25 milioni di uccelli uccisi ogni anno dal bracconaggio sul Mediterraneo.
L’associazione ambientalista internazionale Birdlife International ha realizzato un report sul bracconaggio ai danni dell’avifauna selvatica nel Mediterraneo.
Sarà presentato ufficialmente a breve, ma alcuni dati sono stati forniti recentemente: la stima è di 25 milioni di uccelli uccisi dal bracconaggio ogni anno.
Il primato negativo va all’Egitto (5,7 milioni di uccelli uccisi), ma segue a breve distanza l’Italia (5,6 milioni di uccelli). Il Sulcis, in Sardegna, è la zona in Italia dove il bracconaggio ai danni dell’avifauna selvatica colpisce di più: 125 mila uccelli uccisi, soprattutto da varie tipologie di trappole.
Siamo in attesa della pubblicazione del rapporto e, allora, potremo vedere metodologie e dati più precisi.
In Italia l’analisi disponibile più puntuale del bracconaggio è il rapporto “Calendario del Cacciatore Bracconiere”, accurata rassegna dei fatti di caccia illegale compresi fra l’1 febbraio 2014 e il 31 gennaio 2015[1] dal C.A.B.S. (Committee Against Bird Slaughter), in collaborazione con la Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.) e le altre associazioni ambientaliste italiane.
Alcuni passaggi del rapporto C.A.B.S. sono particolarmente interessanti Innanzitutto, “i reati venatori sono compiuti per il 78% da cacciatori, ovvero persone in possesso di licenza di caccia o che l’hanno avuta in un recente passato”. Inoltre, “coerentemente con quanto rilevato precedentemente, il 78% dei reati venatori vengono commessi e scoperti durante la stagione di caccia, mentre solo il 22% nel periodo che va da febbraio ad agosto inclusi. Nei tre mesi di massima migrazione degli uccelli fra settembre e novembre sono stati perpetrati e riscontrati il 58% di tutti i reati commessi nel corso dei 12 mesi, a dimostrazione del fatto che il bracconaggio in Italia sia ancora legato all’uccellagione, ovvero si sviluppi quando si ha l’opportunità di catturare o abbattere numerose quantità di uccelli”.
Ancora: ”i reati venatori si distribuiscono su praticamente tutto il territorio nazionale con 93 province interessate su 110. La provincia di Brescia si attesta ancora una volta come il principale territorio di bracconaggio italiano con ben il 12% di tutti i casi commessi e riscontrati in Italia”. In Provincia di Cagliari (Capoterra, Assemini, ecc.) è stato riscontrato il 4% dei reati, mentre “conseguentemente le regioni che si guadagnano la maglia nera del bracconaggio – ma allo stesso tempo la maglia bianca del più alto tasso di reati scoperti – sono la Campania (18%), la Lombardia (16%), la Calabria (11%), la Sicilia (10%), la Puglia (8%), la Toscana (7%) e la Sardegna (6%)”.
Il fatto che in Sardegna e in Friuli Venezia-Giulia vi sia un maggior numero di bracconieri senza licenza di caccia rispetto a quelli provvisti di licenza di caccia sembra voler indicare un maggior numero di “bracconieri professionisti” piuttosto che nelle altre Regioni nonchè bracconieri a cui – per la recidività del reato – sia stata revocata la licenza di caccia.
In Sardegna l’attività repressiva del bracconaggio è svolta soprattutto dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale e dai Carabinieri.
La Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.), supportata dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, svolge annualmente una campagna anti-bracconaggio (nel 2014 per la diciottesima volta) con l’obiettivo di bonificare quanti più boschi e zone di macchia mediterranea dalle micidiali trappole posizionate dai bracconieri e aiutare la costante attività nel settore del Corpo forestale e di vigilanza ambientale e delle altre Forze di polizia. Altre associazioni ambientaliste (L.I.P.U., C.A.B.S.) svolgono analoghe attività.
L’area costantemente battuta (boschi e nelle macchie mediterranee di Capoterra, Uta, Assemini, Santadi, Sarroch, in particolare nelle zone di Gutturu Mannu, Monti Mannu, S’Arcu de su Schisorgiu, Poggio dei Pini, Rio S. Girolamo, Santa Barbara, Monte Arcosu) è quella a maggiore densità di trappole. Inoltre vengono controllati i mercati cagliaritani di San Benedetto e di Via Quirra, per verificare la presenza di vendita abusiva di avifauna proveniente da attività illecite, un tempo non lontano fiorente.
Le stime comprendenti le trappole eliminate e le osservazioni dirette indicano una lenta, ma costante diminuzione del fenomeno illecito del bracconaggio nel Cagliaritano, grazie anche alla complessiva azione di contrasto da parte delle Forze dell’ordine e delle associazioni ecologiste.
Il bracconaggio è un’attività illegale e distruttiva del patrimonio ambientale (si stimano un centinaio di bracconieri “fissi” + circa duecento “occasionali” nella sola Capoterra). Il giro di affari è di sensibili dimensioni: basti pensare che una sola griva (spiedo di 8 tordi, de pillonis de tàccula) costa al mercato illegale un centinaio di euro al dettaglio. Tuttavia fra i principali “fruitori” finali del bracconaggio sembrano proprio essere alcuni noti ristoranti del Cagliaritano nei confronti dei quali appaiono necessarie ispezioni senza preavviso da parte delle Forze dell’ordine. Da non tralasciare il controllo, nel periodo delle festività natalizie, dei mercati pubblici.
La caccia di frodo è un reato contravvenzionale punito dalla legge n. 157/1992 e s.m.i. con sanzioni penali (art. 30) e con sanzioni amministrative (art. 31), nonché dalla legge regionale Sardegna n. 23/1998 e s.m.i. (art. 74), chi acquista esemplari di fauna selvatica cacciati di frodo dovrebbe rispondere del reato di ricettazione (art. 648 cod. pen.). Pene e sanzioni non sono adeguate alla gravità delle conseguenze del bracconaggio sulla biodiversità e il patrimonio faunistico, ma potrebbero esser rese più efficaci se accompagnate da misure come la confisca amministrativa dei mezzi (autoveicoli, moto, ecc.) utilizzati per commettere il reato.
Appare come vera e propria assurda follìa anche solo l’ipotesi di una legalizzazione del bracconaggio, dell’uccellagione in particolare, recentemente nuovamente avanzata da cacciatori e amministratori locali di Capoterra e duramente contrastata da parte ecologista.
Forte sostegno alla quotidiana attività di repressione del bracconaggio delle Forze dell’ordine e effettivo inasprimento delle sanzioni possono portare in breve tempo a una regressione definitiva del fenomeno illecito, perché il bracconaggio è un autentico furto ai danni di tutti noi.
Amici della Terra, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Lega per l’Abolizione della Caccia
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[1] Si tratta di “706 casi di reati rilevanti contro la fauna selvatica, 158 in più dell’anno precedente, quindi con un aumento del 28,8%. Questi hanno coinvolto 1.594 persone, contro le 1.133 dell’anno precedente, con un aumento quindi del 40,7%.”.
A.N.S.A., 21 agosto 2015
Caccia: 25mln uccelli all’anno uccisi illegalmente nel Mediterraneo.
Birdlife, Italia seconda solo all’Egitto, è la peggiore d’Europa.
Nel Mediterraneo ogni anno vengono uccisi illegalmente 25 milioni di uccelli selvatici. La stima è di Birdlife International, secondo cui il primato negativo va all’Egitto, con 5,7 milioni di uccisioni. L’Italia è seconda, e prima in Europa, con 5,6 milioni di volatili cacciati illegalmente. Doppiette, reti e trappole che incollano gli uccelli ai rami fanno come prima vittima il fringuello (2,9 mln di esemplari), seguito da capinera (1,8 mln), quaglia (1,6 mln) e tordo bottaccio (1,2 mln). L’associazione ambientalista ha stilato una classifica delle prime dieci nazioni mediterranee per numero di uccisioni illegali di volatili, che insieme raggiungono i 22.600 esemplari cacciati. A primeggiare sono i Paesi teatro di conflitti come Egitto, Siria (3,9 milioni di uccelli all’anno) e Libia (500mila). Numeri rilevanti anche in Libano (2,6 milioni). Tra le nazioni europee, in top ten oltre all’Italia figurano Cipro (2,3 milioni), Grecia (700mila), Francia (500mila), Croazia (500mila) e Albania (300mila). Malta ha la più alta densità di uccisioni, pari a 343 per km quadrato contro le 19 dell’Italia, mentre la città cipriota di Famagosta spicca con 689mila uccisioni annue.
In Italia le aree più ‘calde’ sono il Sulcis con 125 mila uccelli cacciati illegalmente, il bresciano (112mila) e il delta del Po (84mila). Stando allo studio scientifico, che oggi viene anticipato in occasione del British Birdwatch Fair in attesa della sua pubblicazione integrale, delle 348 specie di uccelli che sorvolano i cieli del Belpaese, il 43% viene cacciato illegalmente in numero significativo.
Birdlife non nasconde una posizione critica nei confronti delle istituzioni europee. La direttiva Uccelli, attualmente all’esame della Commissione Ue, “dovrebbe essere implementata meglio, piuttosto che riaperta”, dichiara l’associazione.
“Alcune specie un tempo abbondanti in Europa sono oggi in declino. I nostri uccelli meritano rotte più sicure. Per questo – ha detto il Ceo di Birdlife International, Patricia Zurita – vogliamo che gli sforzi per la conservazione siano aumentati ora, prima che sia troppo tardi”.
(foto L.A.C., Cristiana Verazza, S.D., archivio GrIG)
Ma perché primeggiamo solo nelle classifiche del peggio? Che infinita tristezza.
I dati LAC si discostano considerevolmente da quelli Birdlife; considerata anche la quota di bracconieri che restano impuniti ma non sarà che Birdlife utilizza algoritmi orientati ad una stima massima di quello che potrebbe essere il fenomeno. Da non addetto ai lavori, mi sembra che la stima di 125.000 catture irregolari nel Sulcis siano davvero spropositate.
anche noi siamo in attesa di leggere il rapporto Birdlife International per saperne di più.
da Sardinia Post, 24 agosto 2015
Bracconaggio, ogni anno uccisi 125mila uccelli nel Sulcis: http://www.sardiniapost.it/cronaca/bracconaggio-ogni-anno-uccisi-125mila-uccelli-nel-sulcis/
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da Sardegna Oggi, 24 agosto 2015
Bracconaggio, al Sulcis il triste primato italiano: uccisi 125 mila uccelli: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2015-08-24/30008/Bracconaggio_al_Sulcis_il_triste_primato_italiano_uccisi_125_mila_uccelli.html
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da Casteddu online, 24 agosto 2015
Capoterra, record di bracconieri: sono almeno 300 professionisti.
Sono 25 milioni gli uccelli uccisi ogni anno in tutta l’area mediterranea: http://www.castedduonline.it/area-vasta/sulla-sulcitana/26607/capoterra-record-di-bracconieri-sono-almeno-300-professionisti.html#sthash.PT32XJjR.dpuf
I numeri possono essere realistici, e da cacciatore ritengo vergognoso il fatto che noi non possiamo effettuare un prelievo venatorio legale dei turdidi nel mese di FEBBRAIO come anni fa, al pari degli altri paesi del Mediterraneo, a causa di ideologie e studi pilotati che non sanno distinguere movimenti ERRATICI da MIGRAZIONI pre nuziali. È inconcepibile. Il bracconaggio è un fatto culturale che è stato combattuto nel modo sbagliato. “Esiste gente che vuole cacciare” e non si ferma davanti a dei paletti ideologici. Se a questi lo Stato avesse dato la possibilità di Cacciarli e non di bracconarli, il numero sarebbe stato diverso. I vostri esorcismi pietosi (propagande) della serie “poverino l’uccellino che deve volare, cinguettare e vivere” non attaccano. I bracconieri sono tutti vecchi decrepiti?? Ci sono anche giovani. Il problema del bracconaggio in Sardegna è simile al proibizionismo della marijuana..cosa serve per risolverlo? Il proibizionismo della legge Giovannardi-Fini? No..fallito..idem per il Bracconaggio..cosa serve per risolverlo? Le voste battaglie restringere i tempi del calendario venatorio ed evitare che i turdidi vengano prelevati nei mesi in cui possono essere prelevati? Non me ne volere Grig, ma voi siete benzina sul fuoco per il fenomeno e non l’acqua!
se i ladri potessero rubare “lecitamente”, i furti sarebbero di meno 😉
Oh Grig cacciare non significa rubare; furto di per se non è una concessione legale dallo Stato, la caccia invece si! Di conseguenza restituire alla caccia i mesi sottratti in questi anni potrebbe avere solo un effetto positivo nella riduzione del fenomeno: concedere legalmente il prelievo; ma in fin dei conti il bracconaggio vi fa comodo..altrimenti su cosa scrivete pagine di articoli? :p 🙂
la caccia illecita è un “furto” ai danni della Collettività e non si risolve certo nulla legalizzandola 😉
Lampu che precisione …. i dati vi vengono forniti dagli stessi bracconieri o li contate voi uno per uno? Continuate con questo sistema ad oltranza per spopolare le campagne, continuate a far di tutto per eliminare la caccia quella vera e legalizzata; continuate a ridurre sempre più le giornate e vi ritroverete con ben presto con 300.000 bracconieri e continuerete come fate sempre a gridare “al lupo al lupo”, ma solo gridare perché contro l’illegalità di quel genere non potete come sempre far niente, a meno che non scomodiate il Vs. esimio deretano da quelle splendide poltrone che occupate e battiate la campagna a mo di battuta al bracconiere. Pensate a dare più spazio ai cacciatori, che sono gli unici che rispettano la natura, e ve ne gioverete tutti
Avevo inviato un post giorni fa’ che non vedo spero non sia in una pagina sbagliata, ma dicevo che chi di dovere come fa’ pubblicita’ per gli incendi dovrebbe farla anche per il bracconaggio invitando i cittadini a segnalare trappole, bracconaggio e giri strani di carne, non ho mai visto nulla del genere che inviti la gente anche in modo anonimo a segnalare questi reti, presi sempre alla leggera. Forse se la gente fosse piu’ informata e stimolata potrebbe dare una mano se veramente c’e’ un interesse ad almeno migliorare un po’ la situazione. Non so’ se sia pigrizia o menefreghismo ma di certo le cose non vanno per nulla bene.
Forse tu non vuoi capire o capisci ma cerchi di rigirarti la frittata. Concedere il mese di Febbraio all’attività venatoria per i turdidi, così come è sempre stato ed in sintonia con gli altri paesi del Mediterraneo, non significa legalizzare il bracconaggio (reti, crini etc) ma concedere tramite la “concessione” il prelievo legale che, per forza di causa maggiore non verrebbero prelevati dai bracconieri.
ma non ti è mai venuto il dubbio che – se direttive europee, leggi nazionali e regionali fissano al 31 gennaio la chiusura generale della stagione venatoria – ci sarà un motivo di carattere scientifico ambientale?
Direttive europee? A quale ti riferisci? Alla Direttiva Uccelli che impone il documento kc stilato dalla commissione Ornis e attualmente in fase di revisione, proprio perché le date dei flussi migratori e di conseguenza il prelievo venatorio sono assai discordanti e penalizzanti per i cacciatori italiani, sardi in particolare, rendendo vani e inutile i principi scientifici che mirano alla conservazione e alla tutela dell’avifauna migratoria con i quali è stata redatta la direttiva stessa? O ti riferisci alla 157/92, legge di 23 anni fa, vecchia come il cucco, nata negli anni referendari come compromesso storico tra ass. Ambientaliste e venatorie che a distanza di anni si è dimostrata inadeguata dal punto di vista della gestione faunistica (l’aumento dei cinghiali lo dimostra) o parli delle leggi regionali nate in seno a questo obbrobrio? Fino al 1992 i cacciatori paganti in Italia erano 1500000 circa, oggi a malapena si arriva a 700000. Il bracconaggio tra ieri e oggi che percorso ha avuto in relazione all’attività venatoria? I vostri dati lo confermano! Dal 1992 ad oggi i bracconieri ed il bracconaggio – venatorio è aumentato grazie al vostro contributo (ass ecologiste e animaliste) che inquinando la società con i vostri strani principi ideologicie, siete stati la causa di leggi atte a strozzare l’attività venatoria, causando l’esplosione del bracconaggio. Il paradosso vuole che il patrimonio faunistico era migliore sotto ogni aspetto, quando voi non esistevate e vi era un prelievo legale! Quindi le battaglie ideologiche e politiche contro la caccia a che giovano all’ambiente se grazie a Voi e al groviglio burocratico per un cacciatore che “muore” nascono “tre” bracconieri??
la gran parte dei bracconieri è munita di licenza di caccia, sono cacciatori, sono vostri “colleghi”.
Forse è per questo che le associazioni venatorie non hanno mai agito con forza contro il bracconaggio.
Iniziate tutti con il rispettare la legge, poi si puà iniziare a discutere.
da La Nuova Sardegna, 26 agosto 2015
Bracconaggio, il Sulcis ha il record italiano: uccisi ogni anno 125mila uccelli.
I dati dell’associazione ambientalista Birdlife International. La Sardegna è settima tra le regioni italiane per la caccia di frodo, ma presenta gravi emergenze. In provincia di Cagliari il 4 per cento dei reati venatori scoperti in Italia: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2015/08/26/news/caccia-nel-sulcis-125mila-uccelli-uccisi-ogni-anno-dai-bracconieri-record-italiano-1.11990197
Suvvia Grig non farmi l’ingenuo! Ma che concezione hai delle ass. venatorie?? 🙂 mi fai quasi quasi ridere. Le associazioni venatorie servono a stipulare la tessera assicurativa, ossia quel documento che insieme alla tassa regionale e alla concessione governativa ci permette di andare a caccia. Le associazioni venatorie si sono sempre schierate contro il bracconaggio ma non è effettuano nessun controllo sulla popolazione venatoria, Per renderti chiaro il concetto ti faccio un paragone.Le ass venatorie hanno lo stesso valore delle Agenzie che stipulano le tessere assicurative per le auto; senza di quelle i “guidatori” non possono circolare. Ma non per questo queste agenzia tutelano “i pirati della strada” (che apparentemente possono essere tuoi o miei colleghi) che, pur avendo stipulato la tessera assicurativa, violano il codice stradale. Queste agenzie al pari delle associazioni venatorie non fanno “vigilanza” ma vi sono altri organi deputati al controllo: polizia stradale in un caso e guardia forestale nell’altra. Le associazioni venatorie non tutelano il bracconaggio perchè i massimali imposti dalla tessera ti coprono solamente se non infrangi il calendario venatorio. Più chiaro di così si muore. Accusare le ass. venatorie di non lottare contro il bracconaggio è come accusare le Assicurazioni automobilistiche di non lottare contro i parati della strada! IDEM. Esse offrono lo stesso servizio, polizza assicurativa indispensabile per legge e chi è deputato alla “lotta” è la politica che effettua le leggi in materia che devono essere fatte rispettare dagli organi deputati al controllo. BASTA CON QUESTI FALSI MITI.
sì, certo, trova ogni giustificazione possibile e inimmaginabile.
Le associazioni venatorie rappresentano i cacciatori iscritti, non sono nemmeno paragonabili alle assicurazioni stradali.
Sta di fatto che le associazioni venatorie (ma nemmeno gran parte dei cacciatori) non prendono la minima posizione in proposito, nemmeno uno straccio di sensibilizzazione, nemmeno uno striminzito comunicato stampa.
Silenzio e nulla di più.
Sono esattamente come le assicurazioni stradali, hanno la loro stessa funzione: rilascio del documento richiesto dalla legge, ma poi di come guidi (o di come cacci) rendi conto solo alla Legge, fatto sta che se “malauguratamente” capita occasione di usufruirne, ma vengono disattese le norme imposte dalla legge di guidare o di cacciare rimani scoperto!. E sono proprio le leggi che fanno le differenze sia in um ambito che nell’altro. Se il codice della strada avesse previsto un limite massimo di velocità nelle strade extraurbane di 60km/h e non di 90 km/h la popolazione di automobilisti sarebbero piú “pirati della strada” che “guidatori”….. Mi spiego? Le assicurazioni automobiliatiche stipulano polizze a tutti i detentori di patente di guida regolare e non discrimano a priori automobilisti da ” pirati della strada”. Idem le ass venatorie. Grig non sono giustificazioni, le associazioni venatorie non sono mica Sindacati. Esistono perché legalmente in Comitato Regionale Faunistico e negli ATC é richiesta la loro presenza ma in realtà rappresentano la Caccia nel senso piú bello e puro del termine, ma non i cacciatori. Chiaro il concetto? Nel mondo venatorio, ossia per i cacciatori esse servono unicamente per la polizza assicurativa per esercitare l’attività venatoria. Poi esistono cacciatori piú o meno attivi per la causa che interagiscono con esse ma per la maggior parte Stop!! finisce li loro funzione. Se poi mi vuoi parlare di gare cinofile, di gare nei tiri al piattello ecc benissimo..ma a livello di “massa” sai chi rappresentano? L’esercito di chi cambia polizza e quindi ass. Venatoria (così come cambia il vento) in base al prezzo e gadget. Quindi cosa volete rinfacciare??? Non ci sono i presupposti!
bene, vaglielo a dire, allora, ai tuoi rappresentanti venatori che rappresentano solo loro stessi 😉
Lascia perdere Grig, non devo dire niente a nessuno! Loro fanno il loro interesse.. se esistessero più bracconieri senza licenza (come a Capoterra) non sarebbe utile stipulare una tessera assicurativa..le persone pagano e diventano cacciatori quando i calendari venatori sono consoni al loro nome e non barzellette utilizzate per spillare soldi alla categoria. Diversamente che succede? Che la gente appende la licenza di caccia al chiodo ma non il fucile e in campagna esce lo stesso( senza licenza e senza Tessera).. Ecco perché cercano di tutelare la Caccia..chiaro?? Suvvia è semplice e logico!
i ladri rubano, lo sappiamo bene 😉
Eh si..i ladri rubano, i cacciatori cacciano, i pescatori pescano i ballerini ballano, e gli ambientalisti?? E questo che non è chiaro? Parlano o ballano? 😉
gli ambientalisti cercano di difendere l’ambiente e la salute, i bracconieri “rubano” il patrimonio faunistico, che è dello Stato, cioè di tutti.
Questo non ti entra proprio in testa 😉
E chi ti dice il contrario? Agite per limitare i bracconieri e non i cacciatori! Questo sarebbe un bel passo ber il bene della collettività e del patrimonio faunistico!
Finalmente vedo il Grig che dice che molti bracconieri sono muniti di licenza e percio’ i cacciatori tacciono. Ma secondo voi quando un bracconiere o cacciatore bracconiere prende una preda gli altri si indignano o sono felici ? Ho orecchie e occhi grandi come nella fiaba di cappuccetto rosso e le voci girano ebbene posso dirvi che sono felici e forse ci sono per questo tante parecchie e occhi chiusi, ma una cosa da fare e’ dare potere a chi in largo numero e’ contro la caccia per andare contro alle uccisioni in generale e con cio’ anche il bracconaggio gia’ illegale. Fare campagne non stop tv stampa online e educare. Che dire di prendere le segnalazioni non in modo pigro con lo sbadiglio ma in modo attivo. Atteggiamento lascivo? No thanks!
Penso che dovrai rassegnarti ad accettare che qualcuno che poi, secondo gli ultimi sondaggi é ancora maggioranza, continui a voler praticare la caccia nel rispetto di tutte le limitazioni e regole imposte dalla normativa.
Maggioranza di cosa cacciatori? Non credo e il numero diminuisce. Sono i cacciatori che devono ammettere che tanti bracconieri sono loro, se no come si spiega che ad alcuni come punizione tolgono per anni il porto d’armi da caccia! Alcuni li conosco anche personalmente, tendo a parlare di cio’ che conosco e non di fantasie! So’ che tanti hanno il prosciutto di cinghiale negli occhi! Se uno e’ cacciatore e fa’ bracconaggio e i cacciatori che sono i primi a sapere le cose nel loro ambiente non denunciano sono moralmente responsabili e non hanno senso civico. Tutti hanno l’obbligo di riportare i reati alle autorita’ anche se fatica tanta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Arpia, prova a leggere quanto segue:
“”Camera dei Deputati, 12 settembre 2013 - Sono stati presentati oggi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati i risultati della nuova indagine sociologica “Gli italiani e la caccia”, la seconda dedicata a questo tema in tre anni, che ha evidenziato il netto miglioramento dell’immagine e della considerazione che l’attività venatoria ha nel nostro Paese. La ricerca, con oltre 2000 interviste effettuate da Astra Ricerche del sociologo Enrico Finzi si conferma, come già nel 2010, la più ampia e approfondita svolta in Italia sulla caccia e il rapporto che hanno con essa i cittadini del nostro Paese. A commissionare lo studio anche questa volta il CNCN (Comitato Nazionale Caccia e Natura) e le associazioni venatorie riunite in FACE Italia (Federcaccia, LiberaCaccia, Enalcaccia, Anuu Migratoristi), alle quali si è unita Arcicaccia.
I DATI - I dati mettono in luce una netta crescita generale degli indicatori favorevoli alla caccia, a cominciare dalla tipologia ad hoc per gruppi che vede salire al 56% gli italiani favorevoli alla caccia nel nostro Paese (nel 2010 questa analisi si fermava al 53,2%). Più moderata ma sempre significativa la crescita dei “vicini” all’attività venatoria: gli amici dei cacciatori o comunque i cittadini in qualche modo interessati da questa passione, salgono dal 48% al 49,2%. Importantissimo invece il dato sull’indice di favore sulla caccia, che vede un guadagno di favorevoli di circa 5 milioni di italiani, merito dell’attività di informazione e
sensibilizzazione messa in campo dalle associazioni venatorie e dai cacciatori stessi e di una maggiore comprensione dei cittadini del reale ruolo dell’attività venatoria, della figura di chi la pratica e del suo forte radicamento e valore nel tessuto sociale ed economico italiano.
Non a caso i cacciatori raccolgono un favore maggiore rispetto all’idea generica di caccia, con quasi il 62% degli italiani che li apprezzano, sebbene non manchino alcune valutazioni critiche ] minoritarie – su alcuni aspetti del loro operato. Si conferma anche il dato sul fatto che i cacciatori italiani in realtà non sono tutti avanti con l’età, anzi sopra la media c’è la fascia tra i 25 e i 34 anni, residenti in particolare nei comuni medio piccoli.
Come nel 2010 è evidente la correlazione statistica assai forte tra la notorietà delle norme che regolano la caccia, il consenso per esse (quasi unanime negli italiani che le conoscono) e la buona valutazione dell’attività venatoria: coloro che si dichiarano ostili alla caccia risultano, infatti, assai meno informati della media e spesso completamente all’oscuro di come viene realmente praticata.
L’ANIMALISMO – In occasione di questo studio sono stati analizzati anche temi non affrontati nel 2010, a partire dalla cultura animalista messa a confronto con quella ambientalista. Per quanto riguarda l’animalismo gli atteggiamenti degli italiani risultano non solo contrastanti ma anche spesso ambivalenti. La verità è che molti soggetti che si dichiarano animalisti al dunque non sono affatto ostili all’uccisione di animali a talune condizioni: 56% è favorevole se si tratta di ricavare alimenti per gli umani; il 49% se gli animali sono pericolosi perché aggrediscono gli umani o portano malattie; il 49% se servono agli scienziati per scoprire l’origine di certe malattie e trovare adeguate terapie; il 48% se gli animali appartengono a specie selvatiche non a rischio di estinzione ma anzi sovrabbondanti.
È stato esplorato pure il favore per le organizzazioni animaliste, approvate senza riserve dal 49% e criticate dal 51% (in due casi su tre con particolare virulenza), mentre le organizzazioni ecologiste godono di un consenso assai più ampio e in molti casi vengono ritenute indipendenti e migliori. Alla prova dei fatti mentre molti comportamenti legati a una migliore cura e attenzione per l’impiego sostenibile delle risorse naturali sono passati nell’uso comune degli italiani, l’animalismo appare invece indebolito da molti comportamenti incongrui e cioè dal fatto che l’81% degli Italiani mangia carne, l’80% pesce, il 27% dimostra di apprezzare la carne di selvaggina sotto diverse forme, per cui l’animalismo concreto e coerente non supera il 20% mentre l’ecologismo concreto è pieno e coerente per il 34% e comunque significativo per un altro 48%.
I dati dell’indagine di Astra Ricerche confermano ancora una volta come la caccia in Italia sia tutt’altro che in declino e, anzi, sia una opzione valida e sostenuta in particolare nei comuni medio]piccoli, ovvero dalla realtà estranea ai grandi centri urbani, più vicina quotidianamente a quella natura verso la quale vorrebbero spesso tornare proprio i residenti delle metropoli e delle grandi città. Un tessuto solido, forte e vivo, fatto di piccoli centri e di campagne, cuore delle eccellenze paesaggistiche, agroalimentari, enogastronomiche e turistiche del nostro Paese. Un cuore che per continuare a battere ha bisogno dei cacciatori, li stima e li apprezza per il loro ruolo in difesa della natura e della cultura rurale.
Per questo il mondo venatorio ha deciso di prendere spunto da questa seconda ricerca per diffondere la conoscenza della caccia e del vero rapporto che essa ha con la nostra società. “Gli italiani e la caccia” diventerà dunque il riferimento per chi vorrà conoscere davvero questo mondo e la sua importanza per la difesa della biodiversità e la tutela dell’ambiente.
“Cruciale è sempre la questione dell’informazione sulla caccia. – ha commentato il sociologo Enrico Finzi di Astra Ricerche ] Questa analisi ha infatti confermato le previsioni, vedendo aumentare i consensi per l’attività venatoria proprio in corrispondenza di un aumento di conoscenza su come essa è praticata in Italia. Al di là di una parte della popolazione che odia la caccia e non l’accetterà mai, la partita si gioca sugli indecisi, tuttora in larga parte inconsapevoli dei rigidi limiti e delle numerose regolamentazioni imposti alla caccia. Quando il mondo venatorio – conclude Finzi – riesce a spiegare il senso e il perché della caccia allora gli italiani, in buona parte, sono pronti ad appoggiarla”.””
Giannantonio, ma davvero credi ai risultati commissionati da una e/o dall’altra parte?
E Babbo Natale arriva sulla slitta trainata dalle Renne?
Eccoti altri sondaggi, di parte diversa, tutti danno la caccia soccombente alla grande:
* People/SWG (2001), Taylor Nelson Sofres Abacus (Lazio, 2002), Albors (Piemonte, 2002), Abacus (2003): http://www.gondrano.it/desert/lab/caccia/sondaggi.htm
* Ipsos per il Ministero del Turismo (2010): http://www.corriere.it/animali/10_ottobre_30/caccia-sondaggio-ipsos-brambilla-berlusconi-cacciatori_46df3472-e436-11df-9798-00144f02aabc.shtml
Immancabilmente il risultato è conforme alle aspettative del committente. Dipende dal campione, da come viene scelto, dall’età, dalla professione, dal livello di cultura, ecc.
Buon Natale e buona caccia 😉
Stefano Deliperi
Comunque, tutti sondaggi più datati ed i fatto che non parliate più di referendum abrogativi la dice lunga su quale sia l’attuale reale sentimento nei confronti dell’attività venatoria. Non penso proprio che il problema siano i fondi necessari a sostenere un’istanza referendaria.
Giannantonio, ti ripeto: se non è chiaro quale metodologia, campione, domande sono state utilizzate nel sondaggio i risultati sono manipolabili e poco precisi.
Associazioni e comitati ecologisti non ne commissionano e non propongono nuovi referendum per motivi banalmente economici.
Ci vogliono parecchi milioni di euro che non abbiamo.
Non abbiamo gli oltre 4 milioni di euro annui che sono distribuiti alle associazioni venatorie in forza dell’art. 23 della legge n. 157/1992 e s.m.i.
Stefano Deliperi
Arpia l’unica analogia che accomuna bracconieri e cacciatori è una: la passione o libidine “per la predazione” (animali, pesci, raccolta). Le origini di questa “libidine” (per dirla alla Deliperi 😉 ) sono varie e ne abbiamo già ampiamente discusso: fattori GENETICI (essendo noi uomini animali onnivori non ci si deve stupire o indignare che all’uomo o meglio ad una parte possa piacere cacciare/pescare= uccidere per nutrirsi o raccogliere funghi) e fattori CULTURALI ( in questo caso, in Sardegna, la cultura agro-pastorale sarda costituita di valori e tradizioni). Che cos’è che divide caccia dal bracconaggio? LE LEGGI. Sono solo queste che sono in grado di spostare l’ago della bilancia. Se consone e accettate queste persone dotate di libidine pagano e sono indotte al rispettano di un calendario venatorio, quando invece sono strumentalmente pilotate per stritolare l’aspetto legale della “libidine” (la caccia) gli effetti sono sotto gli occhi di tutti e i dati cantano!! Poiché vi sono fattori culturali e genetici (si c’è proprio gente che ci nasce così) il sistema repressione ha funzionato o meglio funziona?? NO… perchè il problema persiste…ergo qual’è l’unica soluzione per frenare il Bracconaggio? LA CACCIA, attività che rappresenta l’aspetto legale della “libidine venatoria” consentita da una concessione dello Stato che tramite l’adozione del calendario venatorio esercita un controllo!
Io mi chiedo se sia veramente tanto difficile da capire o non lo si vuole capire??
“i reati venatori sono compiuti per il 78% da cacciatori, ovvero persone in possesso di licenza di caccia o che l’hanno avuta in un recente passato”.
E’ scritto chiaramente in questo articolo, sono i dati che finora emergono.
Quindi che cavolo di “premio” dovrebbero avere i cacciatori-bracconieri?
A mio parere, il bracconaggio dovrebbe essere sempre qualificato come “furto aggravato” sotto il profilo penale.
Galera, per capirci.
Altro che “premio”.
Stefano Deliperi
Che intendi per “premio” ??
il “premio” per il “cacciatore-bracconiere”, quello che ha violato la legge e poi si ritrova “premiato”.
A.N.S.A., 13 novembre 2015
Caccia: bracconieri bloccati a Capoterra.
Sorpresi da ambientalisti e carabinieri con lacci uccellagione: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2015/11/13/caccia-bracconieri-bloccati-a-capoterra_d861bfea-6850-442b-9dae-3dd115a89959.html
da Hinterland Cagliari, 22 novembre 2015
MONTE ARCOSU, CERVO UCCISO A FUCILATE AL COLLO: http://www.hinterlandcagliari.it/areavasta/ca/assemini/7387-monte-arcosu,-cervo-ucciso-a-fucilate-al-collo.html
A.N.S.A., 28 novembre 2015
Caccia: denunciati tre bracconieri.
Operazione Forestali a Santadi e Capoterra, sequestrate trappole. (http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2015/11/28/caccia-denunciati-tre-bracconieri_b61cc95d-6722-4f7b-8df3-f90b3ee477b2.html)
CAGLIARI, 28 NOV – Tre persone denunciate, un quindicenne segnalato alla Procura dei minori, due cinghiali catturati illegalmente e diecimila trappole sequestrate. E’ il bilancio dell’attività di controllo condotta tra giovedì e venerdì dagli uomini del Corpo forestale nel Parco regionale di Gutturu Mannu, mirata al contrasto della caccia di frodo.
Controlli effettuati lungo la strada provinciale Capoterra-Santadi e in località Santa Barbara, in agro di Capoterra.
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da Sardinia Post, 28 novembre 2015
Caccia, denunciati tre bracconieri: nei guai anche un minorenne: http://www.sardiniapost.it/cronaca/caccia-denunciati-tre-bracconieri-nei-guai-anche-un-minorenne/
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da CagliariPad, 28 novembre 2015
Blitz antibracconaggio, sequestrate armi.
I controlli sono stati effettuati tra giovedì e venerdì.
Durante un’ispezione in un ovile in agro di San Basilio, in località Serra S’ilixi, i Forestali hanno sorpreso tre persone mentre macellavano due cinghiali appena catturati dopo battuta di caccia: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=23975
A.N.S.A., 3 dicembre 2015
Caccia di frodo con arma artigianale. Arrestato bracconiere dalla Guardia Forestale a Gutturu Mannu. (http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2015/12/03/caccia-di-frodo-con-arma-artigianale_d7653b5e-c5df-42a1-a55c-1c8fd2c18b50.html)
CAGLIARI, 3 DIC – Aveva piazzato nel parco regionale di Gutturu Mannu, in una zona frequentata anche da escursionisti, un tubo-fucile, una micidiale arma costruita artigianalmente utilizzata per uccidere animali, ma che può essere caricata con cartucce di vario calibro. Arrestato dagli agenti del Corpo forestale Emilio Orrù, di 70, pensionato di Uta, proprietario di un terreno nella zona. Sequestrate anche munizioni, decine di trappole per catturare cinghiali, selvaggina e migliaia di lacci per uccellagione.
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da La Nuova Sardegna, 3 dicembre 2015
Cacciatore arrestato per bracconaggio: aveva una micidiale arma ad autoscatto.
Uta, l’uomo sorpreso dagli agenti del Corpo forestale mentre stava sistemando il tubo-fucile nel bosco a Gutturu Mannu. (Luciano Onnis): http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2015/12/03/news/uta-gutturu-mannu-cacciatore-arrestato-per-bracconaggio-aveva-micidiale-arma-ad-autoscatto-1.12555306?ref=hfnscaer-1
L’età porterebbe a sperare che quella del soggetto possa essere l’ultima generazione a praticare questa forma di caccia particolarmente odiosa (lo so, non è così).
Migliaia di lacci per uccellaggione … Dai, è proprio un hobby!
E che pazienza e memoria deve avere il tale se davvero li avesse collocati tutti e di tutti si ricordasse la posizione!
Occupare il tempo zappando l’orto, chiaccherare coi coetanei o fare sudoku spaparazzato al sole … no-o?
da La Nuova Sardegna, 7 dicembre 2015
Sarroch, cacciatore di frodo trovato mentre sistema le trappole.
Un operaio di 49 anni rischia fino a un anno di reclusione: stava disseminando il sentiero con lacci per l’uccellagione. (Luciano Onnis): http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2015/12/07/news/sarroch-cacciatore-di-frodo-trovato-mentre-sistema-le-trappole-1.12577862
da L’Unione Sarda, 16 dicembre 2015
Antibracconaggio: due arresti fra Portoscuso e Domusnovas: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/12/16/antibracconaggio_due_arresti_fra_portoscuso_e_domusnovas-68-451849.html
da La Nuova Sardegna, 28 dicembre 2015
Cagliari, compagnia di bracconieri sorpresa sulla Giara.
Il gruppo di cacciatori è stato visto mentre liberava i cani che hanno inseguito e azzannato un cinghiale finito dai tre uomini a colpi di roncola: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2015/12/26/news/cagliari-compagnia-di-bracconieri-sorpresa-sulla-giara-1.12679465?ref=hfnscaer-3
E’ giustissima l’aggravante per particolare crudeltà nel confronto degli animali. A questi maledetti bracconieri andrebbero pestate le mani con una mazzetta da 10 kg. La multa è troppo poco.
A.N.S.A., 6 gennaio 2016
Bracconaggio a Gutturu Mannu, nei guai in 3. Forestale sequestra fucile e lacci per trappole a Capoterra. (http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2016/01/06/bracconaggio-a-gutturu-mannu-guai-per-3_108326c6-96ea-4d4f-8abb-9cebdc0571bc.html)
CAGLIARI, 6 GEN – Nuova operazione del Corpo forestale contro il bracconaggio nel parco regionale di Gutturu Mannu, denunciate tre persone, sequestrate armi, munizioni e trappole. Gli agenti hanno fermato un veicolo con due persone a bordo. La vettura è stata perquisita e sotto il sedile posteriore è stato recuperato un fucile calibro 12 e varie munizioni. Un 26enne e un 52enne di Capoterra sono denunciati per violazione alle norme sulle armi. Poche ore dopo è stato fermato un 34enne, di Capoterra, sorpreso mentre in un sentiero sistemava lacci (150 quelli sequestrati) per cattura di cervi, cinghiali e per uccellagione. Nell’ambito della stessa operazione è stata bonificata un’ampia zona da sistemi di cattura illegale: ripuliti e sequestrati oltre 3.000 lacci e 21 reti.
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da L’Unione Sarda, 6 gennaio 2016
Capoterra: operazione antibracconaggio. Denunciate tre persone: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/01/06/capoterra_operazione_antibracconaggio_denunciate_tre_persone-68-455640.html
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da La Nuova Sardegna, 6 gennaio 2016
Capoterra, la Forestale scopre e denuncia tre bracconieri. Disattivate migliaia di trappole per cervi, cinghiali e uccelli: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2016/01/05/news/capoterra-la-forestale-scopre-e-denuncia-tre-bracconieri-1.12724963?ref=hfnscaer-3
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da Sardinia Post, 6 gennaio 2016
Bracconaggio nel parco Gutturu Mannu: tre denunciati, sequestrati fucili e lacci: http://www.sardiniapost.it/in-evidenza-10/bracconaggio-nel-parco-gutturu-mannu-tre-denunciati-sequestrati-fucili-e-lacci/
A.N.S.A., 1 febbraio 2016
Fucile artigianale, due arresti a Quartu.
Operazione dei Carabinieri, sequestrate armi e munizioni: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2016/02/01/fucile-artigianale-due-arresti-a-quartu_f4ee174d-bc95-46ee-a082-7ebe0e712a8e.html
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da L’Unione Sarda, 1 febbraio 2016
Quartu: arma artigianale in auto. Arrestati due giovani incensurati: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/02/01/quartu_arma_artigianale_in_auto_arrestati_due_giovani_incensurati-68-464109.html
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da La Nuova Sardegna, 1 febbraio 2016
Quartu, un mini arsenale per la caccia di frodo: due arrestati.
Un’arma artigianali, rete per l’uccellagione, munizioni, una roncola trovati dai carabinieri nell’auto e nell’abitazione degli uomini portati nel carcere di Uta: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2016/02/01/news/quartu-un-arsenale-per-la-caccia-di-frodo-due-arrestati-1.12878690?ref=hfnscaec-1
da L’Unione Sarda, 12 febbraio 2016
Usellus, zeppole come esca per catturare cinghiali: allevatore denunciato per bracconaggio: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/02/12/usellus_zeppole_come_esca_per_catturare_cinghiali_allevatore_denu-68-467967.html
Sembrerebbe uno scherzo di carnevale 😀
Si caro M.A., e stavolta a ridere sono stati i cinghiali! Ribadisco: pestare le manine dei bracconieri con mazzetta da 10 kg.
Si Mara! Concordo! Invito i bracconieri a regolarizzarsi con il PDA, se ancora possono farlo, altrimenti statevene a casa! Siete dannosi. Ora le femmine dei cinghiali sono gravide, vanno rispettate! Vi do un consiglio: se proprio non riuscite a frenare la libido della predazione ( 🙂 ) dedicatevi ai vostri cani, è pieno di Zone addestramento cani!
delinquenti. Si dovrebbe indagare sugli acquirenti, compresi i ristoratori: dovrebbero rispondere di ricettazione.
da La Nuova Sardegna, 20 febbraio 2016
Banda di bracconieri scoperta a Sassari, cinque persone denunciate.
Tutti con precedenti penali, i malviventi catturavano anche esemplari di specie protette per imbalsamarli e rivenderli: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2016/02/20/news/banda-di-bracconieri-scoperta-a-sassari-cinque-persone-denunciate-1.12990985?ref=hfnssser-3
da La Nuova Sardegna, 16 marzo 2016
Cagliari, piazzano un fucile modificato per catturare selvaggina: arrestati in due.
I presunti bracconieri, zio e nipote, sono stati colti sul fatto dagli agenti della Forestale. Sono accusati di porto e detenzioni arma clandestina: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2016/03/16/news/cagliari-piazzano-un-fucile-modificato-per-catturare-selvaggina-arrestati-in-due-1.13137302
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da L’Unione Sarda, 16 marzo 2016
Quartucciu: in cella due presunti bracconieri: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/03/16/quartucciu_in_cella_due_presunti_bracconieri-68-479005.html
A.N.S.A., 29 marzo 2016
Cucciolo di muflone salvato da Forestale.
Seneghe, madre è morta e piccolo verrà assistito da veterinario: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2016/03/29/cucciolo-di-muflone-salvato-da-forestale_0e34cc30-a2cf-4f55-be11-035d45af5264.html
A.N.S.A., 10 maggio 2016
Oggi giornata mondiale uccelli migratori, è strage nel Mediterraneo.
Italia al secondo posto, Ministero Ambiente convoca Conferenza su contrasto uccisioni. (http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/animali/2016/05/10/oggi-giornata-mondiale-uccelli-migratori-milioni-minacciati_e6d9c46a-808d-46f0-bede-9a378a9eefb3.html)
Sono 25 milioni gli uccelli selvatici catturati o uccisi nell’intera regione del Mediterraneo ogni anno principalmente per scopi alimentari, per sport o per essere utilizzati come uccelli da richiamo nella caccia. E l’Italia con con 5,6 milioni di uccelli uccisi o catturati ogni anno è al secondo posto dopo l’Egitto nella classifica di 18 Paesi esaminati. Lo affermano in gli scienziati di BirdLife International (di cui la Lipu è rappresentante per l’Italia) in un articolo pubblicato di recente nella rivista scientifica Bird Conservation International e diffuso oggi dalla Lipu in occasione della Giornata mondiale degli uccelli migratori.
Il report The killing pubblicato lo scorso agosto evidenzia che sono venti aree a maggior intensità di caccia illegale concentrate in quattro Paesi: Cipro, Egitto, Libano e Siria. Il più alto numero di uccelli catturati o uccisi nella regione del Mediterraneo si registra in Egitto con 5,7 milioni, poi in Italia, e Siria 3,9 milioni. I dati sull’Italia, spiega la Lipu, parlano di una strage di fringuelli (tra i due e i tre milioni), pispole (500/900mila esemplari), pettirossi (300/600mila), frosoni (200mila/1 milione) e storni (100/500mila).
Le specie minacciate di estinzione più colpite dalla caccia illegale nel nostro Paese sono l’anatra marmorizzata, da 1 a 5 esemplari colpiti (pari 50% della popolazione nidificante), il nibbio reale, da 50 a 150 esemplari coinvolti (pari al 30% della popolazione nidificante) e il capovaccaio, tra 1 e 5 esemplari colpiti (20% popolazione nidificante). Gli uccelli colpiti dalla caccia illegale, tra le altre, includono la capinera (1,2-2,4 milioni di individui ogni anno), la tortora selvatica (tra le 300mila e le 900mila) e il tordo bottaccio (tra i 700mila e 1,8 milioni). In molti casi, i numeri sono stati ricavati in base all’uso di reti “mist-nets”, di trappole utilizzate per l’uccellagione, di rametti (in inglese “limesticks”) cosparsi di colla per la cattura di piccoli uccelli e dai ricoveri nei centri per il recupero della fauna selvatica.
La Giornata mondiale degli uccelli migratori è stata istituita nel 2006 per sensibilizzare sull’importanza della loro tutela. Organizzata da due istituzioni internazionali, Cms (Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici selvatiche) e Aewa (Accordo sulla conservazione degli uccelli migratori africani, europei e asiatici), che operano sotto l’egida del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) – spiega il ministero – la giornata ha quest’anno come slogan “e quando i cieli diverranno silenziosi?”. Una domanda che fa riferimento ai milioni di uccelli migratori che scompaiono con sempre maggiore frequenza a causa di uccisioni, catture, commerci illegali e altre minacce alla biodiversità.
L’apporto degli uccelli migratori al nostro capitale naturale è purtroppo messo a rischio dalla mano dell’uomo. Il ministero dell’Ambiente guidato da Gian Luca Galletti, già impegnato su vari fronti per la loro tutela, convocherà a breve una Conferenza per definire e adottare, insieme con il ministero dell’Agricoltura, le Regioni, le Forze dell’Ordine, le associazioni ambientaliste e venatorie, ulteriori misure necessarie per contrastare il fenomeno.
Esistono 2.000 specie di uccelli migratori – ricorda il ministero – , il 20% di tutte le specie conosciute, e migrano regolarmente. Più del 40% è in declino e quasi 200 sono minacciate. Dal 1980 il numero di fanelli è dimezzato, mentre gli uccelli dei terreni agricoli hanno perso, nello stesso periodo, più di 300 milioni di esemplari. Ogni anno milioni di uccelli vengono uccisi dalle reti lungo le coste del Nordafrica.
L’ILLEGAL KILLING NEL MEDITERRANEO
Uccelli illegalmente uccisi/catturati ogni anno (min – max)
1. Egitto 5,700,000 (741,000 – 10,600,000)
2. Italia 5,600,000 (3,400,000 – 7,800,000)
3. Siria 3,900,000 (2,900,000 – 4,900,000)
4. Libano 2,600,000 (1,700,000 – 3,5000,000)
5. Cipro 2,300,000 (1,300,000 – 3,200,000)
6. Grecia 704,000 (485,000 – 922,000)
7. Francia 522,000 (149,000 – 895,000)
8. Croazia 510,000 (166,000 – 855,000)
9. Libia 503,000 (325,000 – 680,000)
10. Albania 265,000 (206,000 – 325,000)
11. Spagna 254,000 (103,000 – 405,000)
12. Tunisia 139,000 (50,400 – 227,000)
13. Serbia 133,000 (104,000 – 163,000)
14. Montenegro 130,000 (64,000 – 197,000)
15. Malta 108,000 (5,800 – 211,000)
16. Territori Autorità palestinese 89,700 (70,000 – 109,000)
17. Portogallo 82,400 (32,400 – 133,000)
18. Marocco 74,400 (23,400 – 125,000)
sparano (e uccidono) anche Fenicotteri.
da L’Unione Sarda, 5 giugno 2016
Due fenicotteri impallinati: uno morto a Oristano, l’altro ferito a Zeddiani: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/06/05/oristano_fenicottero_morto_nel_cortile_di_una_scuola-68-503829.html
da L’Unione Sarda, 8 giugno 2016
Arborea, liberato dopo le cure il fenicottero impallinato sabato: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/06/08/arborea_liberato_dopo_le_cure_il_fenicottero_impallinato_sabato-68-504864.html
da Sardinia Post, 24 giugno 2016
Fabbricavano armi artigianali per bracconieri, sei indagati a Iglesias: http://www.sardiniapost.it/cronaca/fabbricavano-armi-artigianali-bracconieri-indagati-iglesias/
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da La Nuova Sardegna, 24 giugno 2016
Armi da caccia artigianali e bracconaggio, due arresti e diverse denunce.
Operazione “Amigus e Fusilisi” del corpo forestale a Domusnovas, Villamassargia, Iglesias e Portoscuso. (Tamara Peddis): http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2016/06/24/news/armi-da-caccia-artigianali-e-bracconaggio-due-arresti-e-diverse-denunce-1.13716059?ref=hfnscaer-1
da Cagliaripad, 30 giugno 2016
Bracconaggio, maxi sequestro in campagne Muravera.
Operazione anti bracconaggio del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. Un intervento della stazione Forestale di Muravera ha portato alla denuncia di un 65enne di Burcei: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=30443
A.N.S.A., 30 giugno 2016
Bracconaggio: maxi sequestro a Muravera.
Denunciato un 65enne. In casa fucile, balestra e tagliole: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2016/06/30/bracconaggio-maxi-sequestro-a-muravera_46ea51fa-1405-4479-990f-d3a544e3bc75.html
L’Unione Sarda, 9 settembre 2016
Pompu, cacciava cinghiali nel suo vigneto: pensionato denunciato per bracconaggio: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/09/09/pompu_cacciava_cinghiali_nel_suo_vigneto_pensionato_denunciato_pe-68-532013.html
Sarò considerata blasfema, lo so. Ma secondo me in questo caso si tratta di legittima difesa. Conosco un signore che ha provato di tutto per proteggere la propria vigna, i cinghiali sono molto furbi e gliel’hanno comunque distrutta. Chi ha una piccola vigna e la lavora ancora a mano sa quanta fatica costa…. e forse mi capisce.
Oh my god Mara, non sembri neanche tu! 🙂 … Uno dei tanti esempi di ordinaria amministrazione..e che la gestione della specie deve essere risolta dai cacciatori, tramite il calendario venatorio. In un caso del genere un controllo ecologico, a cui si rifanno tanti animalisti, oltre ad essere immorale, per i miei gusti, avvelenare chimicamente un animale, é inefficace. L’anticoncezionale magari potrebbe ridurne la fertilità ma di certo non chiude lo stomaco dell’ animale. Non sono d’accordo ad autorizzare gli agricoltori alla gestione diretta del problema come riportato da alcune associazioni ambientaliste, in quanto i cinghiali, patrimonio indisponibile dello Stato, non devono essere sterminati incondizionatamente, ma gestiti.
Caro M.A.: fatto salto sulla sedia eh? :). Amaramente mi pento e chiedo perdono per quanto ho scritto d’impulso (prendi nota Stefano..) pensando solo all’anziano magari con pensione minima che non ha risorse per recintare il campicello. Mi pento perché non ho pensato all’agonia del povero animale preso al laccio. Io non ho soluzioni, ci mancherebbe, ma non credo che la caccia controllata sia un rimedio. Specie per la contiguità con i bracconieri di alcuni cacciatori disonesti. Buona domenica e… resisti, fra poco è autunno e potrai abbuffarti delle tue adorate prelibatezze.
Ahahah così si che ti riconosco. Ma empaticamente diamo priorità alla vigna del pensionato o alla sofferenza del cinghiale?
Per me è facile, mi rifaccio alla mia natura onnivora e ragionando con lo stomaco, senza dubbio trovo etico uccidere il cinghiale per farne bistecche!
La caccia in Sardegna, nella complessità del suo contesto ambientale, ove non sono mai esistiti predatori ad eccezione dell’uomo, non è semplicemente una soluzione ma è l’unica soluzione. Laddove è presente la peste suina, Goceano e Barbagia in primis, i territori comunali tra un paesino e l’ altro, sono immensi. Spesso queste aree sono costituite esclusivamente da boschi, boschi, boschi, e macchia. I cinghiali regnano, la presenza è in costante aumento (disponibilità di cibo, habitat) come si apprende dai dati della peste. Laddove passano gli incendi, e non ne rimangono vittime hanno ancora più cibo. Per loro è più facile grufolare e cercare tuberi ed insetti, e sono ghiotti, come le cornacchie delle comuni monachelle (le lumache tappate). In estate orti, vigne e frutteti dove possono trovare cibo fresco e acqua, sono dei veri e propri centro benessere. Mai prima d’ ora in Sardegna abbiamo esercitato una pressione venatoria così forte. Il selvatico diminuisce, ma per i fattori citati si riprende durante la primavera è l’estate in maniera consistente. Che non si dica che la caccia non sia ecosostenibile…..ahi ahi… E che é causa di scempio ambientale. Noi sardi anni fa dovevamo renderci conto di altri fattori, di altre devastazioni ambientali, delle tante cattedrali nel deserto, tanti fumi, tanti inquinamenti e tanti morti in nome di uno sviluppo che ci ha reso più poveri di prima sotto l’aspetto sociale, ambientale ed economico. Senza pudore, oggi, nonostante la nostra consapevolezza r informazione, cambiando il nome in energia pulita o energia verde, ci tentano ancora! Ma questo è un altro tema.
da L’Unione Sarda, 10 settembre 2016
Ulassai, col cinghiale in auto: denunciato un bracconiere di 40 anni- (Giovanna Falchetto): http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/09/10/ulassai_col_cinghiale_in_auto_denunciato_un_bracconiere_di_40_ann-68-532324.html
da Il Fatto Quotidiano, 7 novembre 2016
Caccia: metodi vietati, specie protette e bracconieri. Benvenuti a Brescia, il regno delle doppiette selvagge. (Lorenzo Galeazzi): http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/07/caccia-metodi-vietati-specie-protette-e-bracconieri-benvenuti-a-brescia-il-regno-delle-doppiette-selvagge/570813/
da Cagliaripad, 29 novembre 2016
Capoterra, le trappole dei bracconieri trovati a due passi dalle case.
Un sentiero di morte, realizzato a poche centinaia di metri dalle abitazioni di Capoterra. I volontari del CABS, nel corso della campagna annuale per il contrasto dell’uccellagione, lo hanno trovato con relativa facilità: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=39759
delinquenti e stupidi.
da L’Unione Sarda, 6 dicembre 2016
Santu Lussurgiu, sparano al cinghiale e postano il filmato su You tube: denunciati dalla Forestale: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/12/06/santu_lussurgiu_sparano_al_cinghiale_e_postano_il_filmato_su_you-68-551835.html
da L’Unione Sarda, 9 dicembre 2016
A caccia con un fucile clandestino: arrestato cacciatore mamoiadino: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/12/09/a_caccia_con_un_fucile_clandestino_arrestato_cacciatore_mamoiadin-68-552365.html
A.N.S.A., 9 maggio 2019
Bracconaggio degli uccelli, 25 Paesi uniti per contrastarlo.
Costa, è un fenomeno odioso. (http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/animali/2019/05/08/bracconaggio-degli-uccelli-25-paesi-uniti-per-contrastarlo_82b9bf09-816f-4bf5-869e-2c3328c93d5e.html)
“Il bracconaggio è un fenomeno odioso, ci stiamo impegnando per contrastarlo”. Così il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, in merito al meeting internazionale sul bracconaggio degli uccelli in programma fino al 10 maggio a Roma, nella tenuta presidenziale di Castelporziano. All’evento prendono parte i rappresentanti di 25 Paesi europei e dell’area mediterranea, organismi internazionali e associazioni non governative.
L’incontro è organizzato ogni anno dalla Convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica in Europa e dalla Convenzione di Bonn sulle specie migratrici. L’obiettivo è affrontare il problema del bracconaggio degli uccelli nella regione mediterranea e valutare i progressi nell’attuazione del Piano d’azione di Tunisi (2013-2020) in materia. Nel meeting di quest’anno si discuterà in via prioritaria del prolungamento del Piano, che ad oggi identifica azioni concrete per ridurre il fenomeno del bracconaggio entro il 2020.
“Siamo orgogliosi come Italia di ospitare questo evento”, ha detto Costa. “Due giorni fa il rapporto sulla biodiversità pubblicato dall’Onu ha lanciato l’allarme sull’enorme perdita di specie a causa dall’impatto umano. Proprio perché siamo consapevoli dei gravi impatti del bracconaggio, un fenomeno odioso, sulla conservazione della biodiversità, ci stiamo impegnando per contrastarlo”.
“Come primo Paese nel bacino Mediterraneo – ha evidenziato il ministro – a marzo 2017 l’Italia ha approvato il Piano d’azione nazionale per il contrasto sugli illeciti contro gli uccelli selvatici”.