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Teulada, Malfatano e Tuerredda. Un film su una storia di paradisi naturali, persone e mattoni.


Teulada, Capo Malfatano

La vita va così è un film del regista e autore Riccardo Milani ispirato alla vicenda di Ovidio Marras, il coraggioso pastore teuladino che non cedette alle offerte di acquisto di una parte dello stradello di accesso al proprio furriadroxiu a Tuerredda da parte degli immobiliaristi della società SITAS.

Il film incuriosisce e senz’altro andrò a vederlo.

Teulada, Tuerredda, complesso S.I.T.A.S. s.p.a. in costruzione

Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) sono state le prime (e per anni le uniche) a battersi contro la speculazione immobiliare che avanzava sul litorale di Malfatano e Tuerredda.

Qui, per chi volesse ripercorrere quegli avvenimenti, Cronaca di una speculazione edilizia annunciata, Malfatano e Tuerredda (2011).

Teulada, Malfatano-Tuerredda, progetto originario Sitas s.p.a.

Era la fine del millennio scorso, l’inizio dell’attuale. Così fino ai nostri giorni.

Qui le ultime vicende – per ora – del progetto immobiliare, poi la dichiarazione di fallimento della società SITAS.

Teulada, Tuerredda, cantiere S.I.T.A.S. s.r.l.

Quanto realizzato del complesso edilizio è ancora lì.

Uno scempio ambientale e un mònito di cosa potrebbero diventare le nostre coste.

Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Teulada, Malfatano-Tuerredda, cantiere Sitas s.p.a.
L’Unione Sarda, 14 ottobre 2025
Teulada, costa di Malfatano

(foto S.D., archivio GrIG)

  1. Avatar di giulio
    giulio
    ottobre 15, 2025 alle 10:06 am

    non conoscevo questa storia, Grazie

    ma come è finita la questione dello stradello e delle sentenze per ripristinarlo demolendo la parte costruita sopra? da questo articolo del 2016

    https://www.lanuovasardegna.it/regione/2016/06/16/news/il-pastore-ovidio-batte-il-cemento-1.13671478

    • ottobre 15, 2025 alle 9:25 PM

      Quanto realizzato del complesso edilizio è ancora lì“, è scritto nell’articolo.

      Stefano Deliperi

      • Avatar di giulio
        giulio
        ottobre 17, 2025 alle 2:34 PM

        parlavo specificatamente dello “stradello”

        comunque fa niente

      • ottobre 17, 2025 alle 3:47 PM

        ..nulla è stato demolito, nulla è stato ripristinato.
        Stefano Deliperi

  2. ottobre 16, 2025 alle 2:04 PM

    A.N.S.A., 15 ottobre 2025

    Milani, ‘La vita va così’, una commedia su dignità e coraggio.

    Apre la Festa di Roma la storia vera di un pastore sardo contro una multinazionale.

  3. novembre 3, 2025 alle 7:05 PM

    da Avvenire, 23 ottobre 2025

    Sardegna, la spiaggia di Tuerredda e il coraggio di un pastore.

    Nel film di Milani “La vita va così”, in sala dal 23 ottobre, la storia di Ovidio, che rifiutò le offerte milionarie di un gruppo immobiliare deciso a costruire un resort “eco-sostenibile”. (Maria Lucia Andria)

    C’è un mare dai colori da sogno: turchese, smeraldo e bianco. Un mare che in autunno torna a essere se stesso. Niente più ombrelloni, restano solo i pastori, le rocce, la sabbia bianca e il maestrale che soffia sempre più forte. Un’altra luce, il mare d’autunno che racconta la forza di chi resta, quello di Tuerredda, una delle spiagge più iconiche del Sud Sardegna.  In estate è una delle poche spiagge a numero chiuso dell’isola: per tutelare l’ecosistema l’accesso è limitato a 1.100 persone al giorno. Ma chi arriva qui fuori stagione vive un privilegio raro, fatto di silenzio e meraviglia: la spiaggia è tutta per sé, e il mare torna a raccontare la sua verità più antica.

    È qui che Riccardo Milani ha ambientato La vita va così (il film uscito oggi per Medusa, che ha aperto la Festa del Cinema di Roma 2025, con Virginia Raffaele, Aldo Baglio, Diego Abatantuono e Geppi Cucciari): la storia di Ovidio Marras, il pastore di Teulada che difende il suo “furriadroxiu”- l’antico insediamento rurale – dal cemento, diventando suo malgrado, un’icona dell’ambientalismo sardo. Un uomo ostinato, che rifiuta le offerte milionarie di un gruppo immobiliare del Nord deciso a costruire un resort “eco-sostenibile”. La sua casa “non ha prezzo”.

    Milani ci mostra una Sardegna lontana dall’immaginario turistico, diversa da quella patinata dei dépliant e della cronaca mondana. Ci restituisce un’isola autentica, che chiede di essere vissuta con rispetto. Un invito a riflettere su un altro modello di turismo, non quello che consuma, ma quello che ascolta.

    La storia reale è ancora più dura. Nel 2009, nella stessa area di Tuerredda, la società Sitas, sostenuta da importanti gruppi finanziari, edificò un enorme complesso turistico: 140 mila metri cubi di cemento nel cuore della macchia mediterranea. A opporsi fu proprio quel pastore. Davide contro Golia. Quando una strada privata venne deviata per favorire il cantiere, intraprese una battaglia legale durata anni. Vinse nel 2016, con il blocco definitivo dei lavori. Ma pagò un prezzo molto alto: l’isolamento e l’ostilità del suo paese, dove nacque perfino un comitato “Pro Sitas” in nome dell’agognato sviluppo. La comunità si divise tra il sogno del lavoro e la difesa dell’identità. Due visioni che sembrano inconciliabili.

    «Dividere una comunità è una strategia vincente per esercitare il potere – afferma il regista Riccardo Milani -. Credo che si possa e si debba creare sviluppo rispettando il territorio, perché quelle due visioni, il sogno del lavoro e la difesa dell’identità, dovrebbero sempre trovare un equilibrio. Depredare e deturpare l’ambiente ne diminuisce sempre il valore. Ovidio, con la sua semplicità e il suo rigore morale, ci dà una lezione di etica e di dignità: non tutto si può comprare, perché la vita delle persone non ha prezzo. Oggi più che mai, in un mondo globalizzato dove tutto sembra piegarsi al profitto, è importante parlare di radici, valori e senso di appartenenza. L’identità dei luoghi va custodita: bisogna avere il coraggio di dire no».

    Alle spalle di quella mezzaluna di sabbia dorata e acqua cristallina, incastonata tra due promontori, il tempo si è fermato: villette sbrecciate, infissi corrosi dalla salsedine, fondamenta divorate dall’umidità. È il villaggio fantasma di Malfatano, simbolo di un modello di “sviluppo” turistico cieco, che ha tradito il territorio e la sua gente.  «Dietro quell’intervento – ricorda Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento Giuridico – non c’era alcuna idea di sviluppo sostenibile, ma l’ennesimo tentativo di trasformare un paradiso naturale in un prodotto immobiliare di pessimo gusto. Ci siamo opposti fin dall’inizio per evitare che un simile scempio cancellasse uno dei tratti più preziosi della costa sarda».

    Ovidio Marras è morto l’anno scorso, a 86 anni, nella sua casa sul mare. Poco distante restano le carcasse dei residence mai terminati e finiti all’asta, in attesa di una rinascita che non passi dal cemento, ma dalla memoria, da un turismo più consapevole, che cerca l’altro e riconosce nell’incontro la sua vera ricchezza. Il futuro di Tuerredda ricomincia da qui: dal coraggio di un uomo che amava quel mare “perché è di tutti”. “Aitci anda sa vida”… se ci rassegniamo. Ma non dovrebbe andare così.

  4. Avatar di giulio
    giulio
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