Poetto, reportage dal degrado.
Francesca Putzolu è una cittadina quartese.
Davanti a troppi esempi di squallore in danno della sua spiaggia, ha deciso che non poteva rimanere alla finestra. Il degrado attraversa il confine comunale fra Quartu S. Elena e Cagliari per unirle nell’unico segno del degrado.
E Francesca l’ha documentato in un reportage, tanto per iniziare a rimboccarsi le maniche.
Chi volesse partecipare in prima persona a iniziative per migliorare lo stato del nostro Poetto, può contattare il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com, o direttamente Francesca al numero telefonico 338-1223073.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Il Poetto.
Le foto mostrano lo stato del Poetto solo dalla Bussola Quartu al primo breve tratto di Cagliari.
Obbiettivi: sensibilizzare le amministrazioni e la cittadinanza a prendersi cura del litorale.
Della riqualificazione del lungomare del Poetto se ne sente parlare da qualche anno. Ma ancora non si riesce a vederne l’ombra.
La spiaggia dei centomila ed il litorale è stata scippata ai cittadini L’impressione che si ricava dalle notizie della stampa locale è l’equazione baretti uguale Poetto.
Intanto il degrado e l’abbandono sono arrivati a livelli intollerabili per chi semplicemente ama, in tutte le stagioni, grazie al nostro clima, passeggiare, correre, ciclare, sdraiarsi sulla spiaggia, percorrere il bagnasciuga e godere delle sensazioni che il mare ci regala.
Amministrazioni distratte, di scarsa o nulla sensibilità ambientale, hanno mancato di vigilare e di adottare politiche di cura che un sito come questo meriterebbe.
Ora il Poetto mostra tutta la violenza dell’ aggressione delle attività, della speculazione dell’uomo e dell’abbandono.
L’annosa questione della Bussola, ormai un cumulo di macerie a Quartu, l’Ospedale marino a Cagliari e tutto l’ammasso di materiali lasciati come regalo, da chi ha tratto lauti guadagni ed ha usato la spiaggia come fosse roba sua e non generosamente offerta dalla comunità , nella totale, o quasi, mancanza del rispetto delle leggi e delle regole, non può essere tollerata oltre dai cittadini.
In numerose città si stanno costituendo amici di luoghi da proteggere e di cui prendersi cura nel senso ecologico del termine: monitorare, segnalare, denunciare, sensibilizzare alla consapevolezza che dei nostri beni comuni ci dobbiamo interessare in prima persona.
Siamo stati a guardare per troppo a lungo , e poco sostegno hanno ricevuto quelli che , da tempo denunciavano e denunciano, il progressivo decadimento del litorale.
L’erosione della sabbia e i sistemi di protezione naturali come le alghe , le pietrine, le piante vengono sistematicamente ignorati e i proprietari degli stabilimenti continuano a far rastrellare e accumulare le alghe e le palle marine alle spalle della spiaggia, verso le due piste per i pedoni e per i ciclisti.
Abbiamo assistito allo smantellamento dei casotti, al ripascimento, all’abbattimento della pineta alla presenza dell’amianto, alle macerie dell’Ospedale marino, alla presenza invadente di stabilimenti che chiudono il lungomare con muri e muretti che crollano ogni inverno, alle masserizie accumulate ogni inverno dai baretti, alla Bussola, che rappresenta un costante pericolo per l’incolumità dei bagnanti, al pesante e brutto ammasso di infrastrutture del Lido, alle recinzioni con reti da pollaio, alle pavimentazioni , capannoni da circo, plasticherie di ogni genere e sorta ed altro orrore.
Una lunga lista di chi a piene mani ha avuto l’autorizzazione di fare e strafare.
Si parla di lavoro, investimenti e turismo, stagione lunga, ma chiunque ora arrivi e passeggi per il Poetto come turista può solo provare costernazione e certamente non sente la voglia di trattenersi.
C’è da chiedersi come si possa parlare di piani integrati di sviluppo con le zone umide retrostanti (che non se la passano meglio), se non si riesce a mantenere un minimo di manutenzione del nostro litorale.
Abbiamo delegato ci siamo fidati ed affidati ma oggi, dobbiamo riprendere il contatto con il nostro territorio iniziando dal locale, da ciò che ci sta vicino.
Noi non chiediamo che annose questioni vengano risolte in un batter d’occhio ma che almeno, quanto prima, vengano portati via i rifiuti, smantellate le tende stracciate, gli accumuli di legname pericolosi, le strutture delle capanne di legno marce e cadenti, obbligati i gestori dei baretti a portarsi via i loro accatastamenti pena sanzioni da investire in manutenzione.
Francesca Putzolu
(foto F.P., archivio GrIG)










complimenti Francesca, hai mille ragioni. una delle spiagge più grandi e più belle in Europa lasciata, soprattutto verso Quartu, nello stato di vergognoso abbandono che hai documentato.
grazie, ciao
Raniero
Sconvolgente….Siamo così assuefatti a immagini e luoghi conciati in questo modo che la maggior parte della gente non li nota più o si limita a un non mi piace su face lavandosi in questo modo la coscienza.I politici troppo presi dai loro interessi personali e non gli rimane tempo da dedicare agli spazi comuni dei comuni mortali.Oramai,le immagini che Francesca ha pubblicato,sono diventate le cartoline tipiche della sardegnaSardegna,che con quelle dell’inquinamento industriale,delle basi militari stanno allontanando sempre di più la gente dalla nostra terra oggi PARADISO inCONTAMINATO😱😷💀Siamo sempre allo stesso punto,le autorità dove sono?????????FRANCESCA non mollare è dura ma non sei sola
Al sig.sindaco Zedda: sig. sindaco quando si fa un appalto per demolire una serie di opere , occorre anche predisporre tutti i lavori aggiuntivi sino a riconsegna del litorale pulito. Cosa che evidentemente non ha avuto un programma adeguato e puntuale. Faccia esperienza e non ricommetta lo stesso errore.
Intanto quarta e quinta fermata sono ancora contaminate dall’Eternit.
Ogni mio sollecito per ottenere una bonifica durante l’inverno è stato ignorato.
L’estate si avvicina, non si può perdere altro tempo.
Reblogged this on Il blog di Fabio Argiolas.
Mi chiamo Simona Ferino e sono la creatrice del Dog Island. E’ tutto vero ciò che scrive la Signora Putzolu/Quartese ma prima di denunciare in modo mirato chi da 9 anni ci sputa sangue, e riferito a 5 su 4.300 mq, perché non ha chiesto prima spiegazioni di tale apparente degrado??? Noi abbiamo cercato di fare le cose sempre per bene sin dall’inizio… ma forse non sapete quanto sia difficile vivere tutto l’anno al Poetto di Quartu. E combattere amministrazioni ottuse e le condizioni climatiche quando non sono stati concessi spazi chiusi e con le risorse che scarseggiano sempre più… venite a lavorarci prima di giudicare. E’ facile fare gli ambientalisti scandalizzati dopo una passeggiata e da dietro un monitor al calduccio. Personalmente trovo più degradante che la gente non trovi un cestino per la spazzatura, faccia i suoi bisogni tra i cespugli, che buttino i preservativi e migliaia di cicche, bottiglie e pannolini dei bambini… cose che vediamo tutti i giorni da 9 anni. Abbiamo rinunciato a mettere piante nelle fioriere e facciamo la conta dei danni ogni santo giorno!!! La signora è arrabbiata con noi per il televisore che cerchiamo di far portare via dalla Devizia… Signora Putzolu ci dispiace aver offeso il suo gusto estetico… venga pure a darci una vera mano d’aiuto quando vuole! Dopo le maestralate o le sciroccate ne abbiamo sempre bisogno… 🙂
da Sardinia Post, 14 giugno 2013
Poetto, ecco il lungomare di Zedda. Spazio a pedoni e bici: http://www.sardiniapost.it/multimedia/photogallery/poetto-ecco-il-lungomare-che-vuole-zedda-spazio-a-pedoni-e-bici/
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da CagliariPad, 14 giugno 2013
Nuovo look per il Poetto: più spazio a pedoni e piste ciclabili. Dal Comune 13 milioni di euro.
Il progetto per ridisegnare il lungomare dovrebbe essere realizzato in meno di due anni. Niente auto né parcheggi sul fronte spiaggia, ma tornano i chioschetti tutto l’anno: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=3413
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rendering progettuali: http://www.cagliaripad.it/photogallery.php?page_id=91 , http://www.cagliaripad.it/photogallery.php?page_id=92
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da Casteddu online, 14 giugno 2013
Un nuovo volto per il Poetto, al via la riqualificazione del lungomare: http://www.castedduonline.it/nuovo-volto-poetto-riqualificazione-lungomare
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Pedoni, bici, alberi e metropolitana leggera: il new Poetto targato Zedda: http://www.castedduonline.it/pedoni-bici-alberi-metropolitana-leggera-new-poetto-targato-zedda
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da L’Unione Sarda on line, 14 giugno 2013
Poetto, dune e bici nel nuovo lungomare. Ma sul progetto pendono i ricorsi al Tar: http://www.unionesarda.it/articolo/sport/2013/06/14/poetto_dune_e_bici_nel_nuovo_lungomare_ma_sul_progetto_pendono_i_ricorsi_al_tar-4-318679.html
da La Nuova Sardegna, 15 giugno 2013
LA SPIAGGIA » IL NUOVO LUNGOMARE. Il Poetto dei sogni, ma solo dal 2015. Presentati i lavori per riqualificare l’arenile. Disponibili 13 milioni. Così si trasformerà il simbolo turistico della città. (Stefano Ambu)
CAGLIARI. Sembra un sogno, potrebbe diventare realtà. Fra qualche anno al Poetto si potranno rivedere le dune di settant’anni fa dai finestrini della metropolitana. Uno scenario da “Ritorno al futuro”, ma già dal 2015 il cambiamento sarà radicale: poca gloria per le auto, confinate nelle prime fermate a una minicorsia per pochi residenti, molta per piste ciclabili e passeggiate. La star, naturalmente, sarà la spiaggia: abbellita e protetta in futuro dalle dune, ma subito difesa da un ecofiltro, un sistema tutto naturale di riciclo di sabbia e acqua davanti all’arenile e dagli accessi limitati dai deck, diciassette raccordi a cinquanta metri l’uno dall’altro, che, grazie a un sistema di passerelle, porteranno i bagnanti nella spiaggia libera e negli stabilimenti. Il progetto. È il piano di riqualificazione urbana del lungomare presentato ieri mattina mattina in aula consiliare dal sindaco Massimo Zedda, dall’assessore ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras e dai progettisti. Per dare gambe al progetto scelto dal Comune tra i dodici arrivati in via Roma c’è un finanziamento di 13 milioni. Il cantiere, ha assicurato il sindaco, dovrebbe essere aperto nei primi mesi del 2014: previsti 540 giorni di lavoro. Dunque il nuovo lungomare dovrebbe essere aperto al pubblico nel 2015. «L’aspetto fondamentale – ha detto Zedda – che abbiamo scelto di tutelare è l’ambiente. Stiamo parlando di una zona che va trattato come un malato che ha bisogno di cure. E il piano tiene conto del delicatissimo ecosistema che circonda il Poetto». Il nuovo lungomare. Si sviluppa in circa 3500 metri quadri parallelamente alla spiaggia con una grande piazza giardino all’ingresso nell’area davanti all’ex cinema all’aperto. Da lì si comincia con percorsi pedonali e per le bici sino al confine con Quartu. Un viaggio davanti al mare scandito dai deck, alcuni sistemati a mo’ di podio e altri sopraelevati grazie a una leggera pendenza, i nuovi punti di accesso alla spiaggia. Ma anche dai chioschetti che, con il nuovo Piano di utilizzo dei litorali rimarranno aperti dodici mesi all’anno, dai punti-vendita, manufatti light che commerceranno prodotti di artigianato o per il mare e, nell’ultima zona prima del comune di Quartu, dalle postazioni dei ricciai. Il progetto introduce nella pavimentazione della passeggiata le guide per non vedenti e comunque sarà davvero accessibile a tutti. Il sistema di illuminazione viene definito “flessibile”: ci sono i lampioni ma anche i fari che proiettano la luce dal basso verso l’alto. La viabilità. Nel cosiddetto “ambito A”, da piazza Arcipelaghi a via dell’Ippodromo, il piano mantiene la possibilitá di accesso con l’auto riservata ai soli residenti e concessionari delle attività. Per la viabilità, la pista ciclabile e pista runner si prevede una pavimentazione realizzata con cromatismi propri della gamma delle terre. Nell’ambito B, da Via dell’Ippodromo a Via dell’Idrovora, il progetto – spiegano i progettisti – “sposta” la Ztl all’interno dell’arteria del traffico urbano per dare ampio respiro allo spazio del Lungomare. Nell’ambito C, da Via dell’Idrovora a limite comunale Cagliari – Quartu, si conserva il viale di Palme introducendo un unico senso di marcia automobilistica, sempre nell’intento principale di privilegiare il lungomare. Prevista un’area destinata a ospitare i binari della metropolitana. I parcheggi. Non sono previsti nel lungomare, spiega Zedda, ma nelle aree intorno. A Marina Piccola sarà risistemato lo sterrato con i posti auto tracciati sulla terra mentre “soste brevi” saranno previste anche nella zona dell’Ippodromo. Chiaro l’intento di incoraggiare il “viaggio” al mare con i mezzi pubblici. Ecofiltro. È una delle novità principali del progetto. Si tratta di un sistema che, inserito nella fascia di margine tra la strada e il tandem duna-mare, rappresenta un sistema di difesa da mareggiata. L’obiettivo è anche quello di risparmiare la risorsa idrica e ridurne al minimo il consumo (recupero delle acque piovane attraverso dei canali che conducono a delle vasche di raccolta). Il cantiere. La nota dolente. «Faremo di tutto per non bloccare l’attività in una parte così importante della città», ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras. I lavori saranno divisi per lotti, ciascuno per un’estensione di circa 500 metri di lungomare, per un totale di sette aree. Ciascun lotto sarà suddiviso a sua volta in due sotto-cantieri contigui. Un sistema, assicurano comune e progettisti, che dovrebbe garantire sempre la mobilità pedonale e automobilistica. In attesa del nuovo Poetto.
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Ricorso al Tar dell’impresa esclusa dai lavori.
Il progetto scelto dal Comune è stato quello presentato dall’Ati, associazione temporanea di imprese composto, da Aurelio Porcu e figli spa e da Andreoni srl. Ma c’è già un ricorso al Tar del secondo classificato. Lo ha confermato l’assessore ai Lavori Pubblici Luisa Anna Marras: l’udienza al Tribunale amministrativo regionale è fissata per il prossimo 9 ottobre.
da La Nuova Sardegna, 16 giugno 2013
Cantieri a tappe su entrambi i lati. Baretti fuori dalla spiaggia: è polemica. Opposizione all’attacco del Pul che li prevede oltre la strada. Mozione Udc per un contributo per lo smontaggio. (Stefano Ambu)
Se c’è un’area delicata come nessuna, questa è proprio il Poetto. Pensare che si possa aprire un cantiere tradizionale in quell’area, lunga oltre tre chilometri e profonda oltre duecento metri, non è ipotizzabile. Ecco perchè i progettisti hanno pensato a dividere l’intero cantiere in sei “fette”, da cinquecento metri l’una, a sua volta divise in due parti: una lato mare e l’altra lato città. Ogni fase di cantiere procederà parallelamente nelle due fette, con una trentina di operai in azione. Tutto ciò per dare meno disagi possibili ai residenti. Tra le novità del progetto, oltre all’ecofiltro e alle luci posizionate anche per terra, anche le dune, che saranno alte massimo un metro, per mantenere intatto uno dei gioielli della spiaggia: il panorama.
CAGLIARI. Chioschetti fuori o dentro la spiaggia? Opposizione all’attacco. A sollevare dubbi è il consigliere comunale del Pdl Maurizio Porcelli: «Da quello che vediamo dal progetto presentato i chioschetti sono dall’altra parte della strada: così le attività rischiano di perdere la caratteristica che da sempre li ha contraddistinti. A Rimini, per esempio, sono stati sempre e restano nella spiaggia. Forse questa giunta non vuole i chioschi nell’arenile». Un problema rilevato anche venerdì, sull’immancabile Facebook, dall’ex consigliere comunale e presidente della commissione Urbanistica della vecchia giunta Massimiliano Tavolacci, che oggi da capo di gabinetto dell’assessore regionale all’urbanistica Rassu ha la possibilità di dialogare istituzionalmente con l’amministrazione comunale: «È evidente la posizione dei punti di ristoro, non più sull’arenile ma al di là della sezione stradale E’ evidente l’assenza di qualunque tipologia di chiosco sull’arenile – ha scritto sul suo profilo commentando il progetto a poche ore dalla presentazione – ma alcune domande sono più che obbligate: ma il Pul adottato non prevedeva i chioschi al centro dell’arenile? Ci sarà quindi un proliferare di chioschi in spiaggia e fuori dalla spiaggia? Come si concilierà l’attività dei chioschi sull’arenile con quella concorrente in questa immagine (ndr del progetto) ben evidenziata?». Un progetto che disegna il Poetto del futuro: «Progetti ne abbiamo visto tanti – continua Porcelli- però bisogna tenere d’occhio anche a quello che succede nel Poetto del presente». e quello che sta accadendo in queste settimane, per l’opposizione, non è per nulla edificante. Renato Serra, Udc, ricorda che in passato c’era stato qualcosa di simile: «Mi sembra – spiega – un piano vicino a quello elaborato quando ero in consiglio comunale nel 2001. Non ho potuto esaminare il progetto perché è stato presentato finora soltanto alla stampa. Ma penso comunque che fare o progettare sia sempre meglio che vivere nell’apatia». E intanto, sempre da Serra, arriva una mozione che presto approderà nell’aula consiliare di via Roma. Obiettivo: trovare una soluzione per dare una mano ai titolari dei chioschetti per rimettere su i manufatti. La richiesta del consigliere Udc è molto chiara: offrire agli operatori un contributo a fondo perduto prelevato dai fondi per la de minimis. Serra chiede di valutare la possibilità che la percentuale del contributo sia pari all’ottanta per cento delle spese sostenute con un limite massimo stabilito in ventimila euro per struttura. Molti titolari, nel frattempo, hanno scelto di andare comunque avanti con lo smontaggio dei manufatti. La speranza è quella di poter ottenere presto l’autorizzazione a rimontare i baretti per il momento parcheggiati all’ippodromo. È magari riaprire l’attività già da luglio. Vanno avanti invece sotto gli occhi dei bagnanti i lavori per la ricostruzione del baretto Le Palmette alla prima fermata: ha tutte le autorizzazioni che servono e una volta terminata l’opera potrà riaprire i battenti. Se le operazioni di smontaggi o fossero state avviate per tempo, entro la prima primavera, a questo punto i baretti sarebbero già stati rimontati e avrebbero riaperto. Ma questa, evidentemente, è un’altra storia.
da Il Fatto Quotidiano, blog di Oliviero Toscani (FattoinItalia), 19 agosto 2013
Paesaggio, malato terminale: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/19/paesaggio-malato-terminale/686993/
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da Sardinia Post, 20 agosto 2013
Cagliari, nel 2014 via al recupero dell’ex ospedale Marino. (Francesca Mulas): http://www.sardiniapost.it/cronaca/cagliari-nel-2014-via-al-recupero-dellex-ospedale-marino/
da Sardinia Post, 22 agosto 2013
Ecco come sarà l’ex ospedale Marino di Cagliari. (Francesca Mulas): http://www.sardiniapost.it/cronaca/ecco-come-sara-lex-ospedale-marino-di-cagliari/
da L’Unione Sarda on line, 5 ottobre 2013
Ex ospedale Marino, progetto al palo. La gara vinta da Prosperius già 7 anni fa: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/10/05/ex_ospedale_marino_progetto_al_palo_la_gara_vinta_da_prosperius_gi_7_anni_fa-6-333064.html
da L’Unione Sarda on line, 12 ottobre 2013
Ex Marino, un sì atteso sette anni. La Prosperius ristrutturerà l’ospedale: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/10/12/ex_marino_un_s_atteso_sette_anni_la_prosperius_ristrutturer_l_ospedale-6-334649.html
da La Nuova Sardegna, 20 dicembre 2013
Cagliari, ex ospedale Marino: via ai lavori di ristrutturazione.
Raccolte le ultime autorizzazioni il cantiere può aprire, si realizzerà un centro di alta riabilitazione per portatori di disabilità gravi: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2013/12/19/news/cagliari-ex-ospedale-marino-via-ai-lavori-di-ristrutturazione-1.8330991
sarebbe ora.
da L’Unione Sarda, 18 giugno 2014
È guerra a chi sporca spiagge e campagne. Al Poetto da domani agenti in borghese: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/06/17/agenti_in_borghese_al_poetto_guerra_a_chi_sporca_spiaggia-6-373126.html
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da CagliariPad, 18 giugno 2014
Poetto, lotta ai cafoni Zedda: “Da domani vigili in borghese di pattuglia, 250 euro per chi sporca”.
Il primo cittadino: “Avvisiamo oggi perché l’obiettivo non è fare cassa ma avere il Poetto pulito: la spiaggia è di tutti e va rispettata da tutti”: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=9309
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da Sardegna Oggi, 17 gennaio 2014
Poetto, arrivano i vigili in borghese. Multe salate per chi sporca la spiaggia: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2014-06-17/25540/Poetto_arrivano_i_vigili_in_borghese_Multe_salate_per_chi_sporca_la_spiaggia.html
sarebbe la normalità.
da La Nuova Sardegna, 19 giugno 2014
Spegne la sigaretta nella sabbia: multata una bagnante al Poetto.
Cagliari, il sindaco Zedda commenta la sanzione su Facebook spiegando che imbrattare l’arenile potrà costare fino a 250 euro: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2014/06/18/news/spegne-la-sigaretta-nella-sabbia-multata-una-bagnante-al-poetto-1.9447250
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da L’Unione Sarda, 19 giugno 2014
Il sindaco Zedda: prima multa al Poetto “50 euro per una sigaretta in spiaggia”: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/06/18/zedda_prima_multa_al_poetto_50_euro_per_una_sigaretta-6-373338.html
da L’Unione Sarda, 30 settembre 2014
Il gran pasticcio dell’ecomostro. (Enrico Fresu): http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/100593_Il_gran_pasticcio_dellecomostro.pdf
da L’Unione Sarda, 18 dicembre 2014
La Prosperius, vincitrice della gara, annuncia una richiesta di risarcimento danni.
Ex Marino, bando annullato. La Regione ha individuato irregolarità: «Niente contratto». (Enrico Fresu): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20141218090242.pdf
Questa del risarcimento danni è la nuova tattica adottata dai politici per salvare capra e cavoli e uscirne tutti con le tasche piene di soldi.Meditate gente,meditate…………………….,tanto a pagare siamo sempre noi
bando di gara “sbagliato”, complimenti.
da L’Unione Sarda, 29 gennaio 2015
EX OSPEDALE MARINO. L’assessore regionale Erriu dà l’ultimatum alla Prosperius.
«Se non si rma il contratto la gara potrà essere annullata». (Andrea Artizzu): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20150129084651.pdf
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La società vincitrice chiede garanzie sull’accreditamento.
«Siamo pronti a iniziare i lavori» : http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20150129084719.pdf
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Un vincolo scoperto con mesi di ritardo: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20150129084757.pdf