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Niente “Costa Smeralda 2”, abbiamo scherzato!


Sardegna, macchia mediterranea sul mare

Sardegna, macchia mediterranea sul mare

La Qatar Holding, il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci, il Sindaco di Arzachena Alberto Ragnedda, il Sindaco di Olbia Gianni Giovannelli, progettisti, urbanisti e contorni vari sono degli allegri burloni, simpatiche canaglie.

Questo è il senso della nota del Comune di Arzachena – S.U.A.P. prot. n. 23144 del 25 giugno 2013, con la quale vien detto al Servizio valutazione impatti (S.A.V.I.) della Regione autonoma della Sardegna che “agli atti … non risulta presentato alcun programma di investimenti turistico-edilizi da Soc. immobiliari facenti capo alla Qatar Holding”, ma solo “singole richieste di ampliamento di fabbricati ‘rurali’ ubicati fuori dal centro urbano (e/o frazioni) ai sensi della L.R. n. 4/2009 (Piano Casa)”.

E gli interventi immobiliari sbandierati per mesi come il toccasana per l’economia sarda con ben un miliardo di euro di investimenti?

Arzachena, Costa Smeralda, Stazzo Ghilardi

Arzachena, Costa Smeralda, Stazzo Ghilardi

Dove sono 500 mila “nuovi” metri cubi, un hotel Harrods (150 stanze) a Liscia Ruja, uno al Pevero (90 stanze), un family hotel (200 stanze), uno per clientela giovane (90 stanze), 70 residenze di lusso, 30 di extra-lusso, una pista di go-kart, il restyling dei quattro hotel “storici”, l’antropizzazione, pardon, la valorizzazione di zone ora integre (Razza de Juncu e Monte Zoppu)?

Solo 27 ristrutturazioni di altrettanti stazzi, già presentate all’approvazione in base al piano per l’edilizia.

Arzachena, Costa Smeralda, Stazzo Ghilardi, simulazione progettuale

Arzachena, Costa Smeralda, Stazzo Ghilardi, simulazione progettuale

Delle due l’una: o il piano da un miliardo di euro della Qatar Holding è una balla colossale oppure si tratta di un banale tentativo di aggirare normative comunitarie, nazionali, regionali nonché la giurisprudenza costante che richiedono la valutazione unitaria degli impatti sull’ambiente del complessivo programma di interventi turistico-edilizi.

Eppure il Servizio valutazione impatti della stessa Regione, in seguito ai ricorsi ecologisti, è stato chiaro (note nn. 3167 del 28 febbraio 2013 e 5813 del 13 marzo 2013): stop alle ruspe fino all’esito delle procedure di valutazione di impatto ambientale previste dalla legge.

Ovviamente ogni passo sarà attentamente seguito e valutato, poi seguiranno le azioni necessarie.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia

 

 

da Sardegna Quotidiano, 24 giugno 2013

L’EMIRO IN COSTA SMERALDA. «Niente piano-Qatar, solo stazzi». (Enrico Fresu)

macchia meditarranea (ginestre, olivastri, cisto)

macchia meditarranea (ginestre, olivastri, cisto)

(simulazioni progettuali da La Nuova Sardegna, foto S.D., archivio GrIG)

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  1. giugno 26, 2013 alle 7:11 PM

    A sentimento, mi sa che le due probabilità sono tutte e due percorribili, visti i soggetti… continuiamo a mandare le email? XD

  2. luglio 5, 2013 alle 2:56 PM

    e ora arrivano pure gli sceicchi di Dubai.

    da La Nuova Sardegna, 5 luglio 2013
    TURISMO » I PROGETTI MILIARDARI. Golfo Aranci, Dubai sogna una nuova Costa Smeralda. L’arrivo del presidente di Emaar, fra le più grandi società immobiliari al mondo, lancia l’affascinante ipotesi. Gli arabi ora vorrebbero acquisire anche Meridiana. (Enrico Gaviano)

    GOLFO ARANCI. L’Aga Khan, all’inizio degli anni 60, avrebbe voluto far sorgere la sua Costa Smeralda a Golfo Aranci. Le difficoltà nell’acquisizione dei terreni fecero deviare la sua scelta verso Monti di Mola. L’idea di oltre 50 anni fa potrebbe essere ora realizzata da altri investitori. Le indiscrezioni in questi giorni galoppano come purosangue in un ippodromo. Voci che rivelano come Dubai ha messo gli occhi su Golfo Aranci e ne vuol fare un centro turistico che rivaleggi con Porto Cervo. Un investimento massiccio, di alcuni miliardi di dollari, che farebbe decollare l’area dal punto di vista turistico oltre che rilanciare l’economia del nord Sardegna. La visita. Galeotta è stata la visita di Mohammed bin Ali al-Abbar in Gallura per vedere di persona la Marina di Portisco, che Dubai ha praticamente acquisito. Abbar è l’uomo di fiducia di Mohammed bin Rashid al-Maktoum, emiro di Dubai oltre che primo ministro e vice presidente degli Emirati arabi Uniti. Dirige il Gruppo Emaar, potentissima società finanziaria quotata alla borsa di Dubai che ha circa 10mila dipendenti. Abbar, dopo aver visto Portisco, e incontrato il sindaco di Olbia , ha voluto andare anche a Golfo Aranci. Non una visita casuale, qualcuno evidentemente aveva accennato all’ uomo d’affari arabo la possibilità di poter fare un investimento da quelle parti. La veduta del paese ha mozzato il fiato anche a Ali al-Abbar, che ha incontrato il sindaco Giuseppe Fasolino. Gli uomini di fiducia dell’inviato del Dubai hanno continuato a lavorare in questo periodo, acquisendo ulteriori informazioni e iniziando a pianificare l’intervento nell’area. Il progetto. E’ ancora avvolto dal più stretto riserbo, si può solo far ricorso alle indiscrezioni, appunto, che continuano a dare per certo l’intervento nella zona. Corroborate dal fatto che fra il comune di Golfo Aranci e il presidente di Emaar c’è stato un nuovo incontro pochi giorni fa. Avviati anche i contatti con la famiglia Tamponi, che detiene la maggior parte dei terreni su cui ricade l’intervento a Golfo Aranci. L’idea degli arabi di Dubai è favorita dal fatto che il paese gallurese ha un Puc approvato, che ha bisogno solo di alcuni piccoli aggiustamenti per l’adeguamento al Ppr, e che le volumetrie a disposizione sono notevoli. Costa Smeralda. Niente a che vedere, insomma, con quantosuccede ai cugini del Qatar in Costa Smeralda. Lì, dopo l’acquisizione da Tom Barrack, i qatarini si devono muovere a passo lento e con poche possibilità di manovra. La loro filosofia d’investimento è stata in parte rispettata: loro prediligono acquisire marchi di prestigio prima di tutto, come dimostrano gli affari andati in porto con Harrods e con la stessa Costa Smeralda. Ma, ovviamente, puntano nel breve periodo a costruire alcuni alberghi extralusso, ville per nababbi, e andare sino in fondo con la modifica degli stazzi. Le ferree leggi del Ppr (se non verrà modificato) e le poche volumetrie a disposizione del comune di Arzachena, rallentano questi progetti. Gli investimenti. Ben diverso il caso di Golfo Aranci, dove le volumetrie ci sono, e si sposano con la vocazione di Dubai a investire su aree da sviluppare. Anche nel caso di Golfo Aranci, l’idea sarebbe quella di costruire alcuni alberghi extralusso e ville di gran pregio. Ma c’è anche il progetto di un campo da golf, parchi naturali (in primo piano ovviamente Capo Figari), impianti sportivi. Il tutto inserito in un sistema sinergico con le altre zone di alto livello turistico dell’area: la Costa Smeralda e Porto Rotondo. Meridiana. Su tutta la faccenda gioca un ruolo fondamentale anche la questione Meridiana. A differenza del Qatar, Dubai sta studiando a fondo la possibilità di acquisire anche la compagnia dell’Aga Khan. Anche in questo caso le cose sembrano essere già molto avanti. La possibile ricapitalizzazione annunciata nei giorni scorsi dalla compagnia, sarebbe stata voluta proprio con la prospettiva della cessione di Meridiana. Piace molto l’idea di avere a disposizione un aeroporto a pochi chilometri da Golfo Aranci.

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    Qatar. Cambio ai vertici del fondo sovrano.

    Dopo il cambio al comando del Qatar, con lo sceicco Tamim bin Hamad Al-Thani che ha sostituito il deposto Hamad bin Kalifa Al-Thani, avvicendamento ai verrtici del fondo sovrano che governa gli affari economici del paese. Il nuovo presidente della Qatar investment authority è Ahmad Al-Sayed, proviene dalla controllata Qatar Holding, e prende il posto di Hamad bin Jassim al-Thani , che era stato rimosso dal suo incarico circa una settimana fa. Una mossa che tende a consolidare il potere del nuovo emiro del Qatar. Il fondo sovrano, co la sua serie di investimenti in tutto il mondo, ha dato grande visibilità al paese del golfo Persico. Fra gli acquisti ricordiamo in Italia la costa smeralda e Porta Nuova a Milano, quindi i marchi del lusso Valentino e Harrods e, nel calcio, il Paris Saint Germain.

  3. luglio 6, 2013 alle 3:15 PM

    da La Nuova Sardegna, 6 luglio 2013
    Golfo Aranci aspetta l’arrivo degli emiri. Il sindaco Giuseppe Fasolino: «Nulla di ufficiale, ma per noi sarebbe un’occasione formidabile di sviluppo economico». (Enrico Gaviano)

    GOLFO ARANCI. Non conferma ma neanche smentisce. Il sindaco Giuseppe Fasolino sta alla finestra e aspetta che il mega investimento dello sceicco del Dubai possa concretizzarsi. «Di ufficiale non c’è alcunchè – sottolinea il primo cittadino di Golfo Aranci –. Del resto apprendere dalla stampa che c’è un interesse da parte di uno dei gruppi immobiliari più forti del mondo nei confronti di Golfo Aranci non può che lusingarci e farci pensare che, con una programmazione accurata, tutta l’area e non solo il nostro comune, possano pensare a uno sviluppo economico importante». Detto questo però, Fasolino respinge le ipotesi catastrofiche affacciatesi ieri su diversi social network, a commento della notizia pubblicata dalla Nuova Sardegna. «Nessuno deve temere colate di cemento – replica il sindaco – se veramente ci sarà un investimento nel territorio di Golfo Aranci, sarà fatto nel rispetto delle regole. Senza stravolgere le radici e le tradizioni. Dovrà esserci la giusta sintesi fra lo sviluppo economico e il rispetto del territorio». L’interessamento di Dubai, uno dei sette componenti degli Emirati arabi uniti, sembrerebbe preludere a una specie di guerra immobiliare con il Qatar, che invece da oltre un anno ha acquisito la proprietà della Costa Smeralda. «Non credo che le due parti vogliano entrare in conflitto dal punto di vista degli investimenti – dice ancora Fasolino –, anzi. Vedo invece la possibilità di zone ad alto livello turistico che agiscono facendo sistema: Golfo Aranci, Costa Smeralda, porto Rotondo in sinergia per far decollare finalmente il territorio». Rispetto alla Costa Smeralda, però, Golfo Aranci avrebbe un grosso vantaggio. A Porto Cervo, come se fosse un presepe estivo, alla fine della stagione, si avvolge tutto , si chiude e si aspetta il mese di giugno dell’anno successivo. Golfo Aranci, invece, è un paese vivo, che funziona ovviamente 365 giorni all’anno. «Una comunità – dice ancora Fasolino – che potrebbe essere una carta in più per l’idea di sviluppo che hanno in mente, sempre sel il progetto si realizzerà, gli investitori che hanno mostrato interesse per il nostro territorio». A golfo Aranci, poi, rispetto alla Costa smeralda, c’è un altro vantaggio: quello di un puc approvato in cui servono piccoli ritocchi per l’adeguamento al Ppr. Con un buon ammontare di volumetrie a disposizione. «Quello che ci auguriamo – aggiunge Fasolino – è che insieme all’investimento sul posto, venga anche pensato un nuovo sviluppo della rete dei trasporti. Quello che ora mostra la corda e crea sempre grossi problemi a chi vuol raggiungere la Sardegna» Ora si aspettano nuove visite da parte di Mohammed bin Alì al-Abbar, il braccio destro dello sceicco di Dubai, oltre che presidente della società immobiliare Emaar, una delle più ricche al mondo, che sta trattando insieme alla possibilità di un intervento per diversi miliardi di dollari a Golfo Aranci, anche l’acquisto della Marina di Portisco.

  4. luglio 17, 2013 alle 2:50 PM

    da La Nuova Sardegna, 17 luglio 2013
    Marina e hotel, a Portisco si parla arabo. La società immobiliare Emaar, sede a Dubai, presenta una offerta d’acquisto. Nell’operazione anche un albergo di lusso. (Luca Rojch)

    OLBIA. Stanchi di osservare, soppesare, analizzare. Non sono più fantasmi bianchi avvistati un po’ ovunque in Sardegna nelle loro visite. Gli arabi mettono mano al portafoglio, provano a impacchettare Portisco e portarsela a casa. La Emaar, un gigante planetario del settore immobiliare con oltre 10mila dipendenti, sede a Dubai, Emirati Arabi, ha presentato una manifestazione di interesse per comprare la Marina di Portisco. Nello stesso tempo ha quasi chiuso una trattativa parallela con la Sardaleasing, che ha tra le mani alcuni pezzi pregiati del borgo arrampicato sulle rocce che guardano Porto Rotondo. Operazioni di mercato che in queste settimane vanno avanti nel più stretto riserbo. Top secret la cifra che la multinazionale con sede a Dubai è pronta a mettere sul tavolo per convincere Italia Navigando, proprietaria della Marina, a cedere il porto. Né è scontato che l’azienda, controllata al 100 per cento dallo Stato, accetti l’offerta. Ma La Emaar, attraverso una delle 60 società che controlla, ha avanzato una prima proposta di acquisto che dovrà essere valutata. Dal punto di vista tecnico è una manifestazione di interesse, ma è già un atto formale che fa capire che gli Emirati Arabi vogliono chiudere l’affare. Che ci sia un interesse forte degli arabi per Portisco è più o meno ufficiale, almeno tra chi ha casa nel villaggio turistico. Il Consorzio ha inviato una nota riservata ai suoi inquilini in cui informa che il consiglio di amministrazione è venuto a conoscenza che esistono alcuni progetti che riguardano Portisco e prevedono la creazione di un hotel a sette stelle, un ampliamento del porto e la creazione di alcune ville. I progetti sono stati presentati da due società. Anche se resta per ora l’ostacolo dei permessi per realizzare le opere. Portisco è costruito un due blocchi, il primo è a strapiombo sopra la marina, il secondo è poggiato sopra il crinale, come un trenino. In mezzo c’è un’area verde su cui si vuole costruire il super hotel con centro benessere e altri servizi lusso. Una conferma che intorno a Portisco ci sono grandi interessi, anche di natura immobiliare e il gruppo che ha il cuore negli Emirati Arabi e beni immobili sparsi nel pianeta ha puntato gli occhi su questa fetta di Gallura. Rimane da capire se esiste la possibilità di creare altre volumetrie in quell’area. Per ora il colosso immobiliare, quotato alla borsa di Dubai, non sembra preoccupato di questi aspetti, più concentrato a portare a termine la scalata alla proprietà di Portisco. Anche perché deve agire su diversi fronti, da una parte convincere Italia Navigando a vendere la Marina, ipotesi fino a oggi sempre respinta con fermezza da parte dei vertici della società di Stato. La manifestazione di interesse, messa nero su bianco, potrebbe tentare Italia Navigando. Dall’altra la Emaar deve definire l’accordo con la Sardaleasing, che ha la proprietà di una fetta importante degli immobili che fanno parte del Consorzio, e in questo caso l’affare sembra vicinissimo a concludersi. Nello stesso tempo dovranno superare tutti gli ostacoli burocratici per riuscire a costruire un hotel a 7 stelle. Una mossa che potrebbe spostare un po’ più indietro la pietra che indica l’inizio della Costa Smeralda. E il progetto di acquisire i pezzi pregiati di Portisco da parte degli emirati potrebbe servire anche per fare sistema con i vicini di casa, il gruppo di investitori del Qatar che a Razza di Juncu, la spiaggia accanto, ha deciso di costruire un albergo superlusso e tre ville da nababbo mascherate da stazzi. L’emiro del Qatar ha già messo le mani sulla parte più ricca, la Costa Smeralda, e ora tenta di creare nuove strutture ricettive. Anche per questo la Marina di Portisco diventa sempre più strategica, in modo particolare se la possibilità di ampliare il porto dovesse diventare realtà e garantire nuovi approdi per maxi yacht. La Gallura sempre più una provincia araba, e gli investitori puntano ad allargare i confini della Costa Smeralda, o almeno ci provano.

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    Ancora in corso le trattative a Golfo Aranci e Porto Rotondo.

    Non solo Portisco. Se per l’acquisto del villaggio turistico sul golfo di Cugnana gli Emirati Arabi sono già usciti allo scoperto, su Golfo Aranci portano avanti una trattativa riservata. Il braccio è sempre lo stesso, la Emaar, la multinazionale immobiliare con interessi in mezzo pianeta. Ma in questo caso l’operazione è più complicata, sia per la vastità dell’area che si vuole acquisire, sia per il peso dell’investimento economico necessario per completare l’operazione. Il gigante immobiliare, è ambizioso e ha messo nel mirino questa fetta di Sardegna ritornata di gran moda tra i paesi del Golfo Persico. Mohammed Bin Ali al-Abbar, che dirige il gruppo Emaar ha visitato la Gallura qualche mese fa. Oggetto del suo blitz uno sguardo di persona su Portisco e Porto Rotondo. Ma durante la sua visita Abbar, che è l’uomo di fiducia di Mohammed bin Rashid al-Maktoum, emiro di Dubai oltre che primo ministro e vice presidente degli Emirati arabi Uniti, dopo aver visto Portisco e incontrato il sindaco di Olbia , ha voluto andare anche a Golfo Aranci. L’operazione è appena iniziata, ma la Emaar, gigante finanziario quotato alla borsa di Dubai, potrebbe anche decidere di investire su Golfo Aranci e completare il suo impero in Gallura.

  5. luglio 18, 2013 alle 2:44 PM

    da la Nuova Sardegna, 18 luglio 2013
    E ora gli sceicchi corteggiano Portisco e Porto Rotondo.
    I progetti di Emaar, la più potente immobiliare del mondo Trattative già in fase avanzata e altre ancora da avviare. (Luca Rojch)

    OLBIA. La Gallura è sempre più una provincia araba. Inondata dai petrodollari che i nuovi ricchi hanno deciso di investire nel loro shopping selvaggio. Perché i territori si conquistano più con i soldi che con i soldati. Non solo Portisco, il gruppo Emaar, colosso del mattone, ha messo nel mirino anche Porto Rotondo. Il gigante planetario del settore immobiliare con sede a Dubai, Emirati Arabi, controlla oltre 60 società attraverso cui si occupa di tutto. Ora la Emaar punta ad acquisire il porto turistico e l’hotel Sporting, 5 stelle, di proprietà del gruppo Molinas. Un assalto tutto da progettare. Non sono state presentate ancora offerte ufficiali, ma alcuni mediatori hanno iniziato a sondare la disponibilità dei proprietari dei pezzi pregiati di Porto Rotondo. Primi contatti che potrebbero intensificarsi nelle prossime settimane. Ma la Emaar lancia la sua offensiva nello stesso momento su più tavoli. Su Portisco la trattativa è avviata da tempo. Già in primavera c’erano stati i primi sopralluoghi da parte degli arabi, una prima presa di contatto con il territorio. Adesso la Emaar, attraverso una sua controllata, ha presentato una manifestazione di interesse per acquistare la Marina di Portisco, di proprietà di Italia Navigando, società controllata al 100 per cento da Invitalia, azienda di Stato. In questa catena di controllo al vertice c’è Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Nello stesso momento sono in fase avanzatissima le trattative anche della Emaar con la Sardaleasing, che ha la proprietà di una fetta degli immobili che fanno parte del Consorzio, e in questo caso l’affare sembra vicinissimo a concludersi. Italia Navigando non ha ancora dato risposte definitive alle proposte avanzate dalla società vicinissima all’emiro del Dubai. Mohammed bin Ali al-Abbar, il presidente della Emaar, è uno dei più stretti collaboratori dell’emiro del Dubai Mohammed bin Rashid Al-Maktoum. La Emaar è la Apple dei mattoni. Una delle società immobiliari più grandi del pianeta. Con interessi sparsi in moltissime nazioni. In patria ha costruito il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, ed è quotata alla borsa di Dubai. In Gallura punta in modo deciso a fare suoi i gioielli che si trovano intorno alla Costa Smeralda. Pezzo dopo pezzo vuole costruire una costellazione di pezzi pregiati e sogna di spostare la pietra con la scritta Costa Smeralda qualche chilometro più avanti. O in alternativa creare un proprio polo turistico dell’accoglienza per turisti a 5 stelle. Il più grande investimento è su Golfo Aranci, ma intorno a Portisco c’è un grande fermento. Esistono già i progetti per creare un hotel a sette stelle, alcune ville superlusso e per ingrandire il porto turistico. Il Consorzio ha inviato una nota riservata ai suoi inquilini in cui informa che il consiglio di amministrazione ha ricevuto alcuni progetti presentati da due società in cui è prevista la costruzione di un albergo superlusso con 70 camere e con un centro benessere, alcune ville, e in cui è previsto anche l’ampliamento del porto turistico. Resta da capire se esistano spiragli per creare nuove volumetrie in un’area in cui costruire è più o meno impossibile. Ma ci sono indicazioni anche sulla zona in cui la nuova struttura dovrebbe sorgere. Portisco è costruito un due blocchi, il primo è compatto a strapiombo sopra la marina. Il secondo è poggiato sopra il crinale, come un trenino di cemento. In mezzo c’è un’area verde su cui si vorrebbe costruire il super hotel con centro benessere e altri servizi lusso. La Costa Smeralda inizia a poche centinaia di metri. I terreni dietro la spiaggia accanto a Portisco sono dei vicini di sabbia degli Emirati Arabi, il Qatar. Per Razza di Juncu c’è già un progetto da parte dei nuovi padroni della Costa Smeralda per costruire un albergo di lusso in mezzo a un angolo di Gallura rimasto selvaggio e per trasformare tre stazzi in ville esclusive per nababbi. Sempre che il Piano casa lo consenta.

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    Golfo Aranci il prossimo boccone. Con il porto e le nuove volumetrie, potrebbe essere uno dei maggiori obiettivi. (Enrico Gaviano)

    GOLFO ARANCI. Un investimento da capogiro: tre miliardi di euro. E’ questa la cifra che la potenza economica di Dubai potrebbe mettere sul piatto per operare in Gallura su uno dei suoi terreni preferiti, il turismo. Il progetto è ancora in embrione e tutti i protagonisti tengono la bocca cucita. Ma qualche spiffero è scappato via, e i contorni della operazione sembrano delinearsi. La parte dei porti turistici, il sistema sinergico che collegherà la Costa Smeralda con Porto Rotondo e Portisco sembrerebbe solo una parte di un gioco economico più grande. Con Golfo Aranci che potrebbe essere uno dei centri d’interesse maggiore. Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci, non conferma, anche se si augura che le anticipazioni già pubblicate dalla Nuova Sardegna una decina di giorni fa, possano essere confermate. Comunque sia, il fatto che il Puc di Golfo Aranci sia varato, che abbia bisogno di pochi ritocchi per adeguarlo al Ppr e che in campo ci sia un bel pacchetto di volumetrie, non fa che avvalorare la tesi che il vecchio villaggio dei pescatori nato con il nome di Figari e diventato poi per una storpiatura del nome Golfo dei granchi in Golfo Aranci, possa trasformarsi in una seconda Costa Smeralda. Si badi bene che tutto il quadro delineato non sta a significare che Dubai, uno dei sette emirati che compongono lo stato sovrano degli Emirati Arabi Uniti, voglia mettersi in concorrenza con il Qatar che della vera Costa Smeralda è il proprietario. No, i due vicini di casa del Golfo Persico parlano la stessa lingua, in tutti i sensi. Ed è quella degli investimenti su scala mondiale da far fruttare. E’ per questo che la sinergia fra il polo del lusso della Costa Smeralda con quello nascituro di Golfo Aranci, i porti turistici per lussuosi yacht che unirebbero i due centri, la vicinanza di Olbia, città destinata a svilupparsi ulteriormente, con il suo porto e l’aeroporto, lo stesso possibile acquisto di Meridiana, potrebbero essere i tasselli che compongono il mosaico del ricco investimento degli emiri. Del resto, l’arrivo, per un paio di visite, di Mohammed bin Alì al-Abbar, presidente di Emaar, uno dei gruppi immobiliari più potenti al mondo, non può essere certo casuale. Alì al-Abbar è il braccio destro di Mohammed bin Rashid al-Maktoum, l’emiro di Dubai, la cui fortuna è stimata in circa 8mila miliardi di euro. Una piccola fetta potrebbe finire proprio in Gallura, per far decollare nuovamente l’economia frenata ormai da troppo tempo dalla crisi mondiale.

  6. luglio 19, 2013 alle 2:51 PM

    da La Nuova Sardegna, 19 luglio 2013
    Lo sceicco del Dubai arriva in Sardegna. (http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/07/19/news/lo-sceicco-del-dubai-arriva-in-sardegna-1.7445625) Parteciperà a una gara di equitazione ad Arborea e avrà l’occasione di vedere le aree dei possibili investimenti galluresi. (Enrico Gaviano)

    OLBIA. Le trattative degli arabi del Dubai per un grosso investimento immobiliare in Gallura, che comprenderebbe Portisco, Porto Rotondo e Golfo Aranci, potrebbe subire una accelerazione alla fine del mese di agosto e all’inizio di settembre. Complice l’equitazione. Già perché lo sceicco Mohammed bin Rashid Al-Maktoum verrà in Sardegna proprio in quei giorni. L’occasione è data da l Sardegna endurance lifestyle, in programma nello splendido Horse Country Resort di Arborea dal 30 agosto al primo settembre. Al-Maktoum, primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, è un appassionato di cavalli e lui stesso gareggia proprio nell’endurance, prova di equitazione che si disputa su lunghissime distanze e di cui gli arabi sono formidabili interpreti. L’arrivo di al-Maktoum non è stato ufficialmente confermato, ma sembra essere ormai certo. Sopratutto andando a vedere quanto a fatto negli anni scorsi l’emiro nell’endurance in Italia. Al-Maktoum, infatti, ha partecipato sia lo scorso anno che due anni fa all’ Endurance lifestyle e nel 2012 sulla Riviera del Conero ha vinto la prova sulla distanza dei 120 chilometri. Nell’edizione di quest’anno, sempre nelle Marche, ha partecipato suo figlio,Sheikh Hamdan bin Mohammed Al Maktoum, l’erede al trono del Dubai, che a sua volta ha vinto. E’ quindi altamente probabile che lo sceicco abbia deciso di disputare la prova in Sardegna, che accoglie l’evento per la prima volta. Per completezza di informazione va anche detto che in Italia il Lifestyle (nato nel 2007 ad Assisi) è una tre giorni dedicati a sport, allevamento, formazione ed intrattenimento per far conoscere l’Endurance, ai suoi protagonisti e alle eccellenze rappresentate dall’Italia. L’endurance è disciplina amatissima dagli arabi, tanto da essere definito lo sport degli sceicchi. L’arrivo in Sardegna di Rashid al-Maktoum confermerebbe le anticipazioni fatte dal nostro giornale in queste ultime due settimane. E cioè un progetto che prevede un grosso investimento di Dubai nel nord est della Sardegna. Con l’acquisto di Portisco, a Porto Rotondo del porto turistico e dell’hotel a 5 stelle Sporting, e di un’ampia fetta di terreni a Golfo Aranci. Il tutto per fare sistema e creare un circuito del lusso con la Costa Smeralda, di cui è proprietario il fondo sovrano del Qatar. Le prime mosse sono state fatte in questi mesi da un nome di rilievo nell’economia di Dubai. Mohammed bin alì al-Abbar, braccio destro dell’emiro di Dubai e presidente di Ejmaar, uno dei gruppi immobiliari più potenti al mondo, è già venuto in Gallura un paio di volte. Ha avuto incontri con personaggi di spicco del territorio, ha visto Portisco, Porto Rotondo e Golfo Aranci. Ora gli emissari stanno lavorando sulle trattative , che sembrano essere avviatissime. In pratica Dubai, che prevede di investire circa 3 miliardi di euro sull’affare, punta ad allargare i confini della Costa Smeralda, con una lunga linea di porti turistici e alcuni alberghi a sette stelle per soddisfare le esigenze della clientela più ricca.

  7. luglio 19, 2013 alle 3:07 PM

    da La Nuova Sardegna, 19 luglio 2013
    AMBIENTE. Gallura, provincia degli Emirati del Golfo.
    Sempre la solita vecchia logica: dopo l’emiro del Qatar venuto a rilevare la Costa Smeralda, ecco l’emiro del Dubai che vuole Porto Rotondo. (Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus)

    La Gallura, provincia cancellata dalla Regione autonoma della Sardegna, sta rinascendo sempre più come provincia degli Emirati del Golfo Persico. Beninteso, continua a scivolare come il resto della regione dalla Sardegna al Sardistàn, oscura isola del Mediterraneo centrale, ma appare sempre più abbindolata dagli annunci di questo e quest’altro fantastico progetto immobiliare benedetto dai petrodollari. Ormai è quasi una carovana di cammelli carichi di mattoncini colorati quella che giunge sulle coste galluresi. Dopo l’Emiro del Qatar, con la sua Qatar Holding, venuto a rilevare la Costa Smeralda e a far intravvedere un miliardo di euro di investimenti, ecco il Gruppo Emaar, vicinissimo all’Emiro del Dubai, interessato al porto turistico e al complesso ricettivo di Portisco, ora dei Molinas, nonché all’approdo della società pubblica Italia Navigando. Ma non solo. Impazzano le indiscrezioni che vedono anche Porto Rotondo, Golfo Aranci, gli aerei di Meridiana nella lista della spesa all’attenzione di Mohammed bin Alì al-Abbar, l’Emiro del Dubai. Davanti alla lampada di Aladino dalle magìe mattonare Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci, è raggiante: «Nulla di ufficiale, ma per noi sarebbe un’occasione formidabile di sviluppo economico» (La Nuova Sardegna, 6 luglio 2013). Eppure la recente lezione capitata ai dirimpettai Gianni Giovannelli, sindaco di Olbia, e Alberto Ragnedda, sindaco di Arzachena, dovrebbe consigliare maggior prudenza. Ricordiamo i toni trionfalistici di qualche mese fa? Il Presidente della Regione Ugo Cappellacci e i sindaci di Olbia e di Arzachena annunciavano urbi et orbi che un miliardo di euro stava giungendo per render benestanti tutti i galluresi, anzi, tutti i sardi, grazie agli investimenti della Qatar Holding per la Costa Smeralda 2: un hotel Harrods (150 stanze) a Liscia Ruja, uno al Pevero (90 stanze), un family hotel (200 stanze), uno per clientela giovane (90 stanze), 70 residenze di lusso, 30 di extra-lusso, una pista di go-kart, un parco acquatico, il restyling dei quattro hotel “storici”, l’antropizzazione, pardon, la valorizzazione di zone ora integre (Razza de Juncu e Monte Zoppu), al modico prezzo di 500 mila nuovi metri cubi di cemento. Dopo qualche azione legale ecologista per vederci chiaro, il tutto s’è ridotto ora a solo 27 ristrutturazioni di altrettanti stazzi, già presentate all’approvazione in base al piano per l’edilizia. Così ha formalizzato il Comune di Arzachena (nota S.U.A.P. n. 23144 del 25 giugno 2013) al Servizio valutazione impatti della Regione: “agli atti … non risulta presentato alcun programma di investimenti turistico-edilizi da Soc. immobiliari facenti capo alla Qatar Holding”, ma solo “singole richieste di ampliamento di fabbricati ‘rurali’ ubicati fuori dal centro urbano (e/o frazioni) ai sensi della L.R. n. 4/2009 (Piano Casa)”. Delle due l’una: o il piano da un miliardo di euro della Qatar Holding è una balla colossale e abbiamo a che fare con simpatici burloni oppure si tratta di un banale tentativo di aggirare normative comunitarie, nazionali, regionali nonché la giurisprudenza costante che richiedono la valutazione unitaria degli impatti sull’ambiente del complessivo programma di interventi turistico-edilizi. In più, il bravo giornalista gallurese Francesco Giorgioni ci fa sapere che «il reddito pro capite medio di tutti i residenti del comune dovrebbe aumentare … di € 151,28 l’anno»: lo afferma, in riferimento agli arzachenesi, Tonino Fadda, il progettista della Qatar Holding nella relazione sul piano della nuova Costa Smeralda. E i restanti sardi? Realtà o mattoncini colorati? Soprattutto: è vero che noi sardi non abbiamo l’anello al naso e che il Presidente Cappellacci non vuole stravolgere il Ppr per favorire queste speculazioni immobiliari? Vero o no?

  8. agosto 24, 2013 alle 4:03 PM

    da La Nuova Sardegna, 24 agosto 2013
    Stazzi-villa in Costa Smeralda, primo sì al Qatar.
    Olbia: consentiti gli ampliamenti con progetti ridimensionati. Ad Arzachena attesa la decisione sul restyling di 24 edifici. (Luca Rojch): http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/08/24/news/stazzi-villa-in-costa-smeralda-primo-si-al-qatar-1.7626452

    ______________________________

    da Sardinia Post, 24 agosto 2013
    Costa Smeralda, via libera al piano d’investimenti dell’emiro. Ecco come sarà la Gallura d’Arabia: http://www.sardiniapost.it/cronaca/costa-smeralda-via-libera-al-piano-dinvestimenti-dellemiro-ecco-come-sara-la-gallura-darabia/

    _____________________________

    da CagliariPad, 24 agosto 2013
    Costa Smeralda, primo sì al piano del Qatar.
    Tre stazzi di Olbia saranno ampliati grazie alle norme previste nel piano casa. Giovannelli: “Il progetto originario è stato epurato di tutti quegli elementi lontani dalla storia del nostro paesaggio”. Presto altre antiche case di campagna saranno trasformate: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=4461

  1. agosto 12, 2013 alle 5:09 PM

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