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Spuntano reperti archeologici nel cantiere di Via Atene a Selargius?


Selargius, cantiere Via Atene (giugno 2015)

Selargius, cantiere Via Atene (giugno 2015)

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (23 giugno 2015) una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni interventi al Comune di Selargius (CA) e alla Soprintendenza archeologica per la Sardegna in relazione ai beni d’interesse archeologico che sarebbero stati rinvenuti nel corso dell’attività del cantiere edilizio per la realizzazione di una residenza sanitaria assistita nella Via Atene.

I beni d’interesse archeologico sono di proprietà statale e tutelati con vincolo culturale e conseguentemente con vincolo paesaggistico ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Selargius, cantiere in Via Atene, sito recintato per probabile presenza di reperti archeologici (giugno 2015)

Selargius, cantiere in Via Atene, sito recintato per probabile presenza di reperti archeologici (giugno 2015)

Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha chiesto al Comune e alla Soprintendenza lo svolgimento di opportuni accertamenti e l’adozione dei necessari provvedimenti per l’inibizione dei lavori e la sottoposizione a salvaguardia degli eventuali beni d’interesse archeologico rinvenuti.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

Selargius, cantiere in Via Atene, sito recintato per probabile presenza di reperti archeologici (giugno 2015)

Selargius, cantiere in Via Atene, sito recintato per probabile presenza di reperti archeologici (giugno 2015)

 

Selargius, cantiere in Via Atene, cartello "inizio lavori" (giugno 2015)

Selargius, cantiere in Via Atene, cartello “inizio lavori” (giugno 2015)

 

(foto per conto GrIG)

  1. giugno 23, 2015 alle 9:50 am

    Ooh, finalmente se ne saprà di più su questo cantiere. e se ne saprà di più in modo imparziale (mi scuserà mauro pili…)

  2. giugno 23, 2015 alle 3:03 PM

    da L’Unione Sarda, 22 giugno 2015
    Selargius, reperti archeologici in un cantiere? Gli ambientalisti chiedono lo stop dei lavori: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/06/22/selargius_reperti_archeologici_in_un_cantiere_gli_ambientalisti_c-68-423650.html

    ________________________________________

    da CagliariPad, 22 giugno 2015
    Nuraghe in cantiere a Selargius, ecologisti scrivono a Soprintendenza.
    Svolgere “opportuni accertamenti” e di adottare “i necessari provvedimenti per l’inibizione dei lavori e la sottoposizione a salvaguardia degli eventuali beni d’interesse archeologico rinvenuti”: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=19369

    _______________________________________

    da Sardinia Post, 23 giugno 2015
    Selargius: reperti archeologici in un cantiere? L’intervento del Grig: http://www.sardiniapost.it/cronaca/selargius-reperti-archeologici-in-un-cantiere-segnalazione-dei-cittadini-lintervento-del-grig/

  3. giugno 25, 2015 alle 3:03 PM

    da L’Unione Sarda, 25 giugno 2015
    SELARGIUS. L’opposizione, Mauro Pili e gli ambientalisti protestano. «Cemento sul nuraghe, bloccate subito i lavori». (Sara Marci) (http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_56_20150625102713.pdf)

    La battaglia è su più fronti. Da una parte c’è il deputato di Unidos Mauro Pili – che ha presentato un esposto in Procura e un’interrogazione alla Camera-, dall’altra la mozione urgente dei consiglieri di minoranza tra i banchi di piazza Cellarium. Dalla politica alla piazza: da qualche giorno tra le vie di Selargius è partita una raccolta firme, nel frattempo il Gruppo d’intervento giuridico ha chiesto un accesso agli atti. L’obiettivo è condiviso: fermare i lavori di via Atene. Intanto nell’area in questione gli operai vanno avanti con i lavori: hanno già scavato le fondamenta e buttato le prime colate di cemento. La struttura dell’Anffas (che ha ottenuto la concessione dell’area dal Comune) inizia a prendere forma, tra le polemiche.
    LA MOZIONE. «I reperti emersi nel sito di via Atene, a nostro avviso costituiscono un bene paesaggistico, la cui esistenza pone limiti all’edificabilità», si legge nella mozione urgente – presentata in Aula martedì – firmata dai consiglieri d’opposizione Rita Corda, Francesco Lilliu, Ivan Caddeo, Dino Deiana, Dario Delpin, Giorgia Porcu e Omar Zaher. «Chiediamo l’immediata sospensione dei lavori, sino a quando non otterremo il parere dell’ufficio tutela paesaggio o di un altro ufficio regionale competente, al fine di tutelare il nostro patrimonio storico culturale», spiega il segretario provinciale del Pd.
    PILI. Dopo l’annuncio, l’ex presidente della Regione passa ai fatti. Lunedì mattina ha presentato un esposto in Procura. Denuncia dettagliatissima e un obiettivo chiaro: «Bloccare i lavori per la salvaguardia e tutela del bene identitario archeologico rinvenuto». E martedì ha presentato un’interrogazione alla Camera, in cui parla di «palese violazione delle norme, considerando che l’edificazione sta avvenendo a ridosso di qualche centimetro dai ritrovamenti, e non a distanza di 100 metri come prevede la legge». Segue la richiesta di «bloccare i lavori» e di «un’immediata verifica delle eventuali autorizzazioni», che «appaiono in contrasto con lo stato dei luoghi e le norme vigenti».
    IL SINDACO. La Soprintendenza si tiene alla larga da ogni commento, il sindaco Gian Franco Cappai prova a mettere a tacere le polemiche: «La tutela del territorio è sacrosanta, ma non può essere strumentalizzata», ribadisce. «Le norme attribuiscono alla Soprintendenza l’autorità di decidere quali aree sono edificabili, l’amministrazione non ha potere in merito. È stato fatto tutto con la massima trasparenza».

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