Home > biodiversità, coste, difesa del territorio, mare, paesaggio, parchi naturali, sostenibilità ambientale > Accesso a numero chiuso sull’Isoletta di Mal di Ventre.

Accesso a numero chiuso sull’Isoletta di Mal di Ventre.


Isola di Mal di Ventre

Isola di Mal di Ventre

L’Isoletta di Mal di Ventre, così come Serpentara e Budelli,  negli anni scorsi ha scatenato veri e propri tormentoni estivi in relazione alle ipotesi di vendita (realizzata, poi, solo riguardo Budelli, in sede fallimentare.

L’Isola di Mal di Ventre, al largo delle coste del Sinis (Cabras, OR), è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e vincolo di conservazione integrale (art. 2, comma 1°, lettera f, della legge regionale n. 23/1993), è inedificabile in base alla disciplina del piano paesaggistico regionale (P.P.R.), è anche sito di importanza comunitaria (S.I.C.) e rientra nell’area marina protetta del Sinis.

L’isoletta e il suo mare sono super-tutelati, sulla carta.

In realtà, l’impatto antropico è considerevole e i controlli non sono all’altezza delle necessità.

Perché non iniziare con l’accesso a numero chiuso?   L’Ente di gestione dell’Area marina protetta sembra d’accordo…

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

da La Nuova Sardegna, 1 dicembre 2015

«Numero chiuso per Mal di Ventre».

Il Gruppo di intervento giuridico chiede che vengano contingentati gli accessi all’isola per salvaguardarla. (Enrico Carta)

CABRAS. L’isola di Mal di Ventre a numero chiuso. Non è più solo un appello, stavolta è un’idea che qualcuno spera di far diventare concreta. D’inverno l’isola è il deserto, è la natura che vince su tutto. D’estate è un’invasione quotidiana in stile riviera romagnola che dura per quasi due mesi. Troppe persone e troppo a lungo godono del paradiso del Sinis tra la costa cabrarese e quella di San Vero Milis? C’è chi risponderebbe «sì» e allora per fermare l’assalto il Gruppo di intervento giuridico lancia una nuova battaglia che prende spunto da quanto avviene già in altre zone di elevato pregio naturalistico della Sardegna.

L’esperimento dell’Asinara o di alcuni tratti delle isole dell’arcipelago di La Maddalena, dove esiste il numero chiuso o addirittura il divieto di accesso è ovviamente il punto di riferimento e di arrivo per l’associazione ambientalista che ora chiede un intervento risolutore all’Area Marina Protetta anche per quell’incredibile gioiello nato quasi per uno scherzo della natura e diventato qualcosa di irripetibile.

Gabbiano reale (Larus michahellis, foto Cristiana Verazza)

Gabbiano reale (Larus michahellis, foto Cristiana Verazza)

È proprio da questa unicità che si parte. È vero che per Mal di Ventre esistono già delle limitazioni pressoché totali in tutta la zona ovest dell’isolotto, quella che non guarda verso la costa e che si affaccia sul mare aperto. Ma per il Gruppo di intervento giuridico queste misure adottate non sono sufficienti: rifiuti, eccessivo sfruttamento delle spiagge, traffico di barche in eccesso sono lì a testimoniarlo.

Il problema è stato sollevato durante la recente assemblea regionale dal componente oristanese Giancarlo Fantoni, al quale è stato affidato l’incarico di andare avanti su questo percorso che dovrebbe arrivare sino all’istituzione del numero chiuso di ingressi giornalieri sul Mal di Ventre.

Ovviamente, non sarà un percorso in discesa e si può immaginare che l’idea vada a scontrarsi con un muro formato da tanti oppositori. «Ma il nostro compito è quello di salvaguardare un luogo del genere e non di farlo morire sotto l’enorme pressione antropica – spiega Giancarlo Fantoni –. Il primo passo che muoveremo sarà quello di coinvolgere tutte le associazioni ambientaliste. A quel punto ci rivolgeremo agli enti pubblici e all’Unione Europea, perché bisogna ricordarsi che l’isola di Mal di Ventre fa parte di un Sito di importanza comunitaria».

Il fatto che sia privata è considerata come una scusa per non agire, perché comunque non si può edificare e i vincoli ambientali impediscono qualsiasi tipo di operazione immobiliare. Pur appartenendo al britannico lord Miller, il Gruppo di intervento giuridico chiede maggiori tutele per l’intero ecosistema da parte delle amministrazioni e degli enti locali interessati. «Sbaglia chi crede che il numero chiuso decreti la morte del turismo – afferma Giancarlo Fantoni –. I parchi funzionano meglio e garantiscono più guadagni, oltre che più tutele ambientali. Il fatto poi che l’isola sia all’interno di un’area Sic grantisce finanziamenti dall’Unione Europea in presenza di progetti. È per questo che l’Area Marina Protetta sarà immediatamente coinvolta».

E chi lavora e con Mal di Ventre guadagna non avrà problemi. Anzi, in presenza di autorizzazioni al trasporto, la situazione non potrà che essere più agevole per tutti e soprattutto garantirebbe un periodo di visite ed escursioni lungo quanto l’intero anno solare e non solo durante l’estate. Sarebbe, insomma, la fine delle gomitate o dei tagliafuori in stile pallacanestro per accaparrarsi i clienti-gitanti sulla spiaggia di Putzu Idu.

 

La Nuova Sardegna, 4 dicembre 2015

 

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

 

il fantomatico presidente di una fantomatica repubblica ci minaccia e perde un’occasione per tacere.

La Nuova Sardegna, 5 dicembre 2015

La Nuova Sardegna, 5 dicembre 2015

(foto da www.areamarinasinis.it, Cristiana Verazza, S.D., archivio GrIG)

Pubblicità
  1. Genius Loci
    dicembre 5, 2015 alle 5:09 PM

    Era ora che si parlasse di accesso controllato all’Isola!!
    Una volta ci son capitato in primavera, nel periodo di schiusa delle uova di Gabbiano corso, e son rimasto allibito nel vedere gruppi di “visitatori” che gironzolavano fra i nidi, mentre i pulii appena nati scappavano terrorizzati in tutte le direzioni.
    D’estate invece è pesantemente presa d’assalto da qualche centinaio di gitanti (con conseguente transito di gommoni, motoscafi, ecc.) spesso poco sensibili all’integrità del luogo (portarsi indietro l’immondezza non basta).
    Purtroppo essere super-tutelata sulla carta non serve.
    Occorre anche gestirne l’accesso per controllare la pressione antropica.
    L’ente di gestione dell’Area marina potrebbe assolvere a questa funzione.

  2. dicembre 5, 2015 alle 6:57 PM

    c’è un aggiornamento dell’articolo.

  3. Luca Carta Escana
    dicembre 6, 2015 alle 5:27 PM

    Da indipendentista esprimo la mia solidarietà al GriG per questo attacco gratuito, non costruttivo, perfino visionario. Per fortuna l’indipendentismo è un’altra cosa e può vantare una lunga storia di lotte in difesa del paesaggio, dell’ambiente e del patrimonio storico-culturale de sa Sardigna. La Nuova ha interesse che ciò non si veda e si finisca tutti nello stesso calderone. Eppure si sa di quali energie propositive siano capaci gli indipendentisti – Arborea docet -, di quale consapevolezza si abbia dell’impegno che ci attende in futuro. Dovremmo mettere in disparte simili uscite scomposte? Sicuramente. Dobbiamo migliorare? Senza dubbio.

  4. Genius Loci
    dicembre 6, 2015 alle 9:59 PM

    Scusa Luca Carta Escana, ma non ho capito cosa centra l’indipendentismo con un’idea di gestione controllata degli accessi all’isola di Malu Entu, così come avviene in tante altre realtà del Mediterraneo e del mondo.
    E non credo che gli indipendentisti di quei luoghi si siano sentiti offesi.
    Ma come dici tu, “per fortuna l’indipendentismo è un’altra cosa”.
    Se poi vogliamo parlare di visionari……

  5. Terrae
    dicembre 7, 2015 alle 9:27 am

    -Doddore, Doddore! Ho Mal di Ventre!

    -A ti chessisi dae innoghe, Malu ‘Entu fiagosu!

    (chiedo venia, ma mi è venuta così)

  6. gennaio 22, 2016 alle 10:00 PM

    toh, che sorpresa.

    da L’Unione Sarda, 22 gennaio 2016
    Violazione di sigilli a Maldiventre, Doddore Meloni condannato per i fatti del 2009. (Patrizia Mocci) (http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/01/22/violazione_di_sigilli_a_maldiventre_doddore_meloni_condannato_per-68-460936.html)

    Ennesima condanna per l’indipendentista Doddore Meloni.
    Questa volta la vicenda riguarda la violazione dei sigilli in un manufatto a Maldiventre, dopo l’occupazione dell’isola avvenuta nell’estate 2009.
    Oggi sono stati condannati anche quattro attivisti.

  7. marzo 13, 2016 alle 11:05 PM

    da La Nuova Sardegna, 13 marzo 2015
    Sconfitto il padrone inglese dell’isola di Mal di Ventre: l’Area Marina resiste.
    Cabras, Rex Miller perde la causa al Consiglio di Stato, voleva la cancellazione dell’ente.
    (Claudio Zoccheddu): http://lanuovasardegna.gelocal.it/oristano/cronaca/2016/03/13/news/sconfitto-il-padrone-inglese-dell-isola-di-mal-di-ventre-l-area-marina-resiste-1.13120679

  8. luglio 20, 2016 alle 2:48 PM

    accesso a pagamento a Goloritzè.

    da L’Unione Sarda, 20 luglio 2016
    Goloritzé: dal primo agosto fare il bagno costerà cinque euro: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/07/20/goloritz_arriva_il_ticket_dal_primo_agosto_fare_il_bagno_coster_c-68-517204.html

    ________________

    da La Nuova Sardegna, 20 luglio 2016
    Ticket di cinque euro per fare il bagno a Cala Goloritzè.
    Il pagamento del biglietto scatterà dal primo agosto: la proposta è del comune di Baunei. (Lamberto Cugudda): http://lanuovasardegna.gelocal.it/nuoro/cronaca/2016/07/20/news/cinque-euro-per-fare-il-bagno-a-cala-goloritze-1.13845492

  1. No trackbacks yet.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: