte alle meraviglie del creato, e ritroverà quel rispetto “sacro” per la Natura e per Madre Terra…E guardando un albero non vedrà più soltanto una massa di legname, ma sentirà che dentro a quell’essere vivente c’è molto, ma davvero molto di più….”
Franco Tassi: Alberi Sacri (Patriarchi verdi da salvare) Collana MadreTerra , Stella Mattutina Edizioni
Oggi 13 agosto 2019, cade il primo anniversario del blitz di ferragosto 2018 quando dal 13 al 17 agosto furono tagliati tutti i 35 grandi Alberi della piazza Mazzini di Poggibonsi.
Il giorno 16 e 17 agosto toccò per ultimi ai 9 maestosi Cedri del Libano, il 17 alle ore 14 e 30 circa il cantiere rimise le transenne intorno a tutta la devastazione e la vita della piazza cessò, solo Il forte odore dei Cedri tagliati restò per molti giorni in tutta la piazza.
La ferita resta aperta dentro il cuore di Poggibonsi, pochissimi se ne sono accorti e anche questi non ci pensano più.
Grazie a Stefano Deliperi e al suo GrIG per avermi dato e per darmi ancora la possibilità di gridare su questa pagina il mio dolore per la morte della piazza Mazzini di Poggibonsi.
Due anni esatti sono passati dall’inizio del cantiere comunale di “riqualificazione” della Piazza Mazzini di Poggibonsi iniziato il 3 aprile 2018. Il risultato è una piazza deserta , in piena primavera, di vita vegetale ed animale. Non ci sono più i suoi 35 grandi Alberi, le 15 specie di uccelli che lì vivevano , si foraggiavano. Alcune specie di avifauna appartenevano a specie ” protette “dalla Convenzione di Berna :distrutta in modo irrimediabile una isola ecologica, un habitat naturale nel centro della città. Un piccolo polmone verde che non respira più. Tanti altri Grandi Alberi sono stati tagliati e capitozzati, specialmente Pini Domestici, anche le sponde del torrente Staggia che attraversa Poggibonsi sono “bonificate” cioè private di ogni vegetazione ripariale e quindi sono un deserto di vita vegetale ed animale. Anche per Poggibonsi la sua “piccola” Amazzonia desertificata. La triste esperienza attuale della pandemia da COVID-19 ,tra tante sofferenze, ci insegnerà almeno a ridimensionare l’uomo e amare e rispettare la Natura nella sua interezza, fonte della nostra stessa Vita sulla Terra?
Grazie infinite a Stefano Deliperi ed al Suo GrIG per avere lottato per la Piazza Mazzini di Poggibonsi, per il loro costante impegno in difesa dell’ambiente e della collettività e di offrirmi questo spazio dove scrivere. Un abbraccio a tutti voi.
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a 4 anni dalla distruzione della storica Piazza Mazzini, quella dei 35 grandi Alberi tra cui 9 stupendi giganteschi Cedri del Libano che sono stati tutti annientati la cantiere di “riqualificazione”, abbiamo una fontana a raso che la allaga come il Vento vuole e che d’inverno la trasforma in pista di pattinaggio su ghiaccio! Complimenti al Comune così generoso ad elargire acqua a volontà alle lastre di travertino!