Condanna anche in appello contro complesso edilizio abusivo a Chia (Domus de Maria, CA)
Dura condanna anche in secondo grado da parte della Corte d’Appello di Cagliari in merito a una vicenda di abusivismo edilizio sul litorale di Chia (Domus de Maria, CA): confermati l’ordine di demolizione e ripristino ambientale per le opere abusive realizzate e la confisca penale per i 9 ettari della lottizzazione abusiva della collinetta prospiciente il mare di Setti Ballas, dove la Sarit s.r.l. intendeva realizzare ben 53 ville, nonchè un anno e quattro mesi di arresto (abuso d’ufficio) per il tecnico comunale Gianluca Ambu.
Prescritti reati ambientali e urbanistici, è stato di conseguenza assolto l’imprenditore immobiliare Pier Luigi Monni, condannato in primo grado a un anno e otto mesi d’arresto.
In sostanza, è stato confermato l’impianto della pronuncia in primo grado (24 maggio 2011) del Tribunale di Cagliari.
La vicenda giudiziaria è nata da esposti delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra (4 giugno 2004 e 19 novembre 2006) e dalle successive indagini del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, seguiti dall’intervento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra esprimono l’auspicio che si possa giungere presto al completo ripristino ambientale e che la vicenda giudiziaria possa costituire un importante precedente per scongiurare future speculazioni.
Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra
da La Nuova Sardegna, 7 febbraio 2014
Lottizzazione abusiva a Chia, ingegnere condannato a un anno e otto mesi. Mauro Lissia
Pierluigi Monni, amministratore della ‘Sarit’, ha beneficiato in appello della prescrizione dei reati, ma per gli immobili realizzati a Chia, la Corte ha confermato la confisca.
CAGLIARI. Condannato in primo grado a un anno e otto mesi per lottizzazione abusiva e costruzione senza permesso edilizio, l’ingegnere-costruttore Pierluigi Monni, amministratore della ‘Sarit’ difeso da Rodolfo Meloni, ha beneficiato in appello della prescrizione dei reati, ma per gli immobili realizzati a Chia la Corte – come richiesto dal pg Michele Incani – ha confermato la confisca. Condannato invece Gianluca Ambu, responsabile dell’area tecnica del comune di Domusdemaria, difeso da Paolo Berria e Mario Fois: prescritti i reati minori, sconterà un anno e quattro mesi per abuso d’ufficio. La vicenda, nata nella primavera del 2006 da un esposto del Gruppo di Intervento giuridico, partì col sequestro di una villetta costruita solo in parte: secondo gli accertamenti condotti dal nucleo investigativo della Guardia Forestale l’edificio si trovava nella fascia vincolata del litorale, dove nulla poteva essere realizzato. A quel punto gli uomini della Forestale decisero però di vederci chiaro e acquisirono i documenti sull’intero compendio di Chia. E saltarono fuori elementi d’indagine nuovi: per esempio scoprirono che l’autorizzazione datata 2001 rilasciata alla ‘Sarit’ di Monni riguardava la costruzione di dieci ville nell’area di Setti Ballas, la collina che domina il paesaggio di Chia. Le ville autorizzate non c’erano, ma nonostante i piani paesaggistici fossero stati annullati dal Tar su ricorso delle associazioni ecologiste – e siamo al mese di novembre del 2003 – la stessa società era riuscita stranamente a ottenere dal comune di Domusdemaria un ‘premio’ in cubature. Così il numero delle ville da costruire era cresciuto, da dieci si poteva passare a diciotto. Con la legge salvacoste avvenne un altro miracolo: senza aver ancora messo in piedi un solo mattone, la Sarit ottenne una variante in corso d’opera che gli doveva assicurare la possibilità di realizzare 53 villette. Di queste, dieci sarebbero sorte in un’area ceduta al Comune per servizi e verde attrezzato. Nel progetto della Sarit, approvato dal Comune, anche strade e condotte. Solo quando la Procura intervenne con il sequestro del cantiere – e siamo al 26 aprile 2006 – il Comune decise di dare un taglio netto a tutte le concessioni edilizie.
(foto S.D., archivio GrIG)
La prescrizione dei reati , vera anomalia Italiana !!! Andrebbe almeno fissato un concetto , che alla prossima che fai , le paghi tutte.
Anche se non si dovrebbe generalizzare , occorerebbe evitare di mettere nei servizi tecnici dei comuni , figure in conflitto di interessi , quali operatori che gia lavorano nel settore edilizio o che hanno attivita’ connesse all’immobiliare. Non sarebbe discriminazione , ma solo buonsenso.
Quanto è probabile che, effettivamente, il responsabile dell’area tecnica del comune di Domus de Maria sconterà un anno e quattro mesi per abuso d’ufficio? Verrà per davvero allontanato dalle sue mansioni? Si deve attendere ancora un altro grado di giudizio?
Ringrazio.
vorrei proprio sapere se si farà davvero un anno e quattro mesi dietro le sbarre.
Beati voi che ancora credete a queste farse,dove tutti sono complici e nessuno colpevole e gli abusi restano sempre in piedi………qualcuno mi dica e dimostri il contrario……..
toh, guardati ‘sta “farsa”.
Sicuramente questa non è una farsa,ma ci sono mille casi che aspettano e noi anche.Ci aspettiamo anche che i banditi condannati che gestiscono ancora il malaffare negli uffici vengano cacciati a calci in culo.Lo sai bene che il partito delle 3M la stà facendo da padrone in tutta l’isola.Aspettiamo trepidanti la demolizione della Benetton farm a teulada e il ripristino ambientale di baia delle ginestre.Grazie è come sempre cordialità
“La vicenda giudiziaria è nata da esposti delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra”. Bravi! Grazie una volta di più.
Condivido il pensiero di Shardana: Ci aspettiamo anche che i banditi condannati che gestiscono ancora il malaffare negli uffici vengano cacciati a calci in culo.
Ma il mio inguaribile ottimismo mi dice che nulla cambierà. Rimarranno al loro posto e tutto rimarrà come prima.
Forse mi sbaglio?
Non ti sbagli Davide,è difficile scardinare un sistema ben radicato nel tessuto sociale,dove ogni tanto si sacrifica l’ultimo anello della catena(ben venga anche quello)per accontentare il pubblico pagante……letto sul mostro di nebida (dico bene?)che deve essere buttato giù da 3 anni ma guarda caso è ancora lì.Chi deve pagare per le ommissioni ?
Veramente per il mostro di Nebida in appello sono stati assolti! Quindi per la demolizione puoi attendere ancora sperando nella cassazione. Sono processi di una certa complessità con interessi enormi e da risvolti tecnici che non sempre riesce a fare risaltare in dibattimento anche quando apparentemente sono palesi come appunto per Nebida questo anche grazie ad una certa complicità del mondo accademico (ingegneri docenti universitari che insegnano ai giovani ingegneri come progettare fuori dalle regole) con ” autorevoli” perizie in realtà farlocche che tendono a complicare le cose che trovano gioco facile in una legislazione fatta apposta per creare confusione con il ricorso alle deroghe ed alle deroghe sulle deroghe precedenti , poi condoni in deroga e piano casa in deroga. Tutto una deroga Tutte deroghe che confluiscono nel processo e che rendono una realtà come quella di Nebida ma anche di Villa rey ma anche di CHIA , ma anche di Arbus Torre dei Corsari dove il danno paesaggistico ambientale e sotto gli occhi di tutti ma che non si riesce bene a colpire ed incidere.
Grazie controcorrente,ma la mia fiducia nel sistema regnante mi fà credere che non c’è nessuna volontà di colpire e che il silenzio è d’oro.
Mi chiedo SE e QUANDO le condanne e le confische saranno attuate in quel di Domus de Maria.
La vicenda deve passare ancora in Cassazione?
Informateci !
Pare che sia finito tutto a taralucci e vino…o sbaglio?
Passi anni a studiare come funziona una società CIVILE regolata dal DIRITTO e poi non succede assolutamente nulla di ciò che hai studiato.
Non abbassate l’attenzione su ciò che sta succedendo a Domus de Maria!
mi pare che demolizione + ripristino ambientale siano tutt’altro che “tarallucci e vino”.
Il ricorso in cassazione è molto probabile, vedremo l’esito finale.
Stefano Deliperi
Gentile Stefano Deliperi,
Certo, ripristino e demolizione sono soluzioni alle violenze arrecate al paesaggio e all’ambiente. Il maggior problema sono gli organici burocratici che anziché trovare un equilibrio tra le esigenze di rispetto del territorio e sviluppo economico, curano solo gli interessi di potenti. Tutto questo senza che ci sia nessuno che possa sollevarli dall’incarico.
Cordialitá.
un dipendente pubblico sottoposto a procedimento penale per delitti contro la pubblica amministrazione può essere sospeso cautelativamente dal servizio (art. 91 del D.P.R. n. 3/1957 e s.m.i.). A maggior ragione se c’è una condanna, anche solo in primo grado. E’ una facoltà.
Stefano Deliperi
Ci sono novità sulla vicenda?
Vigilate e mai abbassare la guardia, specie in periodo di elezioni.
a Chia.
da Sardinia Post, 3 agosto 2019
Ville al mare costruite in area protetta. Processo per tecnici e proprietari: https://www.sardiniapost.it/cronaca/ville-al-mare-costruite-in-area-protetta-processo-per-tecnici-e-proprietari/
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20 aprile 2018
Indagine su presunti abusi a Chia, nei guai la sindaca Spada: https://www.sardiniapost.it/cronaca/indagine-presunti-abusi-chia-nei-guai-la-sindaca-spada/