Carloforte, la Bobba, storia di una recinzione.

Carloforte, Stagno e miniera della Vivagna
anche su Il Manifesto Sardo (“Carloforte, la Bobba, storia di una recinzione“), n. 265, 16 luglio 2018
Ci sono vicende che, per piccole che siano, dipingono un quadro abbastanza chiaro del modo di fare di tanta, troppa, gente nei rapporti con l’ambiente e con la collettività.
Quella della recinzione metallica con basamenti in cemento recentemente realizzata sulla punta della raccolta caletta della Bobba, a Carloforte, sulla super-tutelata (sulla carta) Isola di San Pietro, è emblematica.
Il proprietario di una villa prospiciente la suggestiva costa, a breve distanza dal monumento naturale delle Colonne, fin dall’aprile 2012 chiese al Comune la possibilità di realizzare una recinzione metallica per impedire l’accesso al suo terreno. Paradossalmente la proprietà privata, in questo litorale, giunge fino a pochi metri dal mare, perché la fascia di demanio marittimo in un’isoletta è poco ampia.
Il proprietario della villa (un residente in Provincia di Torino) sapeva bene che non poteva realizzare questo vero e proprio sbarramento metallico: infatti, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari aveva già emesso formale parere negativo al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica (nota prot. n. 17799 del 29 ottobre 2012), ritualmente comunicato al richiedente (sempre il proprietario della villa). Ovviamente non era stata quindi rilasciata la necessaria autorizzazione urbanistico-edilizia.

Carloforte, centro storico visto dal mare
Non solo. Non era stato acquisito il necessario parere positivo riguardo l’incidenza ambientale. Risulta solo il parere per opere in prossimità del demanio marittimo (art. 55 cod. nav.) emesso con nota Ufficio circ. marittimo di Carloforte n. 32/12 del 18 dicembre 2012. Nient’altro.
Eppure nei mesi scorsi i lavori erano stati eseguiti, disinvoltamente.
Però, questa volta le cose sono andate diversamente dal solito.
C’è stato un fulmineo intervento del Comune di Carloforte in seguito all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti presentata (8 luglio 2018) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus: è stato immediatamente comunicato al l’avvio della procedura di rimozione e ripristino ambientale (nota Comune di Carloforte – Area tecnica prot. n. 6486 del 9 luglio 2018).
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha quindi segnalato (13 luglio 2018) alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari e alla Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari i lavori abusivi effettuati in area di conservazione integrale, sugli scogli, a due passi dal mare, perché tali arroganti comportamenti finiscano definitivamente nel bidone del pessimo passato.[1]
Sembra poi che il proprietario della villa abbia avviato la rimozione delle opere abusive (14 luglio 2018): bene, un po’ di sano buon senso, finalmente. E tutto in pochi giorni.
Con la dovuta determinazione, ambiente e legalità possono essere ripristinati.
Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
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[1] La piccola caletta della Bobba appartiene al demanio marittimo (artt. 822 e ss. cod. civ.), è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), nonché con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993). Rientra, inoltre, nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Isola di San Pietro” (codice ITB040027), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali.

Carloforte, la Bobba, recinzione sugli scogli (luglio 2018)
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
Bravissimi
😛
Complimenti
😛
con nota prot. n. 7400 del 3 agosto 2018, il Comune di Carloforte – Area Tecnica ha comunicato l’avvenuto riscontro della rimozione della recinzione abusiva e del ripristino dello stato dei luoghi. 🙂