Home > beni culturali, biodiversità, difesa del territorio, energia, grandi opere, paesaggio, pianificazione, salute pubblica, società, sostenibilità ambientale > Non vogliamo il Montiferru “bucherellato” e a rischio inquinamento!

Non vogliamo il Montiferru “bucherellato” e a rischio inquinamento!


corso d'acqua nel bosco

corso d’acqua nel bosco

Cittadini, amministrazioni locali, comitati sono giustamente molto preoccupati dall’invasione di gran parte della Sardegna da parte di svariati progetti di ricerca per energie geotermiche.

Di uno di questi progetti – il progetto di ricerca geotermica “Cuglieri” – si parla venerdi 31 gennaio 2014, a Scano di Montiferro (OR), alle ore 17.30, presso il Teatro Nonnu Mannu.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Gheppio (Falco tinnunculus)

Gheppio (Falco tinnunculus)

A TUTTI GLI ABITANTI DEI COMUNI  RICOMPRESI NEL PROGETTO DI RICERCA GEOTERMICA “CUGLIERI”

CUGLIERI, SCANO MONTIFERRO, SENEGHE, TRESNURAGHES, MAGOMADAS, FLUSSIO, SAGAMA, TINNURA, SENNARIOLO E SANTULUSSURGIU,

Forse ancora non tutti conoscono il progetto “CUGLIERI”, è uno fra tanti progetti di ricerca geotermica in Sardegna per la costruzione di centrali per la produzione di energia “alternativa”.

Il progetto nasce nel 2010 e dopo diversi rinvii a fine 2012 i Comuni hanno ricevuto l’istanza  di permesso di ricerca da parte dell’EXERGIA Toscana, in seguito alla quale i consigli comunali hanno deliberato la propria contrarietà al progetto stesso.

Nel mese di agosto è stato pubblicato l’avviso di procedimento per il rilascio del permesso di ricerca con la richiesta di osservazioni entro il 3 novembre 2013. A questa richiesta 3 dei 10 comuni interessati hanno presentato le osservazioni, unitamente al Gruppo di Intervento Giuridico, richiedendo la preliminare verifica di Valutazione di Impatto Ambientale.

Nel  frattempo anche il Ministero dell’Ambiente, si è espresso in tal senso.

In data 30.12.2013, con delibera 54/16 la Giunta Regionale ha deliberato “di non assoggettare a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale l’intervento denominato progetto – Cuglieri – limitatamente alle indagini di superficie”, e ponendo una lunga serie di prescrizioni,.

Ciò significa che tutto il territorio sarà presto interessato da queste indagini, ma una volta avviate le procedure sarà possibile poi bloccarle? Le opere saranno eseguite in  osservanza delle prescrizioni?

Chi scrive è un Comitato spontaneo di cittadini che si sono uniti al di là dell’appartenenza a formazioni politiche, religiose, sportive od economiche che vivono nei Comuni toccati dal progetto. La nostra azione è tesa a combattere l’attuazione di queste opere in quanto crediamo che siano le popolazioni locali a dover decidere le sorti del proprio territorio e del proprio futuro.

A chi obietterà, come è già successo, che siamo contrari alle energie alternative e al progresso, rispondiamo che siamo a contrari a certi modi di produrre le energie alternative, basati sulla speculazione energetica ed il profitto, senza rispetto per l’ambiente. Chiediamo una politica energetica rispettosa dei diritti del cittadino, della sua salute  e del territorio.

Non intendiamo cedere al ricatto di effimere promesse per la creazione di posti di lavoro di breve periodo per la realizzazione di opere che possono lasciare tracce devastanti. La trivellazione e la produzione di energia elettrica con le fonti geotermiche comportano seri pericoli di inquinamento delle falde acquifere e dell’aria così come l’esperienza del monte Amiata in Toscana ci insegna, comportando anche gravi rischi per la salute.

Il nostro NO a questo progetto è per il rispetto della ricchezza naturalistica, archeologica, culturale ed economica dei nostri territori. Vogliamo che i nostri nipoti possano ancora godere e trarre vantaggio da queste ricchezze e non siano costretti a vivere in un territorio inquinato, impoverito e devastato da opere che nessuno di noi ha voluto.

Per questo motivo vi invitiamo a partecipare ad una assemblea che si terrà a Scano di Montiferro il 31 gennaio 2014, alle ore 17,30 presso il Teatro Nonnu Mannu  dove alcuni esperti potranno dare risposte qualificate alle nostre domande e un apporto dal punto di vista giuridico e scientifico per intraprendere le più incisive azioni di lotta, legali e democratiche, per la salvaguardia del nostro amato territorio.

Chiediamo quindi ai cittadini, alle associazioni e alle amministrazioni locali di partecipare numerosi, perché solo uniti potremo ottenere i migliori risultati

COMITATO NO ALLE TRIVELLE NEL MONTIFERRU

 

Sardegna, foresta mediterranea

Sardegna, foresta mediterranea

 

 

 

da La Nuova Sardegna, 29 gennaio 2014

SCANO MONTIFERRO. No alle trivelle, venerdì un’assembleaPiero Marongiu

SCANO MONTIFERRO. Un volantino firmato da un gruppo che si definisce “Comitato no alle trivelle nel Montiferru”, invita i cittadini che abitano nei Comuni interessati al progetto “Cuglieri”, per la ricerca di risorse geotermiche nel Montiferru e nella Planargia, a partecipare all’assemblea in programma venerdì prossimo, alle 17.30, nel Teatro Nonnu Mannu. Interverranno i sindaci dei dieci Comuni su cui si dovrebbero svolgere le indagini preliminari di superficie, esperti in ingegneria ambientale e il presidente del Gruppo di intervento giuridico Stefano Deliperi. Il progetto denominato Cuglieri è stato accolto con diffidenza dagli amministratori e dalle popolazioni fin dall’inizio. A preoccupare maggiormente sono i rischi per l’ambiente che quel progetto potrebbe creare al patrimonio boschivo e faunistico. Nel volantino si legge: «Il nostro No è per il rispetto della ricchezza naturalistica, archeologica, culturale ed economica dei nostri territori. Vogliamo che i nostri nipoti possano ancora godere e trarre vantaggio da queste ricchezze e non siano costretti a vivere in un territorio inquinato, impoverito e devastato da opere che nessuno di noi ha voluto».

 

campo di grano

 

 

da L’Unione Sarda, 29 gennaio 2014

Scano Montiferru. Venerdi assemblea con i sindaci. Geotermia, è protesta anti-trivelle. Joseph Pintus

Neanche un paio di mesi fa sembrava cosa fatta la vittoria dei comuni del Montiferru e della Planargia (Cuglieri, Scano Montiferru, Seneghe, Tresnuraghes, Magomadas, Flussio, Sagama, Tinnura, Sennariolo e Santu Lussurgiu) contro le trivelle della Exergia Toscana che vogliono perforare il sottosuolo alla ricerca di vapore per produrre energia termoelettrica. A ottobre il ministero dell’Ambiente impose lo stop al progetto “Cuglieri”, perché la ricerca geotermica dell’impresa toscana non era stata sottoposta a valutazione di impatto ambientale. Oggi, dopo la delibera regionale del 30 dicembre che autorizza l’impresa alle indagini preliminari (per cui non è necessaria la valutazione di impatto ambientale), è di nuovo tutto in discussione. Per questo i sindaci dei 10 comuni, Comitato contro le trivelle nel Montiferru e Gruppo di intervento giuridico annunciano battaglia e preparano azioni legali di cui discuteranno venerdi nel teatro Nonnu Mannu di Scano Montiferru alle 17.30. “Le indagini di superficie saranno eseguite seguendo le prescrizioni autoritative? Ribadiamo la contrarietà a questo progetto, per il rispetto della ricchezza naturalistica, archeologica, culturale ed economica dei nostri territori. Crediamo che siano le popolazioni locali a dover decidere le sorti del proprio territorio e futuro”, ribadiscono gli esponenti del Comitato.

Scano Montiferro 31 gennaio 2014 019

Scano Montiferro 31 gennaio 2014 015Scano Montiferro 31 gennaio 2014 007

(foto P.F., C.B., S.D., archivio GrIG)

L'Unione Sarda, 2 febbraio 2014

  1. Avatar di M.A.
    M.A.
    gennaio 31, 2014 alle 9:15 am

    Grig, salvaci tu! In quei boschi vado spesso ai porcini e un domani mi piacerebbe tanto farli conoscere anche a mio figlio!

  2. Avatar di Raimondo Cossa
    Raimondo Cossa
    gennaio 31, 2014 alle 9:51 am

    Figurati M.A., io ci vado a camminare, in bicicletta, a prendere acqua, a fotografare, a osservare flora e fauna, a rilassarmi, ecc. (ma solo quando certe attività lo consentono) e ritengo sia un ecosistema da salvaguardare e conservare. Come tutti gli ecosistemi è tenuto in equilibrio da una serie di “componenti”. L’alterazione di una sola di queste componenti può compromettere il sistema………
    Speriamo resti qualcosa da far conoscere a tuo figlio e ai nostri.

  3. Avatar di Alessandro
    Alessandro
    gennaio 31, 2014 alle 12:11 PM

    … cammino, corro, pedalo, osservo, contemplo, ammiro, scruto, comprendo, considero, rifletto, prego e dico: adoro il Montiferru, difendiamolo.

  4. Avatar di M.A.
    M.A.
    gennaio 31, 2014 alle 2:00 PM

    Cimmino, corro, osservo, cerco tracce, riconosco odiri, forme e rumori, urlo e faccio girare i cinghiali, contemplo, penso, sparo, raccolgo sporcizia scuoio o spenno, ringrazio, mi godo la vita e la natura, mi rilasso, cerco funghi, asparagi, lumache, porto a passeggio i miei cani…e non solo nel Montiferru. Difendiamo la nostra Sardegna. È un bene prezioso lasciatoci in eredità dai nostri padri affinché i nostri figli possono vivere e conoscere ciò che abbiamo conosciuto e ol modo in cui viviamo noi.

    • Avatar di M.A.
      M.A.
      gennaio 31, 2014 alle 2:17 PM

      E aggiungo: leggere un bel libro 🙂 soprattutto in estate. Mi scuso per gli errori di forma, ma il mio tablet scrive come gli pare e piace! 😀

  5. gennaio 31, 2014 alle 3:03 PM

    da La Nuova Sardegna, 31 gennaio 2014
    SENEGHE. Trivelle nel Montiferru, no di Sel. Oggi assemblea a Scano. (Piero Marongiu)

    SENEGHE. Le popolazioni del Montiferru e della Planargia difenderanno l’integrità dei loro territori con ogni mezzo. Di sondaggi, di superficie, preliminari o quant’altro non vogliono neppure sentir parlare. Dopo la mobilitazione dei sindaci di Santu Lussurgiu, Seneghe, e di recente anche C uglieri, Qualche giorno fa era stato il sindaco di Santu Lussurgiu, sulla vicenda ora interviene Sinistra ecologia e libertà. Il coordinamento provinciale di Sel denuncia la politica regionale, rea di non aver assunto una posizione netta contro le mire speculative delle grandi multinazionali. “Pale eoliche nel mare di Is Arenas, trivellazioni per l’estrazione di idrocarburi nel golfo di Oristano, ettari di pannelli fotovoltaici a Milis e Narbolia, trivellazioni esplorative per l’estrazione del gas nel sottosuolo di Arborea e nel cuore del Campidano, ricerca di risorse geotermiche nel Montiferru, da tempo la nostra provincia è oggetto di interessi incentrati sullo sfruttamento massiccio di risorse energetiche. Questo sembra essere il modello di “crescita economica” cui è destinato il nostro territorio?” Se esprime il proprio “no” alla massificazione e alle imprese che detengono grandi capitali, e apre all’autogoverno delle comunità locali. Intanto, il Comitato No Triv, invita i cittadini del Montiferru e della Planargia a partecipare all’assemblea, oggi alle 17.30, nei locali del teatro Nonnu Mannu di Scano Montiferro. Ci ci sarà anche il presidente del Gruppo di intervento giuridico Stefano Deliperi con alcuni giuristi e ingegneri ambientali.

  6. febbraio 1, 2014 alle 10:54 am

    da La Nuova Sardegna, 1 febbraio 2014
    Affollata assemblea contro le trivelle del progetto Cuglieri.
    A Scano Montiferro ambientalisti e i sindaci degli 8 paesi Gli amministratori: vogliono rovinare il nostro territorio. (Piero Marongiu)

    SCANO MONTIFERRO. «La Sardegna non deve essere scambiata per una tavola imbandita dove chi vuole può servirsi». A dirlo è Stefano Deliperi, presidente del Gruppo di intervento giuridico della Sardegna. Anche se la Regione, con la delibera del 30 dicembre scorso, ha condizionato il rilascio degli eventuali permessi ad una serie di restrizioni che prevedono anche nuove verifiche di impatto ambientale, la gente che ha partecipato all’incontro di ieri sera, presenti anche molte associazioni ambientaliste, non si fida e conferma la propria contrarietà al progetto Cuglieri. Attualmente sono presenti in Regione ben 11 richieste di permessi per ricerche di energie rinnovabili. «Se venissero concesse tutte – ha detto Deliperi – la Sardegna diventerebbe la piattaforma energetica dell’Europa. Noi continueremo a sostenere le battaglie di chi ha a cuore l’incolumità dell’ambiente». In mezzo al pubblico anche alcuni candidati alla prossima competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale e quasi tutti i sindaci degli otto paesi coinvolti nel progetto o i loro rappresentanti. Stefano Putzolu, vice Sindaco di Santu Lussurgiu, non si discosta di molto dalla posizione espressa qualche giorno fa da Emilio Chessa. «Da una parte parlano di valorizzare e proteggere i nostri prodotti – ha detto Putzolu –, dall’altra ci vogliono rovinare il territorio da cui traiamo quei prodotti: casizolu, carne del bue rosso, olio extravergine di oliva. In questi ultimi mesi si sono susseguite riunioni nei Consigli comunali. Adesso è arrivato il momento di uscire dalle sale riunioni e alzare la voce con le nostre popolazioni per dire no agli speculatori arrivati da fuori con l’intenzione di devastare i nostri territori per trarne un vantaggio economico a loro vantaggio». La Regione sarda non ha un piano energetico, pertanto è difficile trovare, tra le pieghe del diritto, norme che aiutino le amministrazioni locali a tutelare i territori. Deliperi: «Il diritto ambientale esiste ed entra in gioco quando si tratta di difendere la salute della gente. Adesso la Sardegna sembra essere diventata un Far West costituito dall’oro ecologico che sono le ricerche di energie alternative per ottenere i certificati verdi. Ecco perché noi saremmo a fianco delle popolazioni locali per sostenerle nella loro battaglia contro chi pensa di fare scempio dell’ambiente». L’esempio di Larderello, sull’Amiata in Toscana, dove c’è una centrale geotermica, è illuminante. «A Larderello sono stati trovati litio, boro, mercurio, polonio, uranio, arsenico, radon – ha detto Emanuele Scalas, ingegnere ambientale –. Quando si fanno i buchi nel sottosuolo, non conosciamo quali possono essere gli effetti». Intanto, ieri, i sindaci hanno ricevuto una lettera dall’assessorato regionale all’Ambiente della Regione, in cui viene ribadito che qualunque permesso sarà concesso solo d’intesa con i Comuni. «Un’intesa che non ci sarà mai – ha detto il sindaco locale Franco Frascaro – neppure per l’effettuazione dei sondaggi preliminari».

  7. febbraio 2, 2014 alle 11:50 am

    da La Nuova Sardegna, 2 febbraio 2014
    Il Montiferru grida ai politici il suo «no» alle trivellazioni.
    Scano Montiferro, affollata assemblea popolare al teatro Monito a Regione e candidati: «L’ambiente non si tocca». (Piero Marongiu)

    SCANO MONTIFERRO. «La scadenza elettorale per il rinnovo del consiglio regionale si sta avvicinando, ma finora nessun candidato ha preso posizione netta contro la minaccia che arriva da chi vuole effettuare trivellazioni nel nostro territorio per cercare risorse energetiche alternative». La considerazione era stata espressa dal sindaco di Seneghe, Antonio Luchesu, qualche giorno fa, dopo aver letto la delibera della giunta regionale che apre, seppure con una serie di limitazioni, all’Exergia Toscana la strada per effettuare una serie di sondaggi preliminari nel Montiferru e nella Planargia. L’altra sera, nel teatro Nonnu Mannu, di candidati, appartenenti a schieramenti diversi, ce n’erano molti e tutti hanno detto che le trivelle non devono passare. Neppure per effettuare sondaggi preliminari. Ma i loro interventi non hanno convinto il numeroso pubblico che ha affollato la sala. «Promesse e impegni che vengono dimenticati subito dopo le elezioni – dicono in molti –. Sull’integrità del nostro territorio dobbiamo vigilare se vogliamo essere sicuri che non arrivino speculatori». Le delegazioni dei comitati spontanei sorti per dire no alla calata delle multinazionali in cerca di fonti energetiche alternative, a differenza degli aspiranti onorevoli, hanno sicuramente convinto di più gli astanti. Non foss’altro perché sono stati proprio i comitati a denunciare per primi il pericolo per i boschi e per l’ambiente. Paolo Piras, uno dei promotori del Comitato No al progetto Eleonora dice: «Quei progetti sono incompatibili con le nostre realtà. I cittadini non li vogliono e dobbiamo fare di tutto per fermarli». In sala anche tanti cacciatori, agricoltori e allevatori, insieme a cittadini dei paesi in cui ricadono le attività programmate dalla società toscana. «Chi ama l’ambiente – dicono i cacciatori – lo preserva e lo difende». «Nessuno deve permettersi di fare qualcosa che va contro la volontà popolare», ha urlato un cittadino. «Chi pensa di fare i propri comodi con promesse di posti di lavoro – ha aggiunto un altro –, sappia che non siamo disposti a credergli». Il ricordo di Furtei e dei disastri dopo la caccia all’oro è ben presente. La paura dei cittadini di Seneghe, Scano Montiferro, Sennariolo, Cuglieri, Tresnuraghes, Flussio, Sagama, Tinnura, Magomadas e Santu Lussurgiu, è che, dopo il passaggio dei mezzi dell’Exergia Toscana, ai Comuni rimangano soltanto scorie da smaltire

  8. febbraio 13, 2014 alle 2:50 PM

    da La Nuova Sardegna, 13 febbraio 2014
    No-Triv, accuse ai sindaci che non si sono schierati.
    Documento del comitato che si oppone al progetto per l’energia geotermica «Su dieci paesi interessati, solo quattro erano presenti all’assemblea». (Piero Marongiu)

    SCANO MONTIFERRO. Un altro volantino, firmato da un comitato composto da cittadini che risiedono nei territori interessati al progetto Cuglieri per la ricerca di risorse geotermiche, circola da qualche giorno nei paesi del Montiferru e nella Planargia. Questa volta a far salire il termometro della preoccupazione è il silenzio degli amministrazioni locali di ben sei dei dieci comuni interessati al progetto presentato in Regione dalla società Exergia Toscana. «Su dieci paesi interessati dal progetto Cuglieri presenti gli amministratori di soli quattro comuni a quella che doveva essere un’occasione di aggregazione di tutto il territorio per contrastare il progetto dell’Exergia Toscana. Invece gli assenti illustri alla riunione che si è tenuta a Scano lo scorso 31 gennaio erano troppi nonostante fossero stati invitati ufficialmente e l’iniziativa fosse stata ampiamente pubblicizzata dalla stampa». All’assemblea di Scano erano presenti i sindaci di Seneghe, Scano, Magomadas, il vice sindaco di Santu Lussurgiu e un esponente della minoranza di Tresnuraghes. «Gli altri? – si chiedono gli estensori del volantino – non pervenuti». La paura per gli abitanti dei territori interessati alle indagini preliminari, autorizzate dalla Regione con delibera di Giunta del 30 dicembre 2013, seppure con una serie di limitazioni, è che una volta iniziati i sondaggi (nell’area di Pabarile in agro di Santu Lussurgiu?) diventi impossibile fermare l’attività dell’Exergia Toscana. «Sembra che gli amministratori assenti non si rendano conto di quello che potrebbe accadere ai loro territori se il progetto dovesse andare in porto. Non si capisce se si tratta soltanto di indifferenza, trascuratezza o sotto ci siano altri interessi». A suffragare questa ipotesi – secondo quanto si legge nel documento redatto dal Comitato No-Triv – ci sarebbe anche l’offerta di cessione di terreni ubicati nella Planargia e nel Montiferru: «per installare un impianto di energia rinnovabile», apparsa su un sito specializzato in annunci. «Comunque sia, per correttezza e trasparenza nei confronti dei cittadini e del territorio che amministrano, sarebbe il caso che gli amministratori dei Comuni non presenti all’assemblea informativa del 31 gennaio, dichiarassero pubblicamente la loro posizione, che peraltro è stata già espressa in senso negativo in sede di giunta comunale. A chi obietterà che siamo contrari alle energie alternative e al progresso – conclude il volantino – rispondiamo che siamo contrari a certi modi di produrre le energie alternative, basati sulla speculazione e il profitto, senza rispetto per l’ambiente. Chiediamo una politica energetica rispettosa dei diritti del cittadino, della sua salute e del territorio».

  9. marzo 1, 2014 alle 10:47 am

    da La Nuova Sardegna, 1 marzo 2014
    Il “no” alla geotermia davanti a Montecitorio.
    I sindaci di Seneghe e Santu Lussurgiu alla giornata di mobilitazione nazionale. Rimane la netta opposizione ai progetti presentati da Exergia Toscana. (Piero Marongiu)

    SENEGHE. Ci saranno anche i sindaci di Seneghe, Antonio Luchesu, e di Santu Lussurgiu, Emilio Chessa, alla giornata di mobilitazione nazionale contro la geotermia elettrica in programma mercoledì prossimo alla Camera dei Deputati. L’invito al convegno romano, che inizierà alle 9.30, ai due sindaci è stato fatto da Vittorio Fagioli, Coordinatore nazionale della rete che si oppone alla geotermia elettrica, speculativa e inquinante. Il Montiferru, con la Planargia, è uno dei territori interessati dal progetto Cuglieri presentato in Regione dalla società Exergia Toscana un paio di anni fa e per il quale sono già state concesse, seppure con una serie di limitazioni, le autorizzazioni per l’effettuazione di sondaggi di superficie. Un’occasione importante per Luchesu e Chessa di esprimere in un contesto così importante, la contrarietà personale e dei loro concittadini verso un progetto da tutti considerato una vera e propria minaccia per il territorio e per l’ambiente, nonché un atto di arroganza della Regione, considerata insensibile verso le popolazioni locali, che di quel progetto non vogliono neppure sentire parlare. Le motivazioni che hanno portato a una giornata di mobilitazione sono legate all’avvio, in diverse regioni della Penisola, e la Sardegna è fra queste, di installazioni di impianti geotermici a media Entalpia (perforazioni profonde tra i 500 e 1500 metri) che, a fronte di rendimenti energetici bassissimi, comportano possibili rischi al territorio, come la sismicità indotta, l’inquinamento delle falde acquifere, fenomeni di subsidenza (abbassamento verticale di un’area). Tutti aspetti che secondo gli esperti che parteciperanno ai lavori in programma a Montecitorio, non sono stati sufficientemente analizzati. Quei progetti, inoltre, porterebbero quasi sempre a un impoverimento dei territori in cui vengono effettuate le ricerche compromettendo seriamente le economie esistenti. All’incontro di mercoledì prossimo, che sarà moderato da Roberto Minervini (docente presso università della Tuscia) e introdotto da Fausto Carotenuto, del Comitato salute e ambiente, interverranno sindaci e imprenditori agricoli di diverse località della penisola. Sono previste relazioni di geologi, fisici, ingegneri e medici; parteciperanno alcuni parlamentari di diversi partiti, l’ex ministro Flavio Zanonato (sviluppo economico), Andrea Orlando (ex ambiente e adesso alla giustizia), Beatrice Lorenzin (salute) e dei presidenti delle Regioni Toscana, Lazio, Umbria e Sardegna. concluderà i lavori Roberto Barocci, membro della Rete nazionale No geotermia elettrica.

  10. Avatar di Raimondo Cossa
    Raimondo Cossa
    marzo 1, 2014 alle 11:40 am

    Bene, così il caso Montiferru diventa nazionale e la Sardegna entra ufficialmente nella Rete Nazionale No geotermia elettrica.
    Ma mancano sempre all’appello le posizioni ufficiali di alcune amministrazioni interessate dal progetto Cuglieri. A questo punto è necessario che i cittadini di quei paesi facciano pressione sui loro sindaci affinché assumano una posizione responsabile.
    Oppure, come ipotizzato dal volantino che circola, non è che ci sono interessi personali? Aspettiamo risposte!!!!

  11. marzo 5, 2014 alle 2:54 PM

    da La Nuova Sardegna, 5 marzo 2014
    Il Montiferru a Roma contro le trivelle. (Piero Marongiu)

    SENEGHE. La battaglia contro il progetto Cuglieri, per la ricerca di risorse geotermiche nel Montiferru e nella Planargia, si sposta nella Capitale. Questa mattina, inizio 9.30, i sindaci di Seneghe e di Santu Lussurgiu, Antonio Luchesu e Emilio Chessa, prenderanno parte al convegno organizzato dalla Rete nazionale “No Geotermia elettrica” e avranno la possibilità di rappresentare davanti a parlamentari e ministri i motivi del no espresso dal territorio che governano al progetto denominato Cuglieri. Ancora un no forte e deciso, quindi, alla richiesta presentata dalla società Exergia Toscana di procedere a trivellazioni esplorative, sale dalle popolazioni locali. «Gran parte dei sondaggi preliminari autorizzati dalla Regione con la delibera dello scorso dicembre – dice Chessa – ricadono nel nostro territorio. Noi, sia ben chiaro a tutti, non vogliamo trivelle nei nostri boschi. Se necessario ci mobiliteremo tutti, amministrazione comunale in testa, per impedire l’allestimento di qualsivoglia cantiere nel nostro territorio». Chessa si è detto disponibile anche a convocare in via straordinaria e permanente il Consiglio comunale nell’area in cui dovrebbero essere effettuati i sondaggi di superficie. Dello stesso avviso è anche Antonio Luchesu. È stato il primo sindaco del Montiferru a deliberare contro il progetto Cuglieri. «La geotermia – scrivono gli organizzatori del convegno romano –, in alcune zone, non è quella virtuosa fonte energetica rinnovabile che è stata propagandata per anni: ne è testimonianza il forte disagio dei cittadini dell’Amiata alle prese con livelli di inquinamento e danni alla salute non inferiori alle aree più inquinate del nostro paese. La preoccupazione – si legge nel documento – viaggia da una regione all’altra e coinvolge cittadini, associazioni, sindaci, provincie e regioni. Siamo venuti a Roma – conclude – per dialogare con il Governo, con i ministri responsabili e con le Regioni teatro delle mobilitazioni». Chessa e Luchesu, che interverranno nella discussione in programma questa mattina, non hanno dubbi: «La nostra posizione, peraltro più volte ribadita in più occasioni, non può che essere un no e forte chiaro a quel progetto». Ancora: «Vogliamo conservare il diritto di decidere con i nostri cittadini il futuro del nostro territorio. Futuro che non può prescindere dal rispetto delle sue peculiarità ambientali e faunistiche». All’incontro odierno sono stati invitati specialisti delle politiche ambientali, parlamentari, i ministri dell’Ambiente, della Salute e dello Sviluppo economico, e i presidenti delle regioni interessate ai progetti geotermici.

  12. marzo 6, 2014 alle 2:52 PM

    da La Nuova Sardegna, 6 marzo 2014
    SENEGHE. Trivellazioni, alla Regione una richiesta di moratoria.

    SENEGHE. Gli esperti convenuti ieri a Roma per la giornata di mobilitazione nazionale contro la geotermia elettrica promossa dalla Rete No geotermia, hanno fornito dati che concorrono a far aumentare la preoccupazione di chi rischia di trovarsi una centrale geotermica vicino a casa. Emilio Chessa, sindaco di Santu Lussurgiu, e Antonio Luchesu, primo cittadino di Seneghe, hanno idee molto chiare su come creare sviluppo per i loro territori, valorizzandone le potenzialità con progetti rispettosi dell’ambiente che non contemplano trivellazioni nei loro boschi per cercare risorse geotermiche. «Noi abbiamo fatto una lotta contro chi voleva privatizzare l’acqua – ha detto Chessa –, perché pensiamo che si tratti di un bene a cui tutti devono poter accedere liberamente. Il nostro territorio è ricchissimo di falde acquifere che potrebbero subire danni irreversibili se quel progetto andasse in porto». Il riferimento è al progetto Cuglieri, presentato dall’Exergia Toscana. Antonio Luchesu: «Il nostro territorio – ha detto – offre eccellenze agroalimentari di assoluta qualità. La carne del bue rosso, l’olio extravergine di oliva e i formaggi, solo per citarne alcuni, la cui qualità è dovuta all’ambiente integro da cui vengono ricavati quei prodotti». Il territorio amministrato da Luchesu e Chessa, non vuole il progetto Cuglieri. «Abbiamo proposto un incontro, forse a breve, con tutti i soggetti presenti ieri a Roma, in Sardegna – hanno detto i due sindaci –. Intanto, il prossimo passo sarà quello di chiedere alla Regione una moratoria sul progetto Cuglieri». All’invito della Rete No geotermia elettrica, hanno risposto in tanti: associazioni ambientaliste, imprenditoriali, amministratori, specialisti dei settori ambientali, rappresentanti dei comuni interessati ai piani di ricerca, parlamentari nazionali. Dal convegno è partita la richiesta di moratoria indirizzata al Governo per il comparto geotermia. «I rischi per l’ambiente e per la salute delle popolazioni che risiedono nei territori oggetto di ricerca, sono numerosi – è stato detto dai medici epidemiologi». Il caso Amiata, sollevato lo scorso novembre durante il congresso degli epidemiologi italiani, comincia a far riflettere chi è convinto che l’energia geotermica sia pulita. «Penso che lo sia – ha detto Roberto Barocci, di Sos Geotermia –, ma non lo è ovunque perché con l’attività geotermica, dal sottosuolo, insieme al vapore acqueo, escono anche metalli pesanti».

  13. marzo 9, 2014 alle 11:03 am

    da La Nuova Sardegna, 9 marzo 2014
    Seneghe, il fronte anti geotermia si rafforza a Roma. (Piero Marongiu)

    ORISTANO. Dal convegno indetto a Roma dalla Rete nazionale “No alla geotermia elettrica”, al quale hanno partecipato anche i sindaci di Seneghe, Antonio Luchesu, e di Santu Lussurgiu, Emilio Chessa, sui cui territori ricade il progetto per la ricerca di risorse geotermiche denominato Cuglieri, si evincono numerosi elementi che contribuiscono a far aumentare la preoccupazione dei cittadini circa i rischi insiti nel progetto. Dagli specialisti e dalle relazioni dei rappresentanti dei comitati sorti in molte regioni per dire no alla geotermia, sono emersi alcuni punti importanti e alcune richieste per il governo. «Uno dei principali problemi da affrontare – spiegano gli organizzatori – è quello dell’esistenza di un dogma culturale, dovuto a scarsa conoscenza sia nell’opinione pubblica che negli ambienti della pubblica amministrazione, secondo il quale la geotermia è sempre pulita, rinnovabile, sostenibile. Un dogma alimentato dal circuito degli imprenditori attratti esclusivamente dagli incentivi statali, e fideisticamente accettato da molti ambienti governativi senza veri approfondimenti. La ricerca scientifica mondiale e l’esperienza maturata sul campo mostrano che la geotermia non è affatto sempre pulita, rinnovabile, sostenibile. Lo è solo in determinate condizioni, che dipendono dalla tecnologia impiegata e dalla specificità del territorio nel quale la si vuole usare. Ogni caso va esaminato a parte, con appropriata attenzione e grandissime cautele». Le conclusioni a cui sono giunti i relatori non lasciano dubbi circa i danni che i metodi di estrazione dell’energia geotermica possono causare all’ambiente e ai cittadini. I dati forniti sull’Amiata, dove vengono utilizzate vecchie tecnologie con emissioni a cielo aperto, dicono che queste sono state nefaste per i cittadini e per l’ambiente di quelle zone. L’uso delle nuove tecnologie a ciclo chiuso, pur evitando l’emissione di veleni nell’aria, presenta altre criticità come il basso rendimento a fronte di enormi incentivi, rischi di sismicità, fenomeni di subsidenza, inquinamento delle falde acquifere, forti impatti sui territori e pochissimi posti di lavoro. «Chiediamo al governo – conclude la nota – una moratoria che sospenda il piano geotermico e i relativi incentivi, consenta di ripensare la sua economicità, di valutare bene le criticità e gli impatti delle varie tecnologie impiegate, adeguare la normativa in modo conseguente, mappare il territorio decidendo le zone di esclusione, dove gli impianti presentano rischi eccessivi».

  14. Avatar di giannantonio
    giannantonio
    marzo 9, 2014 alle 2:06 PM

    Mi sembra di rivivere tante iniziative analoghe: imprenditori attratti dagli incentivi statali che non appena vengono a mancare mettono in discussione l’economicità dell’iniziativa minacciando la chiusura dell’impianto con ulteriori costi per la collettività per il ripristino del territorio violato.
    I nostri politici la dovrebbero smettere di sostenere iniziative che non ci appartengono e, fino a che la situazione ambientale lo consente, concentrarsi nello sviluppo di quelle attività che da sempre hanno caratterizzato il territorio: agricoltura, pastorizia e turismo a cui offrire le nostre migliori produzioni, nell’ottica di ampliamento dei mercati di riferimento.

  15. marzo 11, 2014 alle 3:09 PM

    con nota prot. n. 7038 del 10 marzo 2014 il Servizio attività estrattive e recupero ambientale dell’Assessorato regionale dell’Industria ha convocato la conferenza di servizi per il rilascio del permesso di ricerca di energie geotermiche per il 25 marzo 2014 (ore 9.30).

    Questo è il momento di convocare i Consigli comunali per esprimere il diniego alla necessaria “intesa”.

    Chi vuol difendere il proprio territorio lo faccia, ora.

    L’intesa da parte dei Comuni territorialmente interessati è prevista dall’art. 5, comma 5°, delle Linee guida per la disciplina della ricerca e della coltivazione delle risorse geotermiche a scopi energetici nel territorio della Sardegna (allegato A della deliberazione Giunta regionale n. 34/41 del 7 agosto 2012).

  1. No trackbacks yet.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.