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Consultazione preventiva sul disegno di legge regionale sardo in materia urbanistica.


Cabras, penisola del Sinis

Cabras, penisola del Sinis

Importante e lodevole iniziativa dell’Amministrazione regionale Pigliaru relativa al disegno di legge regionale in materia urbanistica.

E’ stata avviata – prima dell’avvìo dell’esame da parte del Consiglio regionale – una fase di consultazione pubblica preventiva, come sarebbe utile e intelligente fare in ogni occasione in cui si discuta di “grandi opere” o di riforme legislative comportanti rilevanti ricadute sui territori interessati.

L’abbiamo sostenuto in varie occasioni.

Fino al prossimo 31 ottobre 2014 è possibile inviare osservazioni e contributi all’indirizzo di posta elettronica partecipa.territorio@regione.sardegna.it.

Noi, che abbiamo espresso forti preoccupazioni su alcuni contenuti della proposta di legge, lo faremo senz’altro.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia

 

 

Cagliari, veduta da Castello in direzione di S. Elia

Cagliari, veduta da Castello in direzione di S. Elia

 

dal sito web istituzionale tematico Sardegna Territorio della Regione autonoma della Sardegna

Disegno di Legge: Norme in materia edilizia

Con Deliberazione 39/2 del 10 ottobre 2014 la Giunta Regionale ha approvato il DDL “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”

Con il DDL sono state riordinate le principali norme regionali in materia edilizia ed è stato messo un freno alle iniziative straordinarie o contingenti, contrastando il consumo del suolo non compromesso, salvaguardando i caratteri delle aree rurali e soprattutto incentivando la “buona edilizia” grazie ad agevolazioni e premialità volumetriche per la riqualificazione architettonica ed energetica del patrimonio esistente. 
Sarà possibile riqualificare e ridurre il fabbisogno energetico degli edifici attraverso premialità con incremento di volumi per l’edilizia residenziale e per l’integrazione delle funzioni turistico ricettive. Gli ampliamenti saranno consentiti esclusivamente per il miglioramento dell’offerta turistica, senza incrementi di posti letto.
Il DDL disciplina inoltre gli interventi realizzabili nella zone agricole. Sono invece eliminate le norme del piano casa per seminterrati e pilotis a fini abitativi, quelle intruse che derogano le norme contenute nel Ppr e le norme sul golf (LR 19/2011).

Deliberazione della Giunta Regionale
Relazione allegata
Disegno di legge
Disegno di legge – Brochure

Al fine di favorire la massima partecipazione al processo decisionale e di scrittura delle regole la Regione Sardegna intende dare la possibilità di inviare osservazioni al Disegno di Legge attraverso il format allegato, entro e non oltre il 31 ottobre 2014, alla mail partecipa.territorio@regione.sardegna.it

 

 

Cagliari, Tuvixeddu, area archeologica (tombe puniche). Sullo sfondo le "torri" del complesso Immobiliareuropea s.p.a.

Cagliari, Tuvixeddu, area archeologica (tombe puniche). Sullo sfondo le “torri” del complesso Immobiliareuropea s.p.a.

 

da Sardinia Post, 23 ottobre 2014

Tra protezione e deroghe, ecco il Piano Casa del centrosinistra. (Alessandra Carta)

Coste della Sardegna blindate (zone F), al pari dei centri storici. Ma anche nelle aree agricole (E) scatteranno regole più restrittive. Sono questi i capisaldi del Piano Casa targato Cristiano Erriu, l’assessore regionale all’Urbanistica che ha aumentato i “livelli di tutela” rispetto alle norme edilizie del centrodestra (legge 4 del 2009). “Perché – sottolinea – non c’è sviluppo senza conservazione del patrimonio ambientale né contrasto alla speculazione”. Cancellata anche la norma sul golf: in Sardegna non ci saranno nuovi campi verdi.

Il ddl che sostituirà la legge 4 è stato approvato due settimana fa dalla giunta Pigliaru (qui il testo integrale). Il titolo è lungo: “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica”. Sono quattro Capi che in 11 articoli ridefiniscono le regole delle costruzioni in Sardegna. “La prossima settimana – spiega Erriu – il ddl sarà all’esame della commissione Urbanistica. L’obiettivo è arrivare all’approvazione definitiva in Consiglio regionale entro novembre”. Non fosse altro che la legge 4 scade il 29 del prossimo mese. Ma siccome si tratta di norma a tempo, non si entra nella cosiddetta vacatio legis: semplicemente la Sardegna resterà senza Piano Casa, sino a quando non verrà varato il ddl Erriu.

Ecco allora le nuove norme, cominciando dai centri storici, cioè le zone A. Nelle parti più antiche delle città non sono ammessi né ristrutturazioni né premi volumetrici. “L’unica deroga – chiarisce l’assessore – è per le abitazioni di persone con disabilità gravi: in questi casi verranno autorizzati interventi di riqualificazione fino a un massimo di 120 metri cubi (circa 40 metri quadrati). I sottotetti, ovvero le mansarde, potranno ottenere il certificato di agibilità, “adeguando la sagoma”, solo nei casi in cui “il Comune abbia approvato il Piano particolareggiato dei centri storici, a sua volta adeguato al Ppr (Piano paesaggistico regionale)”.

Nelle zone residenziali, cioè le B di completamento e le C di espansione, è invece possibile unaumento di cubatura del 20 per cento (25 per cento per la prima casa). Ma a differenza della legge 4, “abbiamo fissato un tetto massimo di 90 metri metri cubi (30 metri quadrati)”, quota che sale a 120 per le abitazioni dei disabili. Il paletto ha un significato preciso: “Vogliamo andare incontro – dice l’assessore – alle esigenze delle famiglie, ma non siamo interessati a favorire le speculazioni edilizie, magari con la realizzazione di nuovi appartamenti da rivendere in un mercato già in sofferenza, come quello immobiliare”.

San Teodoro, Cala Girgolu, villa sul mare ampliata grazie alla legge regionale n. 4/2009

San Teodoro, Cala Girgolu, villa sul mare ampliata grazie alla legge regionale n. 4/2009

Erriu si rifà, tecnicamente, alla densificazione. “Stiamo parlando – va avanti – di quel processo urbanistico ispirato a contenere il consumo di suolo, dal momento che il territorio è una risorsa non rinnovabile e come tale abbiamo il dovere di tutelarla”. Semmai, “con gli aumenti volumetrici, proprio perché limitati, favoriamo il riuso e la rigenerazione dell’esistente”. Il Piano Casa del centrodestra, invece, legava l’aumento di cubature ai soli metri quadrati esistenti, senza prevedere un limite massimo di nuovi volumi.

Col ddl Erriu, nelle zone B e C è luce verde anche alle riqualificazioni per “l’efficientamento energetico“: in questo caso l’aumento volumetrico riconosciuto è del 30 per cento (35 sulla prima casa). Ma sempre con un tetto massimo, pari a 120 metri cubi.

Quanto alle zone F, dentro la fascia dentro i 300 metri dal mare le strutture alberghiere potranno ottenere nuove cubature, vincolate però ai soli servizi. Significa, per esempio, realizzare un centro benessere o coprire una piscina. L’aumento volumetrico riconosciuto è del 25 per cento. Agli ambientalisti la norma non piace. Meglio: per le associazioni verdi è la meno gradita in assoluto. Ma Erriu spiega: “Dobbiamo creare le condizioni per attivare quei servizi di supporto all’allungamento della stagione. Non a caso, abbiamo vietato la costruzione di nuovi posti letto in riva al mare, perché la Sardegna non ha bisogno di accrescere l’indice di riempimento degli alberghi in agosto, dove il tasso è già elevato”.

Le nuove stanze d’albergo oltre i 300 metri dal mare sono invece permesse negli hotel che ricadono in zone non vincolate dal Ppr. Eventuali via libera sono quindi contenuti nei Piani urbanistici comunali (Puc), se approvati e soprattutto se adeguati allo stesso Ppr. Nei Comuni senza Puc in nessun caso è possibile ottenere nuove volumetrie alberghiere. La legge 4 del centrodestra, al contrario, permetteva aumenti volumetrici anche in assenza di Puc.

Sempre nelle zone F, sono totalmente azzerate le nuove cubature sul residenziale che erano invece possibili con la legge 4.

Per quanto riguarda le zone D (Artigianale, industriale e commerciale) e le G (Servizi), il ddl Erriu garantisce la possibilità di costruire nuove cubature solo per migliorare l’attività economica. “A differenza di quanto successo dal 2009 a oggi – continua l’assessore – non permetteremo più di realizzare appartamenti ad uso residenziale con la scusa di ampliare spazi commerciali. Anche questa è una speculazione non accettabile”.

Nel dettaglio, nelle zone artigianali e industriali l’aumento volumetrico sarà pari al 25 per cento del costruito; in quelle commerciali la percentuale scende al 20, con un tetto massimo di 400 metri cubi (133 metri quadrati). Quest’ultima regola è applicata identica alle zone G.

Infine le aree agricole (E): col Piano Casa del centrosinistra, nei Comuni costieri si torna al lotto minimo di tre ettari. Ovvero, si può costruire un immobile solo se si ha un terreno di almeno 30.000 metri quadrati. Nei Comuni non sul mare, il lotto minimo è di due ettari, ma scende a uno se l’ente locale ha approvato le direttive delle zone agricole. “C’è la necessità – osserva Erriu – di spingere i Comuni a pianificare il territorio attraverso reali politiche di supporto al settore primario della nostra economia. L’abbassamento del lotto minimo nell’entroterra si muove in questa direzione, anche con l’obiettivo di contenere lo spopolamento”.

Infine le regole contro il dissesto idrogeologico, cioè la possibilità di demolire una casa che si trova in una zona a rischio frane. La si può costruire altrove ottenendo un premio volumetrico del 40 per cento. Ciò vale anche per “liberare aree di particolare pregio paesaggistico e ambientale”, si legge nel ddl Erriu.

L’assessore è soddisfatto. E fino al 31 ottobre sarà attiva una mail (partecipa.territorio@regione.sardegna.it), attraverso la quale si possono proporre modifiche al disegno di legge o presentare osservazioni. “Crediamo – chiude Erriu – nella programmazione partecipata, per questo stiamo raccogliendo i contributi dei cittadini”.

 

 

Arzachena, Costa Smeralda, lavori suites Hotel Romazzino

Arzachena, Costa Smeralda, lavori suites Hotel Romazzino

Piano Casa, gli ambientalisti bocciano le cubature per i servizi degli hotel sul mare.

Il Piano casa del centrosinistra non incassa la promozione piena degli ambientalisti. Stefano Deliperi, presidente del Grig (Gruppo di intervento giuridico),boccia la norma che dentro la fascia dei 300 metri dal mare, quindi nelle zone F (turistiche), permette alle strutture alberghiere di realizzare nuove cubature per servizi. “Non possiamo essere d’accordo – dice il leader dell’associazione verde -: ciò vuol dire altro consumo di territorio, ovvero sfascio“.

Sul tema è articolata la posizione del Grig che, tuttavia, riconosce “la netta inversione di tendenza rispetto al Piano casa del centrodestra”, quella legge 4 che “per fortuna è in scadenza e ha solo favorito la speculazione dei privati”. Su tutto, Deliperi ricorda “il maxi intervento all’hotel Romazzino di Porto Cervo e la villa di Massimo Fantola ampliata a Santa Margherita di Pula”. Questo nel capitolo degli interventi “certamente a norma di legge, autorizzati a persone note. Ma tempo fa, nel nostro blog, avevamo pubblicato anche le foto della casa di un tedesco a Cala Girgolu (San Teodoro), una maison praticamente sull’acqua e di molto ampliata grazie ai premi volumetrici concessi dalla legge 4″.

Per Deliperi, nella fascia dei 300 metri dal mare, “non devono essere permessi interventi, perché qualunque cubatura concessa vìola lo spirito stesso della pianificazione paesaggistica, per la quale l’ambiente è una risorsa strategica”.

Dal Grig è invece “pieno apprezzamento per la programmazione partecipata voluta dall’assessore all’Urbanistica, Cristiano Erriu: siamo davvero soddisfatti che la Giunta abbia aperto questo canale di coinvolgimento”. Fino al 31 ottobre è attiva una mail (partecipa.territorio@regione.sardegna.it), attraverso la quale si possono proporre modifiche al disegno di legge o presentare osservazioni. “Lo faremo anche noi – sottolinea Deliperi -, da sempre sosteniamo l’importanza del confronto tra politica e cittadini”.

Quanto alle aree urbanizzate, Deliperi dice: “Vero che nei centri storici (zone A) si è scelto di limitare gli aumenti volumetrici alle sole case di persone con disabilità gravi. Ma affermare un principio generalesenza prima organizzare la pianificazione, può creare distorsioni nell’applicazione della norma stessa, perché non tutti i centri storici della Sardegna sono uguali”.

Sulle zone B (completamento) e C (espansione), il presidente del Grig osserva: “Il tetto massimo di 120 metri cubi (40 metri quadrati) non è poco, specie in territori alluvionati come Capoterra e Olbia, dove magari saranno chiesti ampliamenti per quelle abitazioni oggi condonate, ma realizzate abusivamente. E ciò non risolvere il problema della sicurezza“.

Deliperi plaude pure alla cancellazione della norma sul golf, “un passaggio necessario”. Poi una sottolineatura: “Impropriamente si continuano a chiamare Piani casa questi pacchetti normativi che sono invece strumenti edilizi. Regole per nuove costruzioni. Nella storia italiana è esistito un solo Piano Casa: venne approvato negli anni Cinquanta per garantire una abitazione ai cittadini che l’avevano perduta con i bombardamenti della seconda guerra mondiale”.

 

Arzachena, Costa Smeralda, lavori suites Hotel Romazzino

Arzachena, Costa Smeralda, lavori suites Hotel Romazzino

(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)

  1. novembre 11, 2014 alle 2:53 PM

    bene, era ora.

    A.N.S.A., 11 novembre 2014
    Galletti, mai più condoni edilizi. Ministro Ambiente, pronti stanziare 7 mld per tutela territorio. (http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2014/11/11/galletti-mai-piu-condoni-edilizi_b0635da6-e979-453e-abc9-1043b67f30b6.html)

    ROMA, 11 NOV – “In questo Paese non ci saranno mai più condoni edilizi, perché sono dei tentati omicidi alla tutela del territorio”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nel corso degli Stati generali contro il dissesto idrogeologico. Il ministro ha poi annunciato che il governo è pronto a mettere a disposizione 7 miliardi in sette anni per un piano di prevenzione per la tutela del territorio; 5 miliardi arriveranno dai fondi strutturali europei e 2 dal cofinanziamento delle Regioni.

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    da L’Unione Sarda, 11 novembre 2014
    Piano casa, niente proroga. (Fabio Manca): http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/102901_Piano_casa_niente_proroga.pdf

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    «Evitare il vuoto, sarebbe la paralisi». Strappo della Cgil: http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/102903_Evitare_il_vuoto_sarebbe_la_paralisi_Strapp.pdf

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    da La Nuova Sardegna, 11 novembre 2014
    Erriu: stop al Piano casa non ci sarà la proroga. (Alfredo Franchini): http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/102902_Erriu_stop_al_Piano_casa_non_ci_sara_la_pro.pdf

  1. ottobre 29, 2014 alle 7:01 am

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