Home > "altri" animali, biodiversità, Italia, società, sostenibilità ambientale > I criceti non sono giocattoli, neanche a Pula (CA).

I criceti non sono giocattoli, neanche a Pula (CA).


Leone (Panthera leo)

Leone (Panthera leo).   Perchè a Pula non provano a dare una bastonata a un Leone piuttosto che a un Criceto?   Vediamo un po’ se si divertono…..

I Criceti sono piccoli animali fatti di sangue, ossa e carne e non sono giocattoli da utilizzare per il divertimento degli esseri umani, adulti o bambini che siano.

Sembra una precisazione assurda e inutile ma è decisamente necessaria, considerato quanto accaduto nei giorni scorsi a Pula (CA) dove, in occasione di una festa di Carnevale dedicata ai bambini, un Criceto sarebbe stato ucciso e un altro non se la passerebbe molto meglio, dopo essere stati posizionati dentro la pentolaccia presa a bastonate da un gruppo di incolpevoli bimbi.

Gli stessi piccoli, innocenti protagonisti della festa, sarebbero rimasti sconvolti dal macabro gioco, dimostrando senza dubbio maggiore sensibilità e saggezza rispetto agli adulti che hanno avuto un’idea completamente insensata e paradossale.

Criceto (Mesocricetus auratus)

Criceto (Mesocricetus auratus)

Ricordiamo che il nostro codice penale (articoli 544-bis, 544-ter, 544-quater) prevede espressamente il divieto di uccidere, maltrattare, utilizzare animali per spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli stessi, senza distinzioni tra Criceti, Elefanti, Pappagalli.

In seguito, quindi, a diverse segnalazioni, l’associazione ambientalista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha provveduto a segnalare l’incredibile vicenda alla Procura della Repubblica di Cagliari, affinché vengano svolti gli opportuni accertamenti, al fine di ravvisare eventuali estremi penalmente rilevanti.

Per gli aspetti relativi invece alla sensibilità umana, purtroppo non pare ci sia granché da accertare.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

L'Unione Sarda, 24 febbraio 2015

L’Unione Sarda, 24 febbraio 2015

 

L'Unione Sarda, 26 febbraio 2015

(foto da mailing list animalista, P.F., archivio GrIG)

  1. max
    febbraio 25, 2015 alle 7:10 am

    purtroppo in questo paese del 3° mondo, ferma restando l’imbecillita’dell’essere umano o di buona parte del genere umano, si usano ancora le feste popolari e relative sagre spesso a valenza religiosa, frutto di retaggi beceri ed ignoranti di un medioevo da dimenticare.
    le tristi manifestazioni tanto care agli “uomini d’onore”sono l’apoteosi della piccolezza, dell’ipocrisia e del peggio ( termine che sintetizza un lungo elenco di termini). oltre a rappresentare il peggio appunto, lo referenziano e lo perpetuano come un cane che si morde la coda. quando vedo( ai tg beninteso) giovanotti che portano in processione simboli religiosi che nelle loro mani diventano pagani provo uno scoramento perche’ riscontro che tra noi ed il burundi o il burkina faso non c’e’ differenza alcuna.
    la sorte dei criceti e’ solo la punta dell’iceberg.

  2. Mara
    febbraio 25, 2015 alle 9:25 am

    Incredibili idioti! Speriamo che venga fuori il nome dei responsabili e invece della pena eventualmente prevista dal Codice venga loro somministrata una buona dose di bastonate.

  3. Carlo Forte
    febbraio 25, 2015 alle 10:03 am

    Mi chiedo a chi è potuta venire una simile idea.Son sicuro che i bambini presenti non dimenticheranno mai quello che è successo.

  4. M.A.
    febbraio 25, 2015 alle 10:55 am

    Anch’io sarei stato favorevole a mettere caramelle all’interno della pentolaccia piuttosto che criceti! Caro Max se vivessi in Sardegna e ti rendessi conto di come le tradizioni religiose e popolori siano presenti e vive…ai tuoi occhi altro che burundi saremo! Sono l’identità del nostro popolo e vengono valorizzate e prottete. Io sono uno di quelli che tende a proteggerle in quanto sono la benzina della nostra sardità. Per alcuni, essere sardo è sinonimo di grezzo, le tradizioni invece vengono viste come un impedimento per poter avere una visione culturale più ampia. Io non sono d’accordo. Che dire delle tradizioni religiose. In Sardegna ci sono grandi avvenimenti con tanto di processioni a cavallo e in costume sardo per il patrono di ogni paese. Sono un cristiano, non praticante e schifato da certe sfumature ecclesiastiche ma tuttavia un credente. La Chiesa negli anni 70, veniva considerata dai giovani del tempo (la generazione da chitarra e spinello), come un istruzione che poneva dei grossi limiti per la crescita culturale in sintonia con il progresso che al tempo stava dilagando. La Chiesa esiste ancora ma la sua dottrina è stata superata grazie a quella generazione “libertina” che voleva vivere la propria vita e avere una visione senza più la pressione di canoni morali ed etici. Se 40 anni fa ciò è stato un successo, e in parte sinceramente per me lo è stato, a livello sociale oggi ne paghiamo però il prezzo. La nuova generazione oltre a vivere in una grande crisi economica, vive in una profonda crisi sociale non solo legato all’aspetto economico. Non avevano capito che lo Stato non era in grado di fare ciò che la Chiesa ha fatto per millenni: educare. Abbiamo spogliato tutto dei valori più belli, non esiste più rispetto, non esiste più famiglia.. il matrimonio che cos’ è oggi per tanti di noi se non un contratto? La classe politica ha dato e da il cattivo esempio e noi cittadini seguiamo a ruota. La maggior parte dei figli provengono da famiglie divorziate, allargate, senza più punti di riferimento. I genitori di oggi hanno perso la capacità di educare e si fa affidamento sulla scuola, ma gli insegnanti svolgono il ruolo di insegnanti e non di educatori o peggio genitori. Ci si accoppia principalmente per il sesso, e non per altri motivi. In Sardegna tutto questo esiste come in tutto il resto d’Italia, ma in maniera molto più marginale in quanto quella sardità fortunatamente funge da scudo e non arretratezza culturale. Se non fosse per l’aspetto economico dal punto di vista morale queste è la mia isola felice. In generale sprofondiamo in un degrado morale senza precedenti e fa un grande effetto vedere che abbiamo sviluppato un empatia nei confronti degli “altri animali” (ma non è che lo Stato islamico ci voglia eliminare anche per questo in quanto teme un contagio morale? )

    • max
      febbraio 25, 2015 alle 11:25 am

      caro M.A.o hai equivocato o non sono stato chiaro; grazie a “dio”( chiunque sia o qualunque cosa sia) ci sono le tradizioni particolarmente quelle incruente e non sciocche per popolo bue.
      grazie ancora, c’e’ la sartiglia,i tenores,la lingua sarda ( in tutte le sue varianti “regionali”) le luneddas,il mirto, il filo e ferru,il monica e aggiungerei perfino il codice barbaricino.

  5. Pietro
    febbraio 25, 2015 alle 11:43 am

    Odi proprio la genarazione anni 70 da tè definita”chitarra e spinello”M,io ne faccio parte e ti devo confessare che siamo meglio della generazione “canne di fucile”.

  6. M.A.
    febbraio 25, 2015 alle 1:08 PM

    Caro Pietro, no assolutamente “non odio” perchè io sono figlio di quella generazione e so bene che se godo, godrò o meglio ho goduto di certi diritti (vedi i diritti dei lavoratori mandati felicemente a quel paese da qualche riforma negli ultimi mesi) è grazie alle vostre battaglie.
    Io contesto il modo, una gran parte della crisi sociale e dovuta al fatto che ci si è voluti spingere oltre, tutto assaporava di conquista senza renderci conto però che il prezzo oggi lo stiamo pagando tutti e anche salato. Viviamo in una società allo sbando dove non vige più rispetto dove dilagano manie di egoismo e protagonismo. Siamo liberi di vivere una vita come pare e piace a noi, siamo liberi di sposarci oggi e lasciarci domani, siamo liberi di goderci la vita, di spassarcela, di fare figli con chi ci pare é la normalità! ” La vita è una e va goduta!”. Canoni etici sociali che si riflettono e vivono in politica con aspetti quale la corruzione, la furbizia, il bunga bunga, l’evasione fiscale, la speculazione. SIamo nella giungla cittadina dove vige “la legge del più furbo” non esiste più semplicità nei gesti, ne altruismo pulito, ne il concetto di amicizia tanto meno famiglia. Viviamo soli in mezzo a tanti. Ci guardiamo le spalle da chi ci sta vicino e non ci fidiamo di nessuno. Questo è una delle innegabili conseguenze degli “eccessi” derivanti dalla vostra generazione. E in questa società che pensa di vivere nell’ipocrisia di un “contesto civile”, dove mette al mondo e fa crescere dei figli abbandonati a se stessi, si mette pesantemente a criticare attività rurali, con un residuo di etica e di valori, giudicate estremamente “brutali”. Ma dove viviamo ?!?

  7. febbraio 25, 2015 alle 3:05 PM

    a Casteddu online, 25 febbraio 2015
    Vergogna criceti a Pula, il caso in Procura:”Animali, non giocattoli”.
    Gli ambientalisti del Gruppo di Intervento Giuridico denunciano in Procura il caso dei due criceti vivi finiti nella Pentolaccia dei bambini nell’evento in Parrocchia a Pula: “Un gioco macabro, questo è un reato penale”: http://www.castedduonline.it/area-vasta/sulla-sulcitana/20989/vergogna-criceti-a-pula-il-caso-in-procura-animali-non-giocattoli.html#sthash.SZ1Ofqka.dpuf

    ——————–

    23 febbraio 2015
    Criceto ammazzato alla pentolaccia dei bambini: polemica a Pula
    Due criceti vivi inseriti per scherzo nella pentolaccia: uno viene ammazzato, l’altro si salva per miracolo. Il sindaco: episodio increscioso, chiediamo scusa a tutti. Bambini in lacrime. (Ignazia Melis): http://www.castedduonline.it/area-vasta/sulla-sulcitana/20940/criceto-ammazzato-alla-pentolaccia-dei-bambini-polemica-a-pula.html#sthash.VbupK4l6.dpuf

  8. Genius Loci
    febbraio 25, 2015 alle 3:20 PM

    M.A. è sempre più sull’orlo del baratro allucinatorio-ossessivo.
    Con questo intervento sembra voglia far intendere che dalla notte dei tempi (dai culti dionisiaci) in Sardegna, nelle pentolacce di terracotta, son sempre stati messi i criceti e che questa espressione fa parte dell’identità del popolo sardo.

    • M.A.
      febbraio 25, 2015 alle 4:42 PM

      Sei fuori strada Genius Loci 🙂 se noti ho condannato il gesto! 😉 se hai bisogno di chiarimenti sono a tua completa disposizione ahahah

  9. Mara
    febbraio 25, 2015 alle 4:33 PM

    Bello questo dibattito generazionale in nome dei criceti! E un applauso a M.A. che miracolosamente è riuscito a NON nominare la caccia, prima volta a memoria d’uomo!:) 🙂

  10. febbraio 25, 2015 alle 10:52 PM

    da La Nuova Sardegna, 25 febbraio 2015
    PULA. Macabro gioco e il criceto muore nella pentolaccia.
    L’episodio sarebbe avvenuto durante la festa di carnevale organizzata per i bambini, esposto degli ambientalisti alla procura della repubblica: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2015/02/25/news/macabro-gioco-e-il-criceto-muore-nella-pentolaccia-1.10934815

    ____________________________________

    da Cagliari Oggi, 25 febbraio 2015
    I criceti sono essere viventi anche a Pula: http://notizie.cagliarioggi.it/n?id=85917

  1. No trackbacks yet.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.