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Bandiere blù sventolano sugli scempi ambientali.


Teulada, spiaggia di Tuerredda ( foto La Provincia del Sulcis Iglesiente)

Teulada, spiaggia di Tuerredda ( foto La Provincia del Sulcis Iglesiente)

Anche quest’anno sono state assegnate le bandiere blù dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale (F.E.E.), ben 293 lungo le coste italiane.

Nell’immaginario collettivo, grazie anche a un’informazione superficiale, sono sinonimo di qualità ambientale, in realtà i criteri di assegnazione sono molto di manica larga e spesso e volentieri rappresentano un grossolano maquillage d’immagine per veri e propri scempi ambientali[1].

Teulada, Tuerredda, chiosco e stabilimenti balneare

Teulada, Tuerredda, chiosco e stabilimenti balneare

Per esempio in Sardegna nel 2016 sono state assegnate bandiere blù in undici Comuni (Santa Teresa di Gallura, La Maddalena, Palau Castelsardo, Sorso, Oristano, Tortolì, Teulada, Badesi, Olbia, Quartu S. Elena), fra il plauso giulivo (“la Sardegna è un’isola-parco, esempio di alta qualità nell’erogazione di servizi e di sostenibilità ambientale … si tratta di un successo per tutta la regione che riguardo al valore complessivo delle spiagge non teme confronti”) dell’Assessore regionale del turismo Francesco Morandi.

Fra le “perle” litoranee dove sventolano le bandiere blù ora troviamo anche la spiaggia di Tuerredda, a Teulada (CA), nei mesi estivi letteralmente soffocata da chioschi, ombrelloni, parcheggi e dovrebbe esser  salvata da un rigido numero chiuso di auto e bagnanti, e quella di Badesi (Li Junchi), invece soffocata dal cemento del complesso Baia delle Mimose, ormai colato fin sulle dune, nonostante numerose azioni legali ecologiste.

Badesi, cantiere edile sulle dune (aprile 2016)

Badesi, cantiere edile sulle dune (aprile 2016)

Bandiere blù anche come foglie di fico su scempi ambientali, quindi.  Altro che qualità ambientale…

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

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[1]I parametri? Di ogni genere. Dalle “eccellenti” acque di balneazione ai regolari campionamenti effettuati nel corso della stagione estiva dalle agenzie regionali nell’ambito del Programma nazionale di monitoraggio passando per la depurazione delle acque reflue o la copertura fognaria, almeno all’80%. Ma sono considerate nella valutazione anche la raccolta differenziata, le aree pedonali e le piste ciclabili, le caratteristiche delle spiagge (personale, accessibilità, servizi), l’educazione ambientale nelle scuole del posto. Così come la qualità delle strutture alberghiere e la certificazione ambientale e delle procedure delle attività istituzionali e delle strutture turistiche presenti sul territorio” (La Repubblica, “Bandiere Blu. L’eccellenza in 293 spiagge”, 11 maggio 2016).

 

Badesi, dune, pubblicità immobiliare

Badesi, dune, pubblicità immobiliare

(foto da Gazzetta del Sulcis Iglesiente, per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)

  1. Maggio 14, 2016 alle 9:44 PM

    grande articolo, che apre gli occhi di fronte all’evidenza.

  2. Maggio 15, 2016 alle 10:56 PM

    Che vergogna Badesi…

  3. Terrae
    giugno 30, 2016 alle 10:51 am

    La Bandiera Blu non può essere considerata un attestato di qualità ecologica.

    Al più, benché sia concessa a cani e porci, può essere considerata una discreta eco pubblicitaria per i comuni litoranei che, semplicemente rispondendo ad un questionario, tentano di attrarre turisti, visitatori e bagnanti, anche puntando sul malinteso che un posto più o meno bello e organizzato turisticamente sia automaticamente anche un luogo preservato e tutelato nella sua naturalità.

    Della serie “Le nostre spiagge sono ANCÒRA immacolate”.

    Ma è in quell’ “ANCÒRA” lo sciagurato progetto di “valorizzazione” delle risorse che sta depredando anche gli ultimi tratti naturali del nostro irripetibile litorale.

    Come da noi, così in tutte le coste del Mediterraneo si gioca la facile carta economica della spiaggia-troiaio.

    Natura, Paesaggio, e Cultura asserviti al moloch della speculazione sul turismo di massa … e non solo di massa.

    Amministratori e governanti incapaci di visione del futuro, al più capaci di avvallare lo status-quo disegnato perlopiù dalla disarmonia di progetti speculativi capaci soltanto di generare economia malata corrompendo nelle stanze dei bottoni.

    Ma una bandiera blu certifica che il meglio del meglio è proprio lì, dove tu, proprio tu -pensa la fortuna- hai affittato il tuo ombrellone tra aromi di creme abbronzanti e decibel a manetta.

    Guarda che sola … guardati il mare!

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